vai alla pagina - Istituto Comprensivo n°1 Ortona

ISTITUTO COMPRENSIVO
DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
66026 ORTONA (CH)
Piazza San Giuseppe
Tel. 085/9067678 Fax 085/9063482
Cod. Fiscale 91011370698
e-mail [email protected] Posta certificata: [email protected]
“L’ apprendimento personalizzato rappresenta per ogni allievo la condizione di realizzare tutto il
suo potenziale”
“Nessuno ha tutte le competenze, ma ognuno ha competenze che non
possono essere ignorate dagli altri soggetti”
A.S. 2015/16
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ISTITUTO COMPRENSIVO
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PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’ (P. A. I.)
Direttiva M. 27/12/2012 e C.M. n° 8 del 6/3/2013
Deliberato in data 30 giugno 2015 dal Collegio dei docenti
PRINCIPI GENERALI
L’evoluzione delle direttive legislative, supportate dalla sensibilità verso “il mondo della
diversità” hanno evidenziato, maggiormente, la necessità di meglio distinguere i concetti di
integrazione e inclusione.
L’ Integrazione consiste nell’ingresso, in un dato contesto, di una persona esterna con un
deficit rispetto al contesto stesso e il suo successo è ottenuto grazie a interventi sulla persona
medesima.
L’Inclusione si ha quando la disabilità non appartiene alla persona, ma agli ostacoli di
strutturazione sociale e alle barriere in essa presenti, per cui la partecipazione e l’esigibilità dei
diritti non sono un problema della disabilità, ma della struttura sociale.
Nel corso degli anni si è affermato sempre più il termine “inclusione”, che evidenzia due
aspetti fondamentali:
- il primo è interno alla scuola, che diviene inclusiva quando sa accogliere in sé tutte le diversità e
riformulare, al tal fine, le proprie scelte organizzative, progettuali, metodologiche didattiche e
logistiche;
- il secondo aspetto, esterno alla scuola, richiede collaborazioni e alleanze tra scuola, famiglia,
servizi ed istituzioni di vario tipo, in una fitta rete di solidarietà garantita da politiche ben
strutturate.
Così intesa, l’inclusione diviene un paradigma pedagogico, secondo il quale l’accoglienza
scaturisce dal riconoscimento del comune diritto alla diversità; una diversità che non si identifica
solamente con la disabilità, ma comprende la molteplicità delle situazioni personali, così che
l’eterogeneità diventa normalità.
Le istituzioni scolastiche hanno la responsabilità di attuare le strategie di intervento che
possano cogliere l’eterogeneità dei bisogni, per individualizzare e personalizzare i diversi percorsi
di apprendimento di ogni alunno.
Tale visione prende in considerazione la possibilità che ogni persona, nel corso della
propria vita, possa comunicare bisogni, disagi o “disabilità”, anche temporanee, che necessitano di
una presa in carico flessibile, integrata e dinamica.
Vi è, quindi, il desiderio di garantire la piena partecipazione, alla vita scolastica, di tutti i
soggetti, oltre che dare una cornice entro cui gli alunni possano essere valorizzati e supportati da
uguali opportunità educative e formative.
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Creare un Piano Annuale dell’Inclusione realistico e fattibile significa rendersi conto che la
qualità dell’inclusione è qualità dell’intera scuola: se si risponde bene ai B.E.S., si risponde bene a
tutti.
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I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (Special Educational Needs)
La direttiva del 27/12/2012 e la C.M. 8/2013 hanno introdotto la nozione di “ Bisogno
Educativo Speciale ” (B.E.S.). Il BES è “qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo ed
apprenditivo, espressa in un funzionamento problematico anche per il soggetto, in termini di danni,
ostacolo o stigma sociale, indipendentemente dall’eziologia, e che necessita di educazione speciale
individualizzata. (Direttiva 27/12/2012)”
Un BES è una difficoltà che, manifestandosi in età evolutiva, cioè nei primi diciotto anni di
vita, si evidenzia negli ambiti di vita dell’educazione e dell’apprendimento, ostacolando le relazioni
educative, lo sviluppo di competenze, gli apprendimenti scolastici e di vita quotidiana, oltre che la
partecipazione alla vita sociale.
Nello specifico, il BES richiede l’impiego calibrato, in modo permanente o temporaneo, dei cinque
pilastri dell’inclusività:
Nel variegato panorama delle nostre scuole la complessità delle classi diviene sempre più
evidente.
Nella realtà scolastica si evidenziano tre grandi categorie di B.E.S. maggiormente ricorrenti:
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GLI ORGANI PREPOSTI ALL’INCLUSIONE
GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione)
Chi compone il GLI
- Dirigente Scolastico
- Docenti referenti delle funzioni strumentali
preposte
-Team docente interessato
- Docenti di sostegno
-Specialisti ASL o enti accreditati
- E.A.S. (nei casi che lo richiedono)
Compiti del GLI
→Rilevazione BES presenti nella scuola
→Raccolta e documentazione degli interventi
didattico-educativi posti in essere
→Focus/confronto sui casi, consulenza e supporto
ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione
delle classi
→Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello
di inclusività della scuola
→Elaborazione di una proposta di PAI (Piano
Annuale per l’Inclusività) riferito a tutti gli alunni
con BES, da redigere al termine di ogni anno
scolastico (entro il mese di giugno). Il PAI va
discusso e deliberato in collegio e inviato a USR, ai
GLIP e GLIR per la richiesta di organico di sostegno e
alle altre istituzioni territoriali come proposta di
assegnazione delle risorse di competenza. (a partire
dall’a.s 2013-2014 in via di definizione legislativa).
→A settembre, in relazione alle risorse
effettivamente assegnate alla scuola, il GLI redige
un adattamento del PAI, sulla base del quale il
dirigente assegna le risorse.
→Interfaccia con i servizi sociali e sanitari
territoriali.
→Raccolta Piani di Lavoro (PEI e PDP) relative ai
BES
IL CONSIGLIO DI CLASSE/ TEAM DEI DOCENTI
I Consigli di classe e i team dei docenti svolgono un ruolo fondamentale per l’individuazione e
gestione dei bisogni educativi degli alunni della classe.
Compiti del Consiglio di Classe e del Team dei
docenti
→Individuazione casi in cui sia necessaria e
opportuna l’adozione di una personalizzazione della
didattica ed eventualmente di misure compensative
e dispensative
→Rilevazione di tutte le certificazioni non DVA e
non DSA
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→rilevazione alunni BES di natura socio-economica
e/o linguistico-culturale
→Produzione di attenta verbalizzazione delle
considerazioni psicopedagogiche e didattiche che
inducono ad individuare come BES alunni non in
possesso di certificazione
→Formulazione proposte di lavoro per GLI
→Definizione di interventi didattico-educativi in
base ai bisogni degli studenti
→ Individuazione strategie e metodologie utili per la
realizzazione della partecipazione degli studenti con
BES al contesto di apprendimento
→Progettazione
e
condivisione
progetti
personalizzati
→ Individuazione e proposizione di risorse umane,
strumentali e ambientali per favorire i processi
inclusivi
→Stesura e applicazione Piano di Lavoro (PEI e PDP)
→Collaborazione scuola-famiglia-territorio
→Condivisione con insegnante di sostegno (se
presente) e con le varie figure che collaborano
all’interno della classe (educatori, assistenti alla
comunicazione, docente di italiano L2, …).
IL DOCENTE DI SOSTEGNO
La legge 517/1977 individua il docente di sostegno specializzato come figura preposta
all’integrazione degli studenti con disabilità certificate. L’insegnante di sostegno è nominato dallo
Stato e “assume la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui opera, partecipa alla
programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza
dei Consigli di classe e dei Collegi dei docenti - L.104/92 art.13 comma 6 “.
Compiti dell’insegnante di sostegno
→Promozione del processo di integrazione
dell’alunno nel gruppo classe attraverso corrette
modalità relazionali
→Partecipazione alla programmazione educativodidattica della classe
→Supporto al consiglio di classe/team docenti
nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche,
metodologiche e didattiche inclusive
→Coordinamento stesura e applicazione del piano
di programmazione educativo-didattica per l’alunno
diversamente
abile
nel
contesto
della
programmazione di classe (P.E.I.- Piano Educativo
Individualizzato)
→Coordinamento
conoscenza
della
documentazione inerente all’alunno disabile
→Coordinamento dei rapporti con tutte le figure
che ruotano intorno all’alunno ( genitori, specialisti,
operatori ASL, ecc. )
→Verifica e valutazione delle attività e delle
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dinamiche della classe
→ Facilitatore per l’integrazione tra pari attraverso
il proprio contributo nella gestione del gruppo
classe.
L’ASSISTENTE EDUCATIVO
Gli assistenti educatori sono assegnati alle Istituzioni scolastiche in casi particolari (come da
certificazione sanitaria) in aggiunta al team docente, al fine di garantire il rinforzo a relazioni
positive e, ove possibile, il raggiungimento dell’autonomia personale.
Compiti dell’assistente educativo
→ Collaborazione alla programmazione e
all’organizzazione delle attività scolastiche in
relazione alla realizzazione del progetto educativo
→ Collaborazione alla continuità nei percorsi
educativi didattici favorendo anche il collegamento
tra scuola e territorio in funzione del progetto di
vita dello studente
→ Partecipazione alla valutazione, fornendo
elementi significativi, degli studenti seguiti.
L’ASSISTENTE ALLA COMUNICAZIONE
Il facilitatore è una figura di sostegno per gli studenti con disabilità sensoriale definita e prevista
dalla L. 104 /1992. La sua presenza è assicurata grazie ad una convenzione tra l’Amministrazione
provinciale ed Associazioni e / o Enti allo scopo di facilitare la comunicazione e l’integrazione
scolastica.
Compiti dell’assistente alla comunicazione
→Collaborazione con il Consiglio di Classe/Team
Docenti alla programmazione e all’organizzazione
delle attività scolastiche con un’attenzione
particolare alle strategie didattiche inerenti alla
tipologia di disabilità sensoriale
→Eventuale partecipazione alla realizzazione del
progetto educativo e dell’elaborazione e
condivisione di PDP e PEI in accordo con i docenti
→Collaborazione alla continuità dei percorsi
didattici anche qualora l’intervento avvenga a
domicilio, sempre in accordo con la famiglia, i
docenti e l’Associazione e/o l’Ente di appartenenza.
COLLEGIO DEI DOCENTI
Su proposta del GLI il Collegio dei Docenti, nel mese di Giugno, delibera il PAI. Inoltre approva
l’esplicitazione nel POF di un concreto impegno programmatico per l’inclusione. Il Collegio dei
