I.D. n. 84
IN DATA 26.05.2000
Presiede il Presidente Romano Corsi.
Scrutatori Mazzi, Sassi e Colzi.
Consiglieri presenti n. 31.
Introdotto in discussione il punto n. 6 dell'Ordine del Giorno relativo a: "Mozione dei
Consiglieri Marco Eboli, Isabella Bollanaz, Alberto Cattini, Tommaso Lombardini,
Lorenzo Melioli, Ivano Pedrotti in ordine alla promozione della tutela della famiglia e
contro l'ipotesi di formalizzazione delle coppie di fatto e dell'istituzione di Registri di
convivenza", viene data per letta, essendo nota ai Consiglieri la seguente mozione
acquisita in atti 6593 numero di P.G.:
MOZIONE
IL CONSIGLIO COMUNALE DI REGGIO EMILIA
Premesso che:
la Costituzione italiana all’art. 29 riconosce “i diritti della famiglia come società
naturale fondata sul matrimonio”: con questo collega in modo inequivoco
l’esistenza della famiglia al vincolo matrimoniale, a sua volta radicato nel
diritto naturale;
la stessa Costituzione all’art. 31 stabilisce “misure economiche e altre
provvidenze” per agevolare “la formazione della famiglia e l’adempimento dei
compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose”;
il testo fondamentale del nostro orientamento, allorchè all’art. 30 “assicura ai
figli nati fuori dal matrimonio ogni tutela giuridica e sociale”, afferma questo
nell’interesse dei figli, senza equiparare la cosiddetta coppia di fatto alla
famiglia in senso proprio, tanto che nella stessa norma precisa che la tutela
deve essere comunque “compatibile con i diritti dei membri della famiglia
legittima”;
che la recente decisione del Parlamento Europeo per il riconoscimento del
diritto di adozione di figli da parte di singoli e/o di coppie omosessuali,
contrasta con la Costituzione Italiana e pertanto deve essere respinta;
Rilevato che:
sono in atto da tempo una serie di iniziative, sul piano culturale e legislativo,
che individuano un progetto finalizzato a disgregare giuridicamente e
sostanzialmente la “società naturale fondata sul matrimonio”: dalla proposta
del ministro per la solidarietà sociale on. Livia Turco, avanzata nel mese di
novembre 1997, con la quale si prospettava l’istituzione del “contratto di
famiglia”, sulla scia di suggestioni francesi, teso in concreto a formalizzare la
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coppia di fatto, al testo della Commissione Affari Sociali sulla procreazione
assistita, con cui si introduce la meternità in vitro anche per i conviventi;
in più municipi – da ultimo quello di Firenze – è stata approvata l’istituzione del
registro per le coppie di fatto, con il quale si formalizza il legame di
convivenza, perfino fra omosessuali;
tale registro confligge con le menzionate disposizioni costituzionali, poiché
eleva a dignità tale da meritare la formalizzazione – alla pari della registrazione
del matrimonio – un dato meramente fattuale, costituito dalla convivenza, che
per questo viene detta “di fatto”: un dato privo di qualsiasi certezza giuridica,
dal momento che i legami sono talmente labili da renderne difficilissima la
prova;
l’istituzione del predetto registro contrasta con le disposizioni in materia di
privacy, contenute nella legge n. 675/96, e prima ancora sancite in disposizioni
comunitarie, poiché rende pubblico un legame affettivo che, essendo “di
fatto”, è in sé destinato alla riservatezza: è infatti impossibile documentare in
modo stabile lo stato delle mutevoli relazioni di convivenza fra le persone
senza esercitare un controllo indebito e penetrante sulle stesse;
che sulla base di tali considerazioni il CORECO di Firenze ha giustamente
annullato la delibera di quel Consiglio Comunale che istituiva il registro per le
coppie di fatto.
