ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO
PER I SERVIZI COMMERCIALI, TURISTICI E SOCIALI
“Paolo BOSELLI”
LA VITA SULLA TERRA
DAL TESTO “Biologia: le caratteristiche della vita”
di Nicoletti – Peretti - Somaschi CEDAM
UNITÀ DIDATTICA rivolta a studenti stranieri
con livello di competenza in italiano pari a A2 e B1
A cura delle Professoresse RICCHETTI Incoronata e BICEGO Vilma
Progetto SOSItalia 2009
Prof.sse I. Ricchetti e V. Bicego
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1.1 Cos’è la Biologia
La Biologia (dal greco bios = vita e logós = studio) viene definita scienza della vita, in
quanto si occupa di tutto ciò che riguarda la vita: dalle caratteristiche e dalla storia
evolutiva dei viventi alle interazioni fra organismi e ambiente.
Essa comprende varie discipline fra le quali ricordiamo:
- la biochimica, scienza che studia la composizione chimico-fisica degli esseri viventi e
le relative trasformazioni;
- la genetica, scienza che studia l’ereditarietà e la variabilità dei caratteri;
- la sistematica; scienza che si occupa della classificazione degli esseri viventi tenendo
conto del processo evolutivo;
- l’ecologia (dal greco óikos = casa e logós = studio), scienza che studia le interazioni
fra gli esseri viventi e il loro ambiente naturale.
BIOLOGIA
vita studio
La biologia è la scienza che studia la vita, le caratteristiche degli esseri viventi, le loro
trasformazioni, i loro rapporti.
La biologia comprende

la biochimica

la genetica

la sistematica

l’ecologia
La BIOCHIMICA studia:

la composizione chimica e fisica degli esseri viventi

le trasformazioni chimiche e fisiche degli esseri viventi
La GENETICA studia:

la trasmissione dei caratteri ereditari
La SISTEMATICA studia:

la classificazione degli esseri viventi
L’ECOLOGIA studia:

i rapporti tra gli esseri viventi e l’ambiente
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1.2 La biosfera
Osservando lo spazio che ci circonda, possiamo vedere ovunque esseri viventi, Piante,
Animali, Funghi, …, e anche dove non ne vediamo, sappiamo che esistono organismi
microscopici, come i Batteri.
Questo ci porta a pensare che la vita sia presente ovunque sulla Terra. In realtà sembra
così, perché noi stessi siamo immersi nella biosfera (da bios = vita e sphaire = sfera),
cioè nello spazio in cui esiste la vita.
La biosfera è formata dalla parte più bassa dell’atmosfera, dall’idrosfera e dalla parte
più superficiale della litosfera (fig. 1.2).
Nell’atmosfera, infatti, la vita è presente solo negli strati più bassi, fino a un’altezza di
qualche migliaio di metri, e la litosfera è popolata solo negli strati più superficiali, fino a
una profondità di alcune decine di metri.
La biosfera, quindi, rappresenta una minima parte del sistema Terra, come una pellicola
che si può considerare sottilissima al confronto con le dimensioni del nostro pianeta.
Figura 1.2 Biosfera parte della Terra popolata da esseri viventi
Idea principale: la biosfera è lo spazio dove esiste la vita.
Idee secondarie:

la LITOSFERA (sfera delle rocce; lito = roccia, pietra) è la parte esterna della Terra

la vita è presente nella parte più bassa dell’atmosfera, nell’Idrosfera e nella parte più
superficiale (esterna) della litosfera

la BIOSFERA (sfera della vita) è una piccola parte della Terra e può essere considerata
una pellicola.

l’ATMOSFERA (sfera dell’aria) è lo strato (l’involucro) di aria che avvolge la Terra

