voce che vola nel vento voce che vola nel vento voce che vola nel

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{ VOCE CHE VOLA NEL VENTO
}
O p e r a d a c a m er a i n du e a t t i
p e r v o c e r e c it a n t e , t r e s op r a n i , c o r o a q ua t t r o v o ci , f la u t i,
v i o li n o e p e r c u ss i o n i
VOCE
VENTO
CHE
VOLA
NEL
Opera da camera in due atti
per voce recitante, tre soprani, coro a quattro voci, flauti, violino e
percussioni
LÓGOS: Paolo Truzzi
MOUSIKÉ: Biagio Putignano
EIKÓNES: Helmut Dirnaichner
VOCE RECITANTE: Giulio Benatti
SOPRANI SOLISTI: Simonetta Scala, Barbara Aldegheri, Lucia Stevanin
CORO: Corale Giuseppe Verdi di Ostiglia
FLAUTI E SECONDA VOCE RECITANTE: Luisa Sello
VIOLINO: Antonella Di Michele
PERCUSSIONI: Riccardo Balbinutti
DIRETTORE E MAESTRO DEL CORO: Giuliano Vicenzi
REGIA: Davide Pettarini, Enrico Rossetti, Giulio Benatti, Giuliano Vicenzi,
Helmut Dirnaichner, Biagio Putignano e Paolo Truzzi
PRIMA RAPPRESENTAZIONE ASSOLUTA: 8 e 9 settembre 2010, Mantova, Cortile interno della
Casa del Mantegna – Evento collaterale del Festivaletteratura 2010
CON IL PATROCINIO DI: Provincia di Mantova, Goethe Institut, Società
Italiana di Musica Contemporanea, Novurgìa
CON IL SOSTEGNO DI: SOGI – Alternativenergy, Suzzara (Mantova)
{ Un cammino a ritroso alle origini della parola. Quando le parole
erano sorelle che si abbracciavano e a nessuno veniva in mente di
separarle. Quando il ritmo dello sguardo era un fiume che scorreva
senza soluzione di continuità, non permettendo agli attacchi del
pensiero di interrompere il fluido scorrere della corrente. Quando la
parola concentrava l’energia dell’universo e il poeta contribuiva alla
creazione del mondo e tutto era nuovo ed avere entusiasmo era
avere il dio dentro di sé. E se la parola perde significato cosa
resta di lei? Allora la parola, per ritrovarlo, si affida alla sua
amica, la musica, che la aiuta a riscoprire se stessa. Così essa
può tentare l’ultima impossibile impresa: ricreare l’energia dal soffio
vitale che si trasforma attraverso l’ultimo viaggio dell’anima verso
una nuova dimensione. Parola. Ritmo. Energia. Soffio. Anima. Voce.
Che vola. Nel vento. }
Paolo Truzzi
È nato nel 1961 a Poggio Rusco, nell’Oltrepò mantovano, dove
vive. Ha studiato Lettere Moderne a Bologna
frequentando
i
corsi
di
Raimondi,
Traina, Anceschi,
Mariotti, Dionigi e
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Voce che vola nel vento
Brizzi, laureandosi con una tesi su William Blake. Successivamente si è occupato di agricoltura, allevamento
e salumi, convertendo all’agricoltura biologica l’azienda di famiglia. Da qualche anno insegna materie
letterarie nelle scuole. Nel 1997 ha pubblicato, per Guaraldi, il romanzo Come una freccia nel suolo. Nel
2004 ha allestito un’esposizione di suoi dipinti e fotografie. Nel 2008 è uscito, per Manni, Dal singolare al
plurale (hápax legómenon), un poemetto caratterizzato da una multiforme sperimentazione linguistica. Continua
a studiare la storia della parole, la grafopsicologia, i linguaggi delle emozioni. Da sempre è attratto dalla
contaminazione dei mezzi espressivi, dei generi e delle culture. Nel gennaio 2009 ha partecipato a Milano
ad Art Experience con una relazione sulla sperimentazione poetica e come autore del testo di un brano di
Biagio Putignano, Euloghìa, tratto dal poemetto Dal singolare al plurale.
