Sentinella di Fredric Brown Racconto di fantascienza Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce da casa. Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità, doppia di quella cui era abituato, faceva d'ogni movimento un’agonia di fatica. Ma dopo decine di migliaia d'anni quest'angolo di guerra non era cambiato. Era comodo per quelli dell'aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arrivava al dunque, toccava ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano sbarcato. E adesso era suolo sacro perché c'era arrivato anche il nemico. Il nemico, l’unica altra razza intelligente della Galassia… crudeli, schifosi, ripugnanti mostri. Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della Galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata la guerra, subito; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica. E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie. Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo, e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano d'infiltrarsi e ogni avamposto era vitale. Stava all'erta, il fucile pronto. Lontano cinquantamila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l'avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle. E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più. Il verso e la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s'erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle d'un bianco nauseante, e senza squame. Autore: Fredric Brown (Stati Uniti, 1906-1972) è stato uno scrittore statunitense di fantascienza e di gialli, noto soprattutto per la sua capacità di scrivere racconti brevi ma molto incisivi. Il suo primo racconto di fantascienza, Not Yet the End (Non è ancora finita) è del 1941. Molti dei racconti che seguirono erano brevi, ma scritti con uno stile che affascinava e con una rara capacità di sintesi. Spesso il tono leggero era un pretesto per mettere in ridicolo i pregiudizi su temi drammatici come la guerra e la corsa agli armamenti. Uno dei suoi racconti più famosi in assoluto è probabilmente Sentinella. Si tratta di un racconto molto breve (meno di una cartella: 1800 battute, suddivise in 30 righe; ogni riga, 60 battute. Ogni carattere o spazio è una battuta), basato su un'idea molto semplice. Nonostante questo, questo racconto è rappresentativo di uno degli aspetti del genere fantascientifico: ovvero la capacità di costringere il lettore a mettere in discussione i propri pregiudizi, utilizzando il fantastico per presentare punti di vista insoliti sulla realtà, spesso con riferimenti a temi e problemi concreti e attuali (in questo caso, la guerra e il riferimento ad un "nemico disgustoso"). Tra i suoi romanzi di fantascienza ricordiamo: Assurdo universo (1949) e Marziani andate a casa! (1955). Riassunto: Il protagonista è un soldato in una guerra interplanetaria contro una specie aliena e si trova su uno sperduto pianeta, a cinquantamila anni luce da casa. Sta sorvegliando la sua posizione in trincea e soffre per la lontananza, per l'ambiente ostile e per le privazioni causate dalla guerra. Ad un tratto un nemico tenta di avvicinarsi, ma lui lo vede e lo uccide. Ma nelle ultime frasi del racconto avviene il colpo di scena: mentre il soldato descrive con ripugnanza e odio l’aspetto "orribile" del nemico che ha ucciso, il lettore si rende conto di stare leggendo il racconto di un alieno che ha appena ucciso un essere umano. Personaggi: Il protagonista è l’unico personaggio, portavoce di un disagio rabbioso per essersi trovato in guerra con una razza particolarmente ripugnante: gli umani. Non vi sono grandi descrizione riguardo ai personaggi. Un unico personaggio viene descritto fisicamente e direttamente dal narratore, cioè l’uomo: “era bagnato fradicio e coperto di fango, gli facevano male gli occhi, stava all’erta, il fucile pronto.” Spazio: La vicenda è ambientata su di una galassia sconosciuta, tutti i luoghi sono esterni ed immaginari. La descrizione degli ambienti è generica, effettuata direttamente dal narratore. Tempo: Durante tutto il racconto, non viene evidenziato mai il tempo, si parla solo di un futuro indeterminato, privo di riferimenti storici precisi. Stile: Sentinella è un racconto dal registro stilistico medio con una leggera dose di umorismo sarcastico. Il lessico è abbastanza semplice e comune. La lettura è nel complesso piuttosto scorrevole e veloce. Tecniche narrative: Le sequenze sono prevalentemente descrittive e argomentative e procedono in successione temporale. In un punto (parlando del primo contatto avvenuto vicino al centro della galassia), compare l’analessi (analessi o retrospezione o, impropriamente, flashback è una figura retorica che consiste nell'evocazione più o meno ampia di un evento anteriore al punto della storia in cui ci si trova). Narratore: Il racconto è narrato dal punto di vista del protagonista, mostrando da parte dell'autore un'evidente simpatia nei suoi confronti, e spingendo deliberatamente il lettore ad identificarsi con lui. Tematiche: Fredric Brown ci fa comprendere come tutto sia relativo, come sia assurda la nostra arroganza di esseri umani superiori a tutti, facendoci così riflettere su un messaggio di umiltà e di uguaglianza universale. Questo racconto ribalta i canoni tradizionali di quella che era la fantascienza tradizionale: il soldato, solo nella terra aliena, coperto di fango e immerso nell’orrore della guerra, non è l’uomo, ma un extraterrestre.