Cos`è la Banca del Tempo - Comune di Pieve di Cento

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HORA
Le banche del tempo per il miglioramento della vita familiare delle madri
Indice
I soggetti promotori (descrizione sommaria delle attività e tipo di servizio reso al pubblico)
La banca del tempo Momo (e la rete delle banche del tempo aderenti)
Il consorzio Epta (progetto Hygeia)
Motivazioni e obiettivi generali
Descrizione generale del progetto
Ordine di priorità dei progetti
Tempi di realizzazione
Valutazione benefici, risultati attesi e parametri da adottare per la verifica del loro conseguimento
Bilancio di previsione di spesa e indicazione delle risorse finanziarie
Allegati
Importo della sovvenzione richiesta alla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
I soggetti promotori
Descrizione sommaria delle attività e tipo di servizio reso al pubblico
La banca del tempo Momo (e la rete delle banche del tempo aderenti)
Cos’è la Banca del Tempo
La banca del Tempo è un sistema in cui le persone scambiano reciprocamente attività,
servizi e saperi. Chi aderisce specifica quali attività e/o servizi intende svolgere e accende un
proprio conto corrente, come in una banca, dove però,al posto degli euro, si depositano ore. Chi ha
offerto un servizio acquisirà un credito di ore e sarà in grado di spenderle ricevendo altri servizi.
Nella Banca del Tempo però non è necessario restituire un servizio esattamente a colui che l'ha
fornito: è un sistema aperto e non si contraggono debiti con qualcuno in particolare.
Si tratta di un sistema di scambio, dove ogni transazione viene pagata non in denaro, ma in
tempo, e più precisamente col tempo necessario per svolgere ogni singolo servizio.
La somma dei servizi offerti e richiesti da ciascun iscritto crea una sorta di “mercato”, dal
quale si possono liberamente attingere i servizi (ordinati in appositi elenchi messi a disposizione
degli iscritti).
Le BdT a Bologna
Nella Provincia di Bologna le Banche del Tempo sono in continua crescita: quelle già operative
sono una dozzina, ma c’è un continuo bisogno di nuovi utenti per aumentare il numero dei servizi offerti
e apportare nuove forze alla macchina organizzativa. E’ utile avere l’attitudine a mettersi sempre in
gioco, magari dando una mano per consentire al meccanismo di funzionare bene. L’obiettivo è di rendere
efficiente un sistema complesso che, essendo basato sulla partecipazione delle persone, è in una fase di
costante rodaggio. La BdT vuole essere uno strumento in grado di mettere in rete individui, associazioni,
enti, in un unico sistema di scambio partecipativo ispirato a criteri di mutualità e sussidiarietà. Esiste
inoltre un progetto regionale che ha come obiettivo quello di far nascere nuove esperienze sul territorio e
costruire una rete che metta quelle esistenti in relazione le une con le altre, anche attraverso l’utilizzo di
un software in rete che automatizza la contabilità e facilita la comunicazione fra utenti.
La banca del tempo MOMO
Momo è una delle banche del tempo della città di Bologna che appartiene a questa rete
regionale. E’ nata il 25 marzo del 2006 all’xm24, con l’intento di attivare lo scambio tra le persone
che abitano nel quartiere bolognina, ma non solo. E’ una banca del tempo che presenta alcune
caratteristiche precise che la differenziano dalle altre appartenenti alla rete della regione Emilia
Romagna.
Innanzitutto la scelta della sua presenza all’xm24 come luogo autogestito. Ne consegue che
il target degli utenti di MOMO sia composto dalla comunità che circuita intorno al centro sociale e
che ne condivide in linea di massima gli obiettivi e l’azione. Ne deriva che grazie alla rete di banche
del tempo, anche una comunità ristretta possa interagire con realtà esterne grazie alla rete cittadina e
regionale.
Altra caratteristica di MOMO sta nell’intento più utilitaristico che solidaristico: gli aderenti,
giovani lavoratori spesso sottopagati, disoccupati, famiglie, hanno principalmente un problema di
economia reale, hanno più bisogno di risparmiare che di solidarizzare, come invece può accadere tra
le persone sole o anziane che vedono nella bdt a cui sono iscritti un punto di riferimento per
l’aggregazione sociale. Bisogna dire però, che l’aspetto solidarististico, per quanto non sia primario,
si accompagna comunque inevitabilmente a quello utilitaristico, creando un duplice circolo
virtuoso.
MOMO è una banca del tempo on line. Funziona unicamente attraverso il software
regionale, salvo che per l’iscrizione. Quest’ultima è rigorosamente gratuita, ma prevede il
versamento di un gettone di iscrizione di un’ora , e si effettua recandosi personalmente al banchetto
presente all xm24, via fioravanti 24, a Bologna, tutti i giovedì pomeriggio dalle 19 alle 21. Ogni
iscritto a MOMO può agevolmente entrare nella propria pagina personale attraverso una password
che gli viene data all’atto dell’iscrizione, e inserire nei campi predisposti tutto ciò che ritiene fare
parte del proprio bagaglio di risorse personali. Si scopre così di avere capacità non necessariamente
riconosciute da titoli ufficiali, che possono essere di grande utilità ad altre persone. Qualora si
venga contattati per versare qualche ora ci si può liberamente accordare con chi fa la richiesta.