Dal singolare al plurale
Canto XXXVII
euloghía
Energicanto dolce, davanti, verde di fieno > dolce saltando dal filo d’erba sull’argine, orizzonte disteso, >
farinato di stelle il firmamento nel buio colorato e amato, > steso di coperta ammaliante, tepore cercato,
desiderato, > assieme parlare con le dita sfiorate, nell’ombra delle galassie, > delfini nuotanti all’intorno
giocanti a sorpresa, > fascine di steli diversi sfioriti e fioriti, > di terra grassa nutriente, lattemiele nel
piccolo, casa di vita > per piccoli insetti e microbi anonimi moventi nei buchi, > densa quell’aria contatto e
respiro, > scambio e narici che toccano senza toccarsi > e sangue che scorre nei caldi canali > e cuore
che pompa e pompa incessante, > scivoliamo volando su piste del cielo, > la luce di adesso qui e ora
se viene > (se tenue la vedo, radure remote) > proviene da stella che non ha più nome > e qui la tua
pelle ha un colore di pane > fragrante di argilla, mi abbraccian le braccia > e scorre il respiro dai piedi
al cervello > che ormai si è già sciolto e abbraccia il tuo cuore, > il cuore del cielo e il polmone del
sole, > la terra sorride e ci guarda e ci sfiora, > il capo reclino che gode carezza, > si chiudono gli
occhi nel dolce abbandono, > sognando il mio sogno ti sfioro le dita.
Biagio Putignano
È uno dei nomi più rilevanti della musica colta contemporanea italiana
degli ultimi decenni. Nato a Carmiano, Lecce, il 7 ottobre 1960, il suo
percorso formativo riflette fin dall’inizio la molteplicità dei suoi interessi
e delle direzioni della sua ricerca: diplomatosi in Composizione, Musica
Elettronica, Organo e Composizione Organistica, Pianoforte, Musica
Corale e Direzione di Coro presso i Conservatori S. Cecilia di Roma,
Pollini di Padova e Piccinni di Bari, si è perfezionato a Milano, Roma,
Città di Castello, Firenze, Parigi. Giovanissimo ha esordito nell’attività
musicale come concertista d'organo, esibendosi per conto di Prestigiose
Istituzioni in molte Città Italiane e registrando per RADIOTRE.
Fin dalla fine degli anni ’80 il suo stile compositivo si è sostanziato in una scrittura nella quale l’assoluto
rigore, frutto di una ricerca formale instancabile volta a sondare ed approfondire ogni minimo aspetto fisicopsichico del suono e dell’assenza di suono, si fonde con una sorprendente capacità di suscitare emozioni
attraverso un particolare lirismo, aspetto piuttosto raro nella nostra epoca, dove spesso la sperimentazione si
risolve in un esercizio formale fine a se stesso. Le atmosfere rarefatte, in cui il concetto di tempo viene
costantemente posto in discussione, la raffinata indagine timbrica, l’innovazione lucidissima delle tecniche di
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Voce che vola nel vento
articolazione, sono tutte caratteristiche sostenute da una solida riflessione filosofica. Quello di Putignano è un
percorso semantico dove le teorie musicali più avanzate si incrociano con la matematica, la fisica, la
filosofia, la psicologia, la poesia, le discipline orientali. Particolare attenzione il compositore ha dedicato negli
ultimi tempi al concetto di vuoto e di silenzio, luogo e istante in cui lo spazio e il tempo perdono i loro
confini a favore dell’epifania del suono nella sua purezza vibrante di senso ed energia.
A testimonianza della molteplicità dei suoi punti di riferimento, fra i suoi maestri e autori chiave della sua
formazione possiamo citare compositori diversissimi quali Gentilucci, Sciarrino, Xenakis, Grisey, Muraill, Ligeti,
Stockhausen.
All’interno del suo già molto nutrito repertorio ricordiamo alcune composizioni che rappresentano un piccolo
saggio della varietà delle formazioni strumentali utilizzate dall’autore, e i cui titoli rispecchiano la densa cifra
poetica in esse contenuta:
UN SEGNO NELLO SPAZIO (1993), lavoro di teatro musicale tratto dalle Cosmicomiche di Italo Calvino;
RESONARE (1996), per organico variabile da 4 a 10 strumenti con o senza live electronics;
PASSAGGI DI PIETRA (1996), per ensamble e suoni di sintesi;
TRACCE DI LUNA (1997), per flauto, clarinetto, violino, violoncello, piano e nastro magnetico;
O NOTTE DI DOLCE SILENZIO (1997) per flauto solo;
GOCCE DI LUCE (1998/1999), per flauto in sol e percussioni;
ALLA SOGLIA DELLE NUBI (2000), per quattro flauti;
ARCHITETTURE D'ARIA E DI VENTO (2000), per orchestra sinfonica;
IL RESPIRO DEL CIELO (2000), per quartetto d'archi;
l'oratorio CATTEDRALI DI SILENZIO (2001), su un testo di David Maria Turoldo, per strumenti
rinascimentali e voci;
l'opera MUSIGONÌA (2004), su libretto di Paolo Peretti;
CINQUE COMMENTARI PER PIANOFORTE (2002/2004);
DESIDERIUM ANIMAE (2004) per organo;
FRAMMENTI DA PARMENIDE (2007), per clarinetto in Si b solo;
EULOGHIA (2008), per voce recitante, flauti, violoncello e pianoforte, su un testo di Paolo Truzzi.
