BREVIARIO DI PSICOTERAPIA Negli ultimi anni la richiesta d

BREVIARIO DI PSICOTERAPIA
Negli ultimi anni la richiesta d'interventi specialistici di psicoterapia presenta un forte
incremento. I servizi sanitari territoriali sovente non riescono ad ottemperare tempestivamente
la domanda dell'utenza, costringendo a lunghe e inopportune attese prima che venga presa in
carico la sofferenza psicologica dell'individuo, della famiglia e della coppia.
Secondo quanto affermato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità la depressione
nell'arco di vent'anni acquisterà dimensioni pandemiche, il cui onore sociale supererà i costi di
qualsiasi altra patologia sanitaria. I Disturbi d'Ansia e i Disturbi dell'Alimentazione, entrambi
strettamente imparentati con quelli depressivi, presentano d'altro canto una consistente
crescita come attestato dal consumo sempre più massiccio di psicofarmaci. Le problematiche
relazionali (comunicative, interattive) sono spesso alla base dello sviluppo e del mantenimento
dei suddetti sintomi psicopatologici.
AMBITI D'INTERVENTO
Diagnosi e cura delle problematiche relazionali all'interno della famiglia e della
coppia
Conflittualità, Patologie della comunicazione, Patologie dell'interazione
Conflittualità
La vita familiare viene spesso gravata da una conflittualità tra i propri membri tale da
caratterizzare in negativo la qualità dell'esperienza di vita.
Conflitti nascosti, conflitti cronici, conflitti che coinvolgono terzi, conflitti negati, tra un
genitore e un figlio o nella coppia genitoriale, in quella coniugale così come tra membri delle
famiglie d'origine, inficiano gravemente la qualità delle relazioni interpersonali fino a
comprometterle nei casi più estremi ma non meno frequenti, portando a dei veri e propri
allontanamenti e “divorzi emotivi”. I conflitti non affrontati si trascinano nel tempo, si
autoalimentano, tolgono opportunità di trarre piacere e gioia nelle relazioni familiari.
Patologie della comunicazione
La comunicazione è il modo in cui entriamo in contatto con l'altro. Meccanismi complessi
sono alla base del comportamento comunicativo sia nei suoi aspetti verbali di contenuto che in
quelli relazionali. Comunicare bene è dunque alla base del benessere emotivo e relazionale.
All'estremo opposto consciamente o inconsciamente attraverso delle comunicazioni
disfunzionali: poco chiare, frustranti, che utilizzano il silenzio in modo punitivo, che accentuano
aspetti incidentali delle situazioni, che rafforzano componenti infantili della personalità o che
tolgono significato a qualcosa che la persona si è appena sforzata di comunicare, si corre il
rischio di allevare patologie psicologiche di seria entità. Imparare a comunicare in un modo più
funzionale e soddisfacente è non solo possibile ma anche una responsabilità dell'adulto che si
accentua con la maturità personale.
Patologie dell'interazione
Coalizione di due membri familiari contro un terzo, mancanza di autorevolezza dei
genitori o di un genitore nei confronti dei figli, autoritarismo e controllo eccessivi, mancanza di
rispetto dei figli nei confronti dei genitori (violazioni gerarchiche), alienazione parentale,
protrarsi di storie di coppia ecco alcune patologie dell'interazione in grado di sovvertire
l'armonia intrafamiliare. L'azione terapeutica mira a costruire delle sane modalità d'interazione
attraverso la messa in discussione di forme comportamentali che si sono rivelate disfunzionali
e la scoperta terapeutica di nuove più soddisfacenti modalità d'interazione.
PROBLEMATICHE PSICOPATOLOGICHE
Disturbi d'Ansia
Disturbo di Panico
Disturbo d'Ansia Generalizzato
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Fobia Sociale
Disturbo Ossessivo-Compulsivo
Ipocondria
Disturbo di Panico
Il Disturbo di Panico comunemente chiamato da “attacchi di panico” rappresenta uno
dei più allarmanti problemi psicologici, in quanto i sintomi che l'individuo percepisce sono
frequenti e inaspettati: palpitazioni, sensazione di asfissia o di soffocamento, dolore o fastidio
al petto, sensazioni di sbandamento o di svenimento (es. debolezza alle gambe, vertigini),
disturbi addominali o nausea, sensazioni di torpore o formicolio, brividi di freddo o vampate di
calore, tremori o scosse, bocca secca o nodo alla gola, sudorazione accentuata, sensazione di
irrealtà o di essere staccati da se stessi. A queste possibili sensazioni si aggiungono elementi
psicologici quali: paura di perdere il controllo o impazzire e la paura di morire che
contribuiscono a esacerbare i suddetti sintomi. A lato di tutte queste pesanti sintomatologie il
paziente può comunque far propria la convinzione che può imparare a gestire e in seguito
superare l'insorgenza degli attacchi.