Docenti si impegna a partecipare ad azioni di formazione e/o prevenzione concordate anche a
livello territoriale.
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SCHEDA DI RILEVAZIONE DEI
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
Scuola…………………………….Plesso…………………………………………..classe/sezione…………………………
Anno scolastico 20….- 20....
Dati della classe: n° totale alunni……..
Descrizione dei casi di bisogno educativo speciale:
(inserire le lettere e i numeri, indicati nelle legende, che interessano i singoli casi. Nel caso della disabilità,
specificare il tipo di minorazione)
Alunno/a
Straniero Tipologia di BES
Strategie di intervento
si/no
Legenda BES
1. Disabilità certificata dalla ASL o da enti
accreditati(minorati vista-udito-psicofisici)
2. Disturbo specifico di apprendimento (DSA
con dichiarazione medica)
3. deficit certificato del linguaggio
4. deficit certificato abilità non verbali
5. deficit certificato coordinazione motoria
6. disturbo da deficit di attenzione e
iperattività (ADHD con dichiarazione
medica)
7. Certificato funzionamento intellettivo limite
(borderline cognitivo)
8. Certificato funzionamento cognitivo misto
Legenda modalità di intervento
a) A classe intera
b) A piccolo gruppo
c) Individualmente
d) Attività di potenziamento
e) Attività di recupero
Data……………………….
9. Certificato
Disturbo
Oppositivo
Provocatorio (DOP)
10. Certificato disturbo della condotta
11. Certificati disturbi d’ansia
12. Certificati disturbi dell’umore
13. Altre problematiche severe certificate che
possono compromettere il percorso
didattico (es. spettro autistico lieve qualora
non rientri nelle casistiche previste dalla
legge 104)
14. Svantaggio linguistico- culturale
15. Svantaggio socio-economico
16. Disagio comportamentale/ relazionale
f) Tutoring
g) Percorso personalizzato
h) Educatore domiciliare
i) Altro…(specificare).
Firma docente coordinatore…………………
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PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’ – SCHEDA TECNICA
Parte I – Analisi del contesto scolastico
A. Rilevazione dei BES presenti:
1. Disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3
- Minorati vista
- Minorati udito
- Psicofisici
2. Disturbi evolutivi specifici
- DSA
- Deficit del linguaggio
- Deficit abilità non verbali
- Deficit coordinazione motoria
- ADHD/DOP
- Borderline cognitivo
- Altre problematiche severe che possono compromettere il percorso
didattico (es. spettro autistico lieve qualora non rientri nelle casistiche
previste dalla legge 104)
- Funzionamento cognitivo misto
- Disturbo oppositivo provocatorio (DOP)
- Disturbo della condotta
- Disturbi d’ansia
- Disturbi dell’umore
3. Svantaggio (indicare il disagio prevalente)
- Socio- economico
- Linguistico- culturale
- Disagio comportamentale/relazionale
- Altro
Totali
% su popolazione scolastica
N° PEI redatti dai GLHO (2014/15)
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione
sanitaria (2014/15)
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione
sanitaria
al termine
dell’a.s.
2014/15
44
Previsione
a.s.
2014/15
45
1
39
20
19
1
44
14
14
1
3
3
3
3
67
6,3%
40
20
62
6%
45
14
3
10
B. Risorse professionali specifiche
Insegnanti di sostegno
Assistenti Educatrici Comunali (A.E.C.)
Assistenti alla comunicazione
Funzioni strumentali / coordinamento
Referente di Istituto D.V.A -D.S.A.- B.E.S.
Gruppo di lavoro per l’Inclusione
Psicopedagogisti e affini esterni
Docenti tutor/mentor
Altro:
Altro:
C. Coinvolgimento docenti curricolari
Coordinatori di classe della scuola
secondaria di 1° grado , insegnanti
prevalenti della scuola primaria e della
scuola dell’infanzia
Docenti di sostegno
Altri docenti
D. Coinvolgimento personale ATA
Prevalentemente utilizzate in…
Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
Sì / No
Sì
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori)
Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori)
Sì
Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori)
Area integrazione/inclusione
Sì
Sportello di ascolto
Attraverso…
Partecipazione a G.L.I.
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico- educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro:
Partecipazione a G.L.I.
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico- educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro:
Partecipazione a G.L.I.
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico- educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro:
Assistenza alunni disabili
Partecipazione a progetti di inclusione
Altro:
Informazione /formazione su
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì / No
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
alcuni
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
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E. Coinvolgimento famiglie
F. Rapporti con servizi sociosanitari
territoriali (A.S.L.) e istituzioni deputate
alla sicurezza. Rapporti con Centri
Territoriali di Supporto (C.T.S.)
G. Rapporti con privato sociale e
volontariato
H. Formazione docenti
genitorialità e psicopedagogia
dell’età evolutiva
Coinvolgimento in progetti di
inclusione
Coinvolgimento in attività di
promozione della comunità educante
Condivisione scelte educative e
percorsi orientativi
Accordi di programma / protocolli
di intesa formalizzati sulla disabilità
Informazione/consulenza/formazione
Procedure condivise di intervento
sulla disabilità
Procedure condivise di intervento
su disagio e simili
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di singola
scuola
Rapporti con CTS
Altro:
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di singola
scuola
Progetti a livello di reti di scuole
Strategie e metodologie educativo didattiche / gestione della classe
Didattica speciale e progetti
educativo-didattici a prevalente
tematica
Didattica interculturale / italiano L2
Psicologia e psicopatologia dell’età
evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)
Progetti di formazione su specifiche
disabilità (autismo, ADHD,
Dis.Intellettive, sensoriali…)
Altro:
Sì
Sì
Sì
No
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
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Parte II – Valutazione del livello di inclusività dell’istituto
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati
0: per niente, 1: poco, 2: abbastanza, 3: molto, 4: moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività
dei sistemi scolastici
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
Possibilità di accedere / strutturare percorsi specifici di formazione e
aggiornamento degli insegnanti
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
Organico di sostegno in rapporto agli alunni d.a.
Organico assistenti comunali in rapporto agli alunni d.a.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della
scuola in base alle risorse
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel
partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività
educative;
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di
percorsi formativi inclusivi;
Valorizzazione delle risorse esistenti
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la
realizzazione dei progetti di inclusione
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel
sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il
successivo inserimento
Collaborazione offerta dai servizi sociosanitari territoriali
Attività di coordinamento del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (G.L.I.)
Criticità
0
1
Forza
2
3
4
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Punteggio totale registrato: _37_
Livello di inclusività della scuola
0 – 15 = inadeguato
16 – 20 = da migliorare
20 – 30 = sufficiente adeguato
31 – 44 = buono
45 – 52 = eccellente
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Parte III – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno scolastico
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di
responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
La scuola è concepita come comunità educante, nella quale tutti i soggetti cooperano in modo sinergico,
con lo scopo di dare vita al percorso di vita migliore per ciascun alunno, sotto la guida e il coordinamento
del Dirigente scolastico.
Gruppo di lavoro per l’inclusione: svolge le funzioni del GLHI, estendendo i suoi compiti alla rilevazione dei
B.E.S. presenti nella scuola, al monitoraggio e valutazione del livello di inclusività dell’istituto e
all’elaborazione di una proposta di P.A.Ii (Piano Annuale per l’Inclusività) riferito a tutti gli alunni con BES,
da redigere al termine di ogni anno scolastico.
Consigli di classe/Team docenti: rilevano le certificazioni B.E.S. e nel caso di BES di natura socioeconomica e/o linguistico-culturale (non in possesso di certificazione) producono attenta verbalizzazione
delle considerazioni psicopedagogiche e didattiche che inducono l’attuazione del PDP; definiscono gli
interventi didattici, le metodologie e le strategie utili per la realizzazione della partecipazione degli alunni
al contesto di apprendimento; predispongono i PDP e i PEI in collaborazione con le famiglie e gli operatori
socio-sanitari.
Docenti di sostegno: in quanto specialisti dei processi di inclusione, supportano il consiglio di classe/team
docenti nell’utilizzo di strategie metodologiche e didattiche utili agli alunni in difficoltà e alla classe nel suo
complesso; partecipano alla programmazione didattico-educativa; agiscono per creare un clima positivo,
favorevole all’inclusione e all’apprendimento di tutti, curando le dinamiche relazionali e promuovendo le
abilità sociali; coordinano la stesura e l’applicazione dei piani personalizzati (PEI e PDP).
Collegio docenti: elabora strategie pedagogiche inclusive condivise, costruendo così collegialmente il
P.O.F., di cui farà parte integrante il P.A.I. che lo stesso collegio valuta e approva; partecipa ad azioni di
formazione concordate anche a livello territoriale; esplicita i criteri e le procedure di utilizzo funzionale
delle risorse professionali presenti.
Personale non docente: i collaboratori scolastici non solo svolgono compiti di vigilanza e di assistenza di
base, ma sono coinvolti nei progetti di inclusione.
Operatori esterni (Assistente educativo, assistente alla comunicazione): collaborano con gli insegnanti
per elaborare i PEI e i PDP e per favorire il processo di apprendimento dell’intera classe attraverso attività
che mirino al pieno inserimento di ciascun alunno nella classe di appartenenza.
Operatori sanitari: collaborano alla corretta impostazione e realizzazione dei PEI e dei PDP.
Famiglie: collaborano con la scuola per la realizzazione di un efficace processo formativo, partecipano alla
realizzazione dei PEI e dei PDP.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti (di
sostegno e curriculari)

