Alimentazione nell`età avanzata

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Alimentazione nell’età avanzata
Le migliorate condizioni igieniche, le aumentate disponibilità alimentari, la più larga diffusione di
vaccini, antibiotici, ecc., prevenendo e curando stati di carenza nutritivi e patologici, hanno portato, in
quest'ultimo secolo, ad un continuo aumento della vita media umana.
Sorge così il problema dell'alimentazione nell'età avanzata. E questo è un ramo nuovo nella già
nuova, di per sé, scienza dietetica, che pone l'anziano sul suo giusto piano:
Una appropriata alimentazione deve essere associata ad una particolare teràpia: la terapia
occupazionale, che, mentre rivaluta l'anziano dal punto di vista psicologico, gli dà anche la possibilità
di migliorare il suo stato di salute, consentendogli un discreto ricambio organico.
Ma nello stabilire la dieta per l'anziano non si può tener conto dei soliti elementi, e cioè: il peso,
sesso, l'attività fisica. Vi sono malattie debilitanti a lungo e a breve decorso, condizioni psichiche
determinate da un abbassamento delle capacità intellettive, e dal marcato senso di inutilità e solitudine
che spesso porta l'anziano a desiderare di finire i propri giorni... Per queste razioni. non ci si può
chiudere entro schemi fissi una dieta rivolta ad una persona anziana.
Inoltre l'anziano che gode di buona salute, sia che viva in famiglia o in comunità, ha bisogno di una
cosa veramente importante: il calore umano, e ciò, più ancora che una buona alimentazione, gli può
permettere di chiudere in bellezza la sua vita.
Quando l'anziano è ammalato (sia che si tratti di malattie acute, sia in caso di malattie croniche) è
bene che venga ricoverato non in ospedali generali, ma in ospedali geriatrici dove l'assistenza in tutti i
suoi aspetti assume un carattcrc veramente specialistico, e si auspica che, al più presto, ogni ospedale
sia dotato degli appositi reparti ove l'anziano possa ricevere le cure più appropriate.
In genere il fabbisogno calorico dell'anziano dopo il 65` anno di età si calcola sulle 2000 cal. al dì
Dal punto di vista qualitativo dette calorie debbono essere fornite, in quantità opportune, da tutti
i principi nutritivi. Vanno particolarmente assicurati gli alimenti contenenti proteine, vitamine e
calcio, questo ultimo indispensabile ad evitare la demineralizzazione dello scheletro, fenomeno molto
frequente nell'età senile. Per quanto riguarda le proteine, è opportuno che esse siano sia di origine
vegetale, sia di origine animale; da ricerche eseguite su soggetti anziani è risultato che il minimo di
proteine per mantenere il bilancio di azoto, è uguale più o meno a quello di individui giovani, appena
sotto il grammo per Kg di peso. Riguardo ai glucidi ed ai lipidi, si consiglia un consumo normale
dei primi, e ridotto (2030 grammi al giorno) dei secondi; onde evitare difficoltà nella digestione, e
formazione di grassi nell'organismo; particolare cura bisogna avere nel ridurre al minimo i cibi
ricchi di colesterolo in quanto è in relazione con 1'arteriosclerosi. Anche i sali e gli zuccheri vanno
ben dosati: non è possibile, del resto, alimentare l'anziano, senza procedere ad un sistematico controllo
(tramite esami di laboratorio) delle sue condizioni fisiche. Sono ben tollerate anche quantità limitate
di alimenti nervini (caffè, the, cacao) nonché di vino. É buona norma, in ogni caso, distribuire
opportunamente i pasti e assicurare una perfetta masticazione dei cibi curando l'igiene della bocca.
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