L'ETA' MODERNA TRA NUOVI PRODOTTI E PENURIA ALIMENTARE (cloze) Coltivatore e allevatore, l’uomo ……… lentamente selezionato le piante e ……. animali dai quali ha progressivamente ricavato cibi dal ………. nutritivo più elevato. Questo lo ha portato ad utilizzare circa 250 specie …………. e un numero minore di specie animali. Fin dall’antichità egli ha poi sviluppato procedure che ……………… accrescere la possibilità di conservare alcuni cibi come la salagione, l’essiccazione e l’affumicatura. Questa situazione è rimasta pressoché immutata per ……………. per trasformarsi poi improvvisamente nel Cinquecento, in conseguenza delle ………….. geografiche. In Europa giungono granoturco, patate, pomodori, fagiolini, tacchino; in America frumento, riso, banane, agrumi, caffè, canna da zucchero; in Asia ananas, papaya, patate; in Africa mais, manioca, patate. Parallelamente, lo …………… del commercio internazionale e dei trasporti consente all’Europa di disporre di alimenti che non può produrre. Le ………… più agiate sperimentano una maggiore varietà di cibo, mentre per i poveri vi è un calo nel …………. della carne e la sostituzione di un cereale ricco come il frumento a favore del granoturco e della patata. Nel Settecento, secondo alcuni studiosi, viene raggiunto un ,,,,,,,,,,, storico di disponibilità alimentare per persona e nella sua varietà. In Irlanda (patate) e in Italia (polenta) vi sono situazioni di vero e proprio monofagismo (consumo di un solo alimento) . È sempre nel Settecento d’altra parte che si fa …………. lo studio scientifico dell’alimentazione, che porterà alla moderna dietologia. LA RIVOLUZIONE ALIMENTARE DELL'OTTOCENTO (cloze) Per quanto riguarda i ………… industrializzati si tratta tuttavia dell’ultimo ………… di grave crisi, poiché è nel corso dell’Ottocento che essi conoscono una vera e propria rivoluzione in campo …………. grazie ai progressi nella conservazione. In Inghilterra e negli Stati Uniti vengono impiantate le ………. fabbriche di inscatolamento e in seguito viene …………. la macchina per la produzione artificiale del ghiaccio. Altrettanto importante è l’introduzione in ……………. dei concimi chimici e degli antiparassitari, che consentono un notevole …………. della produttività dei terreni. Tutte queste novità portano all’eliminazione delle carestie e all’allontanamento dello ………. della fame, con conseguenze molto positive sulla diffusione di malattie e sulla mortalità. La differenziazione locale, che vedeva per esempio la diffusione del vino, della pasta (in Italia) e di prodotti vegetali freschi nella zona mediterranea e quella della birra nel nord Europa, dove si consuma maggiormente carne, o ancora il maggiore o minore uso di patate, polenta, e pesce secondo le diverse zone, si attenua in modo significativo. Scrive Vera Zamagni "Da una società della scarsità si approda, dunque, ad una società dell’abbondanza. Mentre nella prima il problema principale di grandissima parte della popolazione era come sfuggire alla sottoalimentazione, nella seconda è diventato quello di sottrarsi alla sovralimentazione ." LA REALTA' ITALIANA (punteggiatura) Questo processo avviene in Italia con un certo ritardo Nel corso dell’Ottocento, molte aree della penisola vivono in una condizione di grande arretratezza miseria e malnutrizione Gli alimenti più diffusi sono cereali legumi castagne e vino la dieta è quindi quasi totalmente priva di proteine animali Il periodo giolittiano vede crescere la disponibilità calorica media senza tuttavia che intervengano cambiamenti strutturali Dall’Inchiesta Jacini (1877-1882) emerge come il pane sia l’alimento principe sostituito in Lombardia e in Veneto dalla polenta La minestra serale è composta da legumi e verdure spesso selvatiche una cipolla e qualche patata o un po’ di pasta Quando è presente il companatico è rappresentato da un pesce salato o da olive in salamoia da qualche pezzo di formaggio o da carne affumicata Solo in poche occasioni quali le feste comandate le nozze e talvolta i funerali si può e anzi si deve mangiare a sazietà Le conseguenze più gravi di questa situazione sono subite dai contadini dell’Italia settentrionale dove è diffusa la pellagra malattia i cui diversi stadi sono segnati da diarrea, dermatite e demenza legata soprattutto al modo in cui il mais veniva preparato e mangiato poiché la polenta ha un valore nutritivo molto povero dal punto di vista vitaminico Più in generale la sottonutrizione endemica dei ceti più poveri ne determina la struttura fisica e la modesta statura influenza in maniera significativa l’età fertile della donna e ha devastanti conseguenze sulla mortalità infantile per malattie come la gastroenterite dalla quale i neonati sarebbero protetti da un corretto allattamento al seno In città il consumo di carne grassi e prodotti come zucchero e caffè è più elevato ma riservato comunque alle classi più agiate La situazione non subisce significative variazioni fino alla seconda guerra mondiale ad un piccolo movimento espansivo negli anni venti segue infatti la contrazione degli anni trenta e la grave crisi del conflitto. GLI ANNI DEL BOOM ECONOMICO (correzioni lessicali) Con gli anni cinquanta i consumi cibari iniziano un processo di miglioramento incontrovertibile, che si compie nel decennio successivo. Se il consumo di cereali rimane stabile (con l’eccezione del mais e la scomparsa della polenta come piatto abituale) accresce con rapidità quello di carne, frutta, ortaggi, latte, formaggio e grassi; subisce una contrazione quello del vino, che viene spesso istituito con la birra. L’incidenza degli alimentatori sui consumi totali scende dal 60% dell’inizio del secolo, al 43% degli anni cinquanta, per poi giungere nel 1992 al 18%. Il divario città/campagna è stato sorpassato con l’urbanistica, l’abbandono dell’agricoltura, l’aumento del potere d’acquisto dei contadini e la diffusione arteriosa della grande distribuzione; lo stesso è accaduto per quello che esisteva tra il nord e il sud della penisola. Assomigliando la dieta degli italiani con quella di altri paesi, si osserva che tra i prodotti alimentari che traspaiono più frequentemente sulla nostra tavola vi sono i cereali (pasta), gli ortocultori, il vino. Modesta la presenza di zucchero e di patate, mentre media quella di carne, latte e prodotti lattieri freddi e burro. LA DESTRUTTURAZIONE DEI PASTI (errori ortografici e sintattici) Gli anni settanta e ottanta ha portato altre importanti novità nel canpo dell’alimentazione. Il crescere del reddito delle famiglie, il generalizarsi del stile di vita cittadino, l’emancipazione e il lavoro fuori casa della donna e la diminuzione dei lavori fisici pensanti portano alla delocalizzazione e alla globalizzazione dei consumi. In primo luogo i comportamenti sono sempre meno caratterizzate dalle tradizzioni locali. In secondo luogo si è affermata la destrutturazione dei pasti, una diminuzione del pasto familiare a mezzogiorno e una tendenza di mangiare in maniera meno concentrata. In terzo luogo il nuovo ruolo della donna comportano la forte domanda di prodotti ai quali comprendano un alto contenuto di servizio. Importante sono anche i miglioramenti compiuti nella conservabilità e nel packaging, tutte caratteristiche che influenza in modo sostanziale la nostra abitudini alimentari.