Disturbo d'Ansia Generalizzato
Il paziente con Disturbo d'Ansia Generalizzato sperimenta uno stato di preoccupazione
per diversi eventi che risulta eccessivo in intensità, durata o frequenza rispetto all'impatto o
alla probabilità reali che tali eventi si presentino realmente. E' uno stato mentale che non
risulta associato a specifiche circostanze e le preoccupazioni eccessive sono accompagnate da:
irrequietezza, facile affaticabilità, difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria, irritabilità, sonno
disturbato, tensione muscolare. Spesso tali sintomi fisici dell'ansia portano i pazienti a
rivolgersi ad altre figure professionali (es. medico di base, internista, cardiologo, pneumologo,
gastroenterologo).
Fobia Sociale
La paura di essere giudicati negativamente in situazioni sociali o durante lo svolgimento
di un'attività è la caratteristica principale della Fobia Sociale. Essa può essere generalizzata o
specifica ossia la persona può sempre avere paura di poter dire o fare cose imbarazzanti e di
essere perciò giudicata ansiosa, impacciata, stupida, debole, pazza oppure solo in particolari
situazioni sociali. La persona dunque sperimenta una penosa condizione contraddistinta da
emozioni negative quali paura, imbarazzo, vergogna, senso di umiliazione che la porta ad
evitare le situazioni anticipatamente vissute come pericolose.
Disturbo Ossessivo-Compulsivo
E' uno dei disturbi più frequenti ed è caratterizzato dalla presenza di ossessioni e
compulsioni. Le ossessioni sono pensieri, immagini mentali o impulsi che si manifestano
ripetutamente nella mente di una persona. Sono percepite come sgradevoli ed intrusive.
Esempi: persone che si preoccupano in modo eccessivo dell'idea di perdere il controllo dei
propri impulsi aggressivi o fare del male a qualcuno, persone che si preoccupano in modo
eccessivo dello sporco o dei germi presenti nell'ambiente. Le compulsioni sono dei
comportamenti ripetitivi (es. controllare di continuo il cellulare, lavarsi le mani, se lo sportello
della macchinaè stato chiuso) messi in atto per ridurre il senso di disagio e l'ansia provocati dai
pensieri ossessivi.
Ipocondria
Il paziente ipocondriaco è ossessionato dall'idea di aver contratto una malattia
debilitante e opera uno stretto e continuo controllo dei segnali fisici che lo portano a
concludere di aver necessità di accurate visite mediche. La condizione ansiosa derivante, che
può sfociare in dei veri e propri attacchi di panico, ne condiziona il funzionamento familiare,
sociale e lavorativo fino alla compromissione.
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DISTURBI DELL'UMORE
Depressione
Disturbo Bipolare
Depressione
Il disturbo che comunemente viene chiamato depressione ha il nome scientifico di
depressione maggiore. E' un disturbo dell'umore caratterizzato da: umore depresso o tristezza
per la maggior parte del giorno, ridotta capacità di provare piacere dalle attività che
procuravano gioia e soddisfazione, senso di fatica e di non farcela nell'ottemperare gli impegni
quotidiani, sensi di colpa, autocritica, autosvalutazione e sensazione di essere un fallito,
mancanza di speranza e pianto, pensieri negativi e idee di morte, irritabilità, difficoltà a
prestare attenzione, a concentrarsi e a prendere decisioni, sonnolenza e aumento della durata
del sonno, risvegli notturni angosciosi con difficoltà a riprendere sonno, inappetenza o in rari
casi aumento dell'assunzione di cibo, ridotto desiderio sessuale. La depressione può
manifestarsi con diversi livelli di gravità, le forme più gravi sono caratterizzate dalla maggiore
presenza dei sopraccitati sintomi fisici, psicologici e comportamentali, nelle forme di più lieve
entità i pazienti non presentano compromissioni dell'attività sociale e lavorativa.