È di recente uscito per Wide Classique il cd UN INTRECCIO DI TEMPO E SPAZIO.
Helmut Dirnaichner
È nato nel 1942 a Kolbermoor, in Germania. Vive e
lavora a Monaco di Baviera, a Milano e nel Salento,
che ha scelto da anni come luogo esemplare per
intraprendere una sua personale ricerca artistica, dove
le rocce e le terre, nella loro nudità si fanno colore.
Un percorso che si snoda su traiettorie di sensibile
poeticità, contribuendo al disegno di un universo
artistico che presenta caratteri antichi, se non arcaici.
Un intenso interrogarsi su un umanesimo nuovo,
realizzato a partire da un’intima comprensione della
condizione umana in rapporto con la natura. Sta in
questa tensione primaria il senso profondo delle opere
di Dirnaichner. Uno svelamento lento e meditato di sedimenti connessi all'eterno ciclo della vita e della
morte, composto da codici e materiali di diversa provenienza, reperiti nel suo viaggio alla scoperta
dell'essenziale e alla ricerca dei processi di trasformazione attraverso, lontano e fuori dallo spazio. “In
Salento la natura è forte; se usi la terra, la materia diventa colore. I colori sono puri, naturali, non
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Voce che vola nel vento
complementari, hanno una forza interiore", afferma l’artista. La trasparente bellezza di questo sguardo alle
“terre del Salento” sembra pacificare la volontà dell’artista di sfidare la natura, soddisfacendo il suo
desiderio di esserne all’interno e vivendo una tenera pacificazione. Le sue opere sono esposte in molte
delle principali città tedesche come Berlino, Monaco, Colonia, Brema, Stoccarda, Dresda, Kiel.
Mostre personali
2008
Basalt Malachit Lapislazuli - Rathausgalerie München,
Monaco di Baviera
Der Schatten der Steine - Galerie Wack, Kaiserslautern
2007
Helmut Dirnaichner - Azurit - Malachit - Lapislazuli Galerie Horst Dietrich, Berlino
Die Leichtigkeit der Steine - Neue Galerie Dachau,
Dachau
2005
Helmut Dirnaichner - Galerie Mueller-Roth, Stoccarda
Das Blau von Schwaz - Rabalderhaus, Schwaz
2004
Helmut Dirnaichner - die farbe der erde und des
himmels - Edition + Galerie Hoffmann, Friedberg
Helmut Dirnaichner - Galerie Wack, Kaiserslautern
2003
Helmut Dirnaichner - Malerbücher - Galerie Horst Dietrich,
Berlino
2002
Helmut Dirnaichner - ante mare et terras - Museum
Pfalzgalerie Kaiserslautern, Kaiserslautern
"Erden und Steine" - Galerie Wittenbrink, Monaco di
Baviera
2000
Helmut Dirnaichner - Galerie Wittenbrink, Monaco di
Baviera
1999
Helmut Dirnaichner -schwebende Steine- - - Galerie Dr.
