scheda riepilogativa sui prodotti/servizi bancari

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Lezioni di economia aziendale – classe QUINTA – Prof. Monica Masoch
U.D. 1: ASPETTI ORGANIZZATIVO-GESTIONALI DELLE IMPRESE BANCARIE
ASPETTI
ORGANIZZATIVO-GESTIONALI
DELLE
IMPRESE BANCARIE



Obiettivi, contenuti e tempi dell’unità didattica
Indicazioni sulle verifiche
Breve sintesi di alcune parti della programmazione
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Lezioni di economia aziendale – classe QUINTA – Prof. Monica Masoch
U.D. 1: ASPETTI ORGANIZZATIVO-GESTIONALI DELLE IMPRESE BANCARIE
Conoscenze pregresse indispensabili: ricordare le fasi dell’attività economica  PRODUZIONE, SCAMBIO, CONSUMO, RISPARMIO, INVESTIMENTO! – Non dimenticare
inoltre contenuto e finalità del Bilancio di esercizio e significati di equilibrio patrimoniale, equilibrio finanziario e equilibrio economico.
Obiettivi dell’unità didattica:
1. Riconoscere il ruolo delle Banche nel sistema economico
2. Conoscere il significato di equilibrio patrimoniale, equilibrio economico, equilibrio finanziario e equilibrio monetario per le banche
3. Conoscere le principali caratteristiche in termini di costi/rendimenti, durate e rischiosità delle operazioni di raccolta e di impiego bancarie
4. Conoscere le principali operazioni di raccolta delle banche in particolare: depositi a risparmio liberi e vincolati, conti correnti bancari, pronti contro termine e certificati
di deposito
5. Saper compilare un conto corrente bancario registrando operazioni varie di versamento e prelevamento e saper compilare lo scalare interessi. Saper impostare anche un
semplice esercizio con dati a scelta
6. Sapere il significato di “Fido” e “Apertura di credito” riconoscendo gli elementi da considerare per valutare il merito creditizio del cliente e per individuare la forma di
finanziamento più indicata per le sue esigenze
7. Conoscere le principali operazioni di raccolta delle banche e in particolare: emissione di obbligazioni, mutui, aperture di credito in conto corrente, anticipazioni su merci
8. Conoscere il ruolo delle operazioni interbancarie nella gestione delle liquidità delle banche
9. Conoscere le caratteristiche particolari del Marketing in ambito bancario: in particolare ciclo di vita dei diversi prodotti bancari, 5P del marketing-mix e importanza
dell’aspetto “comunicazione” nell’ambito della consulenza finanziaria.
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IL RUOLO DELLE BANCHE NEL SISTEMA ECONOMICO
Da integrare con Capitolo 1 libro di testo – In particolare paragrafi: 1.1-1.2-1.3-1.4
L’attività peculiare delle banche è costituita dalla raccolta del risparmio fra il pubblico e dall’esercizio del credito. Il ruolo fondamentale delle Banche è
quello di INTERMEDIARI FINANZIARI/CREDITIZI, vale a dire un ruolo di intermediazione fra i soggetti in AVANZO cioè soggetti che dispongono di denaro
in eccedenza (=RISPARMIO) da far CUSTODIRE dalle banche per questioni di sicurezza o da INVESTIRE allo scopo di incrementare nel tempo le disponibilità
finanziarie e soggetti in DISAVANZO che invece necessitano di finanziamenti. Esse cioè, da un lato acquisiscono fondi (RACCOLTA) pagando un prezzo
(interessi attivi per il cliente ma passivi per le banche) che dipende dal tipo di operazione e dalla sua durata, dal tipo di clientela che effettua il deposito,
dalla consistenza delle somme depositate, ecc., dall’altro, cedono fondi (IMPIEGHI), ricavandone un prezzo (interessi passivi per il cliente ma attivi per le
banche) dipendente da una serie di circostanze simili a quelle indicate per le operazioni di raccolta
I soggetti in AVANZO sono tipicamente le FAMIGLIE intese come soggetti privati che dispongono di denaro in eccedenza rispetto alle esigenze di CONSUMO.
