ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER I SERVIZI COMMERCIALI, TURISTICI E SOCIALI “Paolo BOSELLI” LA VITA SULLA TERRA DAL TESTO “Biologia: le caratteristiche della vita” di Nicoletti – Peretti - Somaschi CEDAM UNITÀ DIDATTICA rivolta a studenti stranieri con livello di competenza in italiano pari a A2 e B1 A cura delle Professoresse RICCHETTI Incoronata e BICEGO Vilma Progetto SOSItalia 2009 Prof.sse I. Ricchetti e V. Bicego 1 1.1 Cos’è la Biologia La Biologia (dal greco bios = vita e logós = studio) viene definita scienza della vita, in quanto si occupa di tutto ciò che riguarda la vita: dalle caratteristiche e dalla storia evolutiva dei viventi alle interazioni fra organismi e ambiente. Essa comprende varie discipline fra le quali ricordiamo: - la biochimica, scienza che studia la composizione chimico-fisica degli esseri viventi e le relative trasformazioni; - la genetica, scienza che studia l’ereditarietà e la variabilità dei caratteri; - la sistematica; scienza che si occupa della classificazione degli esseri viventi tenendo conto del processo evolutivo; - l’ecologia (dal greco óikos = casa e logós = studio), scienza che studia le interazioni fra gli esseri viventi e il loro ambiente naturale. BIOLOGIA vita studio La biologia è la scienza che studia la vita, le caratteristiche degli esseri viventi, le loro trasformazioni, i loro rapporti. La biologia comprende la biochimica la genetica la sistematica l’ecologia La BIOCHIMICA studia: la composizione chimica e fisica degli esseri viventi le trasformazioni chimiche e fisiche degli esseri viventi La GENETICA studia: la trasmissione dei caratteri ereditari La SISTEMATICA studia: la classificazione degli esseri viventi L’ECOLOGIA studia: i rapporti tra gli esseri viventi e l’ambiente Prof.sse I. Ricchetti e V. Bicego 2 1.2 La biosfera Osservando lo spazio che ci circonda, possiamo vedere ovunque esseri viventi, Piante, Animali, Funghi, …, e anche dove non ne vediamo, sappiamo che esistono organismi microscopici, come i Batteri. Questo ci porta a pensare che la vita sia presente ovunque sulla Terra. In realtà sembra così, perché noi stessi siamo immersi nella biosfera (da bios = vita e sphaire = sfera), cioè nello spazio in cui esiste la vita. La biosfera è formata dalla parte più bassa dell’atmosfera, dall’idrosfera e dalla parte più superficiale della litosfera (fig. 1.2). Nell’atmosfera, infatti, la vita è presente solo negli strati più bassi, fino a un’altezza di qualche migliaio di metri, e la litosfera è popolata solo negli strati più superficiali, fino a una profondità di alcune decine di metri. La biosfera, quindi, rappresenta una minima parte del sistema Terra, come una pellicola che si può considerare sottilissima al confronto con le dimensioni del nostro pianeta. Figura 1.2 Biosfera parte della Terra popolata da esseri viventi Idea principale: la biosfera è lo spazio dove esiste la vita. Idee secondarie: la LITOSFERA (sfera delle rocce; lito = roccia, pietra) è la parte esterna della Terra la vita è presente nella parte più bassa dell’atmosfera, nell’Idrosfera e nella parte più superficiale (esterna) della litosfera la BIOSFERA (sfera della vita) è una piccola parte della Terra e può essere considerata una pellicola. l’ATMOSFERA (sfera dell’aria) è lo strato (l’involucro) di aria che avvolge la Terra l’IDROSFERA (sfera delle acque) è l’insieme di tutte le acque presenti sulla Terra. Prof.sse I. Ricchetti e V. Bicego 3 1.3 L’ecosistema L’unità funzionale fondamentale della biosfera è l’ecosistema: esso è formato da esseri viventi che interagiscono fra loro e con le sue caratteristiche fisiche e chimiche costituisce il biotopo, gli esseri viventi che lo popolano costituiscono la biocenosi, o comunità biologica. L’insieme formato da biotopo e biocenosi costituisce l’ecosistema (fig. 1.3). Consideriamo l’ecosistema bosco: le felci, i faggi, i castagni, i Batteri, le chiocciole, gli scarabei, i Funghi, le talpe, gli scoiattoli, i pettirossi, … sono alcuni degli esseri viventi che costituiscono il biotopo. L’insieme degli individui che formano la biocenosi può