Origini del fascismo

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Origini del fascismo
1) Erosione Stato liberale
 Destabilizzazione sociale prodotta dalla guerra
 Difficile reinserimento dei reduci
 Acuta tensione sociale (scioperi, occupazione terrebiennio rossopaura socialismo)
 Spinte antiliberali e antiparlamentari
 Malcontento ceto medio (stretto fra capitale e lavoro)
2) Nascita e sviluppo movimento Fasci di combattimento (urbanorurale, minoritariodi massa)
 Dal programma del '19 al congresso di Napoli del '21
 Le due anime del fascismo-movimento (De Felice)
 Lo squadrismo e la progressiva egemonizzazione da parte degli agrari e in seguito degli industriali (antisocialismo)
 Atteggiamento Destra conservatrice, Stato maggiore, nazionalisti (antisocialismo, Stato forte)
 Atteggiamento Giolitti (opposti estremismi)
3) La "presa" del potere
 Marcia su Roma
 Governo di coalizione
 "Normalizzazione" delle squadre; rapporti fra Mussolini e il partito
 I mutamenti istituzionali (Gran consiglio del fascismo, MVSN)
 Legge elettorale
 Riforma Gentile della scuola
 L'assassinio di Matteotti
 Il 3 gennaio 1925 e le leggi "fascistissime"rottura dello Stato liberale, fascismo-regime
 I Patti lateranensi del '29
Cause della I guerra mondiale
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Tensione austro-russa nei Balcani
Rivalità anglo-tedesca (flotta, colonie)
Revanscismo franco-tedesco
Rivalità imperialistiche e coloniali
Protezionismoconflitti economici e commerciali
Divisione del mondo in blocchi di alleanze contrapposti
Piani strategici essenzialmente aggressivi
Estetica della guerra e mito della forza (darwinismo sociale)
Rivoluzione russa (1917)
 Cause profonde: mancata soluzione antichi problemi (terra ai contadini, autocrazia, arretratezza economica e
sociale) e scarso sviluppo borghesia economica autonoma e consapevole (o funzionari dell'autocrazia o
intelligencija [pron. intellighènzia] radicale eversiva) fanno della Russia un paese estremamente instabile sul piano
politico e sociale,
 Cause prossime: il peso terribile della guerra spezza il fragile equilibrio del paese e lo precipita nel caos (scioperi,
sconfitte militari, ammutinamenti al fronte, mancanza di rifornimenti al fronte, mancanza di generi alimentari nelle
città), mentre lo zar è incapace di realizzare le necessarie riforme e la corte è screditata dagli scandali (Raspùtin).
Nel vuoto di potere che si crea, lo zarismo praticamente crolla da solo sotto il suo stesso peso
 Febbraio: rivoluzione liberale borghese
 Dualismo di potere governo provvisorio (KD)/soviet (SR, menscevichi)
 Mancata soluzione questioni pace e terra; attendismo soviet (ortodossia marxista)
 Rientro di Lenin (pron. Lienin); Tesi di aprile
 Sfaldamento esercito, agitazioni campagne, dissesto economico
 Colpo di Stato di Kornilov (pron. Carnìlov) ruolo bolscevichimaggioranza soviet principali
 Ottobre: rivoluzione bolscevica
 Decreti pace e terra
 Brest-Litowsk
I guerra mondiale
 Guerra di posizione, guerra di logoramento
 Fronti principali (occidentale, orientale, meridionale)
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Nuove armi, disciplina vecchia
Neutralità italiana
Intervento italiano
Fronte interventisti: liberali conservatori, comandi militari, gruppi economici, nazionalisti, futuristi; sindacalisti
rivoluzionari; interventisti democratici (Albertini, alcuni socialisti moderati)
Fronte neutralisti: socialisti, cattolici, liberali giolittiani
Clausole patto di Londra
Intervento Usa
Stanchezza della guerra
I 14 punti di Wilson
Trattati di pace (Versailles) instabilità dell'ordine europeo
La "vittoria mutilata" e la questione fiumanapressione nazionalistica
La Russia da Alessandro II a Nicola II
 Le riforme di Alessandro II
 Zemstvo (pron. Ziemstvo: la z ha un suono simile all'inglese jazz)
 Abolizione servitù della gleba
 Riforma agraria (distribuzione della terra ai contadini, sistema del myr) fallimento
 Stampa, istruzione
 Involuzione della politica di Alessandro II
 Slavofili e occidentalisti, populisti e nichilisti
 Il regime reazionario di Alessandro III
 Il sostanziale immobilismo di Nicola II
