ItaliaOggi martedì 30 ottobre 2007

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ItaliaOggi martedì 30 ottobre 2007
Primo Piano
Numero 257, pag. 10 del 30/10/2007
Autore: di Stefano Sansonetti
Nella galassia di Equitalia finiscono parlamentari, consiglieri comunali e figli di papà
Dalle multe alle assunzioni pazze
Molti ex politici nelle società di riscossione, come nella Gerit
Dalle cartelle pazze, come per incanto, si arriva dritti alle assunzioni pazze. È un po' un cerchio che si chiude
all'insegna della follia, quello che coinvolge la galassia di Equitalia, la società pubblica che gestisce la
riscossione dei tributi. Si prenda la Equitalia Gerit spa, una delle più grandi controllate che svolge l'attività a
Roma e nelle province di Livorno, L'Aquila, Siena, Grosseto e Latina. La società viene da due terribili
settimane per il recapito ai cittadini romani di migliaia di multe pazze. Al punto che, per riportare un po' di
ordine, sono dovuti intervenire anche il prefetto della capitale, Carlo Mosca, e l'assessore al bilancio, il
veltroniano Marco Causi. Se però si lancia uno sguardo più profondo alla Gerit, si scopre che un po' di
pazzia ha guidato anche l'ultima ondata di assunzioni. Molte di esse, infatti, hanno un colore politico; altre
una sfumatura piuttosto nepotista. Tra le decine di assunzioni fatte il 2 luglio scorso, per esempio, spicca il
nome di Jacopo Bojola, ex segretario provinciale Udc di Pistoia e già segretario particolare del senatore
Franco Bosi (anche lui Udc), che durante la scorsa legislatura è stato sottosegretario al ministero della
difesa. Oppure risulta il nome di Chiara Cirmi, che fino a qualche tempo prima lavorava nella segreteria del
dipartimento degli enti locali, sempre nell'Udc. Ancora, tra gli altri, c'è Andrea Biasci, già consigliere
comunale a Pisa, guarda un po', nei banchi dell'Udc. Come si può vedere, c'è molto di via dei Due Macelli e
molta Toscana, nei reclutamenti che la Gerit ha effettuato qualche mese fa. È appena il caso di ricordare
che, prima che il servizio fosse riportato sotto l'ombrello statale dal 1° gennaio del 2006, a Roma la
riscossione dei tributi era gestita dalla banca Monte dei Paschi. Ma le particolarità, in Gerit, non finiscono
qui. Perché ad aver beneficiato dell'infornata del 2 luglio, per esempio, è stato anche Andrea Sensi, figlio di
quel Luigi Sensi che all'interno della stessa spa occupa un posto nel consiglio di amministrazione e che
risulta anche amministratore delegato della Serit spa (società che riscuote i tributi in Sicilia). E che dire di
Daniele Mazzei, anche lui assunto agli inizi di luglio? È figlio di Flavio Mazzei, che in Gerit ricopre il ruolo di
direttore generale. Insomma, un movimento niente male.
Le assunzioni, in particolare, sono avvenute tramite una procedura di selezione affidata a suo tempo alla
società Praxi. Ma le centinaia di aspiranti esattori che sono stati tagliati fuori, di fronte ai nomi di alcuni
assunti già stanno minacciando la costituzione di un comitato. Un'altra tegola, in sostanza, sembra potersi
abbattere sulla società.
Anche a livello di holding, però, non si è scherzato. Equitalia spa, guidata da Attilio Befera e confermata
nella sua struttura dal viceministro dell'economia, Vincenzo Visco, ha infatti avuto un occhio di riguardo per
molti ex parlamentari. Si pensi a Equitalia Nomos, che riscuote i tributi a Torino. Il presidente del cda è Silvio
Miana, senatore di lungo corso nel Pci ed esponente di spicco del mondo cooperativo, mentre come
consigliere figura Gabriella Pistone, ex deputata di Rifondazione. In Equitalia Cerit, che opera a Firenze,
riveste l'incarico di vicepresidente del cda Giovanni Brunale, ex senatore diessino. Stesso ruolo per Elio
Fontana, senatore Dc di lungo corso, che è stato piazzato in Equitalia Esatri (Lombardia). Se si scende giù
in Puglia e Calabria, dove opera Equitalia Etr, si scopre che un posto nel cda è stato assegnato all'ex
deputato Dc Giuseppe Aloise. Identico lo spartito seguito a Equitalia Lecce, nel cui cda siede Antonio
Potenza, ex deputato Udeur. Infine Equitalia Polis, che riscuote le tasse a Napoli. Il suo cda ha aperto le
porte ad Antonio Cantalamessa, che oltre a essere consigliere dell'Inps è stato parlamentare europeo nei
banchi del fu Msi.
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