Luise Krohn, Badenweiler (closed)
Helmut Dirnaichner - Neue Arbeiten - Galerie Horst
Dietrich, Berlino
1998
Fünf Felder - Galerie Wittenbrink, Monaco di Baviera
1997
Trasparente - Galerie Wittenbrink, Monaco di Baviera
1994
Helmut Dirnaichner – Correspondenza - Städtische Galerie
Villa Zanders, Bergisch Gladbach
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Voce che vola nel vento
Mostre collettive
2009
Schön. 30 Jahre Kunst in der Rathausgalerie Rathausgalerie München, Monaco di Baviera
2007
Neu kombiniert - Museum Pfalzgalerie Kaiserslautern,
Kaiserslautern
Jahresaussstellung
2007 - Kunstverein
Rosenheim,
Rosenheim
Jahresaussstellung Kunstverein Rosenheim - Kunstverein
Rosenheim, Rosenheim
2006
12 x Malerei - Galerie Horst Dietrich, Berlino
2005
papier + metall - Galerie Wack, Kaiserslautern
2004
5 x 5 Skulptur am Pfefferberg II - Pfefferberg, Berlino
all about...berlin 2 - whiteBOX e.V., Kultfabrik, Monaco di
Baviera
Papier, Das Material des Künstlers - Städtische Galerie
Villa Zanders, Bergisch Gladbach
Die Farbe Blau - "Farbe der Sehnsucht" - Galerie Horst
Dietrich, Berlino
Skulptureneditionen: Amey, Busch, Fahl, Hack, Genin,
Gerritz, Nieblich - Galerie Horst Dietrich, Berlino
2003
Kunst zeigt, was man nicht sieht. Die Städtische
Sammlung Erlangen – Überblicke - Kunstpalais Erlangen,
Erlangen
Skulpturen - Galerie Horst Dietrich, Berlino
2001
Neue Editionen Teil I (Grafik) - Galerie Horst Dietrich,
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Voce che vola nel vento
Berlino
Künstler der Galerie – Dirnaichner, Otremba, Pattscheck,
Wittner - Galerie Ucher, Colonia
1999
Kontraste - Galerie Ucher, Colonia
Die Farbe (rot) hat mich - Osthaus Museum, Hagen
Die Musik ist wie die Malerei - Galerie Katrin Rabus,
Brema
Strukturen - Galerie Ucher, Colonia
Gallerie
Germania
Galerie
Galerie
Galerie
Edition
Galerie
Galerie
Galerie
Horst Dietrich, Berlino
Katrin Rabus, Brema
Ucher, Colonia
+ Galerie Hoffmann, Friedberg
Wack, Kaiserslautern
Wittenbrink, Monaco di Baviera
Mueller-Roth, Stoccarda
Svizzera
Atelier-Editions Fanal, Basilea
Collezioni pubbliche
Germania
Städtische Galerie Villa Zanders, Bergisch Gladbach
Kunstmuseum Dieselkraftwerk Cottbus (Brandenburgische
Kunstsammlungen Cottbus), Cottbus
Albertinum, Dresda
Kupferstich-Kabinett, Dresda
Leopold Hoesch Museum, Düren
Osthaus Museum, Hagen
Museum Pfalzgalerie Kaiserslautern, Kaiserslautern
Kunsthalle zu Kiel der Christian-Albrechts-Universität, Kiel
Städtische Galerie Lüdenscheid, Lüdenscheid
Skulpturenmuseum Glaskasten Marl, Marl
Städtische Galerie Rosenheim, Rosenheim
Museum im Kulturspeicher, Würzburg
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Voce che vola nel vento
Luisa Sello
Nata a Udine, diplomatasi giovanissima
in flauto al Conservatorio della sua
città, ha proseguito gli studi
all'Accademia Chigiana di Siena con
Severino Gazzelloni e all'Académie
Internationale de Nice con Alain
Marion.
Dopo i significativi corsi con Conrad
Klemm, Glauco Cambursano e James
Galway, di fondamentale importanza è
stato il suo incontro con il flautista e
didatta francese Raymond Guiot, sotto
la cui guida si è poi perfezionata a
Parigi nel corso di lunghi anni,
approfondendo il repertorio solistico più
importante della letteratura per flauto. Ha poi coltivato gli studi dell'interpretazione alla preziosa scuola del
direttore d'orchestra Luigi Toffolo. Distintasi subito per fraseggio e qualità del suono (scrivono di lei Severino
Gazzelloni: "magnifica sensibilità interpretativa e ottimo suono" - Raymond Guiot: "Trés musical, superbe
son") ha iniziato un percorso concertistico che la vede ormai presente in numerosi Festivals e Rassegne
internazionali. Dopo una breve esperienza con l'orchestra del Teatro alla Scala di Milano sotto la direzione
di Riccardo Muti, ha iniziato un percorso concertistico che la vede ormai presente in numerosi Festivals e
Rassegne internazionali (La Biennale di Venezia, Klang-Aktionen München, Festival della Nazioni, Mittelfest).
