Rapporto di ricerca “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” CARATTERISTICHE DEL SONDAGGIO Autore: Sinopia Ricerche. Coordinatrice:Brunella Gasperini Elaborazione dati: Massimo Galimi. Tipo e oggetto del sondaggio: Indagine di opinione telefonica campionaria a fini di ricerca universitaria. “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico” Universo di riferimento: Popolazione italiana di 18+ anni (Fonte: ISTAT, 2011). Unità intervistate: 1.000 residenti in Italia maggiorenni Metodo di campionamento: Campione casuale stratificato per genere, età, area geografica di residenza, professione, titolo di studio. Rappresentatività del campione e margine di errore: Rappresentativo della popolazione italiana con età superiore ai 18 anni pari al 2,8% al livello di fiducia del 95%. In appendice sono riportate le tabelle relative ai dati del campione (Fonte: ISTAT, 2011). Metodo di raccolta delle informazioni: CAWI Computer Assisted Web Interview. Il reperimento dei numeri telefonici per costruire il campione è avvenuto tramite Pagine Bianche. Tecnica di rilevazione: questionario strutturato. Agli intervistati è stato somministrato un questionario di tipo strutturato di 11 domande (questionario allegato in appendice). Le interviste sono state condotte da psicologi e intervistatori professionisti. Tutta l’attività è stata svolta nel pieno rispetto della normativa vigente e della privacy degli intervistati: non sarà mai possibile risalire alle risposte del singolo intervistato e i dati saranno trattati in forma anonima e pubblicati solo a livello aggregato. Periodo di rilevazione: Settembre 2012 1 Rapporto di ricerca “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” OBIETTIVI La finalità della ricerca è stata quella di indagare in che modo gli italiani affrontano e trattano il disagio psichico. Si è voluto esplorare se il modo di vivere, interpretare e dare risposta al disagio cambia in modo significativo in relazione alle diverse variabili prese in considerazione (genere, età, titolo di studio, area geografica di residenza) e se il disagio trova risposte soddisfacenti nelle offerte sanitarie esistenti. E’ stata inoltre rivolta una particolare attenzione all’opinione degli italiani nei confronti di una possibile assistenza psicologica offerta attraverso l’introduzione di uno psicologo nello studio del medico di base. 2 Rapporto di ricerca “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” ANALISI DEI DATI Domanda 1 “Quante volte – più o meno – nell’ultimo anno ha consultato un medico di qualunque tipo? (medico di base, specialisti, omeopata escluso dentista)” Sesso Femmina Maschio Media complessiva Media consultazione medico in un anno 6,30 4,60 5,63 Tabella 1 La media nazionale di consultazione di un medico (di qualunque genere) è 1 volta ogni 2 mesi. Sono le donne a farlo un po’ di più rispetto agli uomini. Numero Numero volte persone da 0 a 5 volte 576 da 6 a 12 volte 214 più di 12 volte 80 Non risponde 120 Totale 990 % 58,18 21,62 8,08 12,12 100,00 Tabella 1a In relazione all’utilizzo di prestazione medica, la popolazione italiana può essere suddivisa tra deboli utilizzatori (da 0 a 5 volte in un anno) – il gruppo più ampio, il 58% del campione, medi utilizzatori (da 6 a 12 volte) il 22% degli intervistati e un 8% di forti utilizzatori (più di 12 volte l’anno). Rispetto all’età, come prevedibile si evidenzia un incremento nell’uso di consulto medico al salire dell’età. 3 Rapporto di ricerca “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” Media consultazione medico in un anno 17,00 Titolo di studio Nessuno Licenza elementare/media diploma superiore Laurea e oltre Non risponde Madia complessiva 7,12 4,96 3,83 12,00 5,63 Tabella 1b Anche per titolo di studio ci sono differenze. In questo caso la frequenza è inversamente proporzionale alla scolarità. Vanno dal medico, in media in un anno, molto di più le persone che non hanno nessun titolo di studio – 17 volte – rispetto ai laureati – 4 volte - . Domanda 2: “Quanto è rimasto/a soddisfatto/a delle risposte che ha ricevuto?” Grado di soddisfazione MoltoAbbastanza Poco-Per niente Non risponde Totale % F M 79,8 9,9 10,3 100,0 85,2 10,0 4,8 100,00 79,1 10,3 10,6 100,00 Tabella 2 La soddisfazione ricavata dal consulto medico è largamente apprezzata. L’80% del campione si dichiara soddisfatto. Le donne risultano un po’ più soddisfatte degli uomini. Grado di soddisfazione MoltoAbbastanza Poco-Per niente Non risponde Totale % Nord Centro Sud 79,8 9,9 10,3 100,00 83,4 7,5 9,1 100,00 79,0 7,3 13,7 100,00 75,5 14,4 10,1 100,00 Tabella 2a Per quanto riguarda la distribuzione geografica, nel Nord le persone esprimono maggiormente soddisfazione rispetto al Sud. Grado di soddisfazione MoltoAbbastanza Poco-Per niente Non risponde Totale Tabella 2b 4 ElementariMedie Diploma Superiore Laurea e oltre 85,3 6,9 7,8 100,00 84,4 9,9 5,7 100,00 74,4 16,0 9,6 100,00 Rapporto di ricerca “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” Coloro che posseggono un titolo di studio inferiore – che sono risultati anche i maggiori consumatori di prestazione medica– risultano anche più soddisfatti. Di contro i laureati lo sono sensibilmente di meno. Domanda 3: “Se pensa invece ad un periodo un po’ più lungo, gli ultimi anni, le è capitato di vivere un momento di difficoltà di una certa importanza? Ad esempio sul piano psicologico, familiare, di lavoro” Risposta Sì No Non risponde Totale % 60,3 35,9 3,8 100,0 F 65,6 34,0 0,4 100,00 M 56,9 43,1 0,0 100,00 Tabella 3 Il 60% del campione ha dichiarato di aver vissuto, o di vivere, situazioni di particolare difficoltà sul piano psicologico, familiare o di lavoro. Sono le donne ad esprimere maggiormente questi problemi rispetto agli uomini. Risposta Sì No Non risponde Totale % 60,3 35,9 3,8 100,00 Nord 57,2 36,9 5,9 100,00 Centro 54,7 41,6 3,7 100,00 Sud 67,4 31,4 1,2 100,00 Tabella 3a L’espressione del disagio è maggiore nelle regioni del sud Italia. Risposta Sì No Non risponde Totale dai 18 ai dai 25 ai dai 35 ai dai 45 ai dai 55 ai dai 65 ai 24 anni 34 anni 44 anni 54 anni 64 anni 74 anni 20,0 72,7 73,2 71,1 65,4 53,9 80,0 27,3 25,6 28,9 34,6 46,1 0,0 0,0 1,2 0,0 0,0 0,0 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 oltre i 74 anni 43,5 56,5 0,0 100,00 Tabella 3b Per quanto riguarda le fasce di età, l’espressione delle difficoltà di vita caratterizza soprattutto le età di mezzo. Come di vede in tabella, infatti, dai 25 anni fino ai 54 anni si concentrano le percentuali più alte di coloro che lamentano momenti difficili. Fenomeno che invece decresce progressivamente nelle età più avanzate. Un dato sul quale soffermarsi è quello riferito ai giovanissimi che appaiono incapaci di esprimere le difficoltà, solo il 20% di loro dichiara di avere problemi. 