PRIMA PARTE
CRISTOFORO COLOMBO
da SUPERQUARK
Introduzione
Questa è la storia di un uomo che aveva un’idea pazza per la sua epoca
(navigare verso Occidente per raggiungere l’Oriente). Per farlo ci
volevano molto coraggio, abilità marinare e una grande ostinazione per
ottenere i mezzi per realizzare l’impresa: tutte queste erano qualità che
C. Colombo aveva.
1- Ritratti di Cristoforo Colombo:
tutti effettuati dopo la sua morte,
questo è quello più antico.
2- Nascita e provenienza.
Nato un anno prima di Leonardo Da Vinci (1451), apparteneva ad una
famiglia di tessitori di Genova e da giovane fu messo a servizio da un
lanaio, ma la sua vita doveva prendere un’altra strada.
Programma dopo la sigla iniziale
Filmato della Partenza di Colombo da Palos (Spagna) per le Indie il 3 agosto
1492.
Prima di parlare del viaggio si racconterà di:
-come Colombo è divenuto un marinaio e come è arrivato ad
organizzare la sua impresa?
-quanto ha penato Colombo per convincere gli scettici sulla possibilità
di effettuare il suo viaggio?
1(4’46’’) un fatto significativo nella vita di Colombo dal quale parte la
nostra storia
1476 coste dell’Atlantico di fronte alla Spagna. Una nave porta delle mercanzie
a Bristol in Inghilterra; a bordo c’è il giovane Cristoforo Colombo, che è
diventato esperto in questi viaggi. La nave viene assalita dai pirati francesi e
Colombo naufraga in Portogallo dove con le sue abilità marinare e di cartografo
(disegnatore di mappe nautiche) potrà di nuovo ricominciare a cercare fortuna.
2-(6’ 43’’) Il Portogallo potenza marinara
Il Portogallo alla fine del ‘400 possiede la flotta più importante d’Europa e
affacciandosi sull’Atlantico i suoi marinai hanno maturato un’esperienza di
navigazione sia verso nord sia verso le coste dell’Africa a sud e verso le isole
Canarie e le isole Azzorre e probabilmente verso l’Islanda. È una base naturale
per viaggiare verso ovest.
3-(7’30”) Le altre potenze rivali sui mari
In Europa la supremazia marinara è contesa anche da Francia e Spagna, ma
soprattutto dalle Repubbliche marinare ,Genova, Pisa e Venezia: esse
dominano i commerci con il Mediterraneo e con l’Oriente. Le navi vanno
incontro alle carovane che percorrono la via della seta, partendo anche da porti
arabi e arrivano in India e addirittura in Cina con la navigazione costiera.
4-(8’10’’) Gli Ottomani bloccano la via dei commerci verso l’Oriente
Ma un altro protagonista si sta affacciando nel Mediterraneo: è l’Impero
Ottomano che si pone in mezzo alle rotte commerciali delle Repubbliche
marinare volendo dire la sua.
5-(9’) Colombo comincia a pensare al suo progetto
Colombo esprime la sua fissazione per l’Oceano e si stabilisce in Portogallo
dove lavora come cartografo. Si sposa.
6- (9’32’’) Colombo ha da tempo una nuova idea in testa: trovare una rotta per
le Indie navigando verso occidente e comincia a proporre la sua idea a persone
che sono in contatto con il re del Portogallo.
7-(9’56’’) La terra è rotonda
Al tempo di Colombo è ormai diffusa l’idea che la terra sia una sfera e che
quindi sia possibile raggiungere un punto andando nella direzione opposta;
tutto questo però è solo teorico perché nessuno l’ha mai fatto e solleva ancora
sconcerto che andando da una parte all’altra di una sfera ci si possa trovare a
testa in giù.
8-(10’46’’) Colombo propone la sua idea al Portogallo
Colombo presenta la sua idea al re del Portogallo Alfonso V che è scettico sulla
possibilità di effettuare una simile impresa per le difficoltà che presenta
l’Oceano Atlantico.
9-(12’45”) L’Atlantico un oceano sconosciuto
Che conoscenze si avevano all’epoca di Colombo dell’Atlantico? Si conoscevano
le Azzorre e le Canarie; in Islanda c’erano insediamenti Vichinghi fino dal Mille;
si conosceva anche la Groenlandia ed è probabile che costeggiandola i
Vichinghi siano approdati nei loro viaggi anche in Nord America senza rendersi
conto, però, di aver scoperto un nuovo continente.
10 (14’25’’) Colombo propone il suo progetto in Spagna, ma deve essere
ostinato e paziente
Colombo si rende conto che Alfonso V non vuole rischiare l’impresa e così
lascia Lisbona e si reca in Spagna per presentare il suo progetto ai suoi reali. È
convinto della possibilità della sua impresa anche perché ha le mappe del
cartografo Toscanelli che dicono che la distanza dal Giappone sia di 3000
miglia. Inoltre aveva raccolto le testimonianze di marinai che avevano raccolto
in mare frutti tropicali e addirittura legni scolpiti a prova della presenza di una
terra vicina a ovest.
(15’37) 10a In un monastero vicino a Siviglia conosce Antonio Marcena, un
francescano che condivide le idee di Colombo. (15’53”) Padre Marcena lo
presenta ad un altro personaggio che può aiutarlo a proporre il progetto ai reali
di Spagna (Duca di Medina-Coeli).
(16’16”) 10b Colombo incontra la regina Isabella di Castiglia che pare
interessata al progetto.
(17’48”) 10c Lo scetticismo nella corte di Spagna
Il progetto sollevò molti dubbi come in Portogallo, ma qualcuno cominciò ad
intravvedere anche i vantaggi di realizzare una simile impresa: perciò fu
nominata una commissione (18’11”) che vagliasse il progetto di Colombo in
modo da stabilirne la fattibilità. La commissione diede una risposta negativa
(20’) perché considerò i calcoli di Colombo inesatti.
(20’40”)10 d Quali conoscenze si avevano all’epoca di Colombo sulla
dimensione della Terra.
I calcoli di Colombo sulla dimensione della Terra e quindi sulla distanza della
Spagna dal Giappone erano sbagliati: se in mezzo al suo viaggio non avesse
trovato un nuovo continente si sarebbe perso nell’Oceano Atlantico. (22’05”)
Ma 1700 anni prima di Colombo, nel 230 a.C., il filosofo greco Eratostene
aveva calcolato con una grande approssimazione (1% di errore) la misura della
circonferenza terrestre, misurando le ombre nei pozzi in due località egiziane
diverse, ma alla stessa ora (i Greci sapevano che la terra era rotonda, perché
Aristotele l’aveva scoperto osservando l’ombra proiettata della Terra sulla Luna
durante un’eclisse).
10 e (25’ 49”) Dopo sette anni di attesa Colombo pensa di proporre la sua
idea anche alla Francia, perché dai reali di Spagna non ha avuto ancora
risposta e le sue condizioni economiche sono ormai disastrose.
11 (25’56”) 1492 proprio quando sta per andare in Francia, un evento
importantissimo della storia di Spagna sblocca la situazione e permette a
Colombo di avere l’appoggio dei reali di Spagna: la liberazione di Granada e
di tutta la Spagna dai mussulmani (gennaio). Questo avvenimento rende
disponibili anche le risorse economiche necessarie alla corona spagnola per
appoggiare il viaggio verso le Indie. Colombo, per avere più peso nella
realizzazione dell’impresa e quindi maggiori guadagni, si fa finanziare dai
banchieri fiorentini e genovesi. Ottiene dai reali di diventare viceré delle
terre che dovesse scoprire e la promessa di una grande percentuale sui
guadagni possibili, dopo una trattativa difficile.
12 (31’20”) Si torna con la storia alla partenza da Palos.
Come sono stati reclutati i marinai: anche tra i detenuti.
(33’) intervista all’ultimo discendente di Colombo.
13 (35’37”) Le caravelle
La caravella portò un grande cambiamento nella navigazione della sua epoca:
era veloce e poteva sfruttare meglio i venti. La Nina e la Pinta erano vere
caravelle, mentre la S. Maria era in realtà un naos, un tipo di nave più grande.
Avevano un timone centrale anziché i due laterali montati sulle navi
precedenti, quindi era maggiormente manovrabile. Il nome caravella deriva
probabilmente da “caravo”, il nome di un’imbarcazione araba che aveva una
sola grande vela triangolare: la caravella come il caravo aveva una vela
triangolare (e anche delle vele quadre). La vela triangolare introdotta dagli
Arabi fu una grande innovazione nella navigazione; sulle navi erano state
montate, fin dall’antichità solo vele quadre inadatte alla navigazione
controvento.
SECONDA PARTE
13 a (39’24”) prima sequenza seconda parte
I due motori della caravella
La presenza di entrambi i tipi di vela consentiva alla caravella di viaggiare
velocemente sia con il vento in poppa sia controvento (vento di bolina) e
quindi era la nave ideale all’epoca, per le grandi esplorazioni.
2 (42’01”) Il segreto di Colombo
In effetti Colombo aveva convinto i reali di Spagna perché aveva dimostrato di
sapere bene quale rotta era necessario intraprendere per varcare con successo
l’Oceano Atlantico; questo era un po’ il suo segreto e consisteva nel dirigersi
verso ovest non partendo dalle isole Azzorre, di fronte alla Spagna, ma dalle
isole Canarie più a sud, sfruttando la forza dei venti Alisei.
3(47’08”) la vita quotidiana sulle caravelle
Viaggiare su di una caravella non era facile: si dormiva sul ponte e solo una
volta al giorno si mangiava un pasto caldo; l’acqua era razionata e il cibo
imputridiva rapidamente causando dissenteria e frequenti malattie. Solo
Colombo aveva un letto sulla S. Maria.
4 (50’) La rivolta
Le difficoltà del viaggio portarono i marinai ad ammutinarsi il 10 ottobre e
Colombo gestì la situazione promettendo che, se entro tre giorni non avessero
trovato la terraferma, sarebbero tornati indietro.
5 (55’08”) L’avvistamento del Nuovo Mondo
Il 12 ottobre 1492, alle due di notte, venne avvistata la terraferma. Lo sbarco
avvenne la mattina dopo e Colombo era convinto di essere arrivato in Oriente.
6 (55’28”) Ma dove è approdato veramente Colombo?
Colombo arrivò alle Bahamas e la baia dove approdò è visibile tutt’ora. Il
viaggio era durato 33 giorni, meno del tempo necessario allora, per andare da
Roma a Londra o dalla Sicilia alla Normandia.
7 (55’28”) Primo contatto con gli abitanti del Nuovo Mondo
Il primo contatto tra gli Europei e gli Indios fu pacifico e festoso. Le sembianze
degli Indios apparvero a Colombo simili a quelle orientali, pertanto pensò di
essere arrivato veramente nel Cipango (Giappone).
8 (1h 00’) Le origini degli Indios
In effetti le sembianze orientali degli Indios testimoniavano la loro origine:
avevano colonizzato le Americhe 14-15000 anni prima, partendo dall’Asia e
passando a Nord dallo Stretto di Bering, sfruttando le terre emerse durante la
glaciazione.
9 (1h09’) Le civiltà precolombiane
Ai tempi dell’arrivo di Colombo, splendenti e sorprendenti civiltà dominavano
vaste regioni del continente americano:
Gli Atzechi, un grande popolo stanziato sugli altopiani messicani che aveva
sviluppato un’avanzata agricoltura nella quale aveva sviluppato sofisticate
tecniche di concimazione, irrigazione e semina: mais, cacao, manioca, àgave
dalla quale si ricavava addirittura una bevanda inebriante. La sorprendente
produttività di questa agricoltura aveva permesso lo sviluppo di grandi città,
come Tenoctitlan, di potenti dinastie regali e misteriose caste sacerdotali a
cui spettava il compito di effettuare sacrifici umani.