Ha suonato accanto ad artisti quali Alirio Diaz, Trevor Pinnock, Il Nuovo Quartetto Italiano, il Jess Trio
Wien. E' stata ospite solista di orchestre come I Virtuosi Italiani, la Salzburger Kammerorchester e
l'orchestra Milano Classica. Numerose sono state le tournées in formazione cameristica con programmi che
comprendevano l'esecuzione integrale dei Concerti e dei Quartetti di Mozart, delle Sonate concertanti di J.
S. Bach, dei Concerti di Vivaldi, dei quintetti di Boccherini. Alla preparazione classica unisce la conoscenza
della prassi esecutiva antica e lo studio del flauto traversiere storico, nonché approfondite ricerche
sull'interpretazione
del
repertorio
bachiano.
Sempre attenta alla produzione d'oggi, ha lavorato con numerosi compositori (Aldo Clementi, Franco
Donatoni, Adriano Guarnieri, Francesco Pennisi, Primoš Ramovš, Josef Anton Riedl, Salvatore Sciarrino)
eseguendone le opere in prima assoluta. Titolare della cattedra di flauto al Conservatorio "Giuseppe Tartini"
di Trieste, è professore ospite all'Università di Graz e viene regolarmente invitata a tenere Master Class e
corsi di perfezionamento alle Università di Vienna, Köln/Aachen, Graz, Mosca, Buenos Aires, Madrid. Dal
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Voce che vola nel vento
1997 è docente ai Summerkurse für Musik di St.Paul im Lavanttal in Austria. Luisa Sello è tra gli artisti
sostenuti dalla Federazione CEMAT che ha dato via al progetto "SONORA, Nuova Musica Italiana nel
Mondo", rete di diffusione internazionale sostenuta dal Ministero degli Affari Esteri, Direzione Generale per la
Promozione e la Cooperazione Culturale, e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Antonella Di Michele
Compie gli studi musicali a Roma con Georg Mönch,
con cui approfondisce il repertorio violinistico classico,
moderno e contemporaneo. In seguito perfeziona
l’aspetto tecnico e didattico dello strumento con
particolare attenzione all’impostazione, seguendo studi di
anatomia e applicandoli all’esecuzione strumentale.
Lavora con Franco Tamponi per il quartetto e la
musica da camera e, vincitrice di borsa di studio,
segue i corsi di Pavel Vernikov e quelli di Corrado
Romano a Sermoneta. Dopo aver collaborato con le
principali orchestre italiane (Accademia di S. Cecilia,
Rai, Opera di Roma ecc.), ricopre per oltre dieci anni
il ruolo di violino di spalla presso l’Orchestra Ottorino
Respighi, fondata dal M.° Daniele Paris, esibendosi nel
contempo in veste di solista nei più importanti concerti
per violino e orchestra (Beethoven, Brahms, Sibelius,
Prokofiev…). Svolge anche un’intensa attività cameristica,
in particolar modo in duo con il pianista Massimiliano
Damerini, con il quale si dedica all’esplorazione e alla
valorizzazione del repertorio del Novecento. Sensibile
alla divulgazione musicale, è socio-fondatore di orchestre giovanili e associazioni musicali. Attualmente è
docente di violino presso il Conservatorio G. Verdi di Torino. Suona un violino Mattia Alban del 1701.