Disturbo Bipolare
Il disturbo bipolare è caratterizzato dall'alternanza di uno stato depressivo e uno maniacale (o
ipomaniacale), dunque di un umore depresso con un umore esaltato. I sintomi dello stato
depressivo sono quelli descritti per la depressione, nello stato maniacale i sintomi riconoscibili
sono: umore elevato espansivo percepito dagli altri come inusuale, comportamenti molto
disinibiti, facilità estrema a spendere del denaro, sensazione di energia quanto mai intensa e
senso di infaticabilità, iperattenzione ma con distraibilità, capacità di iniziare
contemporaneamente tante attività ma con scarsa capacità di portarle a termine,
comportamenti aggressivi e impulsivi, estrema irritabilità, aumento della velocità dei pensieri,
salta da un'idea all'altra, ridotto bisogno di sonno, estrema distraibilità, fiducia non realistica
nele proprie capacità, basa capacità di giudizio, spese enormi, comportamento sessuale
aumentato, abuso di droghe (specialmente cocaina), alcool e farmaci, comportamento
provocatorio, intrusivo o aggressivo.
DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE
Anoressia nervosa
Bulimia Nervosa
Disturbo da Alimentazione Incontrollata
Anoressia nervosa
E' un disturbo dell'alimentazione caratterizzato dai seguenti aspetti:
-rilevante perdita di peso che viene valutata attraverso l'indice di massa corporea (BMI-body
index mass) che si calcola dividendo il peso corporeo in chilogrammi per il quadrato dell'altezza
espresso in metri. In un soggetto normopeso il BMI è compreso tra 18.5-24.8 kg/m2, mentre
in una persona sottopeso scende sotto i 18.5 kg/m2;
-intensa paura/ossessione di ingrassare anche quando si è sottopeso;
-alterazione nella percezione e nella valutazione del peso, della taglia e delle forme corporee;
-assenza delle mestruazioni che è una delle prime conseguenze fisiche dovuta alla mancanza di
un adeguata alimentazione; nel caso di ragazze in età prepubere si può avere, invece, un
ritardo nella comparsa.
Si possono distinguere due forme di anoressia: l'anoressia restrittiva in cui sono presenti
digiuno unito ad un intensa attività fisica e l'anoressia con bulimia in cui compaiono delle
abbuffate, cioè degli episodi in cui si mangia in maniera smodata, con perdita di controllo
nell'assunzione del cibo. Le crisi bulimiche si presentano in questo secondo tipo dopo un
iniziale primo periodo di restrizione alimentare. Esistono inoltre delle caratteristiche specifiche
di personalità che si riscontrano nei pazienti affetti da anoressia, quali: bassa autostima,
scarsa fiducia in se stessi, scarsa consapevolezza delle proprie emozioni, perfezionismo,
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comportamenti impulsivi, estremismo, comportamenti ossessivi. L'anoressia nervosa è una
delle problematiche psicopatologiche più
serie in quanto può portare, in seguito agli
scompensi organici, alla morte dell'individuo.
Bulimia nervosa
La bulimia nervosa è caratterizzato dai seguenti aspetti: abbuffate ricorrenti, con ingestione di
grandi quantità di cibo e sensazione di perdere il controllo mentre si mangia (cioè non è capace
di evitare di mangiare o di smettere di mangiare una volta iniziato); comportamenti di
compenso che seguono le abbuffate, finalizzati a prevenire l'aumento di peso quali: vomito
provocato volontariamente, uso improprio di lassativi e diuretici, eccessivo esercizio fisico, uso
di farmaci anoressizzanti; persistenti preoccupazioni riguardanti l’alimentazione, chi soffre di
bulimia pensa insistentemente al cibo ed ha un forte desiderio o un senso di compulsione a
mangiare; persistenti preoccupazioni per il peso e le forme corporee. Pertanto si distinguono
due forme di bulimia nervosa: bulimia con condotte di eliminazione (dove i soggetti dopo
l'abbuffata ricorrono all'uso di vomito auto-indotto, lassativi e diuretici) e bulimia senza
condotte di eliminazione. Le caratteristiche specifiche di personalità sono le stesse riscontrate
nei casi di anoressia nervosa.
Disturbo da alimentazione incontrollata
Il disturbo da alimentazione incontrollata, meglio noto come binge eating disorder (BED) è la
più importante sindrome inclusa nella categoria dei disturbi dell'alimentazione atipici (una serie
di condizioni che non rientrano né in un quadro di anoressia né di bulimia).
Le persone che soffrono di questo disturbo, in seguito alle abbuffate non mettono in atto
comportamenti di compenso come nella bulimia nervosa. I soggetti con binge eating disorder,
inoltre, non seguono una dieta e tendono a mangiare in eccesso anche al di fuori delle
abbuffate, ciò spiega perché nella maggior parte dei casi sia presente una condizione di
soprappeso
o
di
obesità.
Caratteristiche sintomatiche sono: mangiare più velocemente del solito, mangiare fino a
quando ci si sente spiacevolmente sazi, mangiare grandi quantità di cibo anche se non ci sente
fisicamente affamati, mangiare da soli a causa dell'imbarazzo o vergogna per quanto si sta
mangiando, provare disgusto, colpa, depressione dopo le abbuffate.
DISTURBI DI PERSONALITÀ
Disturbo evitante di personalità
Disturbo dipendente di personalità
Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità
Disturbo paranoide di personalità
Disturbo istrionico di personalità
Disturbo narcisistico di personalità
Disturbo borderline di personalità
Disturbo antisociale di personalità
Disturbo evitante di personalità
Le persone affette da disturbo evitante di personalità sono caratterizzate da problemi
relazionali associati ad un profondo senso di inadeguatezza e timore del giudizio negativo altrui;
manifestano, infatti, un elevato grado di inibizione e ritiro sociale, legato al fatto che ritengono
che la valutazione negativa degli altri sia un dato di fatto. Preferiscono allora tenersi fuori dalle
relazioni, ad eccezione di quelle abituali e rassicuranti (es. con i familiari più stretti), pur
desiderando di avere delle relazioni sociali. Queste persone, infatti, sentono come gli altri il
bisogno di una vita di relazione soddisfacente, che rimane, però, inespresso; questo comporta
un estremo malessere che può essere sperimentato come senso di vuoto o come un doloroso
senso
di
esclusione.
Il disturbo evitante di personalità, in generale, va differenziato dai disturbi d’ansia e dalla
depressione, che possono rappresentare fasi transitorie del disturbo legate alle diverse
circostanze di vita. Va differenziato oltremodo da coloro che reagiscono con timidezza e con
comportamenti di evitamento in situazioni che vivono come problematiche e stressanti.
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Disturbo dipendente di personalità
Le persone che presentano un disturbo dipendente di personalità si sentono inadeguate e
incompetenti; tale considerazione di sé le rende insicure e le porta ad avere una bassa
valutazione
del
proprio
valore
personale
e
delle
proprie
capacità.
I sintomi sono: difficoltà a prendere le decisioni quotidiane senza avere dei consigli e delle
rassicurazioni da parte di altre persone; bisogno che altre persone si assumano la
responsabilità sulla gestione di alcuni aspetti della propria vita; difficoltà ad esprimere
disaccordo verso gli altri per paura di perdere il supporto o l’approvazione delle altre persone;
difficoltà ad iniziare progetti o ad agire senza l’aiuto di qualcuno; senso di disagio o sensazione
di essere indifeso quando si è soli per timori esagerati di essere incapace di provvedere a se
stesso; bisogno di un’altra relazione come fonte di accudimento e di supporto, al termine di
una relazione importante; timori eccessivi di essere lasciato da solo nel provvedere a se stesso.
Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità
I pazienti che presentano un disturbo ossessivo-compulsivo di personalità, presentano
comportamenti coerenti con le seguenti caratteristiche: ferma applicazione delle regole e dei
principi in cui credono, adesione alle convenzioni sociali, scrupolosità e coscienziosità in
materia di moralità e di etica; rigida organizzazione della vita quotidiana; dedizione eccessiva
al lavoro, occupano gran parte del tempo in attività produttive, al punto da escludere i
momenti di svago e le amicizie; perfezionismo, elaborazione di schemi, liste, programmi e
gerarchie relativi allo svolgimento di un compito; comportamenti interpersonali formali, educati
e corretti; comportamento giudicante, critico, controllante e punitivo nei confronti di coloro con
cui entrano in relazione; riluttanza a delegare lo svolgimento dei compiti e scarsa
collaborazione nei gruppi di lavoro e, infine, insistenza nel pretendere che i subordinati
aderiscano ai ruoli ed ai metodi che essi stabiliscono. Dal punto di vista emotivo hanno
difficoltà ad esprimere i propri stati d'animo e a manifestare emozioni di calore e premura
verso gli altri, hanno inoltre una fondamentale tendenza a trattenere i sentimenti aggressivi e
qualunque indicazione sui propri interessi personali.
Disturbo paranoide di personalità
Il disturbo paranoide di personalità è caratterizzato dalla tendenza persistente ed ingiustificata
a percepire e interpretare le intenzioni, le parole e le azioni degli altri come malevole, umilianti
o minacciose. Il mondo è guardato con diffidenza con conseguente predilezione di uno stile di
vita solitario. Sfiducia e sospettosità portano le persone ad avere un atteggiamento
ipervigilante (ricercano segnali di minaccia, di falsità e di significati sottostanti nelle parole e
nelle azioni altrui), ad agire in modo cauto e guardingo, ad apparire “fredde” e prive di
sentimenti. Questi soggetti sono inoltre eccessivamente permalosi, polemici, ostinati e sempre
pronti a contrattaccare, quando credono di essere criticati o maltrattati.
Disturbo istrionico di personalità
Le persone che presentano un disturbo istrionico della personalità si sentono a disagio o non si
sentono apprezzate quando non sono al centro dell'attenzione altrui. Per questo motivo
cercano continuamente di attirare l'attenzione altrui con comportamenti teatrali, provocatori o
seduttivi. Queste persone possono inizialmente affascinare le nuove conoscenze per il loro
entusiasmo, l'ipersocievolezza, la tendenza a coinvolgere, l'ostentazione di sicurezza e la
seduttività. In realtà chi soffre di questo disturbo ha difficoltà a raggiungere un'autentica
intimità emotiva con le persone con le quali si relaziona. Chi soffre di questo disturbo presenta
spesso una marcata dipendenza affettiva, essendo estremamente dipendente dall'attenzione,
dall'approvazione e dal supporto esterno, risulta molto sensibile al rifiuto e spaventato dalle
separazioni. Inoltre vi è un eccessiva preoccupazione per il proprio aspetto fisico al quale viene
dedicato molto tempo.
Disturbo narcisistico di personalità
Il disturbo narcisistico di personalità è caratterizzato dall'eccessiva attenzione rivolta verso il
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proprio sé. Le persone affette da tale disturbo si percepiscono come speciali ed uniche,
adottando così atteggiamenti di superbia verso gli altri, di richiesta d'ammirazione e di
arroganza. Si aspettano di ricevere lodi e ammirazioni per le proprie qualità superiori,
rimanendo sconcertati qualora ciò non avvenga e presentando la tendenza a rimuginare circa
tale mancanza da parte degli altri. A ciò si unisce la mancanza di empatia e sensibilità per i
desideri e le esigenze altrui, che spesso sfocia nella manipolazione interpersonale e nella
tendenza allo sfruttamento. I narcisisti tendono a formare relazioni sentimentali o amicizie solo
se hanno la riprova che l'altro possa favorire i propri scopi (primo tra i quali rinforzare la stima
di sé e il senso di valore personale). Nelle relazioni tendono a mostrarsi freddi e distaccati,
nonché incuranti del dolore che rischiano di provocare nell'altro a seguito delle loro
osservazioni, spesso portate in maniera altezzosa.
Disturbo borderline di personalità
Nel disturbo borderline il quadro clinico è caratterizzato da: improvvisi cambiamenti d'umore,
marcata impulsività con difficoltà ad organizzare in modo coerente i propri pensieri, forte
instabilità dei comportamenti e delle relazioni con gli altri. Le reazioni emotive dei borderline
sono dunque più rapide, marcate e durature rispetto a persone che soffrono di vulnerabilità
emotiva. Nell'intento di controllare i suddetti picchi emotivi, i borderline ricorrono alla messa in
atto impulsiva di comportamenti quali: esplosioni di rabbia che possono portare ad eclatanti
comportamenti sociali violenti (risse), abuso di sostanze, abbuffate di cibo, gioco d'azzardo,
spese sconsiderate, promiscuità sessuale, atti autolesivi, tentativi di suicidio, suicidio. Un'altra
caratteristica è la difficoltà a riflettere sulle proprie esperienze, sui propri stati d'animo e sulle
proprie relazioni interpersonali (spesso intense e coinvolgenti ma instabili e caotiche) con forti
oscillazioni tra l'idealizzazione e la completa svalutazione dell'altro. I borderline hanno una
scarsa stima di sé e si percepiscono sovente vuoti, fragili, sbagliati. Il trattamento
raccomandato è la psicoterapia individuale.
Disturbo antisociale di personalità
E' caratterizzato principalmente dall'inosservanza e violazione dei diritti degli altri. Le persone
con questo disturbo, chiamate comunemente psicopatiche o sociopatiche, non riescono a
conformarsi alla legge, compiono atti illegali (rubare, distruggere proprietà, truffare), né alle
norme sociali per cui attuano comportamenti immorali e manipolativi (mentire, simulare, usare
false identità) traendone profitto o piacere personale. Sono fortemente irresponsabili (scarsa
cura degli altri, comportamenti potenzialmente lesivi della propria incolumità fisica,
irresponsabilità finanziaria). Elemento distintivo del disturbo è l'incapacità di mostrare rimorso
per le conseguenze delle proprie azioni qualora abbiano arrecato danno a qualcuno per cui
sono incapaci di scusarsi e di riparare al proprio comportamento.
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