Raramente le AZIENDE sono soggetti in avanzo salvo le aziende che operano nel settore finanziario (in particolare banche, società finanziarie e assicurazioni)
che per il tipo di attività svolta si trovano necessariamente a disporre di grandi quantità di denaro da investire. In genere invece le AZIENDE sono soggetti in
DISAVANZO cioè soggetti che necessitano di PRESTITI/FINANZIAMENTI, come FONTI cui attingere per far fronte alle loro esigenze produttive.
I prestiti che le Banche fanno alle AZIENDE si chiamano PRESTITI ALLA PRODUZIONE Spesso però anche le FAMIGLIE si rivolgono alle banche per
ottenere prestiti, questo tipo di prestiti, si chiama PRESTITI AL CONSUMO.
PRESTITI
ALLA
PRODUZIONE
Soggetti in
disavanzo
BANCA
OPERAZIONI DI IMPIEGO
(INVESTIMENTO)
PRESTITI ALLA CLIENTELA
Per la banca essi rappresentano
dei CREDITI VERSO I CLIENTI
OPERAZIONI DI RACCOLTA
(FONTI DI FINANZIAMENTO)
SOMME DEPOSITATE DAI
CLIENTI IN BANCA ALLO
SCOPO DI AVERNE UN
RENDIMENTO. Per la banca essi
rappresentano dei
DEBITI VERSO I CLIENTI
PRESTITI AL
CONSUMO
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Soggetti in
avanzo
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IL PUNTO DI PARTENZA DELL’ATTIVITA’ BANCARIA:
LE OPERAZIONI DI RACCOLTA
Per poter svolgere la loro funzione di INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA le Banche devono necessariamente reperire presso i terzi che presentano
eccedenze di disponibilità finanziarie (=soggetti in avanzo) le FONTI DI FINANZIAMENTO che le occorrono per finanziare gli INVESTIMENTI
.VISUALIZZIAMO SINTETICAMENTE LE FONTI DI FINANZIAMENTO BANCARIE:
Fonti di CAPITALE PROPRIO:
 Capitale sociale
 Autofinanziamenti
Emissione di PRESTITI
OBBLIGAZIONARI



SOCI AZIONISTI


CREDITORI
OBBLIGAZIONISTI



“PRODOTTI” di RACCOLTA presso i






CLIENTI IN AVANZO:
Libretti di risparmio liberi
Libretti di risparmio vincolati
Conti correnti bancari
Certificati di deposito
Raccolta Pronti contro Termine
Altre forme di raccolta
LE FONTI:
Partecipare alle assemblee dei soci
Votare alle assemblee dei soci
Diritto di OPZIONE in sede di aumenti di
capitale
Diritto agli UTILI
Diritto alla partecipazione al capitale
residuo in sede di LIQUIDAZIONE
Partecipare e votare alle assemblee degli
obbligazionisti
Ottenere gli INTERESSI alle scadenze
convenute
Ottenere alle scadenze convenute la
RESTITUZIONE dei capitali prestati

CREDITORI CLIENTI


I TERZI
Ottenere la remunerazione pattuita
(INTERESSI)
Ottenere i SERVIZI collegati al tipo
di prodotto
Ottenere la RESTITUZIONE delle
somme depositate alle scadenze
convenute nel rispetto degli eventuali
vincoli previsti dal contratto
DIRITTI DEI TERZI (quindi gli obblighi per la banca)
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CARATTERISTICHE PIU’ SIGNIFICATIVE DELLE
PRINCIPALI OPERAZIONI BANCARIE DI RACCOLTA
Da integrare con Capitoli 3 e 4 libro di testo + Appunti forniti dall’insegnante
Classifichiamo le operazioni considerando due fondamentali aspetti: il COSTO per la banca (e quindi il RENDIMENTO per il cliente), la DURATA e la
STABILITA’ della disponibilità delle somme (detta TEMPO DI GIACENZA e QUANTITA’ DI GIACENZA) presso la banca.