5 Rapporto di ricerca “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” Risposta Sì No Non risponde Totale Elementari- Diploma Laurea e Medie Superiore oltre 53,6 67,3 68,6 45,8 32,7 31,4 0,6 0,0 0,0 100,00 100,00 100,00 Tabella 3c L’espressione del malessere aumenta all’aumentare della scolarità, tanto che sono soprattutto i laureati ad esprimerlo. Risultano meno propensi ad esplicitare le proprie difficoltà le persone con livelli di scolarità inferiore. Domanda 4: ”Se sì, quali tipi di problemi?” I diversi problemi denunciati sono stati raggruppati in 3 categorie: “problemi di salute” comprendenti anche il dolore della morte (lutti di familiari e persone care), “problemi familiari” cioè difficoltà relazionali nella vita di coppia, separazioni, divorzi, problemi con i figli o i genitori e “problemi di lavoro” nei quali sono confluite le situazioni di mancanza o perdita di lavoro e conseguenti difficoltà economiche. Tipo di problema % F M Familiare 37,7 39,9 34,5 Salute 38,9 46,3 24,6 lavoro-economico Totale * domanda a risposte multiple 33,8 25,4 49,7 110,5 111,6 108,8 Tabella 4 In generale, i problemi denunciati sono soprattutto relativi alla salute - il 39% -, a seguire quelli di tipo familiare – il 38% - e di lavoro – il 34% -. I maschi esplicitano maggiormente problemi di lavoro mentre le donne sono concentrate sulla salute. 6 Rapporto di ricerca “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” Tipo di problema dai 18 ai 24 anni dai 25 dai 35 dai 45 dai 55 ai 34 ai 44 ai 54 ai 64 anni anni anni anni dai 65 ai 74 anni oltre i 74 anni Familiare 85,7 48,8 39,0 36,8 37,0 34,0 15,4 Salute lavoroeconomico Totale * domanda a risposte multiple 14,3 14,6 28,6 38,5 43,2 58,0 84,6 0,0 58,5 47,6 33,3 27,2 8,0 2,6 100,0 122,0 115,2 108,5 107,4 100,0 102,6 Tabella 4a Il lavoro è problema principale dai 25 ai 44 anni, il problema salute aumenta con l’avanzare dell’età, mentre i problemi familiari scendono con gli anni. Anche in questo caso l’attenzione è attratta dai dati della fascia di età tra i 18 e i 24 anni. Ci stiamo riferendo al 20% dei giovanissimi che hanno ammesso di avere difficoltà di vita (risposta SI alla domanda precedente): questo sottocampione risulta completamente disinteressato al problema lavoro, pochissimo alla salute e rivolge le lamentele prettamente all’ambito familiare. Tipo di problema ElementariMedie Diploma Superiore Laurea e oltre Familiare 37,8 36,6 43,8 Salute 48,3 35,8 28,8 lavoroeconomico 23,1 35,8 48,8 Totale 109,1 108,2 121,3 Tabella 4b Per quanto riguarda il titolo di studio, si rileva una diversa tendenza ad interpretare il disagio: i più istruiti lo esprimono maggiormente in termini emotivi concentrandosi sui problemi familiari – oltre che sulle prevedibili difficoltà lavorative-, mentre coloro che posseggono un titolo di studio inferiore segnalano in prevalenza problemi di salute, leggendo il disagio prettamente in termini fisici. 7 Rapporto di ricerca “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” Domanda 5: “Le è capitato, sempre negli ultimi anni, di avere disturbi tipo insonnia, ansia, tristezza, colite, mal di testa?” Sì No Non risponde Totale % 67,0 28,7 4,3 100,0 F 75,9 23,8 0,3 100,0 M 59,7 40,3 0,0 100,0 Tabella 5 Anche in questo caso, a livello generale, si rileva una diffusione pronunciata per questo tipo di disturbi. Il 67% degli intervistati dichiara di soffrirne. Sono soprattutto donne. Risposta Sì No Non risponde Totale % 60,3 35,9 3,8 100,0 Nord 63,6 30,0 6,4 100,0 Centro 67,4 28,9 3,7 100,0 Sud 71,2 26,8 2,0 100,0 Tabella 5a Al Sud il disagio “psicosomatico” si esplicita maggiormente mentre al Nord le persone sembrano più restie a dichiararlo. Sì