Fio, fis, factum sum, fiĕri
Fio fra i verbi irregolari, è il più complesso.
Esso ha anzi tutto tre significati:
1. esser fatto; in questo senso si usa come passivo di facio
Fiat voluta tua! Lectio II
2. divenire, con senso intransitivo;
narrabo quomodo ipse ob eam gratiam servus factus sim
3. accadere; con questo significato si usa solo nelle terze persone singolari con valore impersonale:
Es. fit ut…, factum est ut…= accade che…, accadde che…
Il suo tema verbale è fi, col quale non ha coniugazione completa; essa viene integrata con forme
desunte da facio e da sum.
Da facio esso prende:
1. il participio perfetto factus= fatto, divenuto;
2. il perfetto indicativo factus sum = “sono stato fatto” o “divenni”, e tutti i tempi da esso
derivati: factus eram, factus ero, ecc…;
3. il gerundivo faciendus, -a – um = da farsi
Da sum, solo nel senso intransitivo di “divenire”, prende:
1. il participio futuro futurus = che diverrà;
2. l’infinito futuro fore o futurum (am-um) esse= essere per avvenire, per accadere; come
passivo di facio si usa: factum iri.
L’infinito presente fieri è di forma passiva (l’attivo fiere è di uso rarissimo).
Nell’imperfetto congiuntivo fierem e nell’infinito fieri il verbo fio segue la 3° anziché la 4°
coniugazione.