ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE ALIGHIERI Scuola dell’Infanzia – Scuola Primaria – Scuola Secondaria di 1° grado via Coletti, 102 47921 RIMINI (RN) - Tel. 0541/52082 - Fax 0541/27037 Codice meccanografico RNIC81900V Codice fiscale 91143450400 E-mail: [email protected] PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE SOMMARIO Quadro normativo 1. QUADRO DI SISNTESI DEI PERCORSI PERSONALIZZATI 2. QUADRO DI SINTESI DEI CRITERI OPERATIVI 3. QUADRO DI SINTESI DELLE RISORSE 4. QUADRO DI SINTESI DEI PUNTI DI FORZA E DELLE CRITICITÀ 5. OBIETTIVI DIN INCREMENTO DELL’INCLUSIVITÀ PER IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO QUADRO NORMATIVO E DEFINIZIONI Che cosa sono i Bisogni Educativi Speciali? In ogni scuola e in ogni classe ci sono alunni con esigenze specifiche e bisogni particolari. A tale proposito il 27 dicembre 2012 è stato firmata la Direttiva ministeriale “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, con la quale viene introdotto nell’ordinamento scolastico il concetto di B.E.S. (Bisogni educativi speciali). La direttiva allarga i margini di intervento nell’ottica dell’Inclusività comprendendo in tale ambito tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà. Nella definizione di B.E.S vengono individuate alcuni grandi Aree: - Quello della Disabilità (Legge 104/92) - Quello dei Disturbi evolutivi specifici, che comprende i disturbi specifici di apprendimento (Legge 170/2010), i disturbi del linguaggio, i disturbi dallo spettro autistico - Quello dello Svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale - Quello del Borderline Cognitivo (funzionamento intellettivo limite) - Quello dell’ADHD ( deficit di attenzione/Iperattività) Il campo di intervento e di responsabilità di tutta l’istituzione scolastica si amplia quindi a favore di una didattica personalizzata, strumenti compensativi e modalità di Valutazione ad hoc. Il diritto alla Personalizzazione del percorso formativo per tutti gli alunni con difficoltà di apprendimento si fonda sui principi enunciati dalla Legge 53/2003. Ciò è stato poi ribadito nei successivi documenti ministeriali (Documento sull’Autonomia con D.P.R. 275/1999). E’ importante sottolineare che i percorsi didattici mantengano gli stessi obiettivi di apprendimento, in coerenza con le Indicazioni Nazionali e il Piano dell’Offerta Formativa (Pof). Alla direttiva fa seguito una Circolare applicativa che chiarisce gli ambiti dei docenti per personalizzare la didattica, la C.M. n.8 del 06/03/2013. Le principali disposizioni previste nella Circolare 8, che è bene riassumere brevemente, sono le seguenti: - E’ sottolineata la necessità di redigere il Piano Didattico Personalizzato (PDP) che abbia lo scopo di definire, monitorare e documentare - secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee. - L’attivazione di tale percorso individualizzato e personalizzato è deliberata dal Consiglio di Classe. E’ previsto anche il coinvolgimento della famiglia, attraverso la sottoscrizione del PDP. - Sono ribaditi i compiti del Gruppo di lavoro d’istituto (GLHI) che assume la denominazione di Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI) con l’estensione dei propri interventi anche a tutti gli altri alunni che manifestano Bisogni Educativi Speciali (BES). - La circolare applicativa contiene inoltre l’istituzione dei Gruppi di Lavoro per l’Inclusione (GLI) e la realizzazione del Piano Annuale per l’Inclusività (PAI). Con la nota prot. n. 13588 del 21/08/2013 “Bisogni educativi speciali. Approfondimenti in ordine alla redazione del piano annuale per l’inclusività nell’ottica della personalizzazione dell’apprendimento. Materiali per la formazione dei docenti A.s. 2013/14”, il Vice Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna riprende il tema del Bisogni Educativi Speciali nell’intento di coordinare l’azione delle scuole in avvio dell’a.s. 2013/14 fornendo ai docenti alcuni essenziali elementi di riflessione e spunti per la formazione e l’approfondimento personale e collegiale. 1. QUADRO DI SINTESI DEI PERCORSI PERSONALIZZATI A. Rilevazione dei BES presenti: 1. 2. 3. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) minorati vista minorati udito Psicofisici disturbi evolutivi specifici DSA ADHD/DOP Borderline cognitivo Borderline Dsa svantaggio (indicare il disagio prevalente) Socio-economico Linguistico-culturale Disagio comportamentale/relazionale Altro-Nomade/Rom Primaria Secondaria 26 19 0 0 0 0 26 19 20 0 3 1 35 1 8 5 Tot. 45 0 0 45 55 1 11 6 0 2 2 5 14 19 3 0 3 0 5 5 Totali 58 89 147 Tot. Pop. Percentuale % su popolazione scolastica Scol. Bes tot.147 9,44 1556 N° PEI redatti dai GLHO 26 19 45 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione 7 3 4 sanitaria N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 2 1 4 N° Solo Allegato 4 dei Docenti 58 13 71 Chi sono i BES 2. QUADRO DI SINTESI DEI CRITERI OPERATIVI Criteri condivisi per la stesura dei percorsi personalizzati Nella scuola che lavora per l’inclusività è necessario operare con un quadro chiaro delle esigenze da affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il processo d’inclusione nella scuola, inoltre, può avvenire realmente solo quando condiviso da tutto il personale coinvolto. In presenza di studenti con BES, dunque, è necessario, in primo luogo avere conoscenza preventiva delle varie tipologie di BES e delle risorse e delle strategie necessarie per operare. Occorre, poi, formalizzare compiti e procedure, in modo che tutti cooperino al raggiungimento di un esito positivo. Il riconoscimento formale (con verbalizzazione assolutamente motivata) da parte del consiglio di classe è il primo momento della “storia inclusiva” dell’alunno con B.E.S. Il Consiglio di Classe/ team docente deve: Rilevare tutte le certificazioni Rilevare gli alunni con B.E.S. di natura socio- economica- culturale e/o linguistica “sulla base di elementi oggettivi (ad es. segnalazioni da parte dei servizi sociali, ma anche su ben fondate considerazioni pedagogiche e didattiche”). Verbalizzare le predette rivelazioni tramite l’Allegato 4. Redigere il P.D.P./ P.E.I sulla base delle potenzialità/carenze/problemi/bisogni educativi dell’alunno Condividere il P.D.P./ P.E.I con la famiglia e farlo firmare nei tempi previsti I modelli per la stesura del P.D.P./ P.E.I sono condivisi e predisposti in formato elettronico, comuni ai diversi ordini di scuola e personalizzati dalle sottocommissioni di lavoro del G.L.I.(G.L.H.I.). Gli stessi sono reperibili da parte di tutti docenti nell’area riservati del sito dell’istituzione scolastica in modo da poter essere elaborati come testo condiviso dai docenti e allegate al presente documento nonché ai registri digitali. Criteri condivisi per la valutazione dei percorsi personalizzati 1. Modalità di valutazione Diagnostica: rileva i livelli di partenza, le preconoscenze, le competenze presenti, il potenziale di apprendimento (interesse, motivazione, coinvolgimento). Formativa: ha lo scopo di conoscere le conquiste dell'alunno per poter regolare l'intervento educativo, sia a livello di prodotti che di processi. Rende quindi problematica e dialettica la relazione tra le offerte educative pensate e rivolte a gruppi di alunni e gli esiti individuali di ognuno; è sempre presente nel processo insegnamento-apprendimento. Sommativa: consente di operare un bilancio finale, di un periodo, per poter comparare il percorso fatto e i cambiamenti che si sono verificati. Orientativa: rileva le specificità dei singoli soggetti e promuove il percorso personalizzato di ciascuno. Scuola dell'Infanzia Osservazione occasionale e sistematica attraverso strumenti valutativi che focalizzano la qualità dei comportamenti. Documentazione dell'esperienza con schede di osservazione, prove oggettive e conversazione. Scuola Primaria Osservazione sistematica attraverso strumenti valutativi che focalizzano la qualità dei comportamenti. Definizione di obiettivi specifici degli apprendimenti e preparazione di prove di ingresso e prove di verifica periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità acquisite. Costruzione di percorsi personalizzati. Scuola Secondaria di 1° Grado Osservazione sistematica attraverso strumenti valutativi che focalizzano la qualità dei comportamenti. Definizione di obiettivi disciplinari e preparazione di schede di osservazione, verifiche orali e scritte, lavori di gruppo, sociogrammi. Costruzione di percorsi personalizzati. Criteri condivisi per la condivisione con le famiglie della stesura dei percorsi personalizzati e per comunicazione in itinere delle valutazioni in ordine ai risultati raggiunti dagli allievi La famiglia informa il coordinatore di classe (o viene informata) della situazione/problema. Si attiva per portare il figlio da uno specialista ove necessario. Partecipa agli incontri con la scuola e con i servizi del territorio, condivide il Progetto Educativo e collabora alla sua realizzazione, attivando il proprio ruolo e la propria funzione. I percorsi personalizzati sono quindi condivisi con le famiglie così come le valutazioni in ordine ai risultati raggiunti in itinere e al termine del percorso scolastico attraverso sistematici colloqui individuali con le stesse da parte del coordinatore e di tutti gli insegnanti del consiglio di classe. Inoltre le famiglie sono sempre coinvolte nel percorso scolastico dei propri figli come assunzione diretta di corresponsabilità educativa – ad esempio nella gestione dei comportamenti e nella responsabilizzazione degli allievi rispetto agli impegni assunti. La famiglia, in caso rilevi difficoltà scolastiche non accertate, può rivolgersi allo sportello informativo attivo c/o l’I.C. Alighieri (e nei plessi) e funzionante durante tutto l’anno scolastico. Le famiglie possono liberamente accedere ai materiali raccolti nell’area inclusione del sito dell’istituzione scolastica e volti all’approfondimento della tematiche specifiche e della didattica. Modalità di rapporto con le ASL e gli specialisti di libera scelta delle famiglie. La scuola segnala all’ASL la formale richiesta di intervento e di accertamento diagnostico Concorda due incontri annuali tra i referenti ASL, docenti, genitori Cerca modalità alternative (colloqui) per eventuali comunicazioni durante l’anno scolastico con l'ASL ed eventuali specialisti Criteri condivisi per l’orientamento scolastico e professionale, per la programmazione e attuazione della transizione all’età adulta, alla vita indipendente ed autonoma e al lavoro L’Orientamento formativo è una attività fondamentale all’interno dei vari gradi e livelli delle Istituzioni scolastiche. L’orientamento si esplica come l’insieme delle attività che mirano a formare e a potenziare le capacità degli individui di conoscere se stessi e l’ambiente in cui vivono affinché possano essere protagonisti di un personale progetto di vita. I percorsi programmati all’interno delle singole realtà scolastiche per gli alunni B.E.S, come per tutti gli alunni, fin dalla scuola dell’infanzia sono tesi alla conoscenza di sé, dei propri bisogni, interessi, aspirazioni delle proprie potenzialità e limiti. L’orientamento si concretizza nelle attività che l’Istituto mette in atto per la realizzazione della continuità educativa, dell’accoglienza e, nell’ultimo anno della scuola superiore, attraverso specifici progetti, assume la connotazione di orientamento scolastico/ lavorativo con l’obiettivo di individuare percorsi adatti a ciascuno alunno prevenendo situazioni di disadattamento ed insuccesso scolastico. Per gli alunni con BES in uscita dalla scuola secondaria di primo grado, quando occorre e in accordo con la famiglia, sono previsti incontri con gli insegnanti di riferimento delle scuole secondarie di secondo grado per favorire un buon inserimento degli stessi. A livello di singole classi Programmazione settimanale e consigli di classe: • monitoraggio sulle difficoltà degli alunni • compilazione documenti dovuti, in presenza di certificazioni Handicap e DSA; • decisioni didattiche quali: uso di strumenti compensativi e/o dispensativi; calibratura delle attività; percorsi o attività individuali (es. attività di rafforzamento/consolidamento a scuola o assegnate per casa) • accordi e contatti con enti e associazioni che operano sul territorio per il supporto agli alunni stranieri o in difficoltà (strutture ASL; Caritas) A livello di Istituto Collegio (dipartimenti come da organigramma) (dettagliate nelle Aree Progettuali, a seconda della tipologia di azione) • monitoraggio/raccolta dati per quantificare fenomeno H, DSA, BES, alunni stranieri (propedeutico alla compilazione del “Piano dell’Inclusività”); • nomina referenti di istituto che coordinano attività e risorse; • azioni di formazione specifiche/partecipazione a convegni; • sportelli di consulenza con personale interno qualificato ed esterno per insegnanti e genitori su disturbi e difficoltà di apprendimento; • laboratori scolastici ed extra-scolastici per alunni stranieri; • mediazione linguistica con le famiglie degli alunni stranieri per i rapporti scuola-famiglia; • laboratori scolastici di mediazione culturale per l’integrazione di alunni stranieri; • interventi di personale educativo in classi che presentano particolare complessità relazionale e/o con alunni che presentano particolari difficoltà apprendimento; • percorsi denominati “Progetti Ponte”, per consentire un più morbido e facilitato passaggio tra scuola primaria e scuola secondaria per gli alunni in situazione di handicap A livello territoriale Collaborazione con AUSL Ente locale; con associazioni , con cooperative , con USP. Si sta lavorando per la messa a punto di modelli unici di documentazione, quali Piano dell’Inclusività, Piano Didattico Personalizzato per alunni BES (Bisogni educativi speciali), qualora ne necessitino. 3. QUADRO DI SINTESI DELLE RISORSE COMPOSIZIONE DEL G.L.I. (GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE) Dirigente scolastico Referente AULS per l’Istituto Comprensivo I.C. Alighieri Funzioni strumentali per l’inclusione (primaria e secondaria di primo grado) Referenti DSA-BES di scuola primaria e secondaria di primo grado Referente intercultura Referente HANDICAP di scuola primaria (uno per ogni plesso) e secondaria di primo grado Rappresentante dei genitori A. Risorse professionali specifiche Insegnanti di sostegno AEC Assistenti alla comunicazione Funzioni strumentali / coordinamento Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Prevalentemente utilizzate in… Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) FSP H –DSA – BES secondaria I grado FSP H – DSA – BES primaria FSP Continuità Referenti di sede per disabilità Referente DSA-BES primaria Referente DSA-BES secondaria I grado Psicopedagogisti e affini esterni/interni Docenti tutor/mentor Altro: Altro: A. Coinvolgimento docenti curricolari Coordinatori di classe e simili Docenti con specifica formazione Altri docenti A. Coinvolgimento personale ATA B. Coinvolgimento famiglie C. Rapporti con servizi Sì / No sì sì sì sì sì sì sì sì sì Attraverso… Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Assistenza alunni disabili Progetti di inclusione / laboratori integrati Altro: Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Altro: Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Sì / No sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì no sì sì sì sì sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI D. Rapporti con privato sociale e volontariato E. Formazione docenti Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili Procedure condivise di intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS / CTI Altro: Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…) Altro: sì no no no sì no sì sì sì sì sì sì sì sì 4. QUADRO DI SINTESI DEI PUNTI DI FORZA E DELLE CRITICITÀ Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative; Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; Valorizzazione delle risorse esistenti Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Altro: Altro: * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici PUNTI DI CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA Si ritiene di dover segnalare i seguenti punti di criticità: re degli alunni con disabilità; 2 3 x x x x x x x x x x 4 interventi di sostegno/integrativi; degli interventi integrativi; quelli degli insegnati curricolari; gravi problemi socio-economici; Punti di forza: e nel passaggio di informazioni sugli alunni BES neo- iscritti alla scuola secondaria; genitori delle future prime. stesura collegiale del PDP per DSA e per BES, PEI, PDF; informatica per alunni BES/DSA sull’uso degli strumenti informatici compensativi; F.S. per l’inclusione I.C. e dei referenti DSA/H/INTERCULTURA in ogni ordine di scuola. 5. OBIETTIVI DI INCREMENTO DELL’INCLUSIVITÀ PER IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) FASI DELL’ ACCOGLIENZA 1. Iscrizione e raccolta documentazione; 2. Prima accoglienza e colloquio preliminare dei genitori degli alunni disabili, DSA e BES; con il D.S. e/o il relativo referente di AREA (H, DSA, Stranieri, BES); 3. Determinazione della classe e presentazione del caso al consiglio di classe; 4. Inserimento in classe; 5. Supporto al Consiglio di Classe del referente di area; 6. Patto formativo con la famiglia; 7. Procedura da seguire in caso di sospetto di difficoltà di apprendimento. 