No Non risponde Totale dai 18 ai 24 anni 61,8 38,2 0,0 100,0 dai 25 ai 34 anni 79,9 20,1 0,0 100,0 dai 35 ai 44 anni 80,4 18,5 1,2 100,0 dai 45 ai 54 anni 74,7 25,3 0,0 100,0 dai 55 ai 64 anni 65,4 34,6 0,0 100,0 dai 65 ai 74 anni 56,3 43,8 0,0 100,0 oltre i 74 anni 58,3 41,7 0,0 100,0 Tabella 5b 25-54 anni è la fascia di età più interessata da questi disturbi, al salire delle età invece si nota una contrazione delle percentuali. Da notare come sale la percentuale per questo tipo di disturbi tra i giovanissimi (62% dei Sì vs 38% dei No) rispetto alla difficoltà di vita esplicitata nella domanda precedente (20% di Sì vs 80% dei No). 8 Rapporto di ricerca “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” Risposta Sì No Non risponde Totale ElementariMedie 61,1 38,3 0,6 100,0 Diploma Superiore 75,7 24,3 0,0 100,0 Laurea e oltre 74,4 25,6 0,0 100,0 Tabella 5c L’espressione del disagio “psicosomatico” è maggiore tra i diplomati e i laureati. Domanda 6: “Quali sono nello specifico i disturbi soffre (o ha sofferto)? I disturbi sono stati codificati in tre gruppi: fisici (insonnia, mal di testa, colite…), psicologici (ansia, depressione) e fisici + psicologici (coloro che hanno espresso ambedue i tipi). Tipo di disturbi Fisici fisici+ psicologici Psicologici altri Totale % 46,1 27,8 26,0 0,2 100,0 F 40,8 29,1 29,9 0,2 100,0 M 56,7 25,3 18,0 0,0 100,0 Tabella 6 I disturbi più lamentati in generale sono di ordine fisico. Appartengono al 46% della popolazione. I maschi confessano prevalentemente problemi fisici e pochissimo quelli psicologici mentre le donne si distribuiscono più equamente nelle 3 classi di disturbo. tipo di disturbi Fisici fisici+ psicologici Psicologici altri Totale dai 18 ai 24 anni 60,7 17,9 21,4 0,0 100,0 dai 25 ai 34 anni 42,0 36,0 22,0 0,0 100,0 dai 35 ai 44 anni 41,8 32,0 25,4 0,8 100,0 dai 45 ai 54 anni 49,6 27,1 23,3 0,0 100,0 dai 55 ai 64 anni 45,4 25,8 28,9 0,0 100,0 dai 65 ai 74 anni 47,2 20,8 31,9 0,0 100,0 oltre i 74 anni 44,8 24,1 31,0 0,0 100,0 Tabella 6a Affrontando la distribuzione del disturbo per la variabile età, si nota che i problemi fisici sono i più esplicitati in tutte le classi rispetto a quelli psicologici. Per i giovani tra i 18 e 24 anni in particolare è il disturbo fisico quello più sentito (61%), esprimono pochissima difficoltà invece sul versante psicologico. 9 Rapporto di ricerca “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” Particolarmente interessante ai fini di un approfondimento dell’analisi ci è sembrato andare ad incrociare la domanda 3 con la domanda 5 per avere conferma attraverso i dati della correlazione tra difficoltà di vita vissute e disturbi fisici e psicologici accusati. Negli ultimi anni le è capitato di avere disturbi tipo insonnia, ansia, colite, mal di testa? Negli ultimi anni le è capitato di vivere un momento difficili sul piano psicologico, familiare, di lavoro Sì Non risponde No Totale Sì 83,1 16,2 0,7 100,0 No 47 52,1 0,9 100,0 Non risponde 0 0,0 100,0 100,0 I dati indicano chiaramente che chi vive momenti di difficoltà accusa poi maggiormente disturbi fisici e psicologici: l’83% dei casi coincide. Domanda 7: Quanto ritiene che questi disturbi abbiano influito (influiscano) sulla sua vita? Risposta MoltoAbbastanza Poco-Per niente Non risponde Totale % F M 63,7 34,5 1,8 100,0 67,9 31,4 0,7 100,0 54,9 41,1 4,0 100,0 Tabella 7 La consapevolezza delle ripercussioni del disagio “psicosomatico” sulla propria vita sembra appartenere ad una discreta maggioranza della popolazione. E’ il 64% del campione a sentirsene condizionato. 