Attività di formazione su:
- Metodologie didattiche e pedagogia inclusiva
- strumenti compensativi e dispensativi per l’inclusione
- nuove tecnologie per l’inclusione
per favorire la motivazione, il coinvolgimento attivo degli allievi nel processo di apprendimento e lo
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sviluppo di competenze sociali
 Attività di formazione reciproca dei docenti (di sostegno e curriculari) nell’ottica
dell’apprendimento continuo e della ricerca-azione anche nell’ambito delle scuole in Rete e del
C.T.S. (Centro Territoriale di Supporto Nuove Tecnologie e Disabilità) di Lanciano
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive




La scuola offre a tutti gli alunni, in particolare a quelli con Bisogni Educativi Speciali, un percorso
didattico in grado di rispondere ai bisogni educativi di apprendimento di ciascuno. La
programmazione delle attività è realizzata da tutti i docenti –curricolari e di sostegno- i quali
definiscono gli obiettivi di apprendimento, le metodologie più efficaci e che favoriscano il successo
formativo, e predispongono prove di verifica coerenti con il livello di formazione dell’alunno
Nei momenti di verifica e di valutazione (di tipo soprattutto formativo), i docenti tengono conto
dei risultati raggiunti in relazione alla situazione di partenza, agli obiettivi individualizzati, al
percorso effettuato, ai progressi, alla motivazione, all’impegno e alle potenzialità di
apprendimento dimostrate
Individuazione di prove di verifica calibrate sugli obiettivi minimi previsti dalle singole discipline, ai
sensi dell’O.M. 90/2001.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con le prassi inclusive, ai sensi della D.M. del
27/12/2012 e C.M. n. 8 del 06/03/2013.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola




Raccordo e collaborazione tra le diverse figure professionali che agiscono all’interno dell’Istituto:
dirigente, docenti di classe, docenti di sostegno, assistenti educativi, assistenti alla comunicazione,
collaboratori scolastici.
Gli insegnanti di sostegno promuovono attività individualizzate o semplificate, ma anche attività
con gruppi eterogenei di alunni e laboratoriali con l’intera classe, concordando gli interventi coi i
docenti curricolari, con i quali condividono metodologie e valutazioni
Gli assistenti educativi e gli assistenti alla comunicazione promuovono interventi educativi in
favore dell’alunno con disabilità, favorendo la sua autonomia e coinvolgendo –ove possibilel’intero gruppo classe.
Tutti i soggetti coinvolti si propongono di organizzare le azioni attraverso metodologie funzionali
all’inclusione e al successo della persona (es. learning by doing, cooperative learning, tutoring,
peer education, ecc.), collaborando con il Consiglio di Classe/ Interclasse/ Intersezione per
elaborare progetti educativi inclusivi, indirizzati a ottenere il successo formativo di tutti gli allievi
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporti ai diversi
servizi esistenti


Progettazione di azioni integrate per interventi di inclusione degli alunni con Bisogni Educativi
Speciali, in raccordo con l’Ente d’Ambito ortonese n. 28 (es. servizio di mediazione linguistica,
servizio di educatori professionali, ecc.)
Collaborazione con il C.T.S. (Centro Territoriale di Supporto Nuove Tecnologie e Disabilità) di
Lanciano per attività di informazione/formazione/ gestione degli ausili
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative
La famiglia è corresponsabile del processo educativo dei propri figli e la sua partecipazione alle varie fasi
del percorso è fondamentale per il successo formativo di tutti gli alunni. La scuola coinvolge le famiglie
stabilendo con esse relazioni solide e di collaborazione e offrendo, attraverso i docenti e tutte le figure
professionali che agiscono all’interno dell’Istituto, alleati competenti e motivati per realizzare
un’inclusione che sia fattiva e positiva.
Le famiglie verranno pertanto coinvolte sia in fase di progettazione che si realizzazione degli interventi
inclusivi anche attraverso:
 Organizzazione di incontri individuali con genitori di alunni con Bisogni Educativi Speciali, per
condividere e valutare i percorsi attuati, rilevare eventuali problematiche o suggerimenti,
individuare bisogni, aspettative e azioni di miglioramento.
 Organizzazione di momenti di incontro e confronto su temi educativi per creare l’alleanza
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educativa con i genitori necessaria per costruire “relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli
e che si supportino vicendevolmente” (Linee di indirizzo partecipazione dei genitori e
corresponsabilità educativa del 2012) e di momenti per presentare gli interventi integrati che
coinvolgono il Comune, l’Ente d’Ambito e le associazioni del territorio.
Coinvolgimento dei genitori nella redazione del P.E.I. e del P.D.P.

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi
inclusivi
Priorità assoluta dei docenti è quella di attuare un’azione didattica volta non semplicemente alla
trasmissione di contenuti disciplinari, quanto alla formazione integrale di tutti gli alunni. L’insegnamento
sarà dunque flessibile e orientato al rispetto dei ritmi e degli stili di apprendimento individuali e i docenti
metteranno in atto modalità diverse di gestione della classe e strategie metodologiche in grado di
rispondere alle necessità di ciascuno, anche degli alunni con Bisogni Educativi Speciali.
Verranno pertanto privilegiate strategie quali apprendimento cooperativo, tutoring, attività laboratoriali,
attività a classi aperte o con piccoli gruppi e verrà favorito l’uso di TIC quali la L.I.M., pc e tablet.
Nello specifico, ove previsto dalla normativa vigente(legge 104/92, DM 170/10 e CM n. 8 del 6 marzo
2013), verranno elaborati percorsi individualizzati (PDP e PEI), con la collaborazione della famiglia e degli
operatori socio-sanitari.
Ogni azione didattica, quindi, sarà finalizzata a favorire il successo di ogni alunno, nel rispetto della propria
unicità e identità e nella consapevolezza che le diversità di ciascuno costituiscono occasione di ricchezza
per tutti.
Valorizzazione delle risorse esistenti




Individuazione di competenze (anche metodologiche) specifiche nell’ambito della didattica
inclusiva presenti tra gli insegnanti della scuola e che possano essere messe a disposizione della
comunità educante
Collaborazione e gestione integrata di tutte le risorse coinvolte nel processo inclusivo, ciascuna
delle quali svolge il proprio ruolo all’interno di un progetto condiviso: alunni, famiglie, personale
della scuola, operatori socio-sanitari ed enti esterni
Individuazione di figure specifiche (coordinatore GLI, docenti di sostegno, docenti curricolari con
specifica esperienza delle tematiche del’inclusione) che possano offrire supporto e raccogliere
suggerimenti utili a rendere effettivo il raggiungimento dell’inclusione
Partecipazione dei docenti a corsi di aggiornamento sulla didattica speciale a prevalente tematica
inclusiva.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di
inclusione



Finanziamenti per la realizzazione di progetti specifici indirizzati a scuole collocate in aree a rischio
Acquisizione di ausili e supporti specifici, attraverso la collaborazione con il C.T.S. (Centro
Territoriale di Supporto Nuove Tecnologie e Disabilità) di Lanciano e dietro presentazione di
progetti mirati
Attuazione di azioni integrate con le scuole in Rete
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la
continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
Il momento di passaggio tra diversi ordini di scuola costituisce per tutti gli alunni, e in particolare per quelli
con Bisogni Educativi Speciali, un momento particolarmente delicato che rischia di innescare timori, ansia
e senso di inadeguatezza. Particolare attenzione, pertanto, l’Istituto dedica alle fasi di accoglienzacontinuità e di orientamento.
 Colloqui con gli insegnanti degli ordini di scuola contigui e attivazione dei gruppi di lavoro per la
continuità degli allievi in situazione di disabilità costituiti da insegnanti dei due ordini di scuola,
genitori, operatori sociosanitari
 Passaggio di informazioni tra ordini di scuola diversi, tali da permettere a chi accoglie lo studente
con Bisogni Educativi Speciali di conoscere il suo pregresso scolastico non solo in termini di risultati
di apprendimento, ma anche in termini di modalità relazionali e motivazione allo studio.
 Attività laboratoriali e progetti integrati di continuità in comune tra alunni di scuole di ordine
16