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Voce che vola nel vento
Riccardo Balbinutti
Diplomatosi con il massimo dei voti presso il
Conservatorio di Milano sotto la guida di Franco
Campioni, ha debuttato come solista con l’Orchestra
RAI di Milano e con l’Orchestra dei Pomeriggi
Musicali. Dopo aver collaborato con le maggiori
orchestre italiane (Teatro alla Scala, OSN RAI,
Regionale Toscana, Teatro Comunale di Bologna,
Opera di Genova...) si è dedicato alla musica
contemporanea e al repertorio per percussione sola,
diventando percussionista del Divertimento Ensemble,
del Fiarì Ensemble e dell’Ensemble Europeo
Antidogma Musica, partecipando a prime esecuzioni
assolute o italiane di importanti compositori come
Andriessen, Bosco, Castagnoli, Daugherty, Fitkin, Gorli,
Kagel, Lachenmann, Ligeti, McMillian, Reich, Sciarrino, Schnittke, Solbiati. Si è esibito presso le maggiori
istituzioni concertistiche italiane (Unione Musicale, Biennale di Venezia, MiTo, Accademia di Santa Cecilia,
MiTo Settembre Musica, Amici della Musica di Firenze, IUC, GOG) e ha tenuto concerti in Germania,
Francia, Spagna, Svizzera, Olanda, Belgio, Gran Bretagna, Austria, Cina, Argentina e Messico, collaborando
con musicisti quali Giuseppe Sinopoli, Luciano Berio, Bruno Canino, Mario Brunello, Ennio Morricone. Hanno
scritto per lui Davide Anzaghi, Carlo Boccadoro, Mario Bortolotti, Nicola Campogrande, Fulvio Delli Pizzi,
Liza Lim, Rossano Pinelli, Massimo Priori, Yoichi Sugiyama, Yavier Torres, Bruno Zanolini. La sua
frequentazione del moderno teatro musicale da camera lo ha portato a collaborare con Bustric, Carlo
Cecchi, Lucilla Giagnoni, Valeriano Gialli e Alessandro Haber. Interessato anche alla musica antica, è
timpanista e percussionista di Concerto Italiano (R. Alessandrini), dell’Academia Montis Regalis, dell’Ensemble
Pian & Forte (G. Cassone), di Zefiro (A. Bernardini), di Modo Antiquo (F. M. Sardelli) , de Il Complesso
Barocco (A. Curtis), e collabora con Academia Bizantina (O. Dantone), Europa Galante (F. Biondi) e
Venice Baroque Orchestra (A. Marcon). Ha inciso per Deutsche Grammophon/Archiv, Emi, Sony, Polygram,
Stradivarius, Opus 111-Näive, Fonit Cetra, Agorà e in video per TDK e Raitrade. Insegna strumenti a
percussione presso il Conservatorio “ G. Verdi” di Torino. Ha studiato composizione con Marco Tutino.
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Voce che vola nel vento
Giulio Benatti
Nasce a Novellara (RE) nel 1964. Dopo aver vissuto in Inghilterra e Germania,
dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Francoforte sul Meno, ritorna
in Italia, nelle campagne del mantovano, dove svolge l’attività di artista eclettico
nei campi della pittura, fotografia e recitazione. Amante della natura, collabora
con la L.I.P.U. nella gestione di un’oasi naturalistica.
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Voce che vola nel vento
Simonetta Scala
Si avvicina al canto all’età di sedici anni entrando nel
coro lirico “Marcelliano Marcello” di San Giovanni
Lupatoto, in provincia di Verona, sotto la guida della
maestra Daniela Candiotto. Per sedici anni fa parte del
complesso vocale, nel quale affronta moltissime partiture
sacre, tra cui il Te Deum di Gounod, eseguito in prima
nazionale, e partecipa all’allestimento di molte opere
liriche, spesso con il ruolo di soprano solista, in Italia e
all’estero. Nel frattempo si iscrive al Conservatorio
Dall’Abaco di Verona incominciando i suoi studi con la
maestra Aida Meneghelli, continuando poi con il maestro
Angelo Capobianco. Parallelamente si laurea a pieni voti
e con lode a Verona in Lingue e Letterature Straniere
con una tesi riguardante l’opera Orfeo ed Euridice di
Gluck, nelle versioni italiana e francese, dopo aver
compiuto numerose ricerche tra Parigi, Verona, Mantova ed Ostiglia. Sta continuando i suoi studi con la
maestra Nadia Vezzù e collabora professionalmente con molte realtà liriche del nord Italia, come il Teatro
Municipale di Piacenza .