10 Rapporto di ricerca “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” Risposta Molto-Abbastanza Poco-Per niente Non risponde Totale dai 18 ai 24 anni 20,6 79,4 0,0 100,0 dai 25 ai 34 anni 57,5 40,7 1,8 100,0 dai 35 ai 44 anni 70,1 29,9 0,0 100,0 dai 45 ai 54 anni 69,7 29,7 0,7 100,0 dai 55 ai 64 anni 60,6 35,6 3,8 100,0 dai 65 ai 74 anni 64,9 32,4 2,7 100,0 oltre i 74 anni 72,7 22,7 4,5 100,0 Tabella 7a Soprattutto nelle età adulte si acquista questa consapevolezza. I giovanissimi, pur lamentando sintomi (62%, domanda 5) sono coloro che dichiarano in prevalenza di non risentirne. Domanda 8: “Per questi problemi che mi sta dicendo, ha consultato qualcuno in termini professionali ?” Richiesta di aiuto Sì No Non risponde Totale % 40,0 58,7 1,3 100,0 F 45,9 53,2 0,9 100,0 M 27,7 69,2 3,1 100,0 Tabella 8 La maggioranza degli italiani, come abbiamo visto, denuncia difficoltà di vita e disturbi di diversa natura, è convinta che tali disturbi abbiano conseguenze sulla vita e, sempre nella stessa percentuale, non fa niente per prendersene cura. Il 59% degli intervistati, infatti, non cerca aiuto per i disagi di cui si lamenta. I più trascurati in questo senso risultano i maschi e i residenti nel sud Italia. Richiesta di aiuto Sì No Non risponde Totale dai 18 ai 24 anni 14,7 85,3 dai 25 ai 34 anni 29,2 69,0 dai 35 ai 44 anni 41,6 56,9 dai 45 ai 54 anni 46,9 52,4 dai 55 ai 64 anni 50,0 46,2 dai 65 ai 74 anni 37,8 60,8 oltre i 74 anni 37,9 60,6 0,0 100,0 1,8 100,0 1,5 100,0 0,7 100,0 3,8 100,0 1,4 100,0 1,5 100,0 Tabella 8a Nella variabile età risaltano le persone tra i 18 e 24 anni. Questa fascia di età – nella quale se c’è disagio è in fase iniziale e sarebbe più utile intervenire -, risulta la più restia a chiedere aiuto. 11 Rapporto di ricerca “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” Domanda 9: “Chi ha consultato?” Esperto consultato % F M Medico di base 25,9 24,8 30,6 Medico specialista 30,4 26,2 45,2 Psichiatra 4,8 6,3 0,0 Neurologo 11,9 12,1 9,7 Psicologo/psicoterapeuta 19,3 21,8 9,7 Altro 7,8 8,7 4,8 Totale 92,2 91,3 95,2 Tabella 9 L’esperto più accreditato per cercare risposte risulta il medico specialista (non neurologo o psichiatra) che raccoglie il 31% delle preferenze seguito dal medico di base, scelto dal 26% degli intervistati. Se ne deduce che più della metà della popolazione (sommando le due percentuali) si orienta verso un’assistenza sanitaria con risposte di tipo biologico. Lo psicologo/psicoterapeuta recluta un’utenza di circa il 20% di coloro che cercano risposte. Nella categoria Altro, rappresentativa per il 5% degli intervistati, molto cara ai giovanissimi (40% di scelte), rientrano: farmacista, counselor, mago, filosofo new age. Interessanti anche le preferenze per sesso: gli uomini prediligono risposte di tipo organico indirizzandosi verso il medico specialista (45% delle scelte, quasi doppie rispetto alle donne) oppure il medico di base (30% per gli uomini). Le donne invece si dividono in modo abbastanza omogeneo tra medico di base, specialista e psicologo/psicoterapeuta, rivelandosi disponibili a prendere in considerazione gli aspetti mentali e non solo fisici del disagio. 