diverso, per favorire il successo scolastico
Attività di orientamento per gli allievi in uscita , attraverso la visita alle scuole di ordine superiore,
la partecipazione a laboratori e ad attività di orientamento in orario curricolare, confronto con
alunni e docenti delle scuole di ordine superiore
Attività di orientamento, inteso come processo funzionale a dotare gli allievi di competenze che li
rendano in grado di percepire le proprie “capacità” e di fare scelte quanto più consapevoli, in vista
dello sviluppo, per ciascuno, del proprio “progetto di vita”
Allegati:
Appendice normativa
Modelli PEI/PDP
17
Il presente Piano Annuale dell’Inclusività non va inteso come ulteriore adempimento
burocratico, bensì come uno strumento che può contribuire ad accrescere la consapevolezza
dell’intera comunità educante sulla centralità e trasversalità dei processi inclusivi, in relazione alla
qualità dei “risultati educativi”, per realizzare un contesto educante dove concretizzare la scuola
per tutti e per ciascuno. Il P.A.I. “non è, quindi, un documento per chi ha bisogni educativi speciali,
ma è lo strumento per una progettazione della propria offerta formativa in senso inclusivo; è lo
sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel
realizzare gli obiettivi comuni, le linee guida per un concreto impegno programmatico per
l’inclusione, basato su un’attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di
miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione, negli ambiti
dell’insegnamento curricolare, della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi
scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie”. (dalla Nota MIUR 1551/2013 del 27 giugno
2013)
18
NORMATIVA
Legge 118/1971 La legge 118/1971,”Provvidenze a favore dei mutilati e invalidi civili”, all’art. 28
“Provvedimenti per la frequenza scolastica”, dispone che l’istruzione dell’obbligo debba avvenire
nelle classi normali della scuola pubblica. In questo senso, la legge in questione supera il modello
dello scuole speciali, prescrivendo l’inserimento degli alunni con disabilità, comunque su iniziativa
della famiglia, nelle classi comuni. Per favorire questo inserimento dispone, inoltre, che agli alunni
con disabilità vengano assicurati il trasporto, l’accesso agli edifici scolastici mediante il
superamento delle barriere architettoniche, l’assistenza durante gli orari scolastici degli alunni più
gravi.
DPR. 24 febbraio 1994 È un “Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità
sanitarie locali in materia di alcuni portatori di handicap” che individua i soggetti e le competenze
degli Enti Locali, delle attuali Aziende Sanitarie Locali e delle Istituzioni scolastiche nella definizione
della Diagnosi Funzionale (DF), del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e del Piano Educativo
Individualizzato (PEI). Questo DPR. è stato integrato e modificato dal DPCM. n. 185/2006.
Successivamente, sia il Regolamento sull’Autonomia scolastica, DPR. n. 275/1999, sia la Legge di
riforma n. 53/2003 fanno espresso riferimento all’integrazione scolastica. Inoltre, la L. 296/06,
all’art 1 c. 605 lettera “b”, garantisce il rispetto delle “effettive esigenze” degli alunni con
disabilità, sulla base di accordi interistituzionali.
Legge 104/1992 La Legge del 5 febbraio 1992, n. 104 “ Legge Quadro per l’assistenza,
l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” raccoglie e integra i precedenti
interventi legislativi divenendo il punto di riferimento normativo dell’integrazione scolastica e
sociale delle persone con disabilità. Il diritto soggettivo al pieno sviluppo del potenziale umano
della persona con disabilità non può dunque essere limitato da ostacoli o impedimenti che
possono essere rimossi per iniziativa dello Stato ( Legislatore, Pubblici poteri, Amministrazione). La
Legge prevede una particolare attenzione, un atteggiamento di “cura educativa” nei confronti
degli alunni con disabilità che si esplica in un percorso formativo individualizzato. Il Profilo
Dinamico Funzionale ( PDF) e il Piano Educativo Individualizzato (PEI) sono, dunque, per la Legge i
momenti concreti in cui si esercita il diritto all’istruzione e all’educazione dell’alunno con disabilità.
Viene inoltre sottolineato il ruolo di contitolarità del docente di sostegno.
In particolare:
Definizione di handicap Art. 3 - “È persona in situazione di handicap colui che presenta una
minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà
d’apprendimento, di relazione o d’integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di
svantaggio sociale o d’emarginazione.”
Accertamenti dell’handicap Art. 4 - “Gli accertamenti relativi alla minorazione, alle difficoltà, alla
necessità dell’intervento assistenziale permanente e alla capacità individuale complessiva residua,
di cui all’articolo 3, sono effettuate dalle unità sanitarie locali mediante le commissioni mediche di
cui all’articolo 1 della legge 15 ottobre 1990, n° 295, che sono integrate da un operatore sociale e
da un esperto nei casi da esaminare, in servizio presso le unità sanitarie locali.”
Ruolo dell’insegnante di sostegno Art. 6 - Gli insegnanti di sostegno assumono contitolarità delle
sezioni e delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla
elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e
dei collegi docenti.
19
Inserimento e integrazione sociale Art. 8 - “L’inserimento e l’integrazione sociale della persona
con disabilità si realizzano mediante: …(comma d) provvedimenti che rendano effettivi il diritto
allo studio della persona in situazione di handicap, con particolare riferimento alle dotazioni
didattiche e tecniche, ai programmi, a linguaggi specializzati, alle prove di valutazione e alla
disponibilità di personale appositamente qualificato, docente o non docente.”
Diritto all’educazione e all’istruzione Art. 12 commi 1-2-3 1-“All’alunno da 0 a 3 anni in situazione
di handicap è garantito l’inserimento negli asili nido.” 2-“È garantito il diritto all’educazione e
all’istruzione della persona con disabilità nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle
istituzioni scolastiche d’ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie.” 3-“L’integrazione
scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona in situazione di handicap
nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione.”
Legge 170/2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici d’apprendimento in ambito
scolastico”. La legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la
discalculia come Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), assegnando al sistema nazionale di
istruzione il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate
affinché studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo. Per la peculiarità dei Disturbi
Specifici di Apprendimento, la Legge apre, in via generale, un ulteriore canale di tutela del diritto
allo studio, rivolto specificatamente agli alunni con DSA, diverso da quello previsto dalla legge
104/1992. Infatti il tipo di intervento per l’esercizio del diritto allo studio previsto dalla Legge si
focalizza sulla didattica individualizzata e personalizzata, sugli strumenti compensativi, sulle misure
dispensative e su adeguate forme di verifica e valutazione.
DM. 5669 del 12.07.2011 Corredato di allegato con le “Linee Guida per il diritto allo studio degli
alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento”. Il Decreto Ministeriale individua, ai
sensi dell’art. 7, comma 2, della Legge 170/2010, le modalità di formazione dei docenti e dei
dirigenti scolastici, le misure educative e didattiche di supporto utili a sostenere il corretto
processo di insegnamento/apprendimento fin dalla scuola dell’infanzia, nonché le forme di verifica
e di valutazione per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con diagnosi di
Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), delle scuole di ogni ordine e grado del sistema
nazionale di istruzione e nelle università. Le Linee Guida presentano alcune indicazioni, elaborate
sulla base delle più recenti conoscenze scientifiche, per realizzare interventi didattici
individualizzati e personalizzati, nonché per utilizzare gli strumenti compensativi e per applicare le
misure dispensative. Esse indicano il livello essenziale delle prestazioni richieste alle istituzioni
scolastiche e agli atenei per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA.
NOTA MINISTERIALE del 24.07.2012 Schema di accordo tra Governo, Regioni e Provincie
autonome di Trento e Bolzano su “Indicazioni per la diagnosi e la certificazione diagnostica dei
Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)”. La nota sancisce che:
→la diagnosi debba essere tempestiva e prodotta non oltre il 31 marzo, per gli alunni che
frequentano gli anni terminali di ciascun ciclo di studi;
→il percorso diagnostico venga attivato solo dopo che la scuola abbia attuato gli interventi
educativi e didattici previsti dalla L. 170/2010
→se il Servizio Sanitario Nazionale non è in grado di rilasciare la certificazione in tempi utili, le
Regioni forniscono criteri qualitativi per l’individuazione dei soggetti privati accreditati per il
rilascio delle diagnosi;
→la certificazione dei DSA deve evidenziare precisi elementi: la nota li indica e propone un
modello di certificazione per i DSA.
20
LINEE GUIDA MINISTRO PROFUMO del 27 DICEMBRE 2012
Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica.
CIRCOLARE MINISTERIALE n. 8 del 6 marzo 2013 Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012
“Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica”. Indicazioni operative.
CIRCOLARE MINISTERIALE n. 1551 del 27 giugno 2013.
Stabilisce tempi e modalità per la restituzione dei P.A.I. da parte delle Istituzioni scolastiche,
affermando che il il P.A.I. non sostituisce le richieste di organico di sostegno delle scuole.
21
ALLEGATI
22
ISTITUTO COMPRENSIVO
DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
66026 ORTONA (CH)
Piazza San Giuseppe
Tel. 085/9067678 Fax 085/9063482
Cod. Fiscale 91011370698
e-mail [email protected] Posta certificata: [email protected]
ISTITUTO COMPRENSIVO N° 1 – ORTONA
SCUOLA DELL’INFANZIA/PRIMARIA/SECONDARIA DI I° GRADO (PLESSO)…………..
a. s. …………………
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
LEGGE 5 FEBBRAIO 1992 N°104
"LEGGE-QUADRO PER L'ASSISTENZA, L'INTEGRAZIONE SOCIALE E I DIRITTI DELLE
PERSONE HANDICAPPATE"
BES1 (alunni DVA)
ALUNNO
CLASSE/SEZIONE
DOCENTI DI CLASSE/SEZIONE
DOCENTE DI SOSTEGNO
23
DATI RIGUARDANTI L’ ALUNNO
COGNOME.......................................................................NOME…………………………………………….
DATA DI NASCITA ………………. LUOGO.........................................................………………...............
RESIDENTE A.........................................VIA......................................N°.........Tel…….........
DIAGNOSI CLINICA (consultabile presso l’ufficio di presidenza della scuola da parte degli operatori
che si occupano del caso).
NUCLEO FAMILIARE
Informazioni riguardanti il contesto familiare e sociale (rilevanti ai fini dell’inclusione scolastica).
INFORMAZIONI RELATIVE ALLA FREQUENZA SCOLASTICA
L’alunno ha/non ha sempre frequentato le lezioni con regolarità
CURRICULUM SCOLASTICO
A.S.
SCUOLA
SEZIONE/
CLASSE
FREQUENZA
SCOLASTICA
PERMANENZA/
RIPETENZA
ORARIO SCOLASTICO SETTIMANALE DELL’ALUNNO: n° totale ore (specificare se l’alunno segue
delle terapie presso un centro di riabilitazione durante l’orario scolastico, se viene prelevato in
anticipo o frequenta la scuola in modo irregolare per problemi familiari).
ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA E ALTRI DATI
ORGANIZZAZIONE ORARIA DELLA SCUOLA: tempo normale, tempo prolungato, tempo pieno,
laboratori extrascolastici.
ORARIO SETTIMANALE DEL DOCENTE DI SOSTEGNO: riportare il quadro orario.
Ripartizione delle ore settimanali di sostegno nelle aree disciplinari
Ore sost
Ore sost
Ore sost
Ore sost
Ore sost
Discipline
lunedì
martedì
mercoledì
giovedì
venerdì
ITALIANO/STORIA/
Ore sost
sabato
24
GEOGRAFIA
INGLESE
SPAGNOLO
MATE/SCIENZE
ARTE
TECNOLOGIA/INFOR.
MUSICA
MOTORIA
RELIGIONE
ORARIO SETTIMALE ASSISTENTE EDUCATIVO: riportare il quadro orario.
Ripartizione delle ore settimanali di assistente educativo nelle aree disciplinari
Ore ass
Ore ass
Ore ass
Ore ass
Ore ass
Ore ass
Discipline
lunedì
martedì
mercoledì
giovedì
venerdì
sabato
ITALIANO/STORIA/
GEOGRAFIA
INGLESE
SPAGNOLO
MATE/SCIENZE
ARTE
TECNOLOGIA/INFOR.
MUSICA
MOTORIA
RELIGIONE
DESCRIZIONE DELLA CLASSE
N° alunni della classe/sezione ………….
Situazione generale della classe/sezione. Presenza di altri alunni in situazione di handicap o in
particolari difficoltà.
Livello di integrazione dell’alunno con il gruppo classe e con gli altri operatori scolastici.
INTERVENTI RIABILITATIVI EXTRA SCOLASTICI
Logopedia, fisioterapia, ecc.
ATTIVITA’ EXTRASCOLASTICHE FREQUENTATE
Sport, attività artistiche, musicali o presso associazioni di volontariato ecc.
25
ANALISI DELLA SITUAZIONE INIZIALE
SITUAZIONE INIZIALE DELL'ALUNNO
Grado di socializzazione (relazione con compagni, docente di sostegno, docenti curriculari e
personale ATA, atteggiamenti oppositivi, collaborativi, ecc.)
Atteggiamento verso la vita scolastica, partecipazione e impegno (rispetto delle regole, delle
consegne, partecipazione alle attività didattiche, rispetto e cura del materiale didattico, ecc.)
Percezione di sé (consapevolezza delle proprie capacità, autostima, controllo delle emozioni,
isolamento e aggressività, ecc.)
Autonomia (personale di base e sociale)
Atteggiamento motorio (presenza di patologie, motricità globale e fine, coordinazione, ecc.)
Difficoltà riscontrate sotto il profilo operativo e cognitivo (abilità nella letto-scrittura e nel
26
calcolo, organizzazione spazio-temporale, capacità mnestiche e attentive, abilità in ambito logicomatematico e di astrazione, ecc.)
Altro (stile di apprendimento, peculiarità, ecc)
27
IPOTESI DI INTERVENTO E PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA
OBIETTIVI EDUCATIVI
(Oltre a quelli stabiliti per la classe)
1. Acquisire maggiore capacità di autocontrollo
POSSIBILI STRATEGIE
2. Acquisire la capacità di rispettare le regole
nei vari contesti
3. Migliorare la capacità di relazione con
compagni ed insegnanti
4. Partecipare al dialogo in modo opportuno
5. Migliorare l’autostima e il senso di
responsabilità
6.
OBIETTIVI DIDATTICI TRASVERSALI
a quelli stabiliti per la classe)
1. Migliorare la capacità di attenzione e di
concentrazione
2. Consolidare la strumentalità di base (abilità
nella letto-scrittura e abilità logiche e di
calcolo matematico)
3. Acquisire una maggiore autonomia di lavoro
sia a scuola che a casa
4.
POSSIBILI STRATEGIE
(Oltre
28
PROGETTAZIONE DEL CURRICOLO
Questa sezione è a cura DI TUTTI I DOCENTI e va RIFORMULATA OGNI ANNO SCOLASTICO.
«La progettazione degli interventi da adottare riguarda tutti gli insegnanti perché l’intera comunità
scolastica è chiamata a organizzare i curricoli in funzione dei diversi stili o delle diverse attitudini
cognitive, a gestire in modo alternativo le attività d’aula, a favorire e potenziare gli apprendimenti
e ad adottare i materiali e le strategie didattiche in relazione ai bisogni degli alunni» (MIUR, Linee
Guida per l’integrazione degli alunni con disabilità).
La programmazione, oltre al consolidamento delle strumentalità di base, riguarderà anche
l’acquisizione di contenuti afferenti alle singole discipline, secondo modalità e proposte
individualizzate, ma affini il più possibile alle proposte rivolte agli alunni della classe e con esse
raccordate.
Ogni docente opererà secondo quanto previsto ed esplicitato dalla programmazione (si tenga
presente che la progettazione può essere oggetto di aggiornamento per una ridefinizione degli
obiettivi e dei contenuti, sulla base delle necessità e delle potenzialità dell’alunno).
Si indica una traccia contenente alcune voci alle quali fare riferimento per la programmazione di
ciascun campo di esperienza, disciplina o area, visto che non è possibile “omologare” la
programmazione per i tre ordini di scuola (scuola dell’infanzia/scuola primaria/scuola secondaria
di I grado). Ogni scuola dovrà quindi adattare lo schema secondo la propria peculiarità:
gli obiettivi;
i contenuti;
le attività previste;
la/le metodologia/e, ovvero le strategie didattiche;
le risorse (umane e materiali);
i tempi;
spazi;
le verifiche (i materiali di verifica, le modalità di verifica);
la valutazione (che cosa si valuta, chi valuta);
il raccordo con la programmazione di classe (si evidenziano gli elementi che consentono e
prevedono il raccordo: possono essere contenuti, strumenti, modalità, ecc.).
Firma dei docenti
___________________________
___________________________
___________________________
___________________________
___________________________
29
ISTITUTO COMPRENSIVO
DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
66026 ORTONA (CH)
Piazza San Giuseppe
Tel. 085/9067678 Fax 085/9063482 Cod. Fiscale 91011370698
e-mail [email protected] Posta certificata: [email protected]
Classe:
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI
CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
BES 2 (DSA)
Alunno/a:
Data …………………………………
DOCENTI
……………………………………….…. …………………………………………………..
……………………………………………
………………………………………………….
…………………………………………..
………………………………………………….
…..…………………………………….
………………………………………………….
……………………………………………
………………………………………………….
30
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI
CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI- SCUOLA PRIMARIA
ISTITUZIONE SCOLASTICA: …………………………………………………………….………………………………………………
ANNO SCOLASTICO: …………………………………………………………….………………………………………………………..
ALUNNO: ………………………………………………….…………………………………………………………….………………………
1. DATI GENERALI
Nome e Cognome
Data di nascita
Classe
Insegnante referente
Diagnosi medico-specialistica
redatta in data…
da…
presso…
Interventi pregressi e/o
contemporanei al percorso
scolastico
effettuati da…
presso…
periodo e frequenza…..
modalità….
Scolarizzazione pregressa
Documentazione relativa alla scolarizzazione e alla didattica
nella scuola dell’infanzia
Rapporti scuola-famiglia
31
2.
FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ DI LETTURA, SCRITTURA E CALCOLO
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Lettura
Velocità
Correttezza
Comprensione
Scrittura
Grafia
Tipologia di errori
Produzione
Calcolo
Mentale
Per iscritto
Eventuali disturbi nell'area motorio-prassica:
Altro
Ulteriori disturbi associati:
Bilinguismo o italiano L2:
Livello di autonomia:
32
3. DIDATTICA PERSONALIZZATA
Strategie e metodi di insegnamento:
Macroarea linguistico-espressiva
Macroarea logico-matematica-scientifica
Macroarea storico-geografica-sociale
Misure dispensative/strumenti compensativi/tempi aggiuntivi:
Macroarea linguistico-espressiva
Macroarea logico-matematica-scientifica
Macroarea storico-geografica-sociale
4. VALUTAZIONE
L'alunno, nella valutazione delle diverse discipline, si avvarrà di:
Disciplina
Misure dispensative
Strumenti compensativi
Tempi aggiuntivi
Italiano
Matematica
Lingua Inglese
…..
…..
…..
…..
33
5. PATTO CON LA FAMIGLIA
Si concordano:
i compiti a casa;
le modalità di aiuto: chi, come, per quanto tempo, per quali attività segue il bambino nello
studio;
gli strumenti compensativi utilizzati a casa;
le interrogazioni.
Data………………………………..
Firma docenti di classe
Firma dei genitori
___________________________
_______________________
___________________________
_______________________
___________________________
Firma della logopedista- dott.ssa
___________________________
_______________________
34
STRATEGIE E METODOLOGICHE E DIDATTICHE
Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio
iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce
Utilizzare schemi e mappe concettuali
Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale
Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e
l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento
Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari
Promuovere l’apprendimento collaborativo
MISURE DISPENSATIVE
All’alunno con DSA è garantito l’essere dispensato da alcune prestazioni non essenziali ai fini dei
concetti da apprendere. Esse possono essere, a seconda della disciplina e del caso:
l’utilizzo contemporaneo dei quattro caratteri (stampatello maiuscolo, stampatello
minuscolo, corsivo minuscolo, corsivo maiuscolo)
la lettura ad alta voce
la scrittura sotto dettatura
prendere appunti
copiare dalla lavagna
lo studio mnemonico delle tabelline
lo studio della lingua straniera in forma scritta
il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti
la quantità dei compiti a casa
STRUMENTI COMPENSATIVI
Altresì l’alunno con DSA può usufruire di strumenti compensativi che gli consentono di
compensare le carenze funzionali determinate dal disturbo. Aiutandolo nella parte automatica
della consegna, permettono all’alunno di concentrarsi sui compiti cognitivi oltre che avere
importanti ripercussioni sulla velocità e sulla correttezza. A seconda della disciplina e del caso,
possono essere:
tabella dell’alfabeto
retta ordinata dei numeri
tavola pitagorica
linea del tempo
tabella delle misure e delle formule geometriche
formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento
computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico e sintesi vocale; stampante e
scanner
calcolatrice
registratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali)
software didattici specifici
VALUTAZIONE
Predisporre verifiche scalari
Programmare e concordare con l’alunno le verifiche
35
Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua
straniera)
Valutare tenendo conto maggiormente del contenuto più che della forma
Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali
Introdurre prove informatizzate
Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove
36
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI
CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI- SCUOLA SECONDARIA
ISTITUZIONE SCOLASTICA: …………………………………………………………….………………………………………………
ANNO SCOLASTICO: …………………………………………………………………………………………………………………………
ALUNNO: ……………………………………………………………………..………………………………………………………………….
1. DATI GENERALI
Nome e cognome
Data di nascita
Classe
Insegnante coordinatore della
classe
Diagnosi medico-specialistica
Interventi pregressi e/o
contemporanei al percorso
scolastico
Scolarizzazione pregressa
redatta in data…
da…
presso…
aggiornata in data…
da
presso…
effettuati da…
presso…
periodo e frequenza…..
modalità….
Documentazione relativa alla scolarizzazione e alla didattica
nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria
Rapporti scuola-famiglia
37
2. FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ DI LETTURA, SCRITTURA E CALCOLO
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Lettura
Velocità
Correttezza
Comprensione
Scrittura
Grafia
Tipologia di errori
Produzione
Calcolo
Mentale
Per iscritto
Eventuali disturbi nell'area motorio-prassica:
Altro
Ulteriori disturbi associati:
Bilinguismo o italiano L2:
Livello di autonomia:
38
3. DIDATTICA PERSONALIZZATA
Strategie e metodi di insegnamento:
Discipline linguistico-espressive
Discipline logico-matematiche
Discipline storico-geografico-sociali
Altre
Misure dispensative/strumenti compensativi/tempi aggiuntivi:
Discipline linguistico-espressive
Discipline logico-matematiche
Discipline storico-geografico-sociali
Altre
Strategie e strumenti utilizzati dall'alunno nello studio:
Discipline linguistico-espressive
Discipline logico-matematiche
Discipline storico-geografico-sociali
Altre
39
4. VALUTAZIONE (anche per esami conclusivi dei cicli)
L'alunno nella valutazione delle diverse discipline si avvarrà di:
Disciplina
Misure dispensative
Strumenti compensativi
Tempi aggiuntivi
Italiano
Matematica
Lingue straniere
….
….
….
….
….
….
….
5.PATTO CON LA FAMIGLIA
Si concordano:
i compiti a casa;
le modalità di aiuto: chi, come, per quanto tempo, per quali attività segue il bambino nello
studio;
gli strumenti compensativi utilizzati a casa;
le interrogazioni.
Data………………………………..
Firma docenti di classe
Firma dei genitori
___________________________
_______________________
___________________________
_______________________
___________________________
Firma dello specialista
___________________________
_______________________
40
STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE
Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio
iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a
voce
Utilizzare schemi e mappe concettuali
Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini)
Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline
Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”
Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare
l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali
Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale
Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e
l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento
Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari
Promuovere l’apprendimento collaborativo
MISURE DISPENSATIVE
All’alunno con DSA è garantito l’essere dispensato da alcune prestazioni non essenziali ai fini dei
concetti da apprendere. Esse possono essere, a seconda della disciplina e del caso:
la lettura ad alta voce
la scrittura sotto dettatura
prendere appunti
copiare dalla lavagna
il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti
la quantità eccessiva dei compiti a casa
l’effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati
lo studio mnemonico di formule, tabelle, definizioni
sostituzione della scrittura con linguaggio verbale e/o iconografico
STRUMENTI COMPENSATIVI
Altresì l’alunno con DSA può usufruire di strumenti compensativi che gli consentono di
compensare le carenze funzionali determinate dal disturbo. Aiutandolo nella parte automatica
della consegna, permettono all’alunno di concentrarsi sui compiti cognitivi oltre che avere
importanti ripercussioni sulla velocità e sulla correttezza. A seconda della disciplina e del caso,
possono essere:
formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento
tabella delle misure e delle formule geometriche
computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico; stampante e scanner
calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante
registratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali)
software didattici specifici
Computer con sintesi vocale
vocabolario multimediale
41
STRATEGIE UTILIZZATE DALL’ALUNNO NELLO STUDIO
strategie utilizzate (sottolinea, identifica parole–chiave, costruisce schemi, tabelle o
diagrammi)
modalità di affrontare il testo scritto (computer, schemi, correttore ortografico)
modalità di svolgimento del compito assegnato (è autonomo, necessita di azioni di
supporto)
riscrittura di testi con modalità grafica diversa
usa strategie per ricordare (uso immagini, colori, riquadrature)
STRUMENTI UTILIZZATI DALL’ALUNNO NELLO STUDIO
strumenti informatici (libro digitale, programmi per realizzare grafici)
fotocopie adattate
utilizzo del PC per scrivere
registrazioni
testi con immagini
software didattici
altro
VALUTAZIONE (ANCHE PER ESAMI CONCLUSIVI DEI CICLI)1
Programmare e concordare con l’alunno le verifiche
Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua
straniera)
Valutazioni più attente alle conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e collegamento
piuttosto che alla correttezza formale
Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali (mappe concettuali,
mappe cognitive)
Introdurre prove informatizzate
Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove
Pianificare prove di valutazione formativa
1 Cfr. D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122 - Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la
valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decretolegge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169 - art. 10.
Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento (DSA)
1. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la
verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle
specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell'attività didattica e delle prove di esame,
sono adottati, nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologicodidattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.
2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della
differenziazione delle prove.
42
ISTITUTO COMPRENSIVO
DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
66026 ORTONA (CH)
Piazza San Giuseppe
Tel. 085/9067678 Fax 085/9063482 Cod. Fiscale 91011370698
e-mail [email protected] Posta certificata: [email protected]
Classe:
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI
CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
BES 2 (NON DSA) – SOLO PER DOCENTI
Alunno/a:
Data …………………………………
DOCENTI
……………………………………….…. …………………………………………………..
……………………………………………
………………………………………………….
…………………………………………..
……………………………………………………
……………………………………….….
…………………………………………………..
……………………………………………
………………………………………………….
43
RACCOLTA DATI
DIAGNOSI CLINICA:
INTERVENTI MEDICO-RIABILITATIVI
TERAPIE FARMACOLOGICHE
SCOLARITA’ PREGRESSA
NUCLEO FAMILIARE
44
ISTITUTO COMPRENSIVO
DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
66026 ORTONA (CH)
Piazza San Giuseppe
Tel. 085/9067678 Fax 085/9063482 Cod. Fiscale 91011370698
e-mail [email protected] Posta certificata: [email protected]
[email protected]
Classe:
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI
CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
BES 2 (NON DSA) –PER DOCENTI E FAMIGLIA
Alunno/a:
Data …………………………………
Firma dei docenti
Firma dei genitori
……………………………………….…. …………………………………………………..
……………………………………………
………………………………………………….
…………………………………………..
……………………………………………………
……………………………………….….
…………………………………………………..
……………………………………………
………………………………………………….
……………………………………….…. …………………………………………………..
45
Alunno/a:
Classe:
INTERVENTI previsti dai docenti di classe
Periodo da ………………………… a……………………………:

Materie per le quali sono stati attuati interventi didattici individuali:








Italiano
Matematica
Storia
Geografia
Scienze
Inglese
…………………….
…………………….
Si specifica adattamento dei piani di studio per le materie indicate (in allegato in fondo alla tabella è
possibile inserire, per ogni materia, le metodologie e gli obiettivi personalizzati).
DISCIPLINE
Omissione
temporanea
della disciplina
per n. mesi
Sostituzione di
contenuti
RIDUZIONE
-selezione contenuti
-semplificazione /facilitazione testi
46
Alunno/a:
Classe:
STRUMENTI DISPENSATIVI E COMPENSATIVI
Strumenti compensativi
Tabelle della memoria per matematica: tavola pitagorica, formule o
linguaggi specifici…
Tabelle della memoria per la lingua italiana: schede delle forme verbali; delle
parti del discorso; dei complementi; delle proposizioni
Tabelle della memoria per le lingue straniere:privilegiare la comunicazione orale
Audiolibri
Uso del registratore in alternativa al compito in classe
Facilitatori per la comunicazione dei propri pensieri
Calcolatrice
Computer con correttore automatico
Uso di mappe strutturate
Sintesi e schemi elaborati dai docenti
Verifica compilazione diario scolastico
Più tempo per lo svolgimento dei lavori e/ riduzione degli stessi
………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………..
Strumenti dispensativi
No lettura ad alta voce
No dettatura e copiatura dalla lavagna
No scrittura corsivo e stampato minuscolo
No studio mnemonico di tabelle, forme verbali, grammaticali …
Compiti a casa ridotti
Interrogazioni programmate
Non più di un’interrogazione al giorno
Predilezione del linguaggio verbale e iconico a quello scritto
Predominanza delle verifiche e della valutazione orale per le lingue straniere
No trascrizione compiti e appunti (avvalersi di aiuti esterni da compagni o docenti)
………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………..
47
Alunno/a:
Classe:
METODOLOGIE UTILIZZATE E ATTIVITA’ PROGRAMMATE
STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE UTILIZZABILI
per l’alunno):














(indicare solo quelle che risultano più adatte
Incoraggiare l’apprendimento collaborativo
Favorire le attività in piccolo gruppo e il tutoraggio in classe
Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere “al fine di imparare ad apprendere”
Privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale “per favorire l’operatività e allo stesso
tempo il dialogo, la riflessione su quello che si fa”
Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini,…)
Sollecitare le conoscenze precedenti per introdurre nuovi argomenti e creare aspettative
Sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo delle proprie strategie di apprendimento
Individuare mediatori didattici che facilitano l’apprendimento (immagini, schemi, mappe …)
Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline.
Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”
Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare l’alunno nella
discriminazione delle informazioni essenziali
Riproporre e riprodurre gli stessi concetti attraverso modalità e linguaggi differenti
Adattare testi
Altro
STRATEGIE EDUCATIVE UTILIZZABILI (indicare solo quelle che risultano più adatte per l’alunno)














Allontanare dal banco oggetti non necessari al lavoro
Presentare le attività della giornata in scaletta
Fissare delle regole scritte in positivo, con un’ immagine che le ricordi
Rendere la lezione il più possibile ricca di novità e stimolante
Variare il tono di voce
Usare metodi di insegnamento che permettano la risposta attiva
Limitare le punizioni severe e le note, evitare le sospensioni
Non togliere l’intervallo
Evidenziare i successi e non gli errori
Dare incarichi che permettano un movimento controllato nello spazio scolastico
Assegnare incarichi di responsabilità
Permettere di stare in piedi vicino al proprio posto
Alternare compiti molto interessanti ad altri meno interessanti
Diminuire la lunghezza del compito, dividendolo in parti più brevi che possono essere ultimate in
momenti diversi
 Nel presentare il compito usare un messaggio preciso e globale
 Fare eseguire pochi esercizi per volta
 Insegnare all’alunno, all’interno di una verifica, a dare precedenza a risposte a lui conosciute(test,
48









interrogazione….)
Organizzare lavori da eseguire in coppia o in piccolo gruppo
Incoraggiare l’alunno a tenere un diario dove scrivere, colorare o altro
Fare insieme all’alunno, privatamente e con l’intenzione di aiutarlo e non di colpevolizzarlo, un
elenco dei suoi comportamenti negativi e decidere le strategie che possono essere adottate per
evitare guai
Scegliere insieme all’alunno un solo atteggiamento da cambiare e tenere il conto di quante volte al
giorno riesce ad attuare una strategia positiva
Gratificare l’alunno anche se non raggiunge completamente l’obiettivo
Dopo il primo miglioramento aggiungere un altro atteggiamento da modificare, sempre in accordo
con l’alunno
Programmare attività nelle quali la riuscita dipende dalla cooperazione di tutti
Rompere il raggruppamento fisso tra gli alunni
Rinforzare gli altri alunni quando includono nelle loro attività l’alunno in situazione di disagio
ATTIVITA’ PROGRAMMATE (indicare solo quelle che risultano più adatte per l’alunno)
 Attività di recupero
 Attività di consolidamento e/o di potenziamento
 Attività di laboratorio
 Attività in piccolo gruppo anche a classi aperte
 Attività all’esterno dell’ambiente scolastico
 Attività di carattere culturale, formativo, socializzante
49
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DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
66026 ORTONA (CH)
Piazza San Giuseppe
Tel. 085/9067678 Fax 085/9063482 Cod. Fiscale 91011370698
e-mail [email protected] Posta certificata: [email protected]
Classe:
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON
SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO,LINGUISTICO,CULTURALE
BES 3 – SOLO PER DOCENTI
Alunno/a:





Motivazione linguistica (alunno di origine straniera)  compilare parte 1
Motivazione socio-economica-culturale  compilare parte 2
Motivazione fisico-biologica  compilare parte 3
Motivazione psicologica e/o comportamentale/relazionale  compilare parte 4
Altro (alunno in via di valutazione) compilare parte 5
Se presente una sola motivazione, compilare solo la parte interessata.
Le motivazioni possono essere più d’una. In questo caso compilare le sezioni relative.
In tutti i casi vanno compilate le parti sugli interventi previsti, sugli strumenti dispensativi e
compensativi, sulle metodologie e sulle attività programmate.
SI ALLEGA AL PDP LA SCHEDA DI INDIVIDUAZIONE E ANALISI DEI BISOGNI PER BES 3.
Data …………………………………
DOCENTI
……………………………………….…. …………………………………………………..
……………………………………………
………………………………………………….
…………………………………………..
……………………………………………………
……………………………………….….
…………………………………………………..
……………………………………………
……………………………………………………
50
SOLO PER DOCENTI
1.
MOTIVAZIONE LINGUISTICA
DATI DELL’ALUNNO:
Paese d’origine:
Lingua/e parlata/e a casa:
Data di arrivo in Italia (mese/anno):
Necessità di intervento della mediatrice culturale
(Eventuali) paesi/città italiane in cui l’alunno ha soggiornato
prima dell’arrivo in Italia:
________________________________________________________________________________
Note (specificare se l’alunno ha avuto continuità di permanenza in Italia dalla data di arrivo in Italia
ad oggi): ________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Data di iscrizione al nostro istituto (mese/anno):________________________________________
Lo scorso anno ha frequentato corsi di alfabetizzazione?
Se sì, nominativo docente del corso itaL2 _____________________
L’alunno è ripetente/ha ripetuto in precedenza?
 COMPETENZE DELL’ALUNNO:
Competenze nella sua lingua madre
(E’ in grado di utilizzare il codice linguistico scritto
del suo paese d’origine?)
Capacità di produzione scritta in italiano
Sa scrivere
Sa leggere


Scrive:
Parole
Frasi semplici, non corrette
Frasi semplici, ma corrette
Un testo semplice
Un testo articolato





51
Capacità di espressione orale in italiano
Si esprime:




Con parole
Con frasi semplici, non corrette
Con frasi semplici, ma corrette
Con frasi articolate
Non conosce il codice linguistico
(non sa leggere)
Sillabata
Difficoltosa
Abbastanza fluente

Non conosce il codice linguistico
(non sa scrivere)
Solo stampatello
Corsivo poco leggibile
Chiara

Correttezza ortografica
No
In parte
Sì



Capacità di comprensione dei testi
Nessun tipo di testo
Parole
Una frase semplice
Testi semplici formati da più frasi
Testi complessi





Lettura
Scrittura
Capacità logiche
(prerequisiti dell’area
Logico-matematica)
Sa seriare:
- Dispone in ordine di grandezza tre o più
oggetti?
Sa classificare:
- Raggruppa oggetti in base ad un criterio
dato?
Sa ordinare:
- Mette in ordine crescente/decrescente una
serie di numeri entro il ……..