Considerato che:
la registrazione delle “coppie di fatto” rappresenta un modo arbitrario per
preparare il terreno alla equiparazione giuridica fra famiglia e convivenza;
i problemi di diritto civile, con particolare riferimento ai doveri di assistenza e
alle questioni successorie, derivanti dall’esistenza di consolidati legami di
convivenza, possono essere affrontati e risolti col ricorso ad altri istituti, già
esistenti all’interno dell’ordinamento giuridico italiano;
impegna LA GIUNTA COMUNALE
ad affermare nei fatti il valore della famiglia così come riconosciuta dalla
Costituzione, e a promuoverne la tutela e lo sviluppo, compatibilmente con i
poteri dell’ente locale;
a rifiutare qualsiasi formalizzazione delle “coppie di fatto”, e in particolare a
non istituire i registri relativi alle convivenze.
Gruppo Alleanza Nazionale
F.to Marco
“ Isabella
“ Alberto
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Eboli
Bollanaz
Cattini
“
“
“
Tommaso Lombardini
Lorenzo Melioli
Ivano
Pedrotti
Dichiarata aperta la discussione, che si omette e che viene allegata agli atti della
seduta, intervengono, nell’ordine: il Presidente Corsi, i Consiglieri Eboli, Marziani,
Colzi, Boni, Catellani, Corradini, il Presidente Corsi, i Consiglieri Fossa, Neroni,
Zobbi, Delrio, Giampaoli, l’Assessore Mariani, i Consiglieri Eboli, Corradini,
Fornaciari, Catellani, Colzi, Giampaoli e il Presidente Corsi.
Durante la discussione vengono presentati n. 6 ordini del giorno rispettivamente n. 2
da Rifondazione Comunista, n. 1 dal gruppo di Forza Italia, n. 1 dal gruppo PPI, n. 1
dai Democratici, D.S., Verdi e P.d. C.I. e n. 1 dal gruppo Verdi, che di seguito si
riportano nell’ordine:
1) ORDINE DEL GIORNO – 26.05.2000
PREMESSO
Che in questi ultimi decenni anche a seguito dell’introduzione di nuove
normative quali il divorzio e davanti alla maturata consapevolezza nei rapporti
fra gli individui, la società civile ha autonomamente creato nuove forme di
organizzazione sociale non tutelate e che richiedono riconoscimento e dignità
sociale e giuridica;
che il fenomeno delle famiglie ricostruite dopo le separazioni, delle famiglie
allargate e delle unioni fra persone dello stesso sesso è ormai una realtà dalla
quale nessun saggio amministratore può prescindere;
che la realtà delle unioni civili è da inquadrarsi nei principi fondamentali della
Costituzione di cui all’articolo 2: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti
inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si
svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di
solidarietà politica, economica e sociale.”;
che il Parlamento Europeo per ben due volte, la prima nel Febbraio del 1994
con una maggioranza di sinistra e nel Marzo del 1999 con una maggioranza di
destra, ha invitato i Paesi aderenti a legiferare a favore delle unioni civili anche
fra persone dello stesso sesso.
RILEVATO
Che è in atto nel nostro paese una campagna politico-culturale mirata alla
limitazione delle libertà individuali con una preoccupante riproposizione di una
visione etica dello Stato e che in questo contesto di involuzione politica e
culturale l’unica risposta credibile sta nella affermazione concreta, priva di
ambiguità, dei diritti individuali e delle minoranze;
che la nostra concezione dello Stato laico indica le Istituzioni come luogo
primario di tutela dei diritti di tutti i cittadini nel rispetto delle diversità
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religiose, etniche, culturali, politiche e di orientamento sessuale nella
consapevolezza che il benessere psico-sociale di ogni individuo è una
garanzia per la sicurezza della comunità.
CONSIDERATO
Che il riconoscimento delle unioni civili rappresenta un’opportunità per iniziare
a governare positivamente i mutamenti strutturali già in atto nella società
italiana;
che inoltre l’adozione di un registro per le unioni civili comporta un doveroso
riconoscimento istituzionale della libera affettività e sessualità di ogni singolo
cittadino;
che la dignità della famiglia fondata sul matrimonio esce rafforzata proprio
dalla possibilità di essere una libera scelta e non un’imposizione etica dello
Stato.
IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA LA GIUNTA
Ad affermare i diritti di tutte le libere e consapevoli scelte affettive dei suoi
cittadini istituendo, senza alcuna ambiguità, il registro delle unioni civili;
a farsi promotrice attraverso una campagna di informazione di tutti i diritti già
riconosciuti alle coppie di fatto dai Regolamenti comunali e regionali e che
possano seppur, in maniera inadeguata, essere considerati i primi segnali di
adeguamento delle normative ai mutamenti della società civile.
F.to COLZI CARLA MARIA
CAPOGRUPPO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA
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2) ORDINE DEL GIORNO – 26 Maggio 2000
PREMESSO
Che dal 1968 in tutto il mondo civile si festeggia la festa dell’orgoglio gay nel
giorno del 28 giugno, data che richiama i fatti luttuosi accaduti in America
durante una manifestazione per i diritti delle persone omosessuali;
che tale ricorrenza ricopre da sempre un valore civico e culturale, simbolo
della lotta per la libertà e della pace tant’è che la bandiera delle manifestazioni
omosessuali fu assunta a simbolo anche del movimento pacifista
internazionale;
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che ritenere l’incontro programmato a Roma nella prima settimana di luglio
“inopportuno” sia un’offesa non solo alla dignità delle persone omosessuali,
ma un preoccupante segnale di intolleranza e di disconoscimento storico e
culturale per la valenza civile che ebbe questa data in tutto il mondo,
soprattutto anglosassone, per lo sviluppo del movimento per i diritti civili nel
loro complesso.
Il Consiglio Comunale offre la disponibilità della città di Reggio Emilia ad
ospitare il WORLD PRIDE GAY 2000, nell’eventualità grave che a Roma si
impedisca il suo regolare svolgimento.
Il Consiglio Comunale inoltre offre ai movimenti omosessuali italiani la propria
disponibilità ad ospitare nel 2001 L’ANNUALE GAY PRIDE NAZIONALE.
F.to Colzi Carla Maria
Capogruppo di Rifondazione Comunista
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3) ORDINE DEL GIORNO
Premesso
 la famiglia come luogo naturale di crescita delle persone, è nucleo
fondamentale nonché elemento di stabilità, di equilibrio e di solidarietà di
ogni società civile. Questo perché la famiglia costituisce un luogo di
collegamento fra generazioni, determina i rapporti fra individuo e Stato,
produce servizi alla persona, investe e distribuisce risorse, realizza reti di
solidarietà quotidiana.
 Le decisioni e i comportamenti della famiglia sono quindi da considerarsi
anche di natura sociale, oltre che privata, in quanto è grazie alla centralità
della funzione della famiglia che si evita la dissoluzione dei primi vincoli di
solidarietà che sono un patrimonio non sostituibile da forme di interventi
dello Stato.
Considerato
-
che la Costituzione italiana all’art.29 riconosce i diritti della famiglia come
“società naturale fondata sul matrimonio” esprimendosi quindi in maniera
inequivocabile per il riconoscimento di “diritti sociali” non solo per i
singoli individui, ma anche per soggetti sociali come la famiglia che ha
come presupposto ineludibile il vincolo matrimoniale.
6
Ritenuto
-
-
-
-
che il riconoscimento istituzionale di altre forme di convivenza di fatto non
trova, pur nell’assoluto rispetto dei diritti e della libertà di scelta dei singoli,
alcun riferimento o sostegno legislativo che equipari le unioni di fatto alla
famiglia fondata sul matrimonio;
che Forza Italia ritiene inoltre che la complessa questione debba avere una
risposta più articolata e appropriata a livello nazionale;
che anzi equiparare la convivenza di fatto alla famiglia fondata sul
matrimonio può spingere alla creazione di un disvalore verso la stessa
mettendola ulteriormente in crisi e non aiutando le giovani generazioni, che
già incontrano gravi difficoltà, a costruire una famiglia;
che anzi occorre puntare sulla valorizzazione del soggetto “famiglia”
cambiando la politica di intervento assistenziale e burocratico dello Stato
per passare a vere politiche di promozione della famiglia e di incentivi
fiscali concreti;
che l’istituzione quindi di registri civili per la registrazione delle coppie di
fatto etero ed omosessuali confligge in primis con quanto stabilito dal
dettato Costituzionale equiparando fra loro realtà sociali del tutto diverse.
