Vita dell'artista: Piet MONDRIAN Nel 1872, nel villaggio olandese di Amersfoort (Utrecht), nasce Pieter Cornelis Mondriaan. È figlio di un rigido calvinista, che spinge i figli a trovare un impiego e Piet sceglie di diventare maestro di disegno. A diciassette anni (1889) si diploma, ma la passione per il disegno e la pittura è tanta che decide di studiare per l’esame di professore, aiutato dal padre e dallo zio. Studia per mesi prospettiva, anatomia, storia dell’arte, fiori e piante, senza mai fermarsi. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Amsterdam, sono anni duri e per vivere dà lezioni di disegno a ricche signore, disegna batteri per i testi di medicina e riproduce copie di quadri famosi. Appena può va in campagna per dipingere mucche bianche e nere al pascolo, gruppi di alberi e mulini solitari e trascorre ore a contemplare le linee del paesaggio. Per esprimere la bellezza della natura smette ad un certo punto di cercarne i colori naturali e la sua pittura cambia. Conosce la pittura divisionista e quella dei Fauves, così nel 1911 si trasferisce a Parigi, affascinato dal Cubismo, cui riconoscerà il merito di aver “rotto la forma limitata” e liberato il ritmo prigioniero. Nel 1912, in occasione di una mostra il pittore si firma Mondrian (solo con una “a”). Mondrian rimane a Parigi per altri due anni; poi, a causa di una malattia del padre e della ormai vicina Guerra Mondiale ritorna in Olanda dove continua il suo lavoro. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale lo trattiene in Olanda fino al 1919, poi ritorna in Francia. In Olanda, le sue ricerche in campo pittorico lo avevano indirizzato verso l’Astrattismo; simbolo di questo momento artistico era l’albero che rappresentava il legame tra reale (la terra) e spirituale (lo spazio verso cui tende i rami). Durante il 1920, Mondrian comincia ad “utilizzare” rigorosamente griglie di righe nere che definiscono piani di colore puro, alla ricerca di un equilibrio. Poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Mondrian lascia Parigi e si reca in Gran Bretagna e successivamente si trasferisce a New York dove vive gli anni più felici e sereni della sua vita. Sostituisce la riga nera con fasce composte da piccoli rettangoli di colore (blu, rosso e giallo), dando un ritmo dinamico alle sue opere. Ogni dipinto in questo periodo ha un ritmo sempre più accelerato, proprio come succede nelle improvvisazioni della musica jazz o nei movimenti rigidi e angolosi del “boogie-woogie” che ama tanto. Il primo febbraio 1944 Mondrian muore di polmonite. Sul cavalletto del suo studio rimane incompiuta l’ultima opera ”Victory Boogie Woogie”.