Naturalmente:
 MAGGIORI saranno i COSTI per la banca , MINORE sarà la sua convenienza a ricorrere a tale fonte
 MAGGIORE sarà il tempo di giacenza MAGGIORI saranno le possibilità della banca di investire tali capitali nelle operazioni di impiego
 MAGGIORI saranno le certezze sull’ammontare delle somme depositate MAGGIORI saranno le possibilità della banca di investire tali
i
capitali nelle operazioni di impiego
UN FONDAMENTALE OBIETTIVO PER LE BANCHE: L’EQUILIBRIO MONETARIO  ……………………………………………………………………………
Fonti di CAPITALE PROPRIO:
 Capitale sociale
 Autofinanziamenti
Emissione di PRESTITI
OBBLIGAZIONARI
“PRODOTTI” di RACCOLTA presso i






CLIENTI IN AVANZO:
Libretti di risparmio liberi
Libretti di risparmio vincolati
Conti correnti bancari
Certificati di deposito
Raccolta Pronti contro Termine
Altre forme di raccolta
TEMPO DI GIACENZA: la scadenza è INDETERMINATA … fino alla liquidazione della banca
COSTI: la remunerazione ai soci è VARIABILE e dipende dall’utile realizzato ogni anno (n.b.: in molti casi
gli azionisti percepiscono remunerazioni (=dividendi) maggiori rispetto ai soggetti finanziatori
STABILITA’: il capitale conferito dai soci rimarrà in azienda fino alla sua liquidazione
TEMPO DI GIACENZA: la scadenza è predeterminata, sempre a MEDIO LUNGO TERMINE
COSTI: la remunerazione degli obbligazionisti è predeterminata contrattualmente. Può essere definito un
tasso fisso (es. 6% annuo) o variabile indicizzato.
STABILITA’: le somme prestate dagli obbligazionisti verranno ad essi restituite secondo le modalità
definite contrattualmente, in ogni caso i tempi di rimborso saranno lunghi, gli obbligazionisti non possono
richiedere il rimborso anticipato del prestito
TEMPO DI GIACENZA: il tempo di giacenza è diverso a seconda dei “prodotti” considerati. Ci sono
prodotti che presentano un vincolo di tempo al rimborso da parte della banca (DEPOSITI VINCOLATI) e
“prodotti” invece che non presentano alcun vincolo di tempo per il rimborso (in un’ipotesi estrema può
accadere che un cliente depositi 10.000 € questa mattina aprendo un c/c bancario e nel primo pomeriggio
richieda di chiudere il conto riottenendo le somme versate!)
COSTI: la remunerazione ai clienti è diversa da prodotto a prodotto. Per alcune forme di raccolta
percepite dai clienti più come servizio che come forma di investimento non è previsto alcun rendimento
STABILITA’: la stabilità delle somme depositate dai clienti varia da prodotto a prodotto, in particolare
bisogna distinguere i DEPOSITI VINCOLATI da quelli NON VINCOLATI
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LE ALTERNATIVE DI INVESTIMENTO PER I SOGGETTI IN AVANZO…
… e quindi anche i concorrenti delle Banche rispetto all’attività di RACCOLTA!
BENI REALI:





Fabbricati
Quadri di
autore
Antiquariato
Francobolli
Monete …
TITOLI DI
STATO (BOT,
CCT, BTP, …)
PRODOTTI
PARABANCARI:
SICAV (Società di
investimento a capitale
variabile) Fondi comuni
di investimento,
AVVIO DI
UN’ATTIVITA’ IN
PROPRIO (DA SOLO
O IN SOCIETA’)
TITOLI DI
ALTRI
STATI
AZIONI DI
SOCIETA’
PER AZIONI
PRIVATE
VALUTA
ESTERA
(DOLLARI,
STERLINE,…)
OBBLIGAZIONI
DI SOCIETA’
PRIVATE
PRODOTTI di
SOCIETA’ DI
ASSICURAZIONE:
 Fondi pensione
FORMAZIO
NE?