Naturalmente ci si può anche rifiutare di prestare il servizio: l’iscrizione in sè non comporta
obblighi contrattuali. E’ tutto affidato al buon senso e alla voglia di mettersi in gioco. Ogni iscritto a
MOMO può autonomamente cercare ciò di cui ha bisogno su tutta la rete regionale, contattando
direttamente la persona che offre il servizio se anch’essa è iscritta a MOMO, o richiedendo i suoi
dati al gestore, se invece è un iscritto ad un’altra bdt.
Le banche del tempo aderenti
Il consorzio Epta (progetto Hygeia)
Progetto Hygeia – Banca del Tempo
Premessa
I lavori di costruzione di questo innovativo complesso residenziale, iniziati nella primavera del
2002, si sono completati nel 2007. Il 21 giugno dello scorso anno è stato promosso un convegno
con vasta partecipazione, presso i locali del centro residenziale, che ha consentito di presentare le
tappe del lavoro svolto ma, soprattutto, di quanto ancora si realizzerà.
Le origini del processo progettuale
Il progetto Hygeia prevedeva la costruzione di alloggi in affitto (80), realizzati dalla cooperativa
Giuseppe Dozza con un consistente finanziamento della Regione Emilia-Romagna. Gli alloggi sono
stati destinati a giovani coppie, anziani e anche a portatori di handicap. La collaborazione tra Coop
Abitazioni “Dozza” ed il Consorzio Epta nasce dunque sulla base di un comune intento di favorire
il pieno sviluppo dell’idea della “Solidarietà nell’abitare” che ha caratterizzato, sin dall’inizio,
l’idea progettuale. L’impegno comune consiste nella adozione di alcune idee forti.
Il progetto tecnico: realizzazione armonica e sociale
La progettazione abitativa contiene, in sintesi e volutamente amalgamati, questi elementi
identificativi e originali: innovazione tipologica: la casa che cresce e cambia; innovazione
tecnologica: BRICK - edilizia sostenibile; innovazione gestionale: la Banca del Tempo. Aspetto
centrale della proposta è quello di promuovere una “Banca del tempo”, da allargare
successivamente a tutti i 5000 soci della Cooperativa, per favorire lo scambio alla pari del tempo fra
i soci di tutta la Cooperativa, favorendo così la costruzione di una rete di solidarietà tra gli abitanti
dell'intervento e l'insieme della base associativa della Cooperativa Dozza.
I preliminari al Progetto d’intervento sociale - Piano operativo preliminare e metodologia di
approccio
Primavera 2007 - Il piano operativo definì le prime azioni necessarie ad avviare quanto concordato
con Cooperativa Dozza ai fini dell’implementazione del progetto. Azioni proposte: 1. Studio e
attività promozionale finalizzata alla realizzazione di “un contratto di zona: primi contatti con
l’Ufficio Soci ai fini di acquisire i dati disponibili e strutturare l’ulteriore percorso di indagine e,
successivamente, elaborazione del progetto complessivo di ricerca su campo; 2. Promozione di
contratto di servizi interni ai residenti e sostegno alla realizzazione della “Banca del Tempo”. Ai
diversi componenti della delegazione di Epta fu richiesta la produzione di bozze preliminari di
azioni/servizi possibili, che potessero essere acquisite in sede di gruppo di coordinamento; 3.
Progettazione e sperimentazione di primi nuclei di servizi sociali e sanitari aperti alla popolazione
del circondario. Analisi preliminare dei vincoli normativi. Presso il Consorzio Epta il gruppo di
lavoro concretizzò il seguente piano:
1) costituzione formale del gruppo di coordinamento: definizione degli incarichi di
coordinamento e di supervisione, nonché responsabilità di ambito;
2) prima valutazione della proposta di indagine/ricerca su campo;
3) acquisizione degli impegni sottoscritti con la Presidenza di Coop Dozza;
4) approvazione piano operativo di medio termine;
5) valutazione budget affidato.
Banca del Tempo. Note progettuali preliminari
Le seguenti note costituiscono la proposta preliminare condivisa tra Coop Dozza e Consorzio Epta a
partire dalle seguenti scelte di fondo:
a) il sistema di regole b) l’ampliamento alla funzione di sportello sociale c) un’ investimento di
risorse dedicate al primo impianto d) una proposta specifica orientata alle persone nonautosufficienti.
Il sistema di regole - A partire da quanto ormai di consolidato in materia e cercando di collocare
l’iniziativa nelle specifica condizione del complesso Hygeia, dove la nascita della Banca non
costituisce un’iniziativa spontanea dei residenti ma un’ impegno sottoscritto all’atto della
sottoscrizione del contratto di locazione, è opportuno evidenziare alcuni possibili problemi:
- come motivare all’azione di promozione della banca
- come trasformare l’azione di donazione nel tempo in possibile risultato economico da
depositare come fondo della banca del tempo;
- quali servizi possono essere resi al donatore che acquisisce “crediti”
Esemplifichiamo di seguito come sono praticabili le soluzioni se debitamente impostate:
- gestire il verde;
- aprire uno sportello sociale di zona in accordo con il quartiere;
- promuovere un gruppo di acquisto;
- sviluppare iniziative di tempo libero o in ambito culturale;
- creazione di una rete dei servizi messa in opera nel tempo da Epta.
Proposte d’intervento
Le proposte che a nostro parere meritano di essere elaborate, e risultate dell’indagine ha individuato
da una parte i bisogni dei condomini, dall’altra le risorse e le mancanze sul territorio circostante. Le
proposte si possono incrociare con alcune delle priorità rilevate, e che allo stesso tempo riteniamo
essere concretamente realizzabili sono sostanzialmente tre: 1. Formalizzare, attraverso la BdT, le
relazioni di auto aiuto e la suddivisione dei lavori di manutenzione ordinaria, all’origine di
conflittualità tra giovani e anziani, ampliando le possibilità di scambio anche su altro e verso
l’esterno; 2. Rispondere alla necessità di accedere a prodotti di largo consumo, in luoghi non lontani
e a costi sostenibili; 3. Creare una rete d’informazione sui servizi d’assistenza e sulle iniziative di
socializzazione sia ludiche che culturali.
Consumo sostenibile - Esistono sul territorio diverse esperienze di questo tipo. Vista la particolarità
dell’utenza di Hygeia, disabili ed anziani avrebbero molto probabilmente difficoltà nell’accedere ad
alcune realtà, non è da escludersi quindi la possibilità di ricavare un piccolo spazio all’interno del
complesso, per ospitare la vendita di prodotti ortofrutticoli. Un progetto come questo, potrebbe
vedere l’incontro di soggetti diversi tra loro, ma uniti nell’intento di valorizzare atteggiamenti e
pratiche consapevoli, così da avvicinare i consumatori ai produttori, dando il giusto valore a chi
produce e prodotti di qualità a prezzi equi al consumatore.
Si ritiene utile e possibile tentare la costruzione della BdT coinvolgendo l’insieme dei soci di Coop
Dozza e puntando ad integrare tale attività stabilmente nell’ambito dei compiti svolti dall’attuale
“Ufficio Soci”.
Peculiarità sociali
Solidarietà nell’abitare - Abitare insieme costituisce sempre un’occasione socialmente delicata sia
per gli aspetti di utilità che di possibile conflitto. Pensare all’abitare solidale significa, fin dalla
progettazione, individuare soluzioni che favoriscano ciò che poi dipende dalla volontà dei singoli.
E’ quindi ragionevole immaginare spazi che consentano un’articolazione ed una differenziazione
dei bisogni, in relazione alla popolazione residente prevista e al territorio circostante, in particolare:
- esigenze di assistenza di base, sanitaria e riabilitativa dei residenti anziani e disabili adulti
- esigenze della popolazione più giovane ed in età evolutiva, di usufruire di occasioni di attività
educative, culturali e di tempo libero
- aree comuni che favoriscano incontro e scambi con i residenti sia interni che del circondario.
Un investimento di risorse dedicate al primo impianto
In termini netti e realistici, riteniamo assolutamente necessario sostenere almeno per un periodo di
18-24 mesi la fase di impianto dell’inziativa, tramite:
I)
la presenza di un’operatore esperto per almeno 2 gg settimanali
II)
la dotazione di locali e di una minima infrastruttura tecnologica
Per finanziare tale costo d’avvio, si debbono perseguire comunemente:
1) finanziamenti diretti
2) finanziamenti pubblici
3) sponsorizzazioni
Si ritiene utile e possibile tentare la costruzione della BdT coinvolgendo l’insieme dei soci di Coop
Dozza e puntando ad integrare tale attività stabilmente nell’ambito dei compiti svolti dall’attuale
“Ufficio Soci”.
Motivazioni e obiettivi generali
L’idea di intervenire attraverso il dispositivo delle banche del tempo nell’ambiente sociofamiliare delle madri nasce dall’osservazione delle problematiche di gestione dei tempi quotidiani
del lavoro delle donne madri e delle difficoltà che insorgono per le donne nell’organizzare la
propria vita con quella dei propri figli. Emergono in tutta evidenza una serie di bisogni che sono
sotto gli occhi di tutti : dall’accompagnare i bambini a scuola la mattina al prenderli all’uscita, dal
prendersi cura nel tempo pomeridiano del tempo del gioco o dei compiti nei pomeriggi alle attività
ricreative, culturali e sportive, dai bisogni ordinari del fare la spesa all’organizzare gli eventi
eccezionali quali le feste di compleanno, dall’acquisto di beni come i vestiti o i libri alla previsione
di un possibile momento di tempo libero personale.
Siamo convinti, data la nostra esperienza, che le banche del tempo, che si fondano su
meccanismi virtuosi e su azioni di scambio e di reciprocità fra gli individui e la collettività, possano
risolvere molti problemi quotidiani contribuendo così a migliorare la qualità della vita aumentando
peraltro le pratiche conviviali della comunità territoriale di riferimento.
La banche del tempo operano già in tal senso in alcuni casi e il progetto HORA si propone
di diffondere ulteriomente tali pratiche attraverso il coinvolgimento delle madri di bambini in età
scolare e pre-scolare, in un percorso di formazione all’ultilizzo, alla partecipazione e alla gestione
della banca del tempo più vicina nel territorio oppure alla fondazione di nuove banche del tempo.
Rieniamo dunque di fondamentale importanza stimolare nel territorio la nascita e lo
sviluppo ove già esistano di una rete di Banche del Tempo che possa supportare l’obiettivo
specifico del progetto HORA.
Le banche del tempo sono infatti già radicate nel territorio di riferimento (Province di Bologna e Ravenna) e svolgono da anni un
importante ruolo di mediazione tra le istituzioni pubbliche e la cittadinanza pur non avendo come obiettivo quello di sostituirsi ai servizi pubblici o al
volontariato. Sono infatti delle strutture autogestite dai cittadini soci e al tempo stesso sono riconosciute dai vari enti locali e interagiscono con essi nel
sociale pur mantenendo una propria autonomia.
Descrizione generale del progetto
L’obiettivo principale del progetto HORA è di intervenire per il miglioramento della qualità
della vita delle madri nella gestione del tempo da dedicare a sè stesse e alla famiglia.
In fase preliminare, verrà preparato un questionario da sottoporre alle madri già iscritte alle
BdT aderenti, per uno studio sull’analisi dei loro bisogni e delle loro esigenze nel territorio di
riferimento. Successivamente il questionario verrà sottoposto anche a tutte le altre madri che
verranno via via coinvolte nel progetto.
D’altra parte si tenterà anche di fare emergere, al fine di valorizzarle, le potenzialità, le
capacità, le competenze, le disponibilità di queste donne, che costituiscono sicuramente una grande
risorsa in gioco nel progetto HORA.
Anche se i principali promotori attivi del progetto si trovano innanzitutto fra i soci delle BdT
aderenti, ci si potrà avvalere, in alcuni casi, di esperti qualificati di riconosciuta competenza
specifica.
Riteniamo che l’importanza del progetto HORA derivi anche dalla enorme potenzialità che
le BdT hanno espresso per anni ed esprimono tuttora nel territorio in quanto a capacità di
intermediazione fra le istituzioni pubbliche e la cittadinanza attiva.
Le Banche del Tempo, infatti, per loro natura costitutiva, costruiscono dei momenti di
socialità in cui la cittadinanza che partecipa attivamente può esprimere i propri bisogni sociali e il
proprio saper fare, molto più facilmente che non relazionandosi con le istituzioni pubbliche. Ci
auspichiamo, quindi, di fungere da elemento di comunicazione sociale e trasversale, tra i cittadini e
le istituzioni, alle quali chiediamo di intervenire a sostegno di tale progettualità con tutti gli
strumenti di cui dispongono.
Il progetto HORA non va confuso, proprio grazie alla partecipazione attiva della rete di
BdT, né con i servizi sociali che sono appannaggio e dovere delle istituzioni pubbliche, né con il
volontariato caritatevole e tutto il rispettabilissimo tessuto associazionistico che lo esprime. Infatti
si tenterà piuttosto di innescare meccanismi di scambio di servizi utili ai singoli cittadini
partecipanti fondati sulla reciprocità individuale e collettivamente organizzata nelle BdT.
Il progetto HORA si fonda sulla trasferibilità delle esperienze e punta alla costituzione di un
archivio di riferimento dinamico che potrà essere incubatore di esperienze affini, tecnologia
appropriata nel territorio ad uso dei cittadini anche in futuro.
Una caratteristica che riteniamo innovativa e sperimentale è data dalla collaborazione tra
strutture associazionistiche e strutture cooperative : la sinergia di esperienze e di strumenti diversi
messi in gioco e il meticciato che ne potrà derivare sono una scommessa affascinante per entrambi i
soggetti, che in fondo hanno un comune denominatore storico e ideale : la cooperazione sociale di
una cittadinanza civile, aperta, accogliente, conviviale, attiva e consapevole in un territorio in cui
vive.
Il progetto HORA ha richiesto 9 mesi di gestazione : dicembre 2008 – agosto 2009.
Verrà realizzato nell’arco di 12 mesi : settembre 2009 - agosto 2010.
Si articolerà in tre fasi progettuali :
- Primo quadrimestre : avviamento generale (settembre-dicembre 2009)
- Secondo quadrimestre : attuazione dei dispositivi specifici (gennaio-aprile 2010)
- Terzo quadrimestre : consolidamento dell’autonomia gestionale (maggio-agosto 2010)
Si concluderà con la rendicontazione finale del progetto nel mese di settembre 2010.
Oltre alle riunioni preliminari delle BdT, sono previste quattro riunioni generali di
coordinamento operativo dei referenti di tutte le BdT aderenti, che avranno luogo più o meno a
cadenza trimestrale e che segneranno anche il passo delle verifiche dell’andamento del progetto.
Il progetto HORA ha tutte le caratteristiche per poter essere definito anche nei termini di una
vera e propria ricerca-azione microsociologica sulle forme delle economia alternative locali. In tal
senso risulta di fondamentale importanza l’attivazione e la cura durante tutto il corso del progetto
della mailing-list e del sito internet dedicato. Altrettanto importante, anche ai fini di una visibilità,
di una memoria attiva e di una divulgazione in futuro di questo modello e di questo approccio,
risulta essere la documentazione che verrà effettuata durante tutto lo svolgimento del progetto :
cartacea, digitale, audio, video, fotografica, che possa sfociare alla fine nella produzione di un
libro/DVD che racconti l’intera esperienza.
Inoltre, verso la fine del percorso, un convegno permetterà di comunicare l’esperienza svolta
e di arricchirla ulteriormente di stimoli teorici.
Fasi preliminari di ideazione e progettazione
(dicembre 2008 – agosto 2009)
Le fasi preliminari di ideazione e progettazione, escluse dalla richiesta di sovvenzione, si
sono svolte a partire dal 2 dicembre 2008, in occasione del convegno organizzato dalla Banca del
Tempo MOMO di Bologna (vedi depliant allegato). MOMO lancia l’idea, invita e coinvolge una
decina di Banche del Tempo delle Province di Bologna e Ravenna e più in generale della Regione
Emilia-Romagna (come per esempio Modena, Carpi (MO), Cesena, Collecchio (PR) e Piacenza),
che danno la loro adesione.
Successivamente MOMO individua nel Consorzio EPTA un partner ideale per le affinità che
si riscontrano nel progetto Hygeia (vedi allegato) che il Consorzio ha già avviato da ormai tre anni
nei condomini del territorio bolognese. Inoltre, il Consorzio sembra essere un soggetto
giuridicamente più atto a fornire garanzie istituzionali nella gestione amministrativa ed economica
del progetto HORA. Il Consorzio EPTA aderisce al progetto HORA e se ne assume la titolarità
della richiesta di finanziamento alla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, lasciando tuttavia
la direzione del progetto a Salvatore Panu (vedi CV allegato), membro della Banca del Tempo
MOMO.
Nel frattempo MOMO invita in maniera sistematica tutte le banche del tempo delle province
di Bologna e Ravenna :
BdT Momo (Bologna) capofila progetto
BdT Navile (Bologna)
BdT Reno (Bologna)
BdT Saragozza (Bologna)
BdT Santo Stefano (Bologna)
BdT di Casalecchio di Reno (BO)
BdT di Monzuno (BO)
BdT di Castelmaggiore (BO)
BdT di Anzola dell'Emilia (BO)
BdT di Granarolo dell'Emilia La Clessidra (BO)
BdT di Imola (BO)
BdT di Monterenzio (BO)
BdT di Pieve di Cento (BO)
BdT di Sasso Marconi “La Clessidra” (BO)
BdT di Ravenna
BdT di Faenza (RA)
Per quanto riguarda le BdT delle altre province della Regione Emilia-Romagna, esse, pur
aderendo al progetto HORA e adottandone le linee guida, effettueranno richieste di sovvenzione
autonomamente rivolgendole alle Fondazioni delle Casse di Risparmio dei loro rispettivi territori,
che comunque fanno parte della holding della Fondazione del Monte. Inoltre coinvolgono gli enti
pubblici locali di riferimento.
Al momento hanno dato la loro adesione le seguenti BdT di altre province :
BdT di Modena (che coinvolgerà il Coordinamento provincia di Modena di 7 BdT)
BdT di Carpi (MO)
BdT di Cesena
BdT di Collecchio (PR)
BdT di Piacenza
Questo ampliamento delle adesioni a livello regionale costituisce, anche se non ai fini diretti
di questa richiesta di sovvenzione, un valore aggiunto di enorme portata, che permette di sviluppare
ulteriormente la progettualità e di aumentare la visibilità e le ricadute sociali implicando un maggior
numero di soggetti pubblici e privati e articolando ulteriormente la diversificazione e lo scambio di
esperienze nei territori regionali.
Parallelamente si stanno coivolgendo le istituzioni pubbliche di riferimento con richieste di
patrocini (onerosi e non) :
Quartiere Navile del Comune di Bologna
Comune di Bologna, Assessorato alle politiche sociali
Provincia di Bologna, Assessorato alle politiche sociali
Regione Emilia-Romagna, Assessorato Promozione Politiche Sociali ed Educative per l’Infanzia e
l’Adolescenza, Politiche per l’Immigrazione, Sviluppo Volontariato, Associazionismo e Terzo
Settore
Coordinamento delle Banche del Tempo del Comune di Bologna
Coordinamento regionale delle Banche del Tempo dell’Emilia-Romagna
Altri assessorati o comuni di riferimento per le BdT aderenti al progetto HORA
L’Università di Bologna per una convenzione con gli studenti che vogliano fare degli stage o delle
ricerche.
Si sta cercando inoltre di implicare nel progetto anche altri enti privati che possano sponsorizzarlo
come per esempio :
Legacoop
Coop Adriatica
Il 12 febbraio 2009 viene effettuata una seconda riunione generale delle banche del tempo in
cui viene presentata l’attuale versione del progetto HORA e la collaborazione con il Consorzio
EPTA.
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Infine, verranno effettuate altre operazioni preliminari necessarie all’avviamento :
Indiduazione di un referente operativo per ogni BdT
Riunioni generali di coordinamento operativo
Preparazione della campagna promozionale e informativa del progetto (depliants e
locandine)
Primo quadrimestre : avviamento generale
(settembre-dicembre 2009)
Obiettivo di questa prima fase di avviamento è innanzitutto il coinvolgimento delle madri nel
progetto HORA : a tal fine si cercherà di effettuare una distribuzione in maniera capillare nel
territorio dei depliant che spiegano, informano e promuovono l’iniziativa. Ciò avverrà ad opera
delle singole BdT aderenti tramite l’intermediazione e il coinvolgimento degli enti pubblici locali
per l’accesso alle scuole pubbliche.
Una volta effettuata la raccolta delle adesioni delle madri, verranno organizzati nelle rispettive
sedi delle BdT degli incontri di presentazione dell’intero progetto ai quali parteciperanno, oltre alle
neo-iscritte anche i soci già iscritti alle singole BdT. Gli incontri verranno coordinati dai referenti
locali con la partecipazione del responsabile generale del progetto. Questo tipo di incontri fungono
anche da verifica dell’andamento locale del progetto.
In questi primi incontri verranno effettuate anche la distribuzione e la compilazione del
questionario qualitativo/quantitativo alle madri neo-iscritte per articolare ulteriormente e aggiornare
la raccolta dati utile alla continua messa a punto del progetto in fieri.
È sempre in questa fase infatti che, oltre allo studio preliminare che era già stato fatto
precedentemente all’avvio del progetto, viene approfondita con un campione del 100%, quello reale
di tutti i partecipanti, l’analisi qualitativa/quantitativa dei dati, studio delle esigenze e dei bisogni e
delle possibili risoluzioni dei problemi tramite l’utilizzo delle BdT, ma anche la potenziale offerta
di servizi da offrire agli altri iscritti da parte delle madri afferenti al progetto.
Un obiettivo concreto e pratico di questa prima fase è inoltre l’apprendimento da parte delle
madri di come funziona la BdT, tramite l’apertura di uno sportello informativo in ogni BdT che può
anche fornire un servizio di formazione di base all’utilizzo della BdT per le madri.
La quantificazione delle ore per operatore in ogni sportello di ogni BdT e più in generale
l’utilizzo delle risorse economiche da parte di ogni BdT verranno calcolate in maniera
proporzionale al numero delle mamme iscritte alla BdT e aderenti quindi al progetto con la
compilazione del questionario. Verrà comunque assegnato un monte ore minimale per ogni BdT e
anche un tetto massimo in maniera da rendere il più possibile equa la distribuzione dei fondi a
disposizione nel territorio.
Secondo quadrimestre : attuazione dei dispositivi specifici
(gennaio-aprile 2010)
In questa seconda fase l’obiettivo principale è di attivare una serie di possibili azioni specifiche.
Alcune di queste sono basilari e trasversali nel senso che servono ad alimentare il funzionamento in
rete del progetto, come per esempio la formazione all’utilizzo del software regionale ove ve ne
fosse bisogno o necessità ; oppure spingono alla nascita di nuove BdT e quindi caratterizzano la
filosofia di fondo dell’intero progetto e sono adottabili in ogni territorio, come per esempio i
progetti di micro BdT condominiali sotto il tutoraggio delle BdT già esistenti più vicine.
In altri casi si tratta di dispositivi attuabili a seconda delle esigenze e dei saper fare in gioco nei
vari territori locali, che sceglieranno di sperimentare tale o tal altro dispositivo con la consulenza di
quelle BdT che hanno già una notevole esperienza specifica pertinente.
Ecco dunque alcuni possibili dispositivi o azioni specifiche da intraprendere dalle singole
BdT :
o la formazione informatica all’utilizzo del software regionale
o i progetti nei condomini (hygeia) : la valorizzazione del vicinato e la prevenzione dei
costi sociali
o la nascita di nuove BdT ove necessario e il tutoraggio ad opera delle altre BdT già
esistenti : le micro BdT intese come filiali
o i pedibus (per accompagnare i bambini a scuola a turno a piedi e riprenderli
all’uscita)
o i gas (gruppi di acquisto solidale)
o il progetto “coccole” (per le mamme che hanno bambini in pediatria)
o gli scambi in affido casalingo itinerante per la cura reciproca dei bambini
o lo scambio di beni (vestiti, libri…)
o ripetizioni e compiti
o le feste di compleanno o altri momenti simili di impegno eccezionale
o le attività culturali, artistiche, ricreative e sportive in collaborazione con singoli,
associazioni o istituzioni
Questa tipologia esemplificativa delle possibili aree d’intervento renderà possibile una
maggiore qualificazione e quantificazione delle attività svolte e del raggiungimento degli obiettivi
generali del progetto HORA. Inoltre la scelta di ambiti d’azione specifici può favorire un agire
concreto che da corpo e visibilità al progetto in corso.
Naturalmente è possibile che in corso d’opera vengano scoperte altre aree di intervento o
altri dispositivi o altre azioni e, purchè queste emergano da un esame delle esigenze e delle
competenze delle madri che partecipano al progetto, verranno valutate dal referente locale in
accordo col coordinatore generale, perché possano essere integrate in maniera congruente nel
progetto.
Terzo quadrimestre : consolidamento dell’autonomia gestionale
(maggio-agosto 2010)
Dopo aver stimolato l’agire comunicativo e operativo della rete delle BdT aderenti, dopo aver
effettuato una formazione di base che permetta di saper maneggiare in comune l’utilizzo degli
strumenti gestionali e di sviluppo, dopo aver approfondito alcuni ambiti di intervento specifico e
aver intrapreso delle azioni che caratterizzano le singole BdT e i loro territori limitrofi, dopo aver
stimolato la nascita di nuove micro BdT condominiali nel territorio, in questa terza fase del progetto
ci si dovrà dedicare principalmente al consolidamento di quanto è stato già avviato. Quindi in
questo periodo non saranno ammessi grossi cambiamenti di scelte operative, ma piuttosto si
cercherà di prendersi cura nel dettaglio del funzionamento di quanto è stato avviato, al fine di
sviluppare una capacità di autonomia gestionale.