Più a sud, gli Incas avevano dato vita ad un impero tra le vette inaccessibili
delle Ande e si erano dimostrati insuperabili architetti, costruendo non solo
città e santuari, ma anche un unico sistema stradale di pietra che consentiva
una rapida comunicazione fra le varie regioni.
Ma la civiltà più straordinaria, fu forse quella costruita nel cuore della giungla
centroamericana dai Maya. Le gigantesche piramidi, le steli scolpite e altri
monumenti testimoniano i risultati ottenuti da questo popolo. Avevano un
sistema di scrittura unico nell’America precolombiana; avevano scoperto i
numeri compreso lo zero; possedevano una profonda conoscenza astronomica
che li aveva portati a costruire vari calendari, non solo sui movimenti del Sole
e della Luna ma anche del pianeta Venere. Ma quando Colombo, nel suo quarto
viaggio sentì per la prima volta parlare di una provincia chiamata “Mayam” la
grande civiltà Maya era ormai scomparsa da sei secoli.
10 (1h 11”) I guai e il ritorno
Colombo cominciò poi a spostarsi nelle varie isole e si come pensano di essere
nelle Indie chiamano gli indigeni “Indios”. Girando in lungo e in largo ha una
prima delusione: l’oro scarseggia. (1h 14”) A questo punto, comincia una serie
di guai: l’ammiraglio della Pinta diserta con nave e uomini e si dirige da solo in
cerca di ricchezza, provocando in seguito, con violenze e depredazioni, la
reazione violenta degli Indios; la Santa Maria naufraga su di un banco
corallino. (1h 16”) Colombo decide di rientrare in Spagna con la nave rimasta,
la Niña, ma deve lasciare alcuni spagnoli in un fortino nell’isola di Hispaniola
(Haiti).(1h 17”) la traversata in senso inverso si rivela assai più pericolosa del
viaggio d’andata: Colombo azzecca anche questa volta la rotta (più a nord,
verso le Antille), ma rischia di trovarsi in mezzo alle tempeste, frequenti nella
stagione (febbraio) scelta per il ritorno.
11 (1h 22”) L’approdo a Palos (Spagna) e il trionfo
Di ritorno dopo sei mesi, Colombo fu accolto trionfalmente e poté godere di un
grande successo, anche se vedremo, temporaneo.
12 (1h25”) L’accordo con il Portogallo
La scoperta di queste nuove terre creò una grande sensazione e anche una
lotta di potere: la Spagna sa che non potrà mantenere l’esclusiva
sull’esplorazione, dovrà, prima o poi fare i conti con le altre potenze marinare
dell’epoca, in particolare con il Portogallo.
Nasce così un accordo.
L’accordo è una vera
spartizione dei mari e
delle terre:
tutto ciò che si trova a
ovest di una linea è
Spagnolo,
il
resto
portoghese.
È così che il Brasile
diventerà portoghese e
dall’altra
parte,
nel
Pacifico, le isole Filippine
diventeranno spagnole.
13 (1h 26”) Lo scambio di prodotti tra Europa e America
Tra le cose che colombo ha riportato dal suo straordinario viaggio, e
arriveranno sempre più in Europa con i viaggi successivi, ci sono le strane
piante che crescono oltre oceano: pomodori, patate, peperoncini, peperoni,
tabacco, mais ecc.
La scoperta dell’America ha portato anche una grande rivoluzione alimentare.
Non solo abbiamo ricevuto nuove piante, ma ne abbiamo portate anche noi
europei, come ad esempio, la canna da zucchero. La canna da zucchero,
cresceva con difficoltà in Europa, mentre nel nuovo mondo le piantagioni erano
ricche e rigogliose. La coltivazione estesa della canna da zucchero nel nuovo
mondo richiese nuova mano d’opera e così cominciò la tratta degli schiavi
africani. Anche il caffè, come la canna da zucchero è stato portato dagli
Europei e ha trovato terra fertile nell’America del Sud. Frumento e animali
d’allevamento sono stati portati dall’Europa all’America. Gli Stati Uniti, in
seguito dono diventati tra i maggiori produttori di frumento del mondo.
14 (1h 29”) Il declino del successo di Colombo
Con il secondo viaggio (3 novembre 1493 - 28 novembre 1493) cominciò
quell’affluenza sempre più elevata di colonizzatori, che non trovarono, però,
subito quelle ricchezze che si erano immaginate. Cominciarono anche i primi
scontri tra le popolazioni locali e gli Spagnoli: il comportamento violento
dell’ammiraglio ammutinato della Pinta, portò gli Indios ad una reazione
violenta che si concluse con la distruzione del fortino sull’isola di Hispaniola. La
reazione degli Spagnoli rispetto a questo fatto e in generale l’atteggiamento
dei colonizzatori iberici, li divise in due schieramenti:
da una parte c’erano “i falchi”, cioè quelli che non consideravano gli Indios un
popolo alla loro altezza, piuttosto dei soggetti da sottomettere e utilizzare per i
propri scopi, più o meno come si fa con gli animali. Tra i “falchi” c’erano gli
“hidalgos” i figli cadetti delle famiglie aristocratiche (non primogeniti e quindi
non eredi del titolo e patrimonio della loro famiglia), nobili decaduti e
avventurieri vari che erano disposti a tutto pur di far fortuna nelle nuove terre.
Dall’altra parte c’erano “le colombe”, che come Colombo, consideravano gli
Indios con maggiore rispetto e umanità e provarono a stabilire con loro un
rapporto più equo e giusto, con lo scopo anche di convertirli al Cristianesimo.
Purtroppo, tra i due schieramenti, nella colonizzazione del Nuovo Mondo
prevalse quello dei “falchi”, con conseguenze molto gravi per i popoli
indigeni.
14a (1h 31”) Gli altri due viaggi di Colombo, gli imprevisti e la fine del suo
successo.
I viaggi di Colombo furono in totale 4.
Ma negli ultimi due viaggi, la fortuna e il credito di Colombo nei confronti della
Spagna andò man mano diminuendo, fino alla sua morte a 54 anni, passata
quasi inosservata dai suoi contemporanei. Dopo, il successo iniziale infatti, ci
si rese conto che le terre scoperte non offrivano le ricchezze promesse (l’oro in
particolare), anzi malattie e problemi: Colombo fu soprannominato
“l’ammiraglio delle zanzare” in segno del disprezzo che maturarono nei suoi
confronti alcuni Spagnoli.
Durante il terzo viaggio (nel 1500), ottenuto superando grandi difficoltà le navi
spagnole approdano per la prima volta sul continente americano; Colombo,
però viene riportato in Spagna in catene per aver punito degli Spagnoli rei di
aver commesso violenze agli Indios. Liberato dai reali di Spagna, comunque,
aveva perso ormai la credibilità iniziale e gli furono negate alcune concessioni
strappate all’inizio.
Colombo morì dunque, dopo qualche anno dal suo ultimo viaggio compiuto nel
1502, senza essersi grandemente arricchito ma con ancora la convinzione di
essere arrivato in Oriente, nelle Indie.
L’ultima beffa e forse la vera, fu quella che il cartografo francese che diede il
nome del nuovo continente prendendolo da quello di Amerigo Vespucci,
dimenticandosi di Colombo.
15 (1h 50”) Altri grandi navigatori/esploratori
Il viaggio di Colombo aveva aperto una nuova era di esplorazioni, nelle quali gli
Italiani furono spesso protagonisti:
Giovanni Caboto scoprirà Terranova;
suo fratello Sebastiano parte del Canada e il Rio della Plata;
Giovanni Da Verrazzano la zona che ospita oggi la città di New York;
Amerigo Vespucci parte del continente sudamericano.
Colombo, come questi altri navigatori fa parte dei grandi personaggi italiani del
Rinascimento.