PRODOTTI
BANCARI
futures, …
INVESTITORE
Le determinanti nella scelta: DISPONIBILITA’ FINANZIARIE, PROPENSIONE AL RISCHIO/GRADO DI SICUREZZA RICHIESTO,
ESIGENZE DI LIQUIDITA’, ASPETTATIVE E BISOGNI FUTURI, IL “PROFILO” DELL’INVESTITORE, LE POSSIBILITA’ DI SMOBILIZZO
DELL’INVESTIMENTO E I TEMPI DI RECUPERO
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U.D. 1: ASPETTI ORGANIZZATIVO-GESTIONALI DELLE IMPRESE BANCARIE
Premettendo che gli obiettivi ultimi delle imprese bancarie sono, come per tutte le aziende:
 SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI UMANI
 MASSIMIZZAZIONE DEI RISULTATI NEL MEDIO-LUNGO PERIODO  il che
significa MINIMIZZARE I COSTI e MASSIMIZZARE I RICAVI
 QUALITA’ TOTALE
IL PRIMO OBIETTIVO DELLA BANCA SARA’:
CONVINCERE I SOGGETTI IN AVANZO A
DEPOSITARE/INVESTIRE I PROPRI RISPARMI NELLE
SUE CASSE!!!
COME?
STRATEGIE DI MARKETING BANCARIO
Le 5P del marketing-mix – Il ciclo di vita dei prodotti
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Considerando però che dalle operazioni di RACCOLTA delle banche originano principalmente COSTI (da
minimizzare!), sarà fondamentale per la banca anche
CONVINCERE I SOGGETTI IN DISAVANZO A RIVOLGERSI A
“LEI” per RICHIEDERE PRESTITI/FINANZIAMENTI !!!
COME?
STRATEGIE DI MARKETING BANCARIO
Integrare con Capitolo 2 paragrafo 2.8 + APPUNTI INSEGNANTE + RICERCA SU MESSAGGI PUBBLICITARI DI BANCHE IN ITALIA
Le 5P del marketing-mix – Il ciclo di vita dei prodotti
DALLE OPERAZIONI DI IMPIEGO ORIGINANO INFATTI LE PRINCIPALI FONTI DI RICAVO BANCARIO
(da massimizzare!)
Importante notare che per le banche l’attività di IMPIEGO è fondamentale perché è soprattutto (ma non solo! ne parleremo più avanti!) dalla
differenza (=SPREAD) fra la media dei tassi di interesse attivi applicati sui prestiti concessi e la media dei tassi di interesse passivi
pagati ai clienti sulle operazioni di RACCOLTA che
origina l’UTILE delle banche.
Tassi attivi
Praticati sui finanziamenti concessi alla clientela
MARGINE DI INTERESSE
Spread
Tassi passivi
Corrisposti ai clienti sulle operazioni di raccolta
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I SOGGETTI IN DISAVANZO
Sono detti “soggetti in disavanzo” coloro che presentano delle esigenze di liquidità.
LE IMPRESE
-->
PRESTITI ALLA PRODUZIONE
Tipici soggetti in disavanzo sono le AZIENDE che necessitano di FONTI DI FINANZIAMENTO per
finanziare gli INVESTIMENTI nei FATTORI PRODUTTIVI necessari per svolgere l’attività produttiva.
I prestiti alle imprese si chiamano “Prestiti alla Produzione” perché le aziende utilizzano tali prestiti per
realizzare la loro attività produttiva. Se tutto andrà bene quindi, i prestiti concessi alle imprese
consentiranno loro di attuare la produzione da destinare alla vendita. Attraverso le vendite, le aziende
recupereranno le somme investite e potranno restituire alle banche, alle scadenze convenute, i prestiti
ottenuti ai quali andrà aggiunto il compenso pattuito (INTERESSESe tutto sarà andato bene inoltre, una
volta remunerati i vari portatori di interesse aziendali, all’imprenditore (o ai soci) rimarrà un compenso
residuale chiamato UTILE che li compenserà del lavoro prestato in azienda (STIPENDIO DIREZIONALE),
del capitale conferito in azienda (INTERESSE DI COMPUTO) e del rischio d’impresa sopportato
(COMPENSO AGGIUNTIVO PER IL RISCHIO DI IMPRESA).
RICORDA…
1- Reperimento delle FONTI di
FINANZIAMENTO
2- Investimento delle FONTI
…Il ciclo di ritorno del Capitale investito
4- Rimborso e remunerazione degli
stakeholders aziendali + eventuale
3. Soddisfacimento dei bisogni dei clienti
autofinanziamento
attraverso la vendita dei “prodotti” e
conseguente recupero dei capitali investiti
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Ricordiamo che le imprese investono in:
FABBRICATI, IMPIANTI, ATTREZZATURE, AUTOMEZZI, MOBILI E ARREDI,… = Fattori produttivi materiali durevoli (BENI) che
daranno la loro utilità in azienda per più anni e per i quali il cui recupero delle somme investite sarà LENTO e INDIRETTO (= il recupero
avverrà indirettamente attraverso la vendita dei prodotti/servizi offerti dall’azienda al mercato).
BREVETTI, MARCHI, DIRITTI DI AUTORE, …= Fattori produttivi immateriali durevoli (DIRITTI) che daranno la loro utilità in azienda
per più anni e per i quali il cui recupero delle somme investite sarà LENTO e INDIRETTO (= il recupero avverrà indirettamente
attraverso la vendita dei prodotti/servizi offerti dall’azienda al mercato).
SPESE DI IMPIANTO/AMPLIAMENTO, RICERCA E SVILUPPO, KNOWHOW, AVVIAMENTO, SPESE DI PUBBLICITA’ PLURIENNALI, …
= Fattori produttivi immateriali durevoli (SPESE AD UTILITA’ PLURIENNALE) che daranno la loro utilità in azienda per più anni e per i
quali il cui recupero delle somme investite sarà LENTO e INDIRETTO (= il recupero avverrà indirettamente attraverso la vendita dei
prodotti/servizi offerti dall’azienda al mercato).
MATERIE PRIME, SEMILAVORATI, COMPONENTI, PRODOTTI, MATERIALE DI CONSUMO: Fattori produttivi materiali (BENI) a
breve ciclo di ritorno del capitale investito, per i quali il recupero delle somme investite, se tutto andrà bene, sarà VELOCE (in genere
inferiore ai 12 mesi) e DIRETTO (=il recupero avverrà direttamente attraverso la vendita sul mercato dei prodotti originati dal ciclo di
trasformazione  MATERIE PRIME  SEMILAVORATI  PRODOTTI FINITI  VENDITA  SORGE IL CREDITO 
INCASSO DEL CREDITO ALLA SCADENZA  RECUPERO DELL’INVESTIMENTO).
PERSONALE: Il personale è la risorsa produttiva più importante dell’azienda, contribuirà con il suo lavoro intellettuale e manuale al
raggiungimento degli obiettivi aziendali e verrà remunerato a cadenze periodiche (in genere mensilmente). Il recupero delle somme
investite nel personale è sempre INDIRETTO e avviene attraverso la vendita dei prodotti/servizi sul mercato
ALTRI FATTORI PRODUTTIVI: spese energetiche, assicurative, consulenze, trasporti, pubblicità, sorveglianza, pulizia, spese fiscali, …
Anche per questi investimenti il recupero sarà indiretto ed avverrà attraverso la vendita dei prodotti/servizi sul mercato.