Verrà tuttavia organizzato un Convegno sulle tematiche delle economie alternative e
dell’ecologia umana fondate sulla reciprocità e sulla convivialità in relazione al fenomeno sociale
delle banche del tempo, al fine di rendere pubblica l’esperienza in corso del progetto HORA, di
imparare a raccontarla ad un pubblico esterno al progetto, ma anche al fine di stimolare una
riflessione più profonda sulla rilevanza politica, culturale, economica, filosofica che hanno queste
pratiche che si stanno compiendo, confrontandosi con pensatori, esperti, soggetti affini con
esperienze ancora più lontane geograficamente ma di particolare rilevanza.
È in questa fase, inoltre, che verranno fatte le valutazioni conclusive e verranno elaborate le
prospettive di sviluppo autonomo del progetto. A tal fine risulterà di fondamentale importanza la
raccolta di tutti i materiali per la documentazione e rendicontazione finale del progetto, nonché la
produzione di un libro con video documentario allegato.
Rendicontazione finale del progetto
(settembre 2010)
Il mese di settembre 2010 sarà dedicato alla redazione e pubblicazione del bilancio sociale e
finanziario del progetto. Verrà anche organizzata una festa finale in cui potranno essere presentati
anche il libro e il video documentario che raccontano l’intera iniziativa pubblicamente e verranno
naturalmente presentate le valutazioni generali e le ipotesi di sviluppo autonomo del progetto.
Ordine di priorità dei progetti
Tempi di realizzazione
Fasi preliminari di ideazione e progettazione
(dicembre 2008 – agosto 2009)
Dicembre 2008
-
Momo lancia l’idea nel convivio che ha organizzato il 2 dicembre e coinvolge una decina di
banche del tempo, fra cui diverse BdT che esulano dalle province di Bologna e Ravenna,
come per esempio Modena, Carpi (MO), Cesena, Collecchio (PR) e Piacenza.
Gennaio 2009
-
MOMO coinvolge nel progetto il Consorzio EPTA e in maniera sistematica tutte le banche
del tempo delle province di Bologna e Ravenna.
Febbraio 2009
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Inizia la richiesta dei patrocini delle istituzioni pubbliche (quartieri, comuni, province,
regione) col progetto condiviso con EPTA e con l’adesione delle BdT
Si cercano anche sponsor come la Legacoop o la Coop Adriatica
Viene elaborato il progetto che viene presentato il 12 febbraio 2009 ad una seconda riunione
generale delle banche del tempo
Nel frattempo le banche del tempo della Regione Emilia-Romagna che fanno parte di altre
province aderiscono al progetto ampliando la rete di partenariato a livello regionale.
Adottano il progetto coinvolgendo altre Bdt delle rispettive province e cercano di rivolgere
la domanda di finanziamento in maniera autonoma ad enti affini come le Casse di Risparmio
locali che fanno parte comunque della holding della Fondazione del Monte di Bologna e
Ravenna. Inoltre coinvolgono gli enti pubblici locali.
Marzo 2009
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Viene presentato il progetto per la richiesta di sovvenzione alla Fondazione del Monte di
Bologna e Ravenna
Aprile 2009
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Si perfezionano le fasi di preparazione per la condivisione del progetto nella rete delle BdT
e il ruolo che possono svolgere le istituzioni pubbliche coinvolte
Maggio 2009
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Viene preparato il questionario da sottoporre alle madri già iscritte alle BdT per un’indagine
preliminare sul territorio delle loro esigenze
Giugno 2009
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In seguito all’eventuale approvazione del progetto da parte della Fondazione del Monte si
procede ad effettuare una terza riunione generale delle BdT coinvolte per impostare la
realizzazione del progetto e delle sue azioni
Luglio 2009
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Si prepara la campagna promozionale informativa del progetto (depliant e locandine)
Creazione di un sito web del progetto HORA
Creazione della mailing-list generale
Agosto 2009
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Operazioni preliminari di avviamento dell’intero coordinamento operativo di tutti i soggetti
coinvolti e delle azioni previste. Si individua anche un referente operativo per ogni BdT.