l’IDROSFERA (sfera delle acque) è l’insieme di tutte le acque presenti sulla Terra.
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1.3 L’ecosistema
L’unità funzionale fondamentale della biosfera è l’ecosistema: esso è formato da esseri
viventi che interagiscono fra loro e con le sue caratteristiche fisiche e chimiche
costituisce il biotopo, gli esseri viventi che lo popolano costituiscono la biocenosi, o
comunità biologica.
L’insieme formato da biotopo e biocenosi costituisce l’ecosistema (fig. 1.3).
Consideriamo l’ecosistema bosco: le felci, i faggi, i castagni, i Batteri, le chiocciole, gli
scarabei, i Funghi, le talpe, gli scoiattoli, i pettirossi, … sono alcuni degli esseri viventi
che costituiscono il biotopo.
L’insieme degli individui che formano la biocenosi può essere suddiviso in più
popolazioni, formate da individui della stessa specie.
Le popolazioni dipendono le une dalle altre, per cui una modificazione relativa a una
certa specie si ripercuote, a catena, su tutte le altre della comunità biologica.
È classico l’esempio delle popolazioni di lepri (Lepus americanus) e di linci camadesi
(Felis canadensis) le cui variazioni sono state studiate in base al numero di pelli
vendute dai cacciatori alla Compagnia della Baia di Hudson. Osservando il grafico
(fig.1.6) possiamo vedere come l’aumento del numero delle lepri portava, dopo circa 1-2
anni a un aumento del numero delle linci, che, cibandosi quasi esclusivamente di lepri,
avevano a disposizione abbondante nutrimento.
Quando le lepri cominciavano a diminuire, dopo un anno iniziava anche la diminuzione
delle linci, perché veniva a scarseggiare il loro cibo principale.
Queste fluttuazioni cicliche si ripetono costantemente in ogni ecosistema, finché non
interviene qualche fattore esterno a modificare l’equilibrio.
Da quanto abbiamo detto finora si può facilmente capire che, all’interno della biosfera,
la vita è organizzata a diversi livelli.
L’ECOSISTEMA è formato da organismi viventi che sono in relazione tra loro e con l’ambiente
in cui vivono.
L’ECOSISTEMA è formato da:
BIOTOPO
BIOCENOSI
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BIOTOPO (bios = vita, topos = luogo) è la componente non vivente dell’ecosistema, è formato
dall’ambiente con le caratteristiche chimiche (acqua, gas, natura chimica del suolo) e fisiche
(luce, temperatura, pressione, natura rocciosa del suolo).
BIOCENOSI o Comunità Biologica (bios = vita, koinosis = unione) è la componente vivente, è
formata dall’insieme di tutte le POPOLAZIONI di organismi che abitano l’ecosistema.
La POPOLAZIONE è l’insieme di organismi della stessa SPECIE che vivono nello stesso luogo.
Le popolazioni di una stessa biocenosi tendono ad essere in equilibrio tra loro.
La SPECIE è l’insieme di organismi simili in grado di accoppiarsi e di generare una prole fertile
(figli in grado di generare altri figli)
Figura 1.3 l’ecosistema è formato dagli esseri viventi (biocenosi) che interagiscono tra loro (sono in
relazione tra loro) e con l’ambiente (biotopo)
1.4 L’habitat e la nicchia ecologica
Il biotopo è lo spazio da una comunità biologica, caratterizzato dalle sue proprietà
fisiche e chimiche; ad esempio, se consideriamo l’ecosistema stagno, il biotopo non è
semplicemente la superficie occupata dalle acque e dalla vegetazione circostante, ma
anche l’insieme delle caratteristiche chimiche dell’acqua e del suolo e delle condizioni di
luce, temperatura, umidità che si determinano.
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All’interno del biotopo gli individui di ciascuna specie vivono in un determinato spazio,
detto habitat. Ad esempio l’habitat della felce è il sottobosco, l’habitat dei girini è
l’acqua stagnante, l’habitat dello scoiattolo sono gli alberi dei boschi.
Con il termine nicchia ecologica, invece, si intende non solo lo spazio fisico occupato
da una specie, ma anche il ruolo di questa specie nella comunità biologica e le risorse
che utilizza. Nell’ecosistema bosco, ad esempio, in un albero di faggio possiamo
riconoscere diverse nicchie ecologiche: sulla corteccia vivono Funghi e licheni e nel suo
interno larve di Insetti che sono nutrimento per il picchio; fra i rami e le foglie vivono
Insetti, Uccelli e scoiattoli che sene cibano, vi trovano riparo e fabbricano i loro nidi; ai
piedi dell’albero vivono Funghi, Vermi, lombrichi e Insetti che si annidano tra le foglie
morte e si nutrono di resti vegetali.
Ogni essere vivente ha in natura un ruolo ben definito; questo concetto risulta
particolarmente chiaro quando si prendono in esame le nicchie ecologiche, anche in
ambienti molto limitati (figg 1.8 e 1.9)
Idea principale:

ogni specie vive in un certo spazio chiamato habitat (esempio: gli scoiattoli sugli alberi,
i girini nell’acqua dello stagno)

la nicchia ecologica indica oltre allo spazio fisico dove vive la specie:
a) il ruolo della specie nella biocenosi (o comunità biologica)
b) le risorse che la specie usa
Nell’ecosistema BOSCO, in un albero ci sono molte nicchie ecologiche:
a) sulla corteccia ci sono funghi e licheni
b) dentro la corteccia ci sono larve di insetti, il picchio mangia queste larve
c) fra i rami e le foglie vivono insetti, uccelli e scoiattoli
d) ai piedi del faggio vivono lombrichi, vermi, funghi, insetti.
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Figura 1.8 sinistra: sull’albero ci sono diverse specie di picchio rosso. Ogni specie cerca il cibo in un
diverso punto dell’albero. Il picchio rosso maggiore cerca il cibo nel tronco; il picchio rosso mezzano
(medio, di mezzo) cerca il cibo nei rami più grossi; il picchio rosso minore cerca il cibo nei rami più sottili.
Figura 1.9 destra: i trampolieri si dividono il territorio in base alla lunghezza delle zampe
1.5 I fattori ecologici
Ogni ambiente della Terra presenta caratteristiche fisiche e chimiche particolari: ad
esempio l’ambiente desertico è caratterizzata da mancanza di acqua, l’ambiente dello
stagno dalla presenza di una massa d’acqua raccolta in un bacino, l’ambiente della
foresta pluviale da abbondanti e frequenti precipitazioni, e così via.
Gli esseri viventi che popolano ciascun ambiente hanno la possibilità di svolgere le
proprie funzioni in relazione alle caratteristiche dell’ecosistema: infatti nel deserto
vivono piante capaci di sopportare condizioni di estrema siccità, nello stagno vivono
piante capaci di galleggiare sulla superficie dell’acqua, nella foresta pluviale vivono
piante che assorbono anche l’acqua atmosferica con radici aeree.
Qualunque elemento di un ecosistema, capace di influenzare la vita degli esseri viventi
che vi abitano, viene definito fattore ecologico.
I fattori ecologici vengono distinti in: fattori abiotici e fattori biotici.
In un ecosistema, il fattore ecologico è qualunque elemento capace di influenzare la vita degli
esseri viventi.
Esempi di fattori ecologici:
a) la mancanza di acqua nel deserto
le piante del deserto hanno foglie a forma di
aghi per sopportare la mancanza d’acqua
b) l’umidità delle foreste pluviali
le piante hanno radici lungo il tronco per
assorbire l’umidità.
I fattori ecologici possono essere: FATTORI ABIOTICI o FATTORI BIOTICI.
I fattori abiotici
I fattori che dipendono dalle caratteristiche fisico-chimiche di un ambiente sono detti
fattori abiotici.
Alcuni di questi fattori determinano, nel loro complesso, il clima caratteristico
dell’ecosistema, e sono la luce, la temperatura, l’acqua, l’umidità, la pressione, le
precipitazioni; altri dipendono dalle caratteristiche del substrato e sono, ad esempio, la
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salinità, la concentrazione dell’ossigeno e, in generale, la composizione chimica delle
acque (negli ambienti acquatici) o del terreno (negli ambienti terrestri).
La luce è indispensabile per la sopravvivenza degli esseri viventi ed è un fattore
determinante nei ritmi biologici.
La nostra stessa vita è influenzata dall’alternarsi del dì e della notte: le ore di buio sono
dedicate al sonno, durante il quale le attività continuano, ma con un ritmo più lento,
consentendo all’organismo di recuperare le energie utilizzate durante il giorno.
Anche negli altri Animali e nelle Piante l’alternarsi del dì e della notte e delle stagioni
influisce sulle attività vitali: basti pensare alla fioritura delle Piante in primavera o alla
caduta delle foglie in autunno, oppure alle Piante che schiudono i loro fiori al sorgere
del Sole e li richiudono al tramonto.
L’energia luminosa del sole, inoltre, permette il processo di fotosintesi, che vedremo in
dettaglio nei prossimi Capitoli.
La temperatura varia in relazione a numerosi fattori, tra cui la latitudine e l’altitudine:
essa infatti diminuisce man mano che si procede dall’equatore ai poli e man mano che
aumenta l’altezza sul livello del mare.
Le attività vitali si possono svolgere normalmente fra 0 °C e +50 °C, anche se esistono
molte eccezioni, come alcuni Batteri che vivono anche a + 90 °C; infatti le temperature
troppo alte possono generare alterazioni nelle molecole organiche, mentre temperature
troppo basse possono provocare il congelamento dei liquidi che circolano nel corpo
degli organismi.
L’acqua, oltre ad essere habitat naturale per molte specie animali e vegetali, è
indispensabile per il metabolismo della cellula, di cui è uno dei costituenti principali.
Il suolo è il substrato nel quale svolgono le loro attività vitali moltissimi esseri viventi.
La vita di questi organismi dipende, come quella di tutti gli esseri viventi, dalle proprietà
fisiche e chimiche dell’ambiente in cui vivono, ma, al tempo stesso, le caratteristiche del
terreno vengono modificate, nel tempo, dalla presenza degli organismi che vi abitano.
Sono FATTORI ABIOTICI:

la LUCE è indispensabile per la vita; la luce del sole permette la fotosintesi clorofilliana;
la vita è regolata dalla luce (alternanza delle stagioni, alternanza giorno-notte…)

la TEMPERATURA diminuisce allontanandosi dall’equatore (con la latitudine) e salendo
sul livello del mare (altitudine). Le attività vitali si svolgono tra 0 °C e +50 °C

l’ACQUA è uno dei componenti (= degli elementi) principali delle cellule, è l’habitat di
molte specie

il SUOLO è il luogo
dove vivono molti esseri viventi che modificano le sue
caratteristiche.
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I fattori biotici
I fattori biotici sono determinati dalle interazioni fra esseri viventi che vivono in uno
stesso ecosistema.
Gli organismi di una comunità biologica interagiscono gli uni con gli altri, deternminando
un complesso sistema di relazioni che possono riguardare:
 organismi della stessa specie (relazioni omotipiche);
 organismi di specie diverse (relazioni eterotipiche).
Le relazioni possono essere di tipo competitivo, di antagonismo o di cooperazione.
Fra Piante o Animali della stessa specie o di specie diverse, si instaurano rapporti di
competizione quando le risorse naturali, offerte dal territorio in cui essi vivono, non
sono sufficienti per tutti.
Le Piante sono in competizione per la luce, per l’acqua e le sostanze nutritive che
assorbono dal terreno; gli Animali entrano in competizione per procurarsi il cibo,
conquistare una femmina o occupare un determinato territorio; per questi motivi
spesso si scatenano, fra i maschi della stessa specie, lotte selvagge.
I rapporti di antagonismo comprendono la predazione e il parassitismo.
La predazione è il rapporto che esiste fra preda e predatore (fig. 1.14): le vittime dei
predatori sono gli animali più deboli, i cuccioli, gli animali feriti o quelli più vecchi: con la
caccia viene operata una selezione naturale per cui sopravvivono solo gli animali più
forti.
Fig. 1.14 nella savana si osservano frequentemente scene di caccia, in
cui la preda viene catturata dal predatore.
Una forma particolare di predazione è il parassitismo: un organismo che vive a spese di
un organismo ospite che viene danneggiato, ma, in genere, non viene ucciso, perché
dalla sua sopravvivenza dipende la vita del parassita.
Esistono parassiti come i pidocchi, le zecche e le pulci che si annidano e vivono
all’esterno del corpo ospite, nutrendosi soprattutto di sangue; gli altri invece, vivono
all’interno dell’ospite: ad esempio la tenia si attacca alle pareti dell’intestino dell’Uomo
cibandosi delle sostanze ingerite dall’ospite.
Sono parassiti anche molti Batteri, i virus e alcune specie di Funghi.
Fra i parassiti delle Piante ci sono molti Insetti, come le cocciniglie e gli afidi.
I rapporti di cooperazione possono essere di simbiosi mutualistica o di
commensalismo.
Un’associazione tra due organismi che risulta vantaggiosa per entrambi si dice
simbiosi mutualistica (Fig. 1.15).
Fig. 1.15 L’associazione fra il paguro e l’attinia è un esempio di
simbiosi mutualistica: il paguro è solito nascondere il suo addome
molle nel guscio o nella conchiglia vuota dei Molluschi su cui trova
dimora l’attinia; con i suoi tentacoli l’attinia offre protezione al paguro,
che ricambia trasportandola sul fondo del mare alla ricerca del cibo.
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Nelle praterie africane si vedono, frequentemente, giraffe, elefanti, rinoceronti, … in
compagnia di bufaghe (fig. 1.16) che si lasciano trasportare: gli Uccelli procurano
sollievo ai Mammiferi liberandoli da parassiti fastidiosi, come le zecche e le pulci, di cui
essi si nutrono; inoltre, segnalano ai loro compagni di viaggio la presenza di predatori,
alzandosi in volo in modo frettoloso.
Ci sono inoltre organismi che dipendono completamente l’uno dall’altro e vivono come
se fossero un unico organismo: è il caso del lichene (fig. 1.17) che è un’associazione
fra un Fungo e un’Alga.
Quando il rapporto di cooperazione fra due organismi è vantaggioso per uno dei due e
non reca né benefici né danni all’altro, si parla di commensalismo.
Fig. 1.16 Bufaga su una giraffa
Fig. 1.17 Licheni
Tutti gli organismi che vivono e interagiscono in un ecosistema rappresentano i FATTORI
BIOTICI
Queste relazioni possono essere:

relazioni omotipiche se riguardano organismi della stessa specie

relazioni eterotipiche se riguardano organismi di specie diverse
Le relazioni possono inoltre essere:

relazioni COMPETITIVE

relazioni di ANTAGONISMO

relazioni di COOPERAZIONE
Le relazioni COMPETITIVE si hanno quando ci sono poche risorse naturali ed è necessario
lottare per conquistarle. Sono relazioni competitive la lotta per la conquista del cibo, la lotta per
la conquista della femmina
Le relazioni di ANTAGONISMO sono di due tipi:


PREDAZIONE: il più forte (predatore) sottomette il più debole (preda)
PARASSITISMO: un organismo (parassita) vive a spese di un altro (chiamato ospite)
che viene danneggiato ma non ucciso. Sono parassiti i pidocchi, le zecche che si
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nutrono del sangue dell’ospite. E’ un parassita la tenia (verme solitario) che vive dentro
l’ospite e si nutre delle sostanze che egli mangia.
Le reazioni di COOPERAZIONE possono essere di due tipi:

vantaggiose per tutti e due (simbiosi mutualistica)

vantaggiosa solo per uno senza dare danni all’altro (commensalismo)
1.6 Catene e reti alimentari
Sappiamo già che in un ecosistema gli organismi che formano la comunità biologica
stabiliscono fra loro relazioni di vario tipo; una delle più importanti riguarda
l’alimentazione: ogni essere vivente, infatti, ha bisogno di nutrirsi e nell’ambiente in cui
vive deve trovare le sostanze necessarie.
Con il termine catena alimentare si indicano i rapporti alimentari che si stabiliscono fra
gli organismi che formano una comunità biologica.
Come in una catena ogni anello è legato al precedente e al successivo, così nella
catena alimentare ogni essere vivente si nutre di quello che lo precede nella catena e
costituisce nutrimento per quello che lo segue.
In una catena alimentare si possono riconoscere tre anelli fondamentali: produttori,
consumatori, decompositori ( o bioriduttori) (fig. 1.18).
fig. 1.18 Catena alimentare
I produttori sono gli organismi autotrofi, cioè quelli che, essendo provvisti di clorofilla,
attraverso il processo della fotosintesi, riescono a produrre sostanze organiche.
I produttori sono gli unici esseri viventi che riescono a utilizzare l’energia del Sole e a
trasformarla in energia chimica che rimane <intrappolata> nei legami fra gli atomi delle
grosse molecole organiche.
Il ruolo di produttori è svolto, negli ambienti acquatici, dalle piante acquatiche, dalle
Alghe e da esseri unicellulari come le Alghe azzurre e le Diatomee, negli ambienti
terrestri da tutte le Piante e dalle Alghe azzurre.
I consumatori sono gli organismi eterotrofi, cioè quelli che, incapaci di produrre
sostanze organiche, devono prenderle da altri esseri viventi.
I consumatori di 1° ordine sono gli organismi che si nutrono direttamente di vegetali,
cioè gli erbivori; i consumatori di 2° ordine sono quelli che si nutrono degli erbivori,
cioè i carnivori; i consumatori di 2°, 3°, 4°, … ordine sono i carnivori che, a loro volta,
si nutrono di carnivori.
I decompositori, o bioriduttori, sono quegli organismi che decompongono i resti
animali o vegetali in minerali che vengono riutilizzati dai produttori.
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I bioriduttori hanno, quindi, un compito importantissimo perché, trasformando le
complesse sostanze organiche in semplici molecole inorganiche, consentono la
riutilizzazione di quegli elementi che, altrimenti, andrebbero perduti per sempre.
Il ruolo dei bioriduttori è svolto, gradualmente, da vari organismi: Insetti necrofori (che
si nutrono, cioè, di animali morti), Vermi, piccoli Crostacei, Funghi, muffe e, infine,
Batteri che completano la trasformazione in minerali.
In questo modo i decompositori chiudono il ciclo della materia che, dall’ambiente, passa
da un essere vivente all’altro, attraverso la catena alimentare, e torna nuovamente
all’ambiente.
Sia i consumatori che i decompositori sono eterotrofi, perché si nutrono di sostanze
organiche provenienti da altri esseri viventi.
Gli organismi che si trovano nella stessa posizione della catena alimentare si dice che
appartengono allo stesso livello trofico (fig. 1.19); quindi:
 al primo livello trofico appartengono i produttori;
 al secondo livello trofico appartengono gli erbivori;
 al terzo livello trofico appartengono i carnivori che si cibano di erbivori;
 al quarto livello trofico appartengono i carnivori che si cibano di carnivori;
e così via …
Gli onnivori, come noi, appartengono a diversi livelli trofici: infatti noi siamo consumatori
di 1° ordine quando ci nutriamo di vegetali, o consumatori di 2°, 3° … ordine quando
mangiamo cibi di origine animale.
Le catene alimentari non sono separate l’una dall’altra, ma si intersecano, formando un
complesso sistema di relazioni, detto rete alimentare.
Fig. 1.19 in una semplice catena
alimentare dell’ecosistema marino i
vari organismi possono occupare livelli
trofici diversi.
In un ECOSISTEMA gli organismi stabiliscono relazioni tra di loro. Ogni organismo si nutre e
deve trovare il cibo nell’ambiente dove vive.
In una comunità biologica si crea una CATENA ALIMENTARE dove gli organismi sono legati tra
di loro: ogni essere vivente si nutre dell’elemento che viene prima ed è mangiato dall’essere
che viene dopo.
Ogni catena alimentare è formata da:

PRODUTTORI (autotrofi): producono sostanze organiche. Sulla terra sono le piante, in
acqua sono le piante acquatiche, le alghe unicellulari e le alghe azzurre.
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
CONSUMATORI (eterotrofi): non sanno produrre sostanze organiche, le prendono dagli
altri. I consumatori sono di 1° ordine se si nutrono dei produttori (erbivori), 2°, 3°, 4°, …
ordine se si nutrono di altri consumatori (carnivori)

DECOMPOSITORI (o bioriduttori): sono organismi che decompongono i resti animali o
vegetali, trasformando le sostanze organiche in sostanze inorganiche queste vengono
poi riutilizzate dai produttori. Sono decompositori alcuni insetti che mangiano animali
morti, i vermi, i funghi, le muffe e i batteri.
Le CATENE ALIMENTARI non sono separate; i rapporti tra le diverse catene alimentari creano
una RETE ALIMENTARE
In una catena alimentare (catena trofica) troviamo diversi livelli trofici, al primo livello c’è sempre
un produttore, all’ultimo livello c’è sempre un bioriduttore (decompositore).
I produttori sono autotrofi, i consumatori e i decompositori sono eterotrofi
La CATENA ALIMENTARE è formata da più livelli trofici:

I livello: produttori

II livello:erbivori

III - IV livello: sono i carnivori che si nutrono di altri carnivori
L’uomo è onnivoro, egli appartiene al II livello se mangia vegetali, al III se mangia erbivori, al IV
se mangia carnivori
PROVE DI VERIFICA
DOMANDE di RIEPILOGO
(da rispondere con l’uso del testo)
 I lezione
1. Che cos’è la biologia?
2. In quali parti della Terra è presente la vita?
3. Che cos’è un ecosistema?
4. Che cos’è il biotopo?
5. Che cos’è la biocenosi?
6. Che cos’è una popolazione?
7. Che cos’è una specie?
8. Che cos’è l’habitat?
9. Che cos’è la nicchia ecologica?
 II lezione
1. Quali elementi caratterizzano un ecosistema?
2. Parla dei fattori abiotici.
3. Che cosa sono i fattori biotici?
4. Quali sono le relazioni esistenti tra organismi? Descrivile.
5. Che cos’è il parassitismo?
 III lezione
1. Che cos’è una catena alimentare?
2. Che cosa sono i produttori?
3. Perché i consumatori si chiamano eterotrofi?
4. Qual è il compito dei decompositori?
5. Che cos’è una rete alimentare?
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