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Quando un CLIENTE-IMPRESA si rivolgerà alla Banca per richiedere un FINANZIAMENTO sarà
fondamentale per la banca comprendere PERCHE’ l’impresa lo richiede, cioè capire la destinazione
che l’impresa intende dare a tali fonti di finanziamento. Sarà fondamentale per la banca fornire
un finanziamento con tempi di rimborso CORRELATI ai tempi di recupero di capitali investiti 
VERIFICA DELLA CORRELAZIONE FRA LA SCADENZA DELLE FONTI E LA SCADENZA
DEGLI IMPIEGHI.
La banca dovrà inoltre valutare attentamente se l’impresa e il suo progetto sono meritevoli della sua
fiducia.
Prima di concedere il finanziamento ad un’impresa, la banca procederà all’ANALISI dei suoi ultimi
BILANCI DI ESERCIZIO allo scopo di valutare il suo EQUILIBRIO FINANZIARIO,
PATRIMONIALE ED ECONOMICO. La banca dovrà inoltre prestare attenzione al progetto di
sviluppo formulato dall’impresa e valutarne la sua fattibilità.
Dai risultati di tale analisi, detta ANALISI PER L’AFFIDAMENTO, dipende la decisione della
concessione della fiducia (=FIDO) e quindi del finanziamento all’azienda e l’individuazione del
tipo di finanziamento più indicato  quello che consentirà di verificare l’EQUILIBRIO
FINANZIARIO cioè la corretta CORRELAZIONE fra la SCADENZA DELLE FONTI e la
SCADENZA DEGLI IMPIEGHI.
LE FONTI ALTERNATIVE DI FINANZIAMENTO PER LE IMPRESE…
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…e quindi anche i “concorrenti” delle banche rispetto all’attività di IMPIEGO!
EMISSIONE DI UN
PRESTITO
OBBLIGAZIONARIO
FONTI DI CAPITALE
PROPRIO: Apporto di
capitale da imprenditore o
soci, autofinanziamenti
(SOLO PER LE SPA)
PRESTITI DA TERZI, in
particolare PRESTITI DI
SOCI o DI DIPENDENTI
(ad es. TFR)
FONTI DI
FONTI DI
FINANZIAMENTO
BANCARIO A MEDIOLUNGO TERMINE:
FINANZIAMENTO
BANCARIO A BREVE
TERMINE: scoperti di
mutui passivi, leasing, …
c/c, anticipazioni su merci,
sconto di effetti, sconto di
fatture (factoring), …
DILAZIONI DI
PAGAMENTO CONCESSE
DAI FORNITORI  debiti
di fornitura o di
funzionamento
Le determinanti nella scelta: il COSTO del prestito (inteso come interessi impliciti o espliciti ed altri costi aggiuntivi), i TEMPI e le MODALITA’ di RIMBORSO, gli eventuali SERVIZI AGGIUNTIVI
offerti, gli eventuali VINCOLI GIURIDICI richiesti, le conseguenze a livello ORGANIZZATIVO-GESTIONALE e giuridico della scelta.
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NEGLI ANNI RECENTI LE BANCHE HANNO ATTRIBUITO SEMPRE MAGGIORE
IMPORTANZA AL PRESTITO AL CONSUMO… (… ricordare mutui subprime…)
… Questo perché negli anni recenti si era assistito ad una contrazione del ricorso al finanziamento bancario da
parte delle imprese a favore di fonti di finanziamento alternative.
… per “PRESTITO AL CONSUMO” si intendono i finanziamenti concessi dalle banche a soggetti privati/famiglie
per consentire loro di acquistare beni o servizi destinati al soddisfacimento di loro bisogni personali.
Sempre più spesso privati o famiglie richiedono dei prestiti alle banche per acquistare:
* L’AUTOMOBILE
* MOBILI
* ELETTRODOMESTICI
* La CASA
Ma anche per finanziare un VIAGGIO o una VACANZA o per pagare gli STUDI dei propri figli…
Questi tipi di prestiti si dimostrano per le banche molto RISCHIOSI (vedere recente crisi delle banche
americane causata soprattutto dai mutui casa concessi a clienti “border line”!).
Per valutare l’AFFIDABILITA’ del cliente, cioè la FIDUCIA che possono accordargli, le banche dovranno
considerare:
 Il PATRIMONIO del cliente e le eventuali GARANZIE reali offerte (ipoteche, pegni)
 Le eventuali GARANZIE personali (avalli, fideiussioni) offerte da altri soggetti
 Il REDDITO (SALARIO, STIPENDIO, RENDITA) del cliente valutandone anche la sua stabilità (difficile
per chi non ha una retribuzione fissa, ottenere finanziamenti bancari!)
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IL RISCHIO D’IMPRESA PER LE BANCHE
QUALE?
LA BANCAROTTA
=
il fallimento del progetto di impresa
La gestione delle banche si concretizza con un continuo susseguirsi e intrecciarsi di processi di acquisizione di mezzi monetari
(soprattutto attraverso la raccolta del risparmio ma anche con la formazione di capitale proprio) e di processi con cui tali mezzi sono
impiegati in operazioni di prestito, in investimenti in titoli e in altri strumenti finanziari, oltre che nella predisposizione e nello
sviluppo della struttura aziendale.
Quando un’impresa fallisce?  Quando presenta una situazione di insolvenza, vale a dire quando non è in grado di pagare
regolarmente i propri debiti. E ciò accade quando il rendimento dell’attività di disinvestimento risulta inadeguato e non sufficiente a
rimborsare e remunerare gli stakeholders aziendali
Perché un’impresa fallisce?
perché i COSTI sono maggiori dei RICAVI  situazione di DISEQUILIBRIO ECONOMICO
Ricordiamo che l’equilibrio economico fa riferimento al flusso dei costi e dei ricavi e può dirsi conseguito quando l’azienda è in grado di produrre, nel mediolungo periodo, redditi che offrano un’adeguata remunerazione del capitale proprio. Ricordare che l’utile, cioè la remunerazione del capitale proprio, è il
compenso residuale (il che significa che residua dopo aver remunerato tutti gli altri stakeholders aziendali) che spetta ai portatori di capitale di rischio.
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Quando si verifica una situazione di disequilibrio economico diventa fondamentale capire PERCHÉ i costi sono maggiori dei ricavi.
LE POSSIBILI CAUSE DEL DISEQUILIBRIO ECONOMICO
1. L’impresa non vende, “non ha mercato” a causa di prodotti inadeguati o dell’inasprimento della concorrenza, …
2. L’impresa vende ma i clienti non pagano (insolvenza dei clienti)
3. L’impresa vende, ha buoni clienti, ma i costi di gestione sono maggiori dei ricavi di vendita.
Partendo dalla considerazione che i ricavi di vendita, vale a dire i prezzi dei prodotti e dei servizi offerti, molto difficilmente
potranno essere incrementati (ricordare la legge della domanda e dell’offerta) a causa della pressante concorrenza nei mercati
globalizzati, sarà fondamentale indagare sulla struttura dei costi aziendali e capire quali sono i costi eccessivi che possono essere
ridotti, vale a dire quali sono le aree inefficienti:
 Area acquisti (nel caso delle banche area delle operazioni di raccolta)
 Area vendite (nel caso delle banche area delle operazioni di impiego)
 Area gestione del personale (inefficiente o eccedente rispetto alle esigenze aziendali)
 Area finanziaria (eccessivi costi legati al reperimento delle fonti di finanziamento)
 Area amministrativa
 Area legale
 Area fiscale
IL PROBLEMA REDDITIVITA’ – LIQUIDITA’…
DOPO QUESTA BREVE PREMESSA INTRODUTTIVA, PASSIAMO ALLE ESERCITAZIONI PRATICHE
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