Primo quadrimestre : avviamento generale
(settembre-dicembre 2009)
Settembre 2009
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Prima riunione generale operativa dei referenti di tutte le BdT
Distribuzione in maniera capillare nel territorio dei depliant che spiegano, informano e
promuovono l’iniziativa (ad opera delle singole BdT aderenti tramite l’intermediazione degli
enti pubblici locali per l’accesso alle scuole pubbliche)
Attivazione e gestione permanente del sito internet e della mailing-list generale
Ottobre 2009
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Raccolta delle adesioni delle mamme
Primo incontro con le mamme nelle singole BdT insieme ai soci già iscritti
Verifica locale dell’andamento del progetto
Presentazione collettiva dell’intero progetto con la presenza del referente locale e del
responsabile generale
Novembre 2009
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distribuzione questionario qualitativo/quantitativo alle mamme e raccolta dati
analisi qualitativa/quantitativa dei dati, studio delle esigenze e dei bisogni e delle possibili
risoluzioni dei problemi tramite l’utilizzo delle BdT
apertura sportello informativo in ogni BdT*
formazione di base all’utilizzo della BdT per le mamme
Dicembre 2009
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Prima verifica generale dell’andamento del progetto
Seconda riunione generale operativa dei referenti di tutte le BdT
Secondo quadrimestre : attuazione dei dispositivi specifici*
(gennaio-aprile 2010)
Gennaio 2010
- comunicazione degli esiti della verifica dell’andamento del progetto e del piano organizzativo
per l’attuazione dei dispositivi scelti da ogni BdT fra i seguenti da attivare nel secondo
quadrimestre
o la formazione informatica all’utilizzo del software regionale
o i progetti nei condomini (hygeia)
o la nascita di nuove BdT ove necessario e il tutoraggio ad opera delle altre BdT già
esistenti
o i pedibus (per accompagnare i bambini a scuola a turno a piedi e riprenderli
all’uscita)
o i gas (gruppi di acquisto solidale)
o il progetto “coccole” (per le mamme che hanno bambini in pediatria)
o gli scambi “baby/kid sitting”
o lo scambio di beni (vestiti, libri…)
o il progetto “nido casalingo itinerante”
o ripetizioni e compiti
o le feste di compleanno o altri momenti simili di impegno eccezionale
o le attività culturali, artistiche, ricreative e sportive in collaborazione con singoli,
associazioni o istituzioni
Aprile 2010
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Seconda verifica generale dell’andamento del progetto
Terza riunione generale operativa dei referenti di tutte le BdT
Terzo quadrimestre : consolidamento dell’autonomia gestionale
(maggio-agosto 2010)
Maggio 2010
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Comunicazione degli esiti della verifica dell’andamento del progetto e del piano
organizzativo per la realizzazione delle ultime iniziative previste dal progetto e per
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l’attuazione del consolidamento dell’autonomia gestionale da realizzare nel terzo
quadrimestre
Convegno sulle tematiche delle economie alternative e dell’ecologia umana fondate sulla
reciprocità e sulla convivialità in relazione al fenomeno sociale delle banche del tempo
Giugno 2010
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Raccolta materiali che documentano l’intero progetto (la documentazione avviene in parte
ad opera delle singole BdT e in parte, nei momenti di rilevanza pubblica ad opera di un
operatore specializzato). Inoltre verranno effettuate se necessario interviste specifiche in
questa fase finale del progetto.
Luglio 2010
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Terza verifica generale dell’andamento del progetto
Quarta riunione generale operativa dei referenti di tutte le BdT
Valutazioni conclusive ed elaborazione delle prospettive di sviluppo autonomo del progetto
Agosto 2010
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Raccolta di tutti i materiali per la documentazione e rendicontazione finale del progetto
Produzione documentario video
Rendicontazione finale del progetto
(settembre 2010)
Settembre 2010
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Redazione e pubblicazione del bilancio sociale e finanziario del progetto
Incontro di proiezione del video documentario
Presentazione delle valutazioni generali e delle ipotesi di sviluppo autonomo del progetto
Festa finale
Valutazione benefici, risultati attesi e parametri da adottare
per la verifica del loro conseguimento
Bilancio di previsione di spesa e indicazione delle risorse
finanziarie
Allegati
Curriculum Vitae del responsabile del progetto
Scheda di presentazione di Momo (banca del tempo capofila del progetto)
Scheda di presentazione del Consorzio Epta e del progetto Hygeia
Schede di presentazione delle altre banche del tempo aderenti al progetto HORA
BdT Momo (Bologna) capofila progetto
BdT Navile (Bologna)
BdT Reno (Bologna)
BdT Saragozza (Bologna)
BdT Santo Stefano (Bologna)
BdT di Casalecchio di Reno (BO)
BdT di Monzuno (BO)
BdT di Castelmaggiore (BO)
BdT di Anzola dell'Emilia (BO)
BdT di Granarolo dell'Emilia La Clessidra (BO)
BdT di Imola (BO)
BdT di Monterenzio (BO)
BdT di Pieve di Cento (BO)
BdT di Sasso Marconi “La Clessidra” (BO)
BdT di Ravenna
BdT di Faenza (RA)
Patrocini
Quartiere Navile del Comune di Bologna
Comune di Bologna, Assessorato alle politiche sociali
Provincia di Bologna, Assessorato alle politiche sociali
Regione Emilia-Romagna, Assessorato Promozione Politiche Sociali ed Educative per l’Infanzia e
l’Adolescenza, Politiche per l’Immigrazione, Sviluppo Volontariato, Associazionismo e Terzo
Settore
Coordinamento delle Banche del Tempo del Comune di Bologna
Coordinamento regionale delle Banche del Tempo dell’Emilia-Romagna
Legacoop
Coop Adriatica
Università di Bologna
Schede di presentazione delle altre BdT della Rete Regionale aderenti al progetto HORA
Modena, Carpi, Cesena, Piacenza, Collecchio
Schede di presentazione dei dispositivi o delle azioni specifiche
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