CAPITOLO 8
Le origini del teatro latino
Il poeta Ovidio nella sua opera, l’Ars Amatoria narra che il ratto delle sabine avvenne
in un teatro, da questo possiamo capire che il teatro era un’occasione di incontro, con
suoni danze giochi e rappresentazioni, e aveva una stretta connessione con la vita
dello stato. Nel 240 Livio Andronico mise in scena una fabula, un intreccio unitario
con un copione scritto. Questo evento segnò una svolta importante, Livio sperimentò
la messa in scena di un dramma greco tradotto in latino. In seguitò si continuò a
rappresentare traduzioni di drammi greci,che portarono al sorgere delle cultura latina,
ma alla scomparsa del teatro della tradizione locale.
Si rappresentavano drammi, ovvero erano azioni sceniche perché venivano “agite”
davanti agli spettatori. ( drama=azione, teatro=theaomai=guardo)
I testi erano in versi, con parti recitate, cantate e musicate, spesso con il coro.
C’erano tre forme: la tragedia, la commedia e il dramma satiresco (farsa).
In Grecia il teatro era un rito incentrato sui valori religiosi e politici della polis. Le
rappresentazioni erano messe in scena durante gli agoni tragici, in occasione delle
grandi feste. In gara c’erano tre poeti che rappresentavano in tre giorni, ognuno, tre
tragedie e una farsa e il quarto giorno tutti la commedia. Partecipavano solo i cittadini
maschi e il teatro rappresentava un forte momento educativo.
A Roma il teatro era un modo di solennizzare un evento, veniva spesso esposto un
bottino di guerra e il teatro faceva concorrenza alle esibizioni dei funamboli e ai
giochi dei gladiatori. Era un occasione di divertimento e partecipavano tutti i
cittadini. Il teatro era formato da un palco e da una cavea, una serie di gradinate in
semicerchio dove vi erano gli spettatori. Nelle prime file vi erano i senatori poi per
quattordici file vi erano i membri dell’ordine equestre e infine i cittadini.
Pero ci fu il bisogno di adattare i testi greci per compiacere il pubblico romano.
Il teatro greco diffusosi nell’età ellenistica, venne a contatto con i popoli italiani
presso gli Osci e in tutta l’Italia Meridionale (Magna Grecia). Gli artisti di Dioniso
erano una associazione che faceva delle tournees per diffondere la cultura del teatro.
Vennero a Roma nel 186 in occasione dei ludi di Marco Fulvio Nobiliore.
In Grecia si usava reintepretare le opere dei tre maggiori esponenti del teatro greco
(teatro di repertorio).
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