 La "piccola guerra con il nano giapponese"arretratezza
 La rivoluzione del 1905occasione mancata per una reale riforma liberaledebolezza Duma
 L'industrializzazione (interamente promossa dallo Stato con l'aiuto di capitali esteri, è troppo limitata e recente per
ammodernare veramente il paese e creare una moderna borghesia industriale capace di guidare un processo di
ammodernamento, ma è comunque sufficiente a creare un proletariato industriale sempre più permeato da idee
rivoluzionarie
 La riforma Stolypin (pron. Stalìpin): dissoluzione del myr, creazione di una piccola proprietà contadina per
stabilizzare la società russala guerra la blocca
La Germania da Weimar a Hitler
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Ritirata dell'esercito tedesco, rivolte in Germania contro il Kaiser"la pugnalata alla schiena"
Compromesso SPD/esercito e Destra conservatrice
Costituzione di Weimar
Trattato di pacerevanscismo tedesco
Riparazioni di guerra, occupazione Ruhr, inflazione
Nascita e sviluppo NSDAP (partito nazionalsocialista), partitino fra i tanti
Riorganizzazione partito ad opera di Hitlerespansione partito
Crisi economica '29partito di massa
Programma (nazionalismo, antisemitismo, antibolscevismo, corporativismo) e ideologia (Lebensraum = spazio
vitale a Est; Herrenvolk = una razza dominatrice ha il diritto di creare un "nuovo ordine" fondato sullo sfruttamento
delle razze inferiori) del partito
Ruolo ceti medi
Ruolo industriali
Elezioni '33Hitler cancelliere
La costruzione dello Stato totalitario
Il partito nazionalsocialista assorbe lo Stato (in Italia, lo Stato assorbe il partito)
Questione storiografica n° 1: Stato monolitico o Stato policentrico (burocrazia, esercito, industria, partito-SS, sotto
la mediazione di Hitler)
Questione storiografica n°2: modello intenzionalista (il nazismo è frutto di scelte intenzionali di Hitler e
dell'entourage direttivo) o modello funzionalista (la storia del nazismo non era tutta fatalmente già scritta, perché in
larga misura fu la conseguenza di scelte occasionali, prese dai responsabili in funzione di circostanze contingenti e
imprevedibili)
La politica razziale: le persecuzioni, le leggi di Norimberga del '35, i progetti di deportazione, la "soluzione finale
del problema ebraico"la Shoà
Il revisionismo hitleriano
Il riarmo tedesco
Gli sviluppi della rivoluzione russa e lo stalinismo
 La guerra civileaccentua aspetti autoritari della concezione bolscevica e leniniana del potere
 Comunismo di guerralivellando struttura sociale, la rende più soggetta a soluzioni politiche radicali
 NEP: parziale liberalizzazione economica accompagnata da un giro di vite d'ordine politico (Kronstadt, disciplina
interna del partito)
 Dopo la scomparsa di Lenin, la lotta per la leadeship all'interno del partito si mescola allo scontro politico tra i
fautori dell'accelerazione dell'industrializzazione e della necessità di lavorare per la rivoluzione in Europa
(Trockij), i sostenitori della continuazione della NEP (Bucharin) e del "socialismo in un solo paese" (Stalin)
 Vittoria di Stalin, estromissione di Trockij
 Collettivizzazione delle campagne (kholkoz, sovkoz)carestia, persecuzione kulaki (pron. culachì)
 Industrializzazione forzataI piano quinquennale (risultati e squilibri)
 Eliminazione opposizioni, le "grandi purghe"
 Stalin tra vecchia (rivalutazione passato russo, glorificazione Pietro I e Ivan IV) e nuova (emulazione socialista,
stachanovismo) mitologia
 Il culto della personalità
 Questione storiografica n° 1: lo stalinismo è il coerente e inevitabile svolgimento dell'ideologia bolscevica e della
concezione leniniana del partito oppure, nonostante alcuni ovvi elementi di continuità, costituisce
fondamentalmente una frattura rispetto ad esso: l'ideologia bolscevica contiene più o meno potenziali elementi
autoritari, ma questi coesistono con una certa libertà di critica e di elaborazione culturale (si pensi al fiorire delle
avanguardie artistiche negli Anni Venti): se vengono in primo piano è per colpa della guerra civile, finché la
degenerazione burocratica stalininiana cancella ogni aspetto positivo e lascia sussistere solo un autoritarismo
