CISAL FederEnergia
Territoriale FIRENZE
- PERCHE’ NON ADERIRE AL FOPEN Oramai siamo giunti agli ultimi giorni utili per esercitare la nostra scelta sulla destinazione del TFR.
Infatti entro il 30 giugno il lavoratore si dovrà esprimere su come intende accantonare il TFR
maturando (ovvero quello maturato) dalla data di adesione al fondo.
Come sempre avviene per le cose molto importanti e che possono impattare fortemente sull’economia sia del singolo che del sistema - le informazioni sono si dettagliate, anche sovrabbondanti, ma non
funzionali a essere capite.
Infatti una delle cose che subito vengono sbandierate sono gli alti
rendimenti del fondo che, soprattutto nel comparto azionario, possono offrire discreti margini di
interesse o altre lusinghiere proposte come una certa percentuale del premio versato mensilmente
dall’azienda (circa 1,35% dello stipendio).
Bene, questi sono solo specchietti per attiraci in una trappola meglio ordita; infatti se andiamo a
sviscerare bene il comportamento dei fondi scopriamo subito che per quanto riguardo il capitale versato
(ovvero il TFR accantonato) è possibile riscattarlo interamente, ovvero al 100%, del valore versato solo
se il valore della rendita mensile del fondo è inferiore al 50% dell’assegno di pensione sociale che
attualmente è attestato sui 397 €. Facendo un rapido calcolo per riscattare completamente il TFR
versato nel fondo dobbiamo necessariamente avere una rendita mensile calcolata su quanto versato
inferiore ai 198€ , cosa vera solo per chi ha pochi anni di contributi da versare , mentre per i giovani
lavoratori/trici questa soglia è abbondantemente superata. Nel caso molto probabile di superamento di
tale soglia (i fatidici 198€) - il TFR può essere riscosso o interamente tramite un vitalizio mensile
calcolato in base all’aspettativa media di vita o anche nella formula 50% in denaro e 50% in vitalizio.
Naturalmente il tutto dovrà essere tassato ma la cosa che dovrebbe far indignare è che il vitalizio
calcolato al momento della pensione non è indicizzato; se ammettiamo di percepire dal fondo ad oggi
un assegno mensile di 300€ questo rimarrà tale e quale per tutta la vita ( si è persa la rivalutazione).
Ricordandoci che una buona percentuale di nuovi lavoratori non potranno riprendere il TFR nella sua
interezza quindi impedendo di fatto l’utilizzo di una risorsa economica importantissima.
In ultima istanza è da far notare che comunque la data del 30 giugno costringe il lavoratore a
impegnarsi (nel caso di adesione al fondo di categoria) per tutta la vita lavorativa senza che nessuno
abbia spiegato bene - nel caso di fallimento di un fondo - quali sono le forme di assicurazione sul
capitale versato!
Ricordiamoci i portenti della finanza creativa chiamati BOND Argentini o Parmalat. Chi ci garantisce
sui nostri risparmi? Ricordiamo anche che l’adesione al fondo non può essere annullata ovvero, una
volta aderito al fondo, la decisione non è revocabile. È tuttavia possibile rimandare l’adesione al fondo
informando il datore di lavoro, tramite apposito modulo, di mantenere inalterato il versamento del TFR
in azienda.
In Ultima analisi rendiamoci conto che il queste manovre sul TFR - tanto pubblicizzate come una
soluzione economica importante per il lavoratore - come il nuovo modo di rendere i lavoratori più liberi
di poter gestire il proprio futuro non sono altro che la solita manovra per attingere a dei fondi monetari
importanti come appunto i TFR. Rendiamoci conto che la manovra del TFR sottende una mossa ancor
più subdola ordita da parte dei vari governi di centro/destra e di centro/sinistra di annientare la
pensione. Domandiamoci perché non c’è mai stato interesse a risanare il sistema pubblico per le
pensioni e invece abbiamo così tanto sostenuto il sistema privato? Crediamo veramente che un sistema
gestito da enti privati come le banche o le assicurazioni abbiano interesse a sostenere quei concetti di
equità sociale che dovrebbero sottendere l’istituto pensionistico?? Cerchiamo di non farci illudere dalla
prospettiva di facili guadagni.
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