Tutto ciò premesso e ritenuto
Invita la Giunta
-
-
A realizzare concrete e costanti iniziative di promozione della famiglia
fondata sul matrimonio attraverso politiche fiscali adeguate, a promuovere
tutte le forme auto-organizzative della famiglia e in particolare il volontariato
a base famigliare , a favorire la partecipazione maggiore alle associazioni
famigliari ai vari livelli politici in forma consultiva;
a riconoscere il diverso piano giuridico-istituzionale tra famiglia fondata sul
matrimonio e convivenza di fatto non istituendo quindi alcun registro delle
convivenze di fatto che equipari i due soggetti sociali.
Gruppo Consiliare Forza Italia
F.to Vanda
“ Filippo
“ Vittorio
“ Gian Franco
“ Marco
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4) Ordine del giorno
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Giampaoli
Silvestro
Baldrati
Carugo
Marziani
Premesso:
-
-
che la Costituzione Italiana, frutto della collaborazione delle forze politiche
laiche e cattoliche, stabilisce all’art.29 che “ la Repubblica riconosce i diritti
della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”;
che le direttive del Parlamento Europeo non possono essere accolte nel
nostro Paese se contrastano con i principi fondamentali della Costituzione;
che la legislazione italiana non prevede l’istituzione dei registri delle coppie
di fatto perché le convivenze non sono legalmente riconosciute;
che i diritti individuali sono tutelati da norme diverse da quelle del diritto di
famiglia;
che la maternità e l’infanzia vanno comunque garantire per tutelare il diritto
alla vita;
si impegna la Giunta
1) ad istituire la consulta per la famiglia che, partendo dall’esperienza del
Centro delle famiglie, possa favorire un utile confronto per la tutela e la
difesa della famiglia, della maternità e dell’infanzia;
2) a favorire l’applicazione anche nel nostro Comune del principio di
sussidiarietà per prevenire, invece di rincorrere, il disagio sociale;
3) ad integrare le politiche sociali del Comune, favorendo le iniziative
autonome delle famiglie, del volontariato e dell’associazionismo per
consentire una pluralità di risposte ai bisogni emergenti.
Gruppo Consiliare PPI
F.to Renzo
Boni
F.to Marco Fornaciari
F.to Graziano Delrio
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5) ORDINE DEL GIORNO
Il Consiglio Comunale di Reggio Emilia
- Considerato come nel nostro Paese sia in atto un costante mutamento dei
modelli di famiglia e delle stesse modalità di convivenza che da diverso
tempo caratterizzano tutte le società occidentali;
- Viste le innovazioni profonde introdotte dai Governi del centro sinistra a
sostegno delle esigenze delle famiglie in termini di servizi, opportunità e
agevolazioni economiche, tra le quali: congedi parentali, sostegno alla
maternità;
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- Verificato che nell’accesso ai servizi offerti alle famiglie e alle persone
dell’Amministrazione Comunale non esistono discriminazioni o esclusioni
alcune;
- Considerato che taluni regolamenti comunali di Reggio Emilia (per es.
graduatorie per le domande di frequenza e la determinazione delle rette di
Nidi e Scuole dell’Infanzia, accesso alla graduatorie per le Case Popolari…)
sebbene non in tutti, il concetto di famiglia viene esteso a non meglio
specificate “convivenze” o a convivenze “more uxorio” (Legge Regionale
14.3.84 n. 12), che questa estensione è sancita da norme e da sentenze
della Corte Costituzionale e che la stessa Corte Costituzionale ha
riconosciuto alla famiglia di fatto la natura di formazione sociale di cui
all’art. 2 della nostra Costituzione Repubblicana;
- Considerato altresì che “andare in Europa” non può significare solamente
entrare nel sistema monetario europeo, ma vuol dire adeguare le proprie
norme, le proprie strutture, i propri interventi ad un comportamento più
moderno, civile e più rispettoso delle diversità (vedi documento A3-28/94
“raccomandazione sulla discriminazione degli omosessuali”, approvato dal
Parlamento Europeo);
- Verificato l’importante lavoro svolto dall’Osservatorio per le Famiglie di
approfondimento e conoscenza della realtà sociale reggiana anche per
quanto concerne le nuove tipologie di convivenza nelle quali si riuniscono
le unioni civili, o formazioni sociali;
Impegna la Giunta
- A continuare nell’opera di qualificazione ed estensione dei propri servizi e
sostegni alle famiglie e persone prestando attenzione anche alle dinamiche
delle convivenze e agli specifici problemi cui essi vanno incontro;
- A continuare l’opera di conoscenza della realtà sociale reggiana per quanto
concerne le nuove tipologie di convivenza nelle quali si riconoscono le
“unioni civili” (o formazioni sociali).
Inoltre il Consiglio Comunale di Reggio Emilia
Ritiene importante
- il voto espresso dal Parlamento Europeo per nuove legislazioni nazionali atte
a riconoscere le unioni civili anche per i gay;
Invita
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- il Parlamento Italiano ad affrontare con apposita legge il tema delle unioni
civili o formazioni sociali per assicurare ai cittadini che scelgono
convivenze basate sulla solidarietà, sugli affetti e sulla reciproca
assistenza, indipendentemente dal sesso, i necessari diritti e doveri di
cittadinanza.
F.to Giovanni
“ Francesco
“ Franco
“ Giuseppe
“ Sebastiano
Catellani
Notari
Corradini
Neroni
Zini
-
Democratici
Democratici
D.S.
Verdi
P.d.C.I.
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6) ORDINE DEL GIORNO
Premesso che dal 1968 in tutto il mondo civile si festeggia la festa dell’orgoglio
gay
Il Consiglio Comunale
Ritiene opportuno
Che il World Pride Gay si tenga REGOLARMENTE il 7 luglio a ROMA.
VERDI
F.to Giuseppe Neroni
Durante la discussione entrano i Consiglieri Pucci, Melioli, Pedrotti, Cattini, Zobbi,
Salardi e gli Assessori Mariani, Musi e Davoli.
Escono i Consiglieri Oliverio e Cattini.
Consiglieri presenti n. 35.
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Dichiarata chiusa la discussione, il Presidente ricorda che ai sensi del Regolamento
si procederà alla votazione partendo dagli ordini del giorno, secondo l’ordine di
presentazione, per concludere con la votazione della mozione.
Il Presidente pone quindi in votazione, mediante rilevazione con sistema elettronico,
l’ordine del giorno n. 1 di Rifondazione Comunista e ne proclama il seguente
esito:
PRESENTI
n. 35;
ASTENUTI
n. 6 (Prati, Corsi, Notari, Catellani, Neroni, Zini);
VOTANTI
n. 29;
FAVOREVOLI
n. 1;
CONTRARI
n. 28 (D.S., P.P.I., F.I. A.N., CCD-CDU, L.N.P.)
e, in conformità di ciò, l’O.d.G. n. 1 viene respinto.
Entra il Consigliere Cattini.
Consiglieri presenti n. 36.
Il Presidente pone in votazione, mediante rilevazione con sistema elettronico,
l’ordine del giorno n. 2 di Rifondazione Comunista e ne proclama il seguente
esito:
PRESENTI
VOTANTI
FAVOREVOLI
CONTRARI
n. 36;
n. 36;
n. 3;
n. 33 (D.S., P.P.I., DEM., F.I., A.N., CCD-CDU, L.N.P.);
e, in conformità di ciò, l’ordine del giorno n. 2 viene respinto.
Esce il Consigliere Cattini.
Consiglieri presenti n. 35.
Il Presidente pone in votazione, mediante rilevazione con sistema elettronico,
l’ordine del giorno n. 3 di Forza Italia e ne proclama il seguente esito:
PