SILVANO BOZZOLINI
Silvano Bozzolini nasce a Fiesole il 3 novembre del 1911. Dopo essersi
diplomato presso una scuola tecnica e a seguito del trasferimento della
famiglia da Fiesole a Firenze decide a diciannove anni di dedicarsi all'attività
di pittore, che coltiva inizialmente da autodidatta.
Nel 1933 compie il suo primo viaggio in bicicletta in Svizzera e in Austria
prima di soggiornare per circa un anno a Milano dove oltre a dipingere cerca
l'autonomia economica come operaio in un magazzino di tessuti. L’anno
successivo parte, sempre in bicicletta, per la Jugoslavia e la Bulgaria dove,
ospite della pittrice Vera Nedkova, nel gennaio del 1935 ha la sua prima
esposizione personale presso la Casa degli Italiani di Sofia.
Tornato a Firenze si iscrive ai corsi della libera Scuola di Nudo di Felice
Carena presso l’accademia di Belle Arti che frequenta periodicamente dal
1935 al 1939 e dove nel 1938 vince una borsa di studio del Ministero
dell’Educazione Nazionale. Qui conosce anche la futura moglie, la pittrice
Marta Pieraccini già allieva di Arturo Villigiardi.
A questo periodo risale un secondo viaggio di Bozzolini in Svizzera e
Bulgaria. Dopo l’esordio a Sofia e la partecipazione ad una mostra rionale a
Firenze nel 1938, egli espone alle mostre dei Littoriali dell’Arte (cui partecipa
in quanto iscritto d’ufficio al GUF, come specificherà in alcune note
autobiografiche), e alla III Quadriennale d'Arte Nazionale a Roma. Nel 1940
partecipa a mostre collettive di pittori fiorentini alla galleria Firenze e al
Palazzo Pretorio di Prato.
Nel maggio 1940, richiamato alle armi, viene mandato in Albania e inviato
allo scoppio della guerra sul fronte greco dove nel novembre dello stesso
anno viene ferito in combattimento. Dopo un periodo di convalescenza
trascorso a Tirana viene di nuovo aggregato, con il grado di sottotenente, al
suo reparto - 84° Brigata di Fanteria Venezia - con il quale rimane in
Montenegro fino al 1943: risalgono a questo periodo diversi disegni a matita,
carboncino e pastello che ritraggono paesaggi e uomini incontrati durante
l’esperienza balcanica, alcuni dei quali esposti a Firenze nel 1942 presso il
Lyceum.
Gli anni della guerra si concludono per Bozzolini con la clandestinità a cui è
costretto dopo l’8 settembre del 1943, non aderendo all’esercito della
repubblica di Salò. Rifugiatosi nei dintorni di Poggibonsi mantiene i contatti
con Giustizia e Libertà di Firenze.
All’aprile del 1947 risale il primo viaggio di Bozzolini, con la moglie Marta, a
Parigi. Si tratta di un soggiorno di quindici giorni organizzato dalla Gioventù
Comunista di Roma, allora diretta da Giovanni Berlinguer, ed aperto ad
architetti, pittori e scultori di Roma, Firenze e Venezia. Vi parteciparono in
tutto ottanta artisti italiani, che risiedettero a Parigi grazie ad uno scambio di
alloggio-studio con altrettanti artisti francesi. A questo primo breve periodo
parigino risale l’amicizia con il pittore George Dayez, che egli invita
successivamente in Toscana e presso il quale risiederà a sua volta nei primi
mesi del definitivo trasferimento nella capitale francese.
Presso l’atelier di Dayez dove ha l’occasione di conoscere E.Pignon, Burtin,
Monly, Estève, Fougeron, Gischia. Dopo tre mesi, raggiunto dalla moglie e
dal figlio Andrea, affitta una piccola mansarda al n° 30 di rue Mazzarine nel
VI° Arrondissement, dove allestisce anche lo studio. Durante questo periodo
Bozzolini si avvicina alla Galleria Denise René dove conosce gli artisti che vi
esponevano, Gilioli, Poliakoff, Dewasne, Deyrolle, Marie Raymond, e in
paricolare lo scultore Jacobsen con cui sviluppa una vera e duratura amicizia.
E’ tramite Gilioli che Bozzolini conosce Alberto Magnelli che da subito
esprime un grande interesse per le sue prime opere xilografiche in bianco e
nero. Nello stesso anno 1949 Jean Arp lo invita, insieme al pittore Renato
Righetti, ad interpretare il suo poema “Quatre Piraines” con cinque incisioni.
La xilografia, sperimentata inizialmente in Svizzera con l’amico pittore Oscar
Dalvit, accompagnerà nel corso degli anni l’evoluzione artistica di Bozzolini,
rappresentandone una parte molto significativa. Se l’Elba è il luogo del lavoro
e del contatto fisico con la natura, Poggibonsi rappresenta per l’artista il
profondo legame culturale con la realtà sociale italiana e toscana in
particolare. E’ qui che per lunghi periodi soggiorna la moglie ed è qui che
risiedono i grandi amici scelti nel periodo del dopoguerra e coltivati per tutta
la vita, operai, intellettuali e artisti.
