Visualizza - Parrocchia Preziosissimo Sangue di Firenze

Incontro USC del 18/02/2012
Liturgia Eucaristica
Nella celebrazione eucaristica ci sono due mense: la Liturgia della Parola e la Liturgia Eucaristica. Non sono in
contrapposizione, anzi sono complementari: la prima prepara e introduce alla seconda.
La Liturgia Eucaristica si divide in:
 Preparazione dei doni
 Preghiera Eucaristica
 Frazione dell'unico Pane che manifesta l'unità dei fedeli
Preparazione dei doni: consiste non solo nell'offerta del pane e vino, ma anche di quello che “si ha” e nel
prepararsi. Pensiamo all'offerta dei 5 pani e 2 pesci con i quali Gesù opera la moltiplicazione (cfr. Mt.14,16-20) e
ai preparativi del pasto pasquale (cfr. Mt. 26,17-19).
Inizialmente si usava pane lievitato. Dal secolo 11° si inizia ad usare pane azzimo che non si sbriciola e si
conserva a lungo. Nel 12° secolo inizia l'uso delle ostie piccole. Questo a vantaggio della praticità, sicuramente
spezzare un unico pane ha un altro valore simbolico, ma sappiamo che comunque la sostanza non cambia: è Gesù
l'unico Pane che ci rende un corpo solo.
Il pane e il vino offerti sono sottratti all'uso profano per essere consacrati e vengono offerti di nuovo in modo più
ricco. In questa offerta sono presenti tre aspetti:
1) Rapporto con la creazione: si afferma il dominio di Dio sull'universo intero. In questo aspetto c'è una
risposta allo gnosticismo che dava senso solo alle cose spirituali, dando importanza al lavoro dell'uomo.
2) Antropologico: segno esteriore dell'offerta interiore dei singoli fedeli, è l'offerta del nostro vivere
(sacrificio, lode, fatica quotidiana)
3) Sociale: è anche il segno dell'offerta di tutta la Chiesa (universale), superare il solipsismo.
Per evidenziare l'inizio della Liturgia Eucaristica, durante la Liturgia della Parola l'altare dovrebbe essere spoglio;
poi la preparazione dell'altare, magari iniziando dal mettere la tovaglia. Nella nostra parrocchia si evidenzia
portando il calice, la pisside, le ampolline, il corporale, manutergi, purificatoi...poi c'è la preghiera di benedizione.
“Benedetto sei tu, Signore, Dio dell'universo....”
Inizialmente si alzavano soltanto le offerte (pane e vino) in silenzio. Dal 9° secolo in poi sono state aggiunte le
formule verbali.
Risposta dell'assemblea: “Benedetto nei secoli il Signore”
Il pane e il vino diventeranno il Corpo e il Sangue di Gesù, mentre le nostre offerte spirituali diventano cosa
gradita a Dio.
Nel calice del vino viene messa una goccia di acqua
(iniziò per annacquare il vino, perché qualcuno che celebrava più di una messa diventava un po' allegro!!)
Questo gesto ha due significati:
 la nostra unione (natura umana) con Dio (natura divina)
 unione della natura umana e divina di Cristo
Il sacerdote poi dice: “Umili e pentiti accoglici Signore...” cfr Dn 3,39-40 “Potessimo essere accolti con il cuore
contrito e con lo Spirito umiliato”.
In alcune occasioni più solenni avviene l'incensazione al pane e al vino che significa:
 purificazione
 le offerte della Chiesa si innalzano a Dio
 ossequio anticipato al Corpo e Sangue di Cristo
Vengono incensati anche il sacerdote e l'assemblea che si preparano ad offrirsi, la partecipazione diventa attiva,
con un desiderio di purificazione, simboleggiato nel lavabo (che inizialmente aveva anche motivi pratici di far
lavare le mani al prete).
Perpetuare l'offerta serve a santificare la Chiesa.
Partecipazione attiva e consapevole: anche con il corpo
stare seduti esprime la nostra calma, l'attesa attenta, la meditazione
stare in piedi esprime la riconoscente accoglienza, il rispetto al sacerdote e la piena adesione a ciò che accade.