essere suddiviso in più popolazioni, formate da individui della stessa specie. Le popolazioni dipendono le une dalle altre, per cui una modificazione relativa a una certa specie si ripercuote, a catena, su tutte le altre della comunità biologica. È classico l’esempio delle popolazioni di lepri (Lepus americanus) e di linci camadesi (Felis canadensis) le cui variazioni sono state studiate in base al numero di pelli vendute dai cacciatori alla Compagnia della Baia di Hudson. Osservando il grafico (fig.1.6) possiamo vedere come l’aumento del numero delle lepri portava, dopo circa 1-2 anni a un aumento del numero delle linci, che, cibandosi quasi esclusivamente di lepri, avevano a disposizione abbondante nutrimento. Quando le lepri cominciavano a diminuire, dopo un anno iniziava anche la diminuzione delle linci, perché veniva a scarseggiare il loro cibo principale. Queste fluttuazioni cicliche si ripetono costantemente in ogni ecosistema, finché non interviene qualche fattore esterno a modificare l’equilibrio. Da quanto abbiamo detto finora si può facilmente capire che, all’interno della biosfera, la vita è organizzata a diversi livelli. L’ECOSISTEMA è formato da organismi viventi che sono in relazione tra loro e con l’ambiente in cui vivono. L’ECOSISTEMA è formato da: BIOTOPO BIOCENOSI Prof.sse I. Ricchetti e V. Bicego 4 BIOTOPO (bios = vita, topos = luogo) è la componente non vivente dell’ecosistema, è formato dall’ambiente con le caratteristiche chimiche (acqua, gas, natura chimica del suolo) e fisiche (luce, temperatura, pressione, natura rocciosa del suolo). BIOCENOSI o Comunità Biologica (bios = vita, koinosis = unione) è la componente vivente, è formata dall’insieme di tutte le POPOLAZIONI di organismi che abitano l’ecosistema. La POPOLAZIONE è l’insieme di organismi della stessa SPECIE che vivono nello stesso luogo. Le popolazioni di una stessa biocenosi tendono ad essere in equilibrio tra loro. La SPECIE è l’insieme di organismi simili in grado di accoppiarsi e di generare una prole fertile (figli in grado di generare altri figli) Figura 1.3 l’ecosistema è formato dagli esseri viventi (biocenosi) che interagiscono tra loro (sono in relazione tra loro) e con l’ambiente (biotopo) 1.4 L’habitat e la nicchia ecologica Il biotopo è lo spazio da una comunità biologica, caratterizzato dalle sue proprietà fisiche e chimiche; ad esempio, se consideriamo l’ecosistema stagno, il biotopo non è semplicemente la superficie occupata dalle acque e dalla vegetazione circostante, ma anche l’insieme delle caratteristiche chimiche dell’acqua e del suolo e delle condizioni di luce, temperatura, umidità che si determinano. Prof.sse I. Ricchetti e V. Bicego 5 All’interno del biotopo gli individui di ciascuna specie vivono in un determinato spazio, detto habitat. Ad esempio l’habitat della felce è il sottobosco, l’habitat dei girini è l’acqua stagnante, l’habitat dello scoiattolo sono gli alberi dei boschi. Con il termine nicchia ecologica, invece, si intende non solo lo spazio fisico occupato da una specie, ma anche il ruolo di questa specie nella comunità biologica e le risorse che utilizza. Nell’ecosistema bosco, ad esempio, in un albero di faggio possiamo riconoscere diverse nicchie ecologiche: sulla corteccia vivono Funghi e licheni e nel suo interno larve di Insetti che sono nutrimento per il picchio; fra i rami e le foglie vivono Insetti, Uccelli e scoiattoli che sene cibano, vi trovano riparo e fabbricano i loro nidi; ai piedi dell’albero vivono Funghi, Vermi, lombrichi e Insetti che si annidano tra le foglie morte e si nutrono di resti vegetali. Ogni essere vivente ha in natura un ruolo ben definito; questo concetto risulta particolarmente chiaro quando si prendono in esame le nicchie ecologiche, anche in ambienti molto limitati (figg 1.8 e 1.9) Idea principale: ogni specie vive in un certo spazio chiamato habitat (esempio: gli scoiattoli sugli alberi, i girini nell’acqua dello stagno) la nicchia ecologica indica oltre allo spazio fisico dove vive la specie: a) il ruolo della specie nella biocenosi (o comunità biologica) b) le risorse che la