burocratico e un pesante conformismo
 Questione storiografica n° 2: è legittimo parlare di totalitarismo in relazione sia ai fascismi italiano e tedesco sia al
comunismo sovietico? La teoria del totalitarismo avvicina i tre regimi sulla base di analogie tra gli elementi comuni
(partito unico, autoritarismo, mobilitazione e assorbimento della società civile all'interno del progetto statale) ma
così facendo schiaccia volutamente le notevoli differenze esistenti (soprattutto in relazione all a base sociale e alla
struttura degli interessi rappresentati). Dunque, secondo alcuni, non spiega nulla e anzi preclude la reale
comprensione storica dei regimi presi in esame
Il fascismo il Italia da movimento a regime
1) politica economica
iniziale liberismo ('22-'25)
dal protezionismo all'autarchia economica ('25-'43); il "mito" corporativo
"quota 90": rivalutazione della lira e deflazione; costo sociale della politica deflazionistica
la "battaglia del grano"
la "bonifica integrale"
2) politica estera
 revisionismo moderato nell'ambito del mantenimento di buone relazioni con la Francia e la Gran Bretagna ('22-'35)
 tensioni con la Germania (assassinio di DollfussMussolini invia due divisioni al confine del Brennero)
 Mussolini aspira a svolgere il ruolo di mediatore fra revisionismo tedesco e Francia-Gran Bretagna (Patto a quattro)
 Fronte anglo-franco-italiano (patto di Stresa 1935)
 accordo segreto Laval-Mussolini ("mano libera in Etiopia")guerra d'Etiopia ('35-'36) la Gran Bretagna ottiene
l'imposizione di sanzioni economiche contro l'Italia (Mussolini le sfrutta propagandisticamente per aumentare il
consenso in Italia) ma tutto sommato spera che l'Italia torni nel fronte antitedesco
 rapido avvicinamento alla Germania ("Asse Roma-Berlino" 1936): alcuni storici sostengono che esso fu dettato
dalla fatale attrazione fra due regimi dittatoriali e fascisti; altri (De Felice) ritengono che esso fu invece
strumentale, e usato per fare pressione sulla Francia e la Gran Bretagna, cui fondamentalmente Mussolini
continuava a guardare come principali alleati una volta appianata la questione dell'Etiopia
 continua l'avvicinamento alla Germania (ingresso dell'Italia nel patto Anticomintern 1937)
 la partecipazione italiana alla guerra di Spagna
 l'Italia appoggia la Germania nella Conferenza di Monaco 1938
 l'invasione dell'Albania
 allo scoppio della guerra l'Italia rimane neutrale ma entra in guerra un anno dopo (giugno 1940) contando
cinicamente sulla rapida vittoria della Germania, per conquistare così con poco sforzo un posto tra i vincitori
3) politica interna
 dopo Concordato del '29, il regime è ormai saldo e stabilizzato
 messo da parte l'anarchico squadrismo delle origini, il fascismo poggia sempre più su un accordo con le forze
dominanti tradizionali (i cui diversi interessi sono mediati da Mussolini) e sull'impalcatura giuridico-istituzionale
costruita dal giurista di origine nazionalista Alfredo Rocco, che svuota il PNF di ogni residua autonomia e velleità
rivoluzionaria a tutto vantaggio delle strutture dello Stato autoritario tradizionale (prefetture, questure, ministeri); a
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differenza del modello autoritario tradizionale, però, il fascismo non può non risentire del coevo processo di
espansione della società di massa in atto un po' in tutta la realtà occidentale di quegli anni, e dunque ricorre
largamente alla permanente mobilitazione delle masse attorno al leader carismatico e alla loro integrazione in un
progetto nazionale, vero o presunto (la "rivoluzione fascista", "l'uomo nuovo", il "posto al sole", la "terza via tra
capitalismo e bolscevismo", ecc. Inoltre, il fascismo continuerà sempre a mantenere un rapporto privilegiato anche
con il ceto medio, vera e propria "spina dorsale" del regime
aspirazioni totalitarie del fascismo (ma italiani conservano relativa autonomia nella sfera privata)
uso della propaganda e controllo della società nella manipolazione del consenso di massa (adunate, giochi ginnici,
radio, cinema, inquadramento paramilitare della gioventù, Opera Nazionale Dopolavoro, colonie estive)
mito del DUCE e culto del capo
politica demografica ("otto milioni di baionette")
la rivalità con la Chiesa cattolica sul controllo dell'associazionismo giovanile
il problema del consenso al regime: fascisti, antifascisti o a-fascisti? l'acme del consenso con la proclamazione
dell'impero (1936) e il suo declino con l'impatto della guerra
La Grande crisi del '29
 Piano Dawes e piano Youngdipendenza dell'Europa dal credito statunitense
 Il mito del benessere statunitense è scosso da una terribile crisi finanziaria, di sovrapproduzione industriale e
agricola, che provoca fallimenti e disoccupazione di massasi estende all'Europa e al mondoil capitalismo
liberale sembra sul punto di crollare
 Roosevelt e il New Deal negli Usa; le politiche keynesiane a superamento del liberismo: l'intervento dello Stato, il
rilancio dell'economia attraverso l'aumento della spesa pubblica
 Oltre il liberismo economico: l'economia pianificata sovietica, il corporativismo italiano e tedesco
L'evoluzione della situazione europea negli anni '30
 Revisionismo e riarmo tedescopaura della Francia e della Gran Bretagnafronte comune con l'Italia in funzione
antitedesca
 Riarmo tedescopaura dell'Ursspolitica dei "fronti popolari" in Occidentegoverni di sinistra in Francia e
Spagna
 Guerra civile in Spagna '36-'39 (intervento Italia e Germania; finzione del "non intervento" Francia e Gran
Bretagna)
 Hitler alza la posta: Anschluss (annessione) con l'Austria; protettorato Boemia e Moravia; annessione Sudeti
 Politica dell'Appeasement
 Patto Hitler-Stalininvasione della Polonia
La seconda guerra mondiale
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La guerra totale; il coinvolgimento della popolazione civile; le nuove armi
L'invasione tedesca della Scandinavia e della Franciala repubblica di Vichy; Dunkerque
La "guerra parallela" dell'Italia nel Mediterraneo: Africa settentrionale, Grecia, Jugoslavia
Il fallimento della battaglia d'Inghilterral'invasione dell'Urss ('41)
I giapponesi distruggono la flotta americana Pearl Harbor e dilagano nel Pacifico intervento degli Usa ('41)
Gli eserciti italiano e tedesco cominciano a ritirarsi, mentre l'Urss si riorganizza e inizia una controffensiva
Stalin chiede un "secondo fronte" per allentare pressione tedesca a Est ma Churchill si oppone; riconquista alleata
dell'Africa settentrionale
 Gli alleati sbarcano a più riprese nell'Italia meridionale, risalendo la penisola25 luglio '43: Mussolini
dimissionato e arrestato governo Badoglio dichiara di continuare la guerra a fianco dei tedeschi ma firma
armistizio segreto con Alleati (3 settembre '43, reso noto 8 settembre) governo e corona fuggono a Brindisi
presso truppe alleate, lasciando il paese senza ordinii tedeschi invadono l'Italia, l'esercito si sbandaMussolini,
liberato dai tedeschi, rispolverando il fascismo "sociale" delle origini fonda la Repubblica Sociale Italiana a Salò
sotto la loro tutela inizio guerra partigiana sotto la guida del CLNtensione CLN-governo Badoglio e CLNtruppe alleate"svolta di Salerno" rinvia alla conclusione della guerra la questione istituzionale
 Stalin ottiene secondo frontesbarco alleato in Normandia libera Francia e incalza tedeschi da ovest, mentre
esercito russo invade la Germania da est 25 aprile '44 insurrezione generale del CLNAI nelle città del Nord
Italia i tedeschi lasciano l'ItaliaMussolini tenta di passare il confine ma viene arrestato e giustiziato dai
partigiani
 Germania capitola, Hitler si suicidadopo due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, il governo giapponese si
arrende (diverse teorie storiografiche sull'impiego delle bombe atomiche) agosto '45la guerra è finita
Dopoguerra e guerra fredda
 La situazione politica in Italiala dialettica tra i partiti antifascistidal referendum istituzionale del '46 alla nuova
Costituzione repubblicana, in vigore dal 1 gennaio '48rottura dell'unità antifascista per gli effetti della guerra
fredda
 La risistemazione del mondo e la divisione in aree d'influenza (conferenze di Teheran '44 eYalta '45) gli inizi
della guerra fredda
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