12 Rapporto di ricerca “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” Esperto consultato % Nord Centro Sud Medico di base 25,9 29,8 21,6 23,2 Medico specialista 30,4 36,3 27,5 24,2 Psichiatra 4,8 4,0 7,8 4,2 Neurologo 11,9 4,8 9,8 22,1 Psicologo/psicoterapeuta 19,3 16,1 23,5 21,1 Altro 7,8 8,9 9,8 5,3 Totale 92,2 91,1 90,2 94,7 Tabella 9a Si può osservare come la richiesta di aiuto si distribuisca diversamente per zona geografica. Al nord si va di più dal medico specialista. Nelle regioni centrali dove lo psicologo è più “utilizzato” che nelle altre zone, risulta ridotto l’uso del medico di base. Al sud, invece, è molto considerato il neurologo, al pari più o meno del medico di base. dai 18 ai 24 anni dai 25 ai 34 anni dai 35 ai 44 anni dai 45 ai 54 anni dai 55 ai 64 anni dai 65 ai 74 anni oltre i 74 anni Medico di base 0,0 36,4 26,3 19,1 21,2 46,4 24,0 Medico specialista 40,0 21,2 26,3 30,9 38,5 21,4 44,0 Psichiatra 0,0 0,0 5,3 10,3 0,0 3,6 8,0 Neurologo 0,0 3,0 3,5 13,2 11,5 25,0 24,0 Psicologo/psicoterapeuta 20,0 30,3 22,8 23,5 19,2 3,6 0,0 Altro 40,0 9,1 15,8 2,9 9,6 0,0 0,0 Totale 60,0 90,9 84,2 97,1 90,4 100,0 100,0 Esperto consultato Tabella 9b A rivolgersi allo psicologo-psicoterapeuta sono soprattutto gli adulti tra i 35 e i 54 anni mentre gli anziani chiedono l’aiuto del neurologo. I giovanissimi (18-24 anni) si rivolgono al 13 Rapporto di ricerca “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” medico specialista nel 40% dei casi, allo psicologo nel 20% e nel significativo 40% alla categoria “misteriosa” Altro. Domanda 10: “Rispetto alla sua esperienza, come valuta l'offerta di assistenza psicologica da parte dei servizi pubblici e/o convenzionati (se l’ha avuta)?” Soddisfazione utenza Molto-Abbastanza adeguata Poco-Per niente adeguata % F M 36,0 33,3 50,0 40,7 45,2 16,7 Non risponde 23,3 21,4 33,3 Totale 100,0 100,0 100,0 Tabella 10 In questo caso il dato è relativo ad un sottocampione costituito da persone che hanno avuto modo di utilizzare un servizio dedicato all’assistenza psicologica pubblica. La valutazione sui servizi pubblici non è molto positiva. Come si nota, solo il 36% si esprime favorevolmente mentre un significativo 41% ne è insoddisfatto. Risultano sempre più esigenti le donne che esprimono la loro insoddisfazione in modo più marcato. Da non sottovalutare il 23% del campione che preferisce non esporsi. Soddisfazione utenza % Nord Centro Sud Molto-Abbastanza adeguata 36,0 37,7 44,1 30,2 Poco-Per niente adeguata 40,7 28,3 32,4 55,6 Non risponde 23,3 34,0 23,5 14,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 10a Gli utenti dei servizi pubblici del centro Italia si esprimono più favorevolmente, seguiti da quelli del nord. I più insoddisfatti dei servizi pubblici risultano i residenti al Sud. 14 Rapporto di ricerca “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” Domanda 11: “Se un giorno andasse per una visita dal suo medico di base e trovasse uno psicologo seduto accanto a lui ad ascoltarla, quanto troverebbe la cosa utile e opportuna?” MoltoAbbastanza Poco-Per niente Non risponde Totale % Nord Centro Sud 69,1 28,9 2,0 99,99 70,0 27,4 2,6 100,00 63,4 35,0 1,6 100,00 71,1 27,4 1,5 100,00 Tabella 11 L’idea di poter usufruire di un’assistenza psicologica di facile accesso, con la presenza di uno psicologo nello studio del proprio medico di base è stata accolta positivamente dal 69% degli intervistati. Risultano più disponibili ad un aiuto psicologico offerto insieme a quello medico le donne – ne sono in generale anche le maggiori utilizzatrici - ma rimane comunque un’ipotesi ben accolta in tutte le classi di età. MoltoAbbastanza Poco-Per niente Non risponde Totale % Nord Centro Sud 69,1 28,9 2,0 