Sì 
NO 
Sì 
NO 
Sì 
NO 
Altro………………………………………………………..
Capacità di calcolo
Riconosce i numeri fino a ……
Conta fino a ……
Associa la quantità fino a ……
Calcola:
Nessun calcolo
Addizione e sottrazione
Moltiplicazione e divisione



Quante cifre? ……….
Quante cifre? ……….
52
Tutti i calcoli agevolmente
Capacità motorie

Possiede coordinamento globale dei movimenti
Possiede coordinamento della motricità fine
Sa disegnare
Sa colorare




Altro …………………………………………………………………………………
Comportamento
Comportamento complessivamente adeguato alle situazioni
Difficoltà a socializzare con coetanei
Difficoltà a socializzare con adulti
Aggressività
Incapacità di autocontrollo
Interventi non pertinenti
Eccessiva timidezza
Altro







..........................................................................................................
 Materie non valutate (per alunni stranieri neo arrivati):
Per gli alunni stranieri neo arrivati i docenti ritengono sia opportuno astenersi dalla valutazione,
per il primo quadrimestre di frequenza dell’alunno, nelle seguenti materie:





Storia
Geografia
Scienze
Inglese
Francese
Alla scheda di valutazione verrà allegata la griglia integrativa per alunni stranieri neoarrivati.
 Ha frequentato corsi di alfabetizzazione?
Sì 
NO 
a) Ore settimanali 1 Periodo dell’a.s ……………………………………………………………………..
Docente …………………………………. num. totale ore del corso ………………………………………..
b) Ore settimanali …………………. Periodo dell’a.s. ……………………………………………………………..
Docente ………………………………………………………… num. totale ore del corso ……………………….
c) Ore settimanali …………………. Periodo dell’a.s. ………………………………………………………………
Docente ………………………………………………………… num. totale ore del corso ……………………….
53
 Ha frequentato progetti per stranieri?
Sì 
NO 
(specificare)
a) Ore settimanali …………………. Periodo dell’a.s. ……………………………………………………………
Docente ………………………
num. totale ore del progetto
b) Ore settimanali …………………. Periodo dell’a.s. ……………………………………………………………
Docente ………………………………………………………… num. totale ore del progetto………………….
2.
MOTIVAZIONE SOCIO-ECONOMICA/ CULTURALE
Sono presenti:
 Difficoltà familiari
 Assistenza sociale
 Interventi del Comune di Ortona ( es. assistenza domiciliare)
 Interventi di Enti Pubblici/Privati/ No Profit
 Altro…..
Osservazioni:
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
3.
MOTIVAZIONE FISICO-BIOLOGICA
Sono presenti:
 Ricovero in ospedale temporaneo
 Frequenza Progetto Scuola in ospedale
 Assistenza domiciliare
 Comprovati motivi di salute
 Altro
Osservazioni:
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
54
4.
MOTIVAZIONE PSICOLOGICA E/O
COMPORTAMENTALE/RELAZIONALE
Sono presenti:
 Difficoltà familiari
 Difficoltà relazionali con adulti
 Difficoltà relazionali con coetanei
 Interventi di Enti Pubblici/Privati specialistici
Osservazioni:
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
5.
ALTRE MOTIVAZIONI (alunno in attesa di
valutazione/certificazione)
Note:
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
55
ISTITUTO COMPRENSIVO
DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
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Piazza San Giuseppe
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Classe:
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON
SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO,LINGUISTICO,CULTURALE
BES 3 – PER DOCENTI E FAMIGLIA
Alunno/a:
Data …………………………………
Firma dei docenti
Firma dei genitori
……………………………………….…. …………………………………………………..
……………………………………………
………………………………………………….
…………………………………………..
……………………………………………………
……………………………………….….
…………………………………………………..
……………………………………………
………………………………………………….
……………………………………….…. …………………………………………………..
Firma del Dirigente Scolastico
……………………………………….….
56
Alunno/a:
Classe:
INTERVENTI previsti dai docenti di classe
Periodo da ………………………… a……………………………:
 Materie per le quali sono stati attuati interventi didattici individuali:








Italiano
Matematica
Storia
Geografia
Scienze
Inglese
…………………….
…………………….
Si specifica adattamento dei piani di studio per le materie indicate (in allegato in fondo alla
tabella è possibile inserire, per ogni materia, le metodologie e gli obiettivi personalizzati).
DISCIPLINE
Omissione
Sostituzione di
temporanea
contenuti
della disciplina
per n.mesi
RIDUZIONE
-selezione contenuti
-semplificazione /facilitazione testi
57
Alunno/a:
Classe:
STRUMENTI DISPENSATIVI E COMPENSATIVI
Strumenti compensativi
Tabelle della memoria per matematica: tavola pitagorica, formule o
linguaggi specifici…
Tabelle della memoria per la lingua italiana: schede delle forme verbali; delle
parti del discorso; dei complementi; delle proposizioni
Tabelle della memoria per le lingue straniere:privilegiare la comunicazione orale
Audiolibri
Uso del registratore in alternativa al compito in classe
Facilitatori per la comunicazione dei propri pensieri
Calcolatrice
Computer con correttore automatico
Uso di mappe strutturate
Sintesi e schemi elaborati dai docenti
Verifica compilazione diario scolastico
Più tempo per lo svolgimento dei lavori e/ riduzione degli stessi
………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………..
Strumenti dispensativi
No lettura ad alta voce
No dettatura e copiatura dalla lavagna
No scrittura corsivo e stampato minuscolo
No studio mnemonico di tabelle, forme verbali, grammaticali …
Compiti a casa ridotti
Interrogazioni programmate
Non più di un’interrogazione al giorno
Predilezione del linguaggio verbale e iconico a quello scritto
Predominanza delle verifiche e della valutazione orale per le lingue straniere
No trascrizione compiti e appunti (avvalersi di aiuti esterni da compagni o docenti)
………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………..
58
Alunno/a:
Classe:
METODOLOGIE UTILIZZATE E ATTIVITA’ PROGRAMMATE
STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE UTILIZZABILI (indicare solo quelle che
risultano più adatte per l’alunno):
 Incoraggiare l’apprendimento collaborativo
 Favorire le attività in piccolo gruppo e il tutoraggio in classe
 Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere “al fine di imparare ad
apprendere”
 Privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale “per favorire l’operatività e allo
stesso tempo il dialogo, la riflessione su quello che si fa”
 Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini,…)
 Sollecitare le conoscenze precedenti per introdurre nuovi argomenti e creare aspettative
 Sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo delle proprie strategie di
apprendimento
 Individuare mediatori didattici che facilitano l’apprendimento (immagini, schemi, mappe
…)
 Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline.
 Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”
 Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare
l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali
 Riproporre e riprodurre gli stessi concetti attraverso modalità e linguaggi differenti
 Adattare testi
 Altro
STRATEGIE EDUCATIVE UTILIZZABILI (indicare solo quelle che risultano più adatte
per l’alunno)











Allontanare dal banco oggetti non necessari al lavoro
Presentare le attività della giornata in scaletta
Fissare delle regole scritte in positivo, con un’ immagine che le ricordi
Rendere la lezione il più possibile ricca di novità e stimolante
Variare il tono di voce
Usare metodi di insegnamento che permettano la risposta attiva
Limitare le punizioni severe e le note, evitare le sospensioni
Non togliere l’intervallo
Evidenziare i successi e non gli errori
Dare incarichi che permettano un movimento controllato nello spazio scolastico
Assegnare incarichi di responsabilità
59
 Permettere di stare in piedi vicino al proprio posto
 Alternare compiti molto interessanti ad altri meno interessanti
 Diminuire la lunghezza del compito, dividendolo in parti più brevi che possono essere
ultimate in momenti diversi
 Nel presentare il compito usare un messaggio preciso e globale
 Fare eseguire pochi esercizi per volta
 Insegnare all’alunno, all’interno di una verifica, a dare precedenza a risposte a lui conosciute(test,
interrogazione….)
 Organizzare lavori da eseguire in coppia o in piccolo gruppo
 Incoraggiare l’alunno a tenere un diario dove scrivere, colorare o altro
 Fare insieme all’alunno, privatamente e con l’intenzione di aiutarlo e non di colpevolizzarlo,
un elenco dei suoi comportamenti negativi e decidere le strategie che possono essere
adottate per evitare guai
 Scegliere insieme all’alunno un solo atteggiamento da cambiare e tenere il conto di quante
volte al giorno riesce ad attuare una strategia positiva
 Gratificare l’alunno anche se non raggiunge completamente l’obiettivo
 Dopo il primo miglioramento aggiungere un altro atteggiamento da modificare, sempre in
accordo con l’alunno
 Programmare attività nelle quali la riuscita dipende dalla cooperazione di tutti
 Rompere il raggruppamento fisso tra gli alunni
 Rinforzare gli altri alunni quando includono nelle loro attività l’alunno in situazione di
disagio
ATTIVITA’ PROGRAMMATE (indicare solo quelle che risultano più adatte per
l’alunno)






Attività di recupero
Attività di consolidamento e/o di potenziamento
Attività di laboratorio
Attività in piccolo gruppo anche a classi aperte
Attività all’esterno dell’ambiente scolastico
Attività di carattere culturale, formativo, socializzante
60