specie usa Nell’ecosistema BOSCO, in un albero ci sono molte nicchie ecologiche: a) sulla corteccia ci sono funghi e licheni b) dentro la corteccia ci sono larve di insetti, il picchio mangia queste larve c) fra i rami e le foglie vivono insetti, uccelli e scoiattoli d) ai piedi del faggio vivono lombrichi, vermi, funghi, insetti. Prof.sse I. Ricchetti e V. Bicego 6 Figura 1.8 sinistra: sull’albero ci sono diverse specie di picchio rosso. Ogni specie cerca il cibo in un diverso punto dell’albero. Il picchio rosso maggiore cerca il cibo nel tronco; il picchio rosso mezzano (medio, di mezzo) cerca il cibo nei rami più grossi; il picchio rosso minore cerca il cibo nei rami più sottili. Figura 1.9 destra: i trampolieri si dividono il territorio in base alla lunghezza delle zampe 1.5 I fattori ecologici Ogni ambiente della Terra presenta caratteristiche fisiche e chimiche particolari: ad esempio l’ambiente desertico è caratterizzata da mancanza di acqua, l’ambiente dello stagno dalla presenza di una massa d’acqua raccolta in un bacino, l’ambiente della foresta pluviale da abbondanti e frequenti precipitazioni, e così via. Gli esseri viventi che popolano ciascun ambiente hanno la possibilità di svolgere le proprie funzioni in relazione alle caratteristiche dell’ecosistema: infatti nel deserto vivono piante capaci di sopportare condizioni di estrema siccità, nello stagno vivono piante capaci di galleggiare sulla superficie dell’acqua, nella foresta pluviale vivono piante che assorbono anche l’acqua atmosferica con radici aeree. Qualunque elemento di un ecosistema, capace di influenzare la vita degli esseri viventi che vi abitano, viene definito fattore ecologico. I fattori ecologici vengono distinti in: fattori abiotici e fattori biotici. In un ecosistema, il fattore ecologico è qualunque elemento capace di influenzare la vita degli esseri viventi. Esempi di fattori ecologici: a) la mancanza di acqua nel deserto le piante del deserto hanno foglie a forma di aghi per sopportare la mancanza d’acqua b) l’umidità delle foreste pluviali le piante hanno radici lungo il tronco per assorbire l’umidità. I fattori ecologici possono essere: FATTORI ABIOTICI o FATTORI BIOTICI. I fattori abiotici I fattori che dipendono dalle caratteristiche fisico-chimiche di un ambiente sono detti fattori abiotici. Alcuni di questi fattori determinano, nel loro complesso, il clima caratteristico dell’ecosistema, e sono la luce, la temperatura, l’acqua, l’umidità, la pressione, le precipitazioni; altri dipendono dalle caratteristiche del substrato e sono, ad esempio, la Prof.sse I. Ricchetti e V. Bicego 7 salinità, la concentrazione dell’ossigeno e, in generale, la composizione chimica delle acque (negli ambienti acquatici) o del terreno (negli ambienti terrestri). La luce è indispensabile per la sopravvivenza degli esseri viventi ed è un fattore determinante nei ritmi biologici. La nostra stessa vita è influenzata dall’alternarsi del dì e della notte: le ore di buio sono dedicate al sonno, durante il quale le attività continuano, ma con un ritmo più lento, consentendo all’organismo di recuperare le energie utilizzate durante il giorno. Anche negli altri Animali e nelle Piante l’alternarsi del dì e della notte e delle stagioni influisce sulle attività vitali: basti pensare alla fioritura delle Piante in primavera o alla caduta delle foglie in autunno, oppure alle Piante che schiudono i loro fiori al sorgere del Sole e li richiudono al tramonto. L’energia luminosa del sole, inoltre, permette il processo di fotosintesi, che vedremo in dettaglio nei prossimi Capitoli. La temperatura varia in relazione a numerosi fattori, tra cui la latitudine e l’altitudine: essa infatti diminuisce man mano che si procede dall’equatore ai poli e man mano che aumenta l’altezza sul livello del mare. Le attività vitali si possono svolgere normalmente fra 0 °C e +50 °C, anche se esistono molte eccezioni, come alcuni Batteri che vivono anche a + 90 °C; infatti le temperature troppo alte possono generare alterazioni nelle molecole organiche, mentre temperature troppo basse possono provocare il congelamento dei liquidi che circolano nel corpo degli organismi. L’acqua, oltre ad essere habitat naturale per molte specie animali e vegetali, è indispensabile per il metabolismo della cellula, di cui è uno dei costituenti principali. Il suolo è il substrato nel quale svolgono le loro attività vitali moltissimi esseri viventi. La vita di questi organismi dipende, come quella di tutti gli esseri viventi, dalle proprietà fisiche e chimiche dell’ambiente in cui vivono, ma, al tempo stesso, le caratteristiche del terreno vengono modificate, nel tempo, dalla presenza degli organismi che vi abitano. Sono FATTORI ABIOTICI: la LUCE è indispensabile per la vita; la luce del sole permette la fotosintesi clorofilliana; la vita è regolata dalla luce (alternanza delle stagioni, alternanza giorno-notte…) la TEMPERATURA diminuisce allontanandosi dall’equatore (con la latitudine) e salendo sul livello del mare (altitudine). Le attività vitali si svolgono tra 0 °C e +50 °C l’ACQUA è uno dei componenti (= degli elementi) principali delle cellule, è l’habitat di molte specie il SUOLO è il luogo dove vivono molti esseri viventi che modificano le sue caratteristiche. Prof.sse I. Ricchetti e V. Bicego 8 I fattori biotici I fattori biotici sono determinati dalle interazioni fra esseri viventi che vivono in uno stesso ecosistema. Gli organismi di una comunità biologica interagiscono gli uni con gli altri, deternminando un complesso sistema di relazioni che possono riguardare: organismi della stessa specie (relazioni omotipiche); organismi di specie diverse (relazioni eterotipiche). Le relazioni possono essere di tipo competitivo, di antagonismo o di cooperazione. Fra Piante o Animali della stessa specie o di specie diverse, si instaurano rapporti di competizione quando le risorse naturali, offerte dal territorio in cui essi vivono, non sono sufficienti per tutti. Le Piante sono in competizione per la luce, per l’acqua e le sostanze nutritive che assorbono dal terreno; gli Animali entrano in competizione per procurarsi il cibo, conquistare una femmina o occupare un determinato territorio; per questi motivi spesso si scatenano, fra i maschi della stessa specie, lotte selvagge. I rapporti di antagonismo comprendono la predazione e il parassitismo. La predazione è il rapporto che esiste fra preda e predatore (fig. 1.14): le vittime dei predatori sono gli animali più deboli, i cuccioli, gli animali feriti o quelli più vecchi: con la caccia viene operata una selezione naturale per cui sopravvivono solo gli animali più forti. Fig. 1.14 nella savana si osservano frequentemente scene di caccia, in cui la preda viene catturata dal predatore. Una forma particolare di predazione è il parassitismo: un organismo che vive a spese di un organismo ospite che viene danneggiato, ma, in genere, non viene ucciso, perché dalla sua sopravvivenza dipende la vita del parassita. Esistono parassiti come i pidocchi, le zecche e le pulci che si annidano e vivono all’esterno del corpo ospite, nutrendosi soprattutto di sangue; gli altri invece, vivono all’interno dell’ospite: ad esempio la tenia si attacca alle pareti dell’intestino dell’Uomo cibandosi delle sostanze ingerite dall’ospite. Sono parassiti anche molti Batteri, i virus e alcune specie di Funghi. Fra i parassiti delle Piante ci sono molti Insetti, come le cocciniglie e gli afidi. I rapporti di cooperazione possono essere di simbiosi mutualistica o di commensalismo. Un’associazione tra due organismi che risulta vantaggiosa per entrambi si dice simbiosi mutualistica (Fig. 1.15). Fig. 1.15 L’associazione fra il paguro e l’attinia è un esempio di simbiosi mutualistica: il paguro è solito nascondere il suo addome molle nel guscio o nella conchiglia vuota dei Molluschi su cui trova dimora l’attinia; con i suoi tentacoli l’attinia offre protezione al paguro, che ricambia trasportandola sul fondo del mare alla ricerca del cibo. Prof.sse I. Ricchetti e V. Bicego 9 Nelle praterie africane si vedono, frequentemente, giraffe, elefanti, rinoceronti, … in compagnia di bufaghe (fig. 1.16) che si lasciano trasportare: gli Uccelli procurano sollievo ai Mammiferi liberandoli da parassiti fastidiosi, come le zecche e le pulci, di cui essi si nutrono; inoltre, segnalano ai loro compagni di viaggio la presenza di predatori, alzandosi in volo in modo frettoloso. Ci sono inoltre organismi che dipendono completamente l’uno dall’altro e vivono come se fossero un unico organismo: è il caso del lichene (fig. 1.17) che è un’associazione fra un Fungo e un’Alga. Quando il rapporto di cooperazione fra due organismi è vantaggioso per uno dei due e non reca né benefici né danni all’altro, si parla di commensalismo. Fig. 1.16 Bufaga su una giraffa Fig. 1.17 Licheni Tutti gli organismi che vivono e interagiscono in un ecosistema rappresentano i FATTORI BIOTICI Queste relazioni possono essere: relazioni omotipiche se riguardano organismi della stessa specie relazioni eterotipiche se riguardano organismi di specie diverse Le relazioni possono inoltre essere: relazioni COMPETITIVE relazioni di ANTAGONISMO relazioni di COOPERAZIONE Le relazioni COMPETITIVE si hanno quando ci sono poche risorse naturali ed è necessario lottare per conquistarle. Sono relazioni competitive la lotta per la conquista del cibo, la lotta per la conquista della femmina Le relazioni di ANTAGONISMO sono di due tipi: PREDAZIONE: il più forte (predatore) sottomette il più debole (preda) PARASSITISMO: un organismo (parassita) vive a spese di un altro (chiamato ospite) che viene danneggiato ma non ucciso. Sono parassiti i pidocchi, le zecche che si Prof.sse I. Ricchetti e V. Bicego 10 nutrono del sangue dell’ospite. E’ un parassita la tenia (verme solitario) che vive dentro l’ospite e si nutre delle sostanze che egli mangia. Le reazioni di COOPERAZIONE possono essere di due tipi: vantaggiose per tutti e due (simbiosi mutualistica) vantaggiosa solo per uno senza dare danni all’altro (commensalismo) 1.6 Catene e reti alimentari Sappiamo già che in un ecosistema gli organismi che formano la comunità biologica stabiliscono fra loro relazioni di vario tipo; una delle più importanti riguarda l’alimentazione: ogni essere vivente, infatti, ha bisogno di nutrirsi e nell’ambiente in cui vive deve trovare le sostanze necessarie. Con il termine catena alimentare si indicano i rapporti alimentari che si stabiliscono fra gli organismi che formano una comunità biologica. Come in una catena ogni anello è legato al precedente e al successivo, così nella catena alimentare ogni essere vivente si nutre di quello che lo precede nella catena e costituisce nutrimento per quello che lo segue. In una catena alimentare si possono riconoscere tre anelli fondamentali: produttori, consumatori, decompositori ( o bioriduttori) (fig. 1.18). fig. 1.18 Catena alimentare I produttori sono gli organismi autotrofi, cioè quelli che, essendo provvisti di clorofilla, attraverso il processo della fotosintesi, riescono a produrre sostanze organiche. I produttori sono gli unici esseri viventi che riescono a utilizzare l’energia del Sole e a trasformarla in energia chimica che rimane <intrappolata> nei legami fra gli atomi delle grosse molecole organiche. Il ruolo di produttori è svolto, negli ambienti acquatici, dalle piante acquatiche, dalle Alghe e da esseri unicellulari come le Alghe azzurre e le Diatomee, negli ambienti terrestri da tutte le Piante e dalle Alghe azzurre. I consumatori sono gli organismi eterotrofi, cioè quelli che, incapaci di produrre sostanze organiche, devono prenderle da altri esseri viventi. I consumatori di 1° ordine sono gli organismi che si nutrono direttamente di vegetali, cioè gli erbivori; i consumatori di 2° ordine sono quelli che si nutrono degli erbivori, cioè i carnivori; i consumatori di 2°, 3°, 4°, … ordine sono i carnivori che, a loro volta, si nutrono di carnivori. I decompositori, o bioriduttori, sono quegli organismi che decompongono i resti animali o vegetali in minerali che vengono riutilizzati dai produttori. Prof.sse I. Ricchetti e V. Bicego 11 I bioriduttori hanno, quindi, un compito importantissimo perché, trasformando le complesse sostanze organiche in semplici molecole inorganiche, consentono la riutilizzazione