99,99 70,0 27,4 2,6 100,00 63,4 35,0 1,6 100,00 71,1 27,4 1,5 100,00 Tabella 11a Una piccola flessione nei dati riferiti al centro Italia può essere attribuita al fatto che nelle regioni centrali, come abbiamo visto, le persone sono più abituate a consultare lo psicologo, esiste anche una maggiore offerta soprattutto a livello privato, per cui la proposta medico-psicologo può essere vista come eventualità non indispensabile. MoltoAbbastanza Poco-Per niente Non risponde Totale Tabella 11b 15 dai 18 ai 24 anni dai 25 ai 34 anni dai 35 ai 44 anni dai 45 ai 54 anni dai 55 ai 64 anni dai 65 ai 74 anni oltre i 74 anni 61,8 34,5 3,6 100,00 81,3 16,5 2,2 100,00 74,4 23,2 2,4 100,00 63,7 35,8 0,5 100,00 75,2 24,2 0,7 100,00 71,9 25,8 2,3 100,00 47,2 48,1 4,6 99,97 Rapporto di ricerca “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” Per quanto riguarda le fasce di età, a parte gli over 74 per i quali affiora perplessità, la possibilità di un servizio psicologico risulta ben accolta dalle persone di tutte le età. I giovanissimi, riluttanti a farsi aiutare per i loro disagi, riservano invece per questa proposta una buona accoglienza: il 62% di loro la ritiene una cosa utile. 16 Rapporto di ricerca “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” CONCLUSIONI Lo studio ha rilevato nella popolazione italiana forme di disagio piuttosto diffuse, relative a tutte le età, espresse attraverso indicatori di diverso tipo come difficoltà di vita e disturbi “psicosomatici”. In particolare l’analisi ha rilevato: le difficoltà di vita, relative alla salute e al lavoro ma in modo consistente anche alle relazioni familiari, sono motivo di malessere per il 60% della popolazione; i sintomi di disagio (“disturbi psicosomatici” classici come colite, mal di testa, insonnia e psicologici come ansia e depressione) interessano il 67% del campione; esiste una forte correlazione tra difficoltà di vita e manifestazione di sintomi psicofisici. Coloro che denunciano momenti di particolare difficoltà di vita sono in prevalenza persone che sviluppano disturbi psicosomatici; è stata rilevata tra le persone la consapevolezza delle conseguenze che questi disturbi hanno sulla qualità di vita. Lo pensa il 64% del campione; è emersa una discreta resistenza, nella popolazione in generale, a farsi aiutare. Un aiuto di qualunque tipo è richiesto nel 41% dei casi. Difficoltà ad esporsi, paura di stigma sociale, inconsapevolezza della relazione tra eventi di vita e malattia, difficoltà nel reperire il tipo di aiuto necessario possono essere i motivi che trattengono le persone dal chiedere aiuto; nel 57% dei casi, la richiesta di aiuto si indirizza verso i medici (medico di base e specialisti). La tendenza è quella di interpretare il disagio prettamente in termini fisici, ignorando quelli emotivi, indirizzandosi quindi verso aiuti di tipo biologico. Ciò fa dedurre che buona parte del disagio psichico si riversi negli ambulatori e che sia poi il medico ha dover gestire la cura della salute mentale. Sempre tra le persone che decidono di farsi aiutare (il 41%), il 17% arriva dallo psichiatra o il neurologo. Lo psicologo o psicoterapeuta viene consultato nel 19% dei casi. La categoria “Altro”, il 10%, rappresenta coloro che si rivolgono ad altri esperti come: farmacista, sacerdote, counselor, filosofo new age; i servizi pubblici di assistenza psicologica sono poco apprezzati: solo il 36% dell’utenza si dichiara soddisfatto. Un dato interessante è quello inerente l’atteggiamento dei giovanissimi, ragazzi tra i 18-24 anni, rispetto al disagio psichico. Questa fascia di età particolarmente delicata e critica dal 17 Rapporto di ricerca “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” punto di vista di ciclo vitale, è quella che è risultata utilizzare meno, rispetto al resto della popolazione, i servizi di salute mentale nonostante sia questa la fase di vita in cui si manifestano la maggior parte dei disturbi mentali per la prima volta configurandosi come la fase in cui sarebbe più utile e proficuo intervenire. In particolare è emerso: il 20% dichiara di avere difficoltà di vita e il 61% accusa sintomi di vario tipo (disturbi fisici e psichici). Nella fascia di età successiva (25-34) queste percentuali sono significativamente più alte, rispettivamente 72% e 80%. Da ciò emerge una marcata difficoltà dei giovani di questa fascia di età nell’effettuare un collegamento tra disagio fisico, di vita e psicologico non riuscendo a connetterli tra loro in una concezione unitaria di mente e corpo; il tipo di problema più accusato è relativo all’ambito familiare (86% delle scelte) mentre risultano completamente lontani da preoccupazioni lavorative (0%); l’80% ritiene che questi disturbi non influiscano sulla loro vita; chiedono aiuto in pochissimi, il 15% di casi, la percentuale più bassa tra le diverse età. Timore di stigma sociale, onnipotenza adolescenziale, ambiente protetto della famiglia e delle strutture accademiche possono essere alcune delle motivazioni alla base di questa resistenza nel chiedere aiuto; i giovani che decidono di consultare qualcuno per farsi aiutare vanno in prevalenza dal medico (40% dei casi) o da altre figure come farmacista, maghi, sacerdote, filosofo new age (40% dei casi). I servizi di assistenza psicologica sono scelti solo nel 20% dei casi; di contro, si rilevano invece molto disponibili alla proposta di trovare lo psicologo dal proprio medico di base (62%). Anche la distribuzione nel modo di trattare il disagio tra Nord, Centro e Sud risulta interessante. Nel nord Italia ci si rivolge di più dal medico (di base e specialista) - 56% dei casi -, di meno, rispetto alle altre regioni, dallo psicologo (16%); nel centro dove viene utilizzato di più lo psicologo rispetto alle altre regioni 24% - risulta ridotto – sempre rispetto alle altre zone – il ricorso al medico di base; nel sud si nota un incremento, rispetto alle altre zone, del ricorso al neurologo, scelto dal 22% di coloro che vogliono risolvere il loro disagio. 18 Rapporto di ricerca “Come e dove si rivolgono gli italiani per il disagio psichico: un sondaggio su 1000 soggetti” Uno degli aspetti centrali di questa ricerca è stato indagare l’opinione della popolazione circa la possibile copresenza medico psicologo. L’atteggiamento degli italiani in merito alla proposta di un servizio psicologico offerto tramite la copresenza medico-psicologo nello studio del medico di base ha trovato ampio consenso tra la popolazione, in tutte le fasce di età. Il 69% degli intervistati ha espresso un parere favorevole. Interessante notare che la resistenza a chiedere aiuto di qualunque tipo, rilevata nel corso dell’analisi, viene superata nel momento in cui l’offerta di tipo psicologico viene proposta al pari di quella medica, cioè rivolta a tutti. Proprio coloro che in prevalenza non chiedono aiuto (i residenti al nord e i giovanissimi) sono poi quelli che riconoscono maggiormente l’utilità di uno psicologo dal medico. 19