Gli anni settanta ed ottanta sono anni di grande lavoro, sempre trascorsi tra
Parigi e l’Isola d’Elba. Se all’Elba l'artista gode della luce dell’isola e
dell’amore dei figli e nipoti, a Parigi lo accompagna la presenza della moglie
e dei molti amici con i quali spesso continua ad esporre. Nella grande casa di
Procchio le sue tele rispondono dunque ai colori e all’armonia dell’ambiente,
mentre nello studio di rue Camille Tahan Bozzolini sembra portato ad una
maggiore introspezione e ad una più severa composizione.
Tra le più importanti mostre degli ultimi decenni ricordiamo quelle del 1971 al
Musée d’Art Moderne della Ville de Paris ed alla Galerie de Seine dove
espone anche in anni successivi, del 1973 alla Galleria la Piramide di
Firenze, del 1974 alla Galleria Vismara di Milano, alla Galleria Ciak di Roma
e alla Galleria Il Vertice di Palermo, del 1975 alla Galerie Septentrion di Marcen-Baroeul a Lille, del 1976 alla Galleria Sapone di Nizza e al Palazzo
Pretorio di Poggibonsi, 1978 alla Maison de la Culture de Hauts di Belleville a
Parigi, del 1979 al Centre Culturel de la Villedieu a Saint-Quentin-enYvelines, del 1980 alla Galleria Fonte d’Abisso di Modena, del 1981 alla
Galerie Syn-Art di Parigi, del 1986 alla Galleria Jacques Barbier di Parigi, del
1988 alla Galleria Convergences di Nantes, alla Galerie Bellint di Parigi e alla
Treffpunkt Kunst di Saarlouis ,del 1989 alla Galerie Convergence e alla
Galerie Olivier Nouvelet di Parigi, del del 1990 alla Galerie F. Bolognini a
Thionville, del 1991 alla Galerie Camaiti-Gouriou a Moulin de Fombeton,
Sisteron e del 1994 a “Les Océanes” a Pornichet.
Nel 1996 partecipa all’esposizione Ecole de Paris 1945-1975 alla Maison
dell’UNESCO a Parigi e nel 1997 all’esposizione Correnti Astratte in Toscana
1947-1955 alla Villa Renatico Martini-Comune di Monsummano Terme.
La produzione xilografica di Bozzolini viene esposta nel 1988 alla V° Biennale
di xilografia di Carpi e nel 1994 viene presentata a Parigi alla Galerie Colbert
della Bibliothèque Nationale una retrospettiva dal titolo “BOZZOLINI
Graveur”. Nel 1996 Bozzolini si traferisce definitivamente a Poggibonsi dove
muore l'11 febbraio 1998.
Le sue opere si trovano nei musei di:
Museo d’Arte Moderna di San Paolo
Museo d’Arte Moderna di Liegi
Museo d’Arte Moderna di Scoplije
Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Firenze
Museo d’Arte Moderna di Nantes
Museo d’Arte Gravados di Madrid
Pinacoteca di Poggibonsi
Biblioteca Nazionale di Parigi
Museo d’Arte Moderna della Ville de Paris
Museo d’Arte Moderna di Stato, Parigi
Museo di Saint-Omer
Museo di Dunkerque
Klasema Art Museum, Wouse Plantage, Olanda
Collezione VAF-Stiftung, Rovereto
Museo di Taiwan
Fondazione Prouvost, Marcq en Barœul
Museo Magi ‘900, Pieve di Cento
Collezione Civica Il Renatico, Monsummano Terme
Yokohama Museum of Art, Yokohama
Sato Churyo Memorial Museum, Sendai
OPERE MONUMENTALI
1963-1965 Omaggio ai Cosmonauti, mosaico relizzato nel Parco Museo
Pagani di Castellanza (Varese)
1964
Cosmo, mosaico di 3,50 mq realizzato nella Casa Irma di
Procchio, Isola d’Elba
1964
Cosmo, mosaico realizzato nella villa Lepiar di Procchio, Isola
d’Elba
1964-1965 La Gerusalemme Celeste, 24 vetrate di 2,20 m x 2,30 m nella
chiesa di Saint Maximine a Boust (Moselle), Architetto Henri
George Pingusson
1967
Spazio Dinamicio, mosaico di 3,00 mq nel parco della villa Frey a
Lucerna
1967
Cosmos dinamico, 2 sculture in ferro saldato altezza 3,50
m, dimensioni 1,80 x 1,20, nell’area esterna della Ditta Elsasider,
proprietà S. Manetti.
1970
Pittura Plastica del pavimento nel Complesso Scolastico “La
Belle Feuille”, 115 m x 55 m, a Boulogne-Billancourt, Architetto
Henri George Pingusson
1970
Omaggio a Sisa Pagani, mosaico di 42 mq realizzato nel Parco
Museo Pagani di Castellanza (Varese)
1971
Jeux Epoxi, pannelli in pittura plastica a pavimento, 176 mq,
Esposizione all’A.R.C. Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris
1975-1976 Mouvement-Envoutement, scultura in lamiera Smaltata di 36 mq
realizzata dalla Elsasider per l’anfiteatro esterno della scuola di
Courcelles les Lens (Pas de Calais), architetto Warnesson.