1. ISCRIZIONE Le pratiche d’iscrizione sono seguite da un assistente amministrativo che si occupa dell’iscrizione degli alunni in modo continuativo. Cosa consegnare/chiedere: modulo d’iscrizione (per le prime on-line) con apposito rinvio alla documentazione allegata Certificazione e/o diagnosi di un medico specialista ASL (Neurologo, Neuropsichiatra infantile, Psichiatra) per i D.S.A. In caso di sostegno (ex legge 104), la diagnosi funzionale redatta dalla équipe multidisciplinare della ASL di riferimento; Documentazione dei Servizi Sociali (BES) L’assistente amministrativo deve verificare la presenza di certificazione all’interno dei moduli e comunicare al D.S., al referente d’area eventuali segnalazioni provenienti da ordini di scuola inferiori o di pari grado; in tal caso i Dirigenti Scolastici di competenza concorderanno interventi comuni per garantire una comunicazione efficiente ed una continuità didattica efficace. Il D.S. e il referente d’area stabiliscono una data per un colloquio con la famiglia ed eventualmente con l’alunno dopo aver preso visione della documentazione presentata e/o inviata da altre scuole nei tempi previsti dalla normativa vigente. 2. PRIMA ACCOGLIENZA l D.S.,e/o il referente d’area effettuano un colloquio con i genitori, se possibile, sin dal momento della preiscrizione. Obiettivo del colloquio con i genitori: - fornire informazioni sulle figure di riferimento e le modalità didattiche per i diversamente abili, DSA e BES presenti nella scuola; - raccogliere informazioni sulla storia personale e scolastica dell’alunno; - se possibile chiedere informazioni sui cicli scolastici precedenti e sulle figure di riferimento delle scuole di provenienza per poter creare continuità tra i due cicli e non disperdere le informazioni; Durante il colloquio con i genitori sarà compito degli insegnanti rendere esplicito ciò che la scuola propone per gli studenti BES. 3. DETERMINAZIONE DELLA CLASSE Valutate quindi le disabilità e i bisogni educativi speciali presenti, la Commissione Formazione Classi provvederà al loro inserimento nella classe più adatta, avendo cura di: - inserirlo in una sezione con un numero minore di alunni; - considerare il numero complessivo di BES e/o DSA; In caso di inserimento successivo (ad anno scolastico iniziato o in anni successivi al primo) la scelta della sezione in cui iscrivere l’alunno disabile, DSA o BES sarà di competenza del Dirigente Scolastico tenuto conto dei criteri dettati dal Collegio Docenti. A settembre il Dirigente Scolastico e/o il referente d’area comunicherà il nuovo inserimento all’insegnante coordinatore che, con il SCUOLA STATALE di ISTRUZIONE SECONDARIA DI 1° GRADO “A.BERTOLA” 9 C d C predisporrà il percorso di accoglienza, in collaborazione con il referente medesimo e l’insegnante di sostegno in caso per i disabili. Sarà cura del Consiglio di classe compilare una bozza di PEI/PDP per la definizione degli obiettivi e della metodologia. 4. INSERIMENTO IN CLASSE Quando in una classe viene inserito un allievo BES, il referente d’area ed il coordinatore di classe devono: 1. fornire adeguate informazioni sull’allievo e/o la patologia specifica; 2. fornire ai docenti materiale didattico formativo adeguato; 3. presentare le eventuali strategie didattiche alternative e/o compensative e relativi strumenti. 5. SUPPORTO AL CONSIGLIO DI CLASSE Il Consiglio di Classe nella definizione delle strategie da adottare nei confronti di un alunno BES, DSA, disabile può chiedere il supporto: - del D.S. - del referente d’area - di associazione e ONLUS presenti sul territorio 6. PATTO FORMATIVO CON LA FAMIGLIA In previsione del primo Consiglio di Classe, il coordinatore di classe assistito dal referente d’area e dall’insegnante di sostegno, in caso di disabile, convoca i genitori degli alunni in questione per definire le linee essenziali del patto formativo con la famiglia, nel quale vengono esplicitati e concordati gli interventi programmatici essenziali, nonché gli strumenti compensativi e le misure dispensative accordate dal consiglio di classe agli alunni. 7. PROCEDURA DA SEGUIRE IN CASO DI SOSPETTO DI DSA/BES O DI ALTRA PATOLOGIA Nel caso in cui un docente abbia il dubbio che un suo alunno possa essere affetto da DSA/BES o da altra patologia e/o venga a conoscenza di situazioni inerenti l’ambito di intervento di cui alla direttiva 27.12.12 e CM 8 del 06.03.13, deve segnalarlo al D.S., al coordinatore di classe e al referente d’area che seguiranno la seguente procedura: 1. convocazione genitori; 2. in base ai risultati del colloquio, eventuale invito, rivolto ai genitori, a recarsi alla ASL di competenza previa segnalazione per i disabili e i DSA; per gli altri BES chiedere al D.S. la convocazione del Consiglio di classe per l’attivazione delle procedure previste dalla normativa. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Realizzazione di percorsi specifici di aggiornamento e formazione sulle tematiche relative ai DSA, ADHD, BES sia in sede che concordate a livello territoriale, in risposta alle esigenze dei docenti, al fine di favorire l’acquisizione di metodologie e strategie di inclusione. Organizzazione e realizzazione di percorsi specifici sull’uso delle tecnologie in contesti BES. Organizzazione di Corsi di Formazione con intervento di esperti esterni sulle seguenti aree: - alunni con Bisogni Educatici Speciali: criteri per stabilire come individuarli e per la compilazione della documentazione (piani didattici personalizzati per Dsa, Bes, Pei e Pdf per alunni H, protocollo Accoglienza alunni stranieri); - gestione dei bambini con comportamenti oppositivo-provocatori; - Utilizzo della piattaforma Argo Registro Elettronico. Organizzazione di Corsi di Formazione con intervento degli insegnanti dell’IC (risorse interne) sulle competenze logico-matematiche. Incontri per la lettura dei dati Invalsi delle classi V in chiave di continuità per migliorare il passaggio di informazioni circa le competenze degli alunni dell’IC. Incontri disciplinari in verticale per sviluppare i curricoli anche sotto l’aspetto metodologico e didattico (matematica, italiano, musica). Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; Si evidenziano le seguenti: - Osservazioni iniziali - Osservazioni programmate che definiscono verifiche di tipo formativo - Valutazione finale finalizzata alla formulazione di nuove progettualità Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Collaborazione tra le diverse figure professionali all’interno dell’istituto: docenti di sostegno e insegnanti di classe contitolari, assistenti educatori, assistenti alla comunicazione. Gli insegnanti di sostegno promuovono attività individualizzate, attività con gruppi eterogenei di alunni, attività laboratoriali con gruppi. Gli assistenti educatori promuovono interventi educativi in favore dell’alunno con disabilità, interventi che favoriscono l’autonomia, in classe o in altre sedi dell’istituto unitamente al docente in servizio in contemporanea. Gli assistenti alla comunicazione favoriscono interventi educativi in favore dell’alunno con disabilità sensoriale, interventi che favoriscono l’autonomia, in classe o in altre sedi dell’istituto unitamente al docente in servizio in contemporanea. FSP BES (HANDICAP-DSA-BES): - Sostegno ai docenti per l’elaborazione dei percorsi didattici specifici per BES e dei PDP per DSA; - Sostegno all’intera comunità educante nell’acquisire consapevolezza sulla centralità e sulla trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi. REFERENTI DI PLESSO PER DISABILITA: - Sostegno ai docenti per l’elaborazione dei PEI; - Sostegno nei contatti con l’ASL, le famiglie, la cooperativa di AEC, il Comune di Rimini; - Sostegno nel promuovere la partecipazione degli alunni disabili a tutte le iniziative all’interno e all’esterno della scuola. SOSTEGNO SCOLASTICO: - Sostegno educativo e didattico agli alunni certificati secondo la L.104 PSICOLOGA: - Sostegno psicologico FUNZIONE STRUMENTALE per la gestione dei servizi per l’INFORMATICA: Sostegno ai docenti sull’uso di tecnologie informatiche a supporto dell’inclusione (uso di pc, pc con sintesi vocale, LIM) Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti Tra le risorse esistenti all’esterno si evidenziano in particolare: REFERENTE ASL L.104: - Sostegno ai docenti e alle famiglie per l’aspetto specialistico dei PEI; ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO; - Sostegno per l’integrazione di alunni stranieri; - Sostegno per l’integrazione di alunni disabili in alcuni momenti dell’anno scolastico possono essere presenti all’interno della scuola altre figure professionali, riferite a specifiche progettazioni, che forniscono a vario titolo un ulteriore supporto alle azioni di sostegno suddette (i mediatori linguistico-culturali, i conduttori di laboratori particolari od altri esperti). Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative Coinvolgimento e partecipazione attiva delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative nei Consigli di classe, nei colloqui scuola-famiglia, nelle assemblee, in incontri specifici. In particolare le famiglie saranno coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi inclusivi anche attraverso: la condivisione delle scelte effettuate, l'organizzazione di incontri calendarizzati per monitorare i processi e individuare azioni di miglioramento, il coinvolgimento nella redazione dei PDP. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; In base alle situazioni di disagio e sulle effettive capacità degli studenti con bisogni educativi speciali, viene elaborato un PDP/PEI. Nel PDP e PEI vengono individuati gli obiettivi specifici d’apprendimento, le strategie e le attività educativo/didattiche, le iniziative formative integrate tra istituzioni scolastiche e realtà socio/assistenziali o educative territoriali, le modalità di verifica e valutazione. Per ogni soggetto si dovrà provvedere a costruire un percorso finalizzato a: rispondere ai bisogni di individuali; monitorare la crescita della persona ed il successo delle azioni; monitorare l'intero percorso; favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità-identità. Valorizzazione delle risorse esistenti La nostra scuola ha da sempre valorizzato le risorse esistenti sia professionali sia strutturali. Ogni intervento è posto in essere partendo dalle competenze presenti nella scuola. Si ritengono insufficienti le risorse costituite da docenti per sostenere gli alunni gli alunni in particolare difficoltà. Si dovrà implementare l’uso della LIM che è uno strumento in grado di integrare vecchi e nuovi linguaggi: quelli della scuola e quelli della società multimediale. Altre risorse sono laboratori polivalenti, biblioteca, palestra. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione L’Istituto Scolastico partecipa attivamente a progettazioni in rete. L’Istituto collabora con esperti esterni (educatori, psicopedagogisti, assistenti sociali, psicologi e neuropsichiatri infantili, mediatori culturali, facilitatori linguistici) che in varie forme interagiscono con la scuola e i suoi protagonisti. L’Istituto attua forme di collaborazione con l’Università di Bologna. Il radicamento sul territorio consente inoltre di usufruire di figure del volontariato che offrono un ulteriore aiuto a docenti, studenti e famiglie. Il progetto “Cerchi nell’acqua”, approvato dal Piano di Zona, permette l’attivazione di percorsi didattici specifici, anche in orario extracurricolare, finalizzati all’attivazione di particolari percorsi interni alla scuola (condotti anche in orario extrascolastico, come i laboratori di Italiano L2 o quelli di approfondimento didattico pluridisciplinare, di educazione emotiva o il supporto psicologico) definiti in specifiche progettazioni d’Istituto inserite nel POF. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Notevole importanza viene data all'accoglienza e alla continuità educativa. Il concetto di "continuità" si traduce nel sostenere l'alunno nella crescita personale e formativa. Fondamentale risulta essere l'Orientamento inteso come processo funzionale a fornire le persone di competenze che le rendano capaci di fare scelte consapevoli dotandole di un senso di autoefficacia con conseguente percezione della propria "capacità". L'obiettivo prioritario che sostiene l'intera progettazione è permettere alle persone di "sviluppare un proprio progetto di vita futura". vengono realizzati anche progetti di continuità, in modo da ridurre l’ ansia nel passaggio fra i diversi ordini di scuola. Allegati: - modello di PDP per DSA modello di PDP per BES scheda rilevazione BES modelli PEI e PDF protocollo di accoglienza per gli stranieri Approvato dal Gruppo di lavoro per l’inclusione in data 11 giugno 2015 Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 11 giugno 2015