Giuliano Vicenzi e La Corale G. Verdi di Ostiglia
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Voce che vola nel vento
L'Associazione Corale "Giuseppe Verdi" di Ostiglia (MN) è stata
istituita nel 1947. Il repertorio è sia lirico, come esclusivamente
all'inizio, sia sacro : oltre ai principali e più noti cori tratti da
numerose opere liriche, infatti, si possono ricordare vari brani
religiosi di epoche comprese fra il 1500 e il 1900 (da Van
Berchem a Stravinski) e testi più impegnativi, quali -ad esempioil "Gloria in re magg.", "Credo", "Magnificat" di Vivaldi ; il "Te
Deum" e "Vesperae solennes de confessore" di Mozart. Non è
possibile ricordare gli innumerevoli concerti, sia lirici sia sacri,
tenuti nei centri della provincia di Mantova e nelle province di
molte regioni italiane; ma occorre, almeno, citare la partecipazione della Corale "Giuseppe Verdi" a
prestigiose manifestazioni musicali : la Rassegna dei cori (maggio 1980) nella Repubblica di S. Marino; la
Rassegna di Musica Sacra a Roma (1982) nelle basiliche di S. Ignazio e S. Maria in Aracoeli; il 3°
Festival Internazionale di Polifonia Mediterranea (1983) tenutosi a Molfetta (BA) diretto da Marcel Courand; il
Festival Internazionale di Canto Corale (1988) ad Ostiglia; il concerto tenuto a Verona per il Comando
NATO (1994); l'inaugurazione della VINITALY presso l'Agricenter della Fiera di Verona (1995). Da segnalare
inoltre l'esecuzione dei "Carmina Burana" di C. Orff a Mantova, Soragna, Reggio nell'Emilia, Fontanellato e
Crema.Anche all'estero la Corale "G. Verdi" si è segnalata per competenza e professionalità: nel 1981 e
1986 in Francia, nel 1984 e 1988 in Spagna, nel 1985 in Grecia, nel 1987 in Polonia, nel 1990 in
Cecoslovacchia. Molti concerti sono stati eseguiti con orchestra, quali ad esempio la "Torelli" di Verona, i
"Filarmonici" di Modena, la "Costantin Silvestri" di Bucarest, l'orchestra della radiotelevisione di Zagabria
(Croazia), con la quale ha inciso nell'Ottobre 1996 un CD con musiche dell'operista Stefano Gobatti.
L'attività del 1997, che ha rappresentato il 50° di fondazione della corale, è stata caratterizzata da un
concerto sacro nella chiesa parrocchiale di Ostiglia con i "Quattro pezzi sacri" di G. Verdi; in giugno dalla
rappresentazione dei "Carmina Burana" di Orff; in luglio da un concerto di famosi cori tratti da opere liriche
con la partecipazione di 4 solisti; il 2 novembre dalla Messa cantata in ricordo dei coristi defunti; l'8
novembre dal concerto di brani tratti dalle opere di Gobatti accompagnati, nella chiesa parrocchiale di
Bergantino (RO), dall'Orchestra sopracitata di Zagabria; dall'esecuzione in dicembre dei "Carmina Burana" con
l'Orchestra Filarmonica Moldava a Morbegno (SO) e un concerto di brani di Beethoven, Verdi, Borodin,
sempre con la stessa orchestra, al teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno.Nell'aprile 1998, ha eseguito la
"Petite Messe Solennelle" di Gioacchino Rossini a Guastalla, Modena, Suzzara e Mirandola, quest'ultima
nell'ambito del Festival "Effetto Musica". Nel Maggio 1998, la corale "G. Verdi" ha rappresentato i "Carmina
Burana" di C. Orff a Lechbruck (Germania) nell'ambito del congresso sulla "Via Claudia Augusta",
organizzato dalla città di Fussen con il patrocinio della Comunità Europea.Nella seconda metà del 1998 si
segnalano i concerti di Ravenna e Pesaro con l'esecuzione dei "Carmina Burana" di C. Orff. Nel 1999 la
Corale ha registrato un disco contenente il "Kyrie e Gloria" di A. Greggiati (la partitura è presente nel
Fondo Musicale "Greggiati" di Ostiglia) e la "Missa Septima" di Lucio Campiani (compositore mantovano del
tardo ottocento allievo di G. Rossini), in collaborazione con il Conservatorio di musica di Mantova. Durante
l’ultimo decennio la formazione ha continuato ad esibirsi in molti teatri d’Italia ed Europa, conseguendo
ovunque notevoli consensi di pubblico e critica. La Corale G. Verdi di Ostiglia è diretta dal M° Giuliano
Vicenzi.
Davide Pettarini
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Voce che vola nel vento
Nasce a Pordenone nel 1980. Dopo la laurea in Letterature comparate si è
dedicato alla poesia e soprattutto alla regia cinematografica. Ha partecipato
al corso di perfezionamento per sceneggiatori Script/Rai, organizzato
dall'editore specializzato Dino Audino per conto di Rai-Fiction a Roma, dove
ha frequentato lezioni e seminari con Dara Marks (fra i più significativi
story editor statunitensi), F. Rodenkirchen (story editor tedesco specializzato
in gialli e polizieschi), Gino Ventriglia, Stefano Reali, Francesco
Scardamaglia, Arcangelo Mazzoleni, Domenico Matteucci, Patrizia Carrano,
Paola Pascolini, Giancarlo De Cataldo e molti altri.
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Voce che vola nel vento
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