di quegli elementi che, altrimenti, andrebbero perduti per sempre. Il ruolo dei bioriduttori è svolto, gradualmente, da vari organismi: Insetti necrofori (che si nutrono, cioè, di animali morti), Vermi, piccoli Crostacei, Funghi, muffe e, infine, Batteri che completano la trasformazione in minerali. In questo modo i decompositori chiudono il ciclo della materia che, dall’ambiente, passa da un essere vivente all’altro, attraverso la catena alimentare, e torna nuovamente all’ambiente. Sia i consumatori che i decompositori sono eterotrofi, perché si nutrono di sostanze organiche provenienti da altri esseri viventi. Gli organismi che si trovano nella stessa posizione della catena alimentare si dice che appartengono allo stesso livello trofico (fig. 1.19); quindi: al primo livello trofico appartengono i produttori; al secondo livello trofico appartengono gli erbivori; al terzo livello trofico appartengono i carnivori che si cibano di erbivori; al quarto livello trofico appartengono i carnivori che si cibano di carnivori; e così via … Gli onnivori, come noi, appartengono a diversi livelli trofici: infatti noi siamo consumatori di 1° ordine quando ci nutriamo di vegetali, o consumatori di 2°, 3° … ordine quando mangiamo cibi di origine animale. Le catene alimentari non sono separate l’una dall’altra, ma si intersecano, formando un complesso sistema di relazioni, detto rete alimentare. Fig. 1.19 in una semplice catena alimentare dell’ecosistema marino i vari organismi possono occupare livelli trofici diversi. In un ECOSISTEMA gli organismi stabiliscono relazioni tra di loro. Ogni organismo si nutre e deve trovare il cibo nell’ambiente dove vive. In una comunità biologica si crea una CATENA ALIMENTARE dove gli organismi sono legati tra di loro: ogni essere vivente si nutre dell’elemento che viene prima ed è mangiato dall’essere che viene dopo. Ogni catena alimentare è formata da: PRODUTTORI (autotrofi): producono sostanze organiche. Sulla terra sono le piante, in acqua sono le piante acquatiche, le alghe unicellulari e le alghe azzurre. Prof.sse I. Ricchetti e V. Bicego 12 CONSUMATORI (eterotrofi): non sanno produrre sostanze organiche, le prendono dagli altri. I consumatori sono di 1° ordine se si nutrono dei produttori (erbivori), 2°, 3°, 4°, … ordine se si nutrono di altri consumatori (carnivori) DECOMPOSITORI (o bioriduttori): sono organismi che decompongono i resti animali o vegetali, trasformando le sostanze organiche in sostanze inorganiche queste vengono poi riutilizzate dai produttori. Sono decompositori alcuni insetti che mangiano animali morti, i vermi, i funghi, le muffe e i batteri. Le CATENE ALIMENTARI non sono separate; i rapporti tra le diverse catene alimentari creano una RETE ALIMENTARE In una catena alimentare (catena trofica) troviamo diversi livelli trofici, al primo livello c’è sempre un produttore, all’ultimo livello c’è sempre un bioriduttore (decompositore). I produttori sono autotrofi, i consumatori e i decompositori sono eterotrofi La CATENA ALIMENTARE è formata da più livelli trofici: I livello: produttori II livello:erbivori III - IV livello: sono i carnivori che si nutrono di altri carnivori L’uomo è onnivoro, egli appartiene al II livello se mangia vegetali, al III se mangia erbivori, al IV se mangia carnivori PROVE DI VERIFICA DOMANDE di RIEPILOGO (da rispondere con l’uso del testo) I lezione 1. Che cos’è la biologia? 2. In quali parti della Terra è presente la vita? 3. Che cos’è un ecosistema? 4. Che cos’è il biotopo? 5. Che cos’è la biocenosi? 6. Che cos’è una popolazione? 7. Che cos’è una specie? 8. Che cos’è l’habitat? 9. Che cos’è la nicchia ecologica? II lezione 1. Quali elementi caratterizzano un ecosistema? 2. Parla dei fattori abiotici. 3. Che cosa sono i fattori biotici? 4. Quali sono le relazioni esistenti tra organismi? Descrivile. 5. Che cos’è il parassitismo? III lezione 1. Che cos’è una catena alimentare? 2. Che cosa sono i produttori? 3. Perché i consumatori si chiamano eterotrofi? 4. Qual è il compito dei decompositori? 5. Che cos’è una rete alimentare? Prof.sse I. Ricchetti e V. Bicego 13