GUERRA DEI TRENT`ANNI SPAGNA Filippo II (1598) e gli succede

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GUERRA DEI TRENT’ANNI
SPAGNA
Filippo II (1598) e gli succede Filippo III, che si ispira alla politica del Duca di Lerma.
POLITICA ESTERA: Muore La politica estera è volta a conservare la pace in Europa: si allea
all’Inghilterra anglicana di Giacomo I . Sigla la pace di Anversa con le Province Unite (Olanda,
paese ricchissimo e protestante) dopo una guerra per l’indipendenza.
POLITICA INTERNA: Politica di intolleranza religiosa: I Moriscos (musulmani) che non si
convertivano al cattolicesimo venivano perseguitati.
INGHILTERRA
Muore Elisabetta I che aveva un massimo rispetto per il Parlamento (molti poteri erano in comune
con esso) e le succede Giacomo I volto ad una politica assolutistica (le corone della Scozia, Galles e
Inghilterra sono unite sotto di lui = Union Jack) dove non c’era spazio per il Parlamento.
POLITICA ESTERA: Alleanza con la Spagna.
POLITICA INTERNA: I cattolici organizzano una congiura (La congiura delle polveri) per far
saltare in aria il Parlamento e uccidere il re (quando lo stato e la politica si fonda sulla teologia, il
potere del re deriva dal Divino, tutto diventa pericoloso).
FRANCIA
POLITICA ESTERA: volta all’affermazione dell’egemonia della Francia sull’Europa: si allea alla
Svezia luterana e ai Savoia in Italia.
POLITICA INTERNA: Politica volta alla consolidazione dell’alleanza con la borghesia per evitare
la forte influenza della nobiltà. Dopo la morte di Enrico IV, nel 1610 sale al potere Luigi XIII
all’età di 13 anni, ma in realtà governava il consigliere e primo ministro Concino Concini che
stipula un’alleanza con la Spagna. Successivamente prende il suo potere il cardinale Richelieu, che
segue le orme di Enrico IV: punta alla supremazia della Francia. Per Rechelieu gli Asburgo
dovevano essere distrutti prima di poter unificare la Francia sotto il cattolicesimo: la politica viene
prima della religione, pone così le basi per l’assolutismo del potere del re.
SVEZIA
POLITICA INTERNA: Il re Carlo IX fonda la politica sulla teologia protestante.
POLITICA ESTERA: Per tutto il ‘500 si espande territorialmente a scapito della Russia e della
Polonia. L’alleanza Francese fa nascere l’idea di conquista verso i territori della Germania.
I FASE
Durante un’adunanza di nobili protestanti che pretendevano dai rappresentavano Ferdinando,
governatore della Boemia, il rispetto di concessioni elargite da Rodolfo II, due funzionari imperiali
furono gettati fuori dalla finestra: la defenestrazione di Praga rappresentava il rifiuto dell’autorità di
Mattia e la rivendicazione dell’autonomia della Boemia. Nel 1619 i l Regno di Boemia venne
restaurato e venne affidato a Federico V, capo dell’Unione evangelica: la guerra di indipendenza
boema si trasformava in un conflitto religioso germanico.
Al fianco di Ferdinando II si allearono la Spagna di Filippo III e Massimiliano, duca di Baviera e
capo della Lega Cattolica. L’invio di un grande esercito Spagnolo in Boemia, sconfisse gli insorti
nella battaglia della Montagna Bianca nel 1620: la sconfitta provocò il momentaneo scioglimento
dell’Unione evangelica e la liquidazione di Federico, la Boemia non fu solo cattolicizzata, ma anche
germanitizzata.
II FASE
In Spagna nel 1621 scese al trono Filippo IV che si avvalse dell’aiuto del conte di Olivares: la
politica a cui si ispirò fu essenzialmente imperialistica ed esigeva molti finanziamenti economici e
militari; la Catalogna, il Portogallo e il Napoletano furono aggravati da pesanti tasse per il
sostentamento dell’esercito in guerra.
La Danimarca intanto si sentì minacciata dall’espansione delle forze cattoliche di Ferdinando II e il
suo re, Cristiano IV, aiutato dall’Inghilterra e dalle province Unite, mosse guerra all’imperatore: ma
la potenza dell’esercito della Lega Cattolica, guidata dal generale Tilly, lo costrinsero a firmare nel
1629 la pace di Lubecca, che ribadì la supremazia asburgica.
Nel 1926 Ferdinando II emanò l’editto di restituzione: ai protestanti fu imposto di cedere tutti i bene
sottratti ai cattolici negli ultimi settant’anni. La restaurazione cattolica in Germania fu talmente
spietata e volta ad un accentramento assolutistiche che ne ebbero paura perfino gli stessi principi
cattolici: Massimiliano di Baviera
costrinse l’imperatore a rinunciare al progetto di rendere ereditaria negli Asburgo la dignità
imperiale.
III FASE
ntanto Gustavo Adolfo, re degli svedesi, prendeva accordi con Richelieu per reagire alla prepotenza
asburgica: nel 1931 gli emissari di Richelieu e il re di Svezia firmarono il Trattato di Barwalde, dove la Svezia
si impegnava a mantenere disponibile un esercito contro gli Asburgo. Scopo di Gustavo era il controllo sul
Baltico, per Richelieu l’assicurarsi il predominio sullo stesso mare attraverso le forze della Svezia.
All’annuncio dell’arrivo di Gustavo in Germania, la Lega Cattolica risposero con lo spaventoso saccheggio di
Magdeburgo, una delle poche città che aveva risposto all’appello del re di Svezia. Gustavo sbarcò con
quarantamila uomini, sconfisse l’esercito di Tilly e liberò la città di Praga. L’esercito inoltre conquistò
Francoforte, Magonza e Spira, mentre una parte dell’esercito irrompeva nella Baviera. Richelieu,
preoccupato dell’aggressività dell’esercito svedese e del rischio di anarchia in Germania, allentò i legami
con Gustavo. Nella battaglia di Lutzen nel 1632 Gustavo Adolfo morì e venne sostituito da Cristina, una
bambina di sei anni. La Spagna, approfittando di questo momento, mandò un esercito verso la Valtellina,
mentre gli imperiali infliggevano a Nordlingen una memorabile sconfitta agli svedesi. La pace di Praga,
firmata nel 1635, vide sottomettersi all’imperatore i principi tedeschi protestanti.
IV FASE
La battaglia di Nordilingen mise fine alle giustificazioni religiose e la guerra si rivelò una conflitto per
l’equilibrio dell’Europa. La Francia si alleò all’Olanda e nel 1635 dichiarò guerra alla Spagna, ma nel 1636
l’esercito asburgico si spinse nel cuore della Francia e di colpo la guerra diventò per la Francia una battaglia
difensiva. La compattezza nazionale e l’assolutismo monarchico respinsero l’attacco.
Nel 1939 la flotta Spagnola fu disfatta e ciò provocò l’insurrezione della Catalogna e del Portogallo (che
divenne indipendente).
Il cardinale Mazarino, successore di Richelieu, mirò a rendere debole la Spagna e l’Impero asburgico: la
Spagna, indebolita dall’invasione portoghese, non riuscì a opporsi alla conquista dei francesi del Belgio. La
Germania, attaccata in Boemia dagli svedesi, fu invasa in Baviera dall’esercito francese, che costrinse
Massimiliano alla pace.
Dopo lunghissimi negoziati fu stipulata nel 1948 la pace di Westfalia, che ristabiliva i nuovi confini europei.
CONSEGUENZE GUERRA 30 ANNI
- La Francia e la Svezia ne escono rinforzate sia a livello territoriale sia a livello di stabilità politica.
- La Spagna, che durante il ‘500 grazie alle colonie si era arricchita, comincia a declinare economicamente e
politicamente.
- La fine della guerra coincide con la fine della Riforma e Controriforma: i protestanti in Germania non
possono più professare il loro culto (il calvinismo scompare).
- L’Inghilterra, che non entrò mai direttamente in guerra, e la Francia guadagnano molto potere con
l’indebolimento della Germania: il potere centrale dell’Impero Asburgico viene frammentato in 350 stati e
città – stato. Marzino punta la forza della Francia sulla debolezza della Germania.
La studiosa inglese Francis Heinz sostiene che i Rosacroce, dopo la battaglia della montagna Bianca del
1620, fuggirono dalla Germania in Francia: furono gli ispiratori dell’illuminismo francese basato sul
Cristianesimo (fratellanza, uguaglianza e libertà sono concetti fondamentali della dottrina cattolica).
ITALIA DEL ‘600
La crisi italiana dipese soprattutto dalla peste del 1630: colpì Milano (140 mila morti), Venezia (100 mila
morti) e nel 1656 arrivò perfino a Napoli. La peste, che veniva da Oriente portata attraverso il commercio
marittimo, non poteva essere curata, poiché la medicina non aveva fatto progressi. Ci si affidava così alla
religione, pensando che Dio lanciasse delle frecce per uccidere i peccatori, e si partecipava a processioni e
messe, luoghi pieni di gente e dove si poteva contrarre facilmente la malattia.
- VENEZIA: L’elite veneziana percepisce il momento di crisi e teme la perdita di valore della moneta
veneziana, il ducato: fa costruire beni immobili, come ville, dal Palladio.
Venezia era un crocevia di culture e religioni; dava molta ospitalità anche ai protestanti e ciò provocò la
scomunica da parte del papa Paolo V. Di tutta risposta, un prete, Paolo Sardi, scrive la storia della
controriforma, dove critica la chiesa la chiesa di intolleranza e assolutismo. Venezia entra così in conflitto
con Roma, ma ha tutti i paesi protestanti ad appoggiarla; il papa è costretto dunque a ritirare la scomunica.
- DUCATO DI SAVOIA: Entra in declino a causa di una politica disastrosa. Durante la seconda guerra del
Monferrato (Stato autonomo, ove si era estinta la dinastia regnante, i Gonzaga: sia la Francia che la Spagna
volevano una persona di fiducia a regnare) i Savoia si alleano agli Spagnoli, ma Richelieu decide di invadere
il ducato dei Savoia: il Piemonte è sotto il controllo della Francia, indebolito.
- ITALIA MERIDIONALE: Napoli e Sicilia sono sotto il controllo della Spagna, che per sostenere le spese per la
guerra dei 30 anni applica una pesantissima politica fiscalista: il regno di Napoli e Sicilia ne escono distrutti
economicamente e nel 1637 scoppia una rivolta (la Spagna momentaneamente perde il controllo dei due
regni). L’Italia meridionale era molto arretrata a livello economico: l’agricoltura era basata su un modello
feudale.
- TOSCANA: la politica di Cosimo I dé Medici era volta a rinnovare il granducato di Toscana: unì infatti tutta
la regione toscana, riorganizzò lo Stato su basi accentratrici, risanò il bilancio statale, bonificò le paludi
maremmane e diede l’impulso per l’industria e il commercio, fu il centro del mecenatismo italiano e creò
un esercito e una flotta. Il figlio Francesco cercò di seguire la politica del padre, ma la morte prematura di
questo e la politica dei suoi successori portarono la Toscana al declino economico, sia dal punto di vista
commerciale sì da quello agricolo.
- STATO VATICANO: Nello Stato Vaticano va ad affermarsi una politica di nepotismo e si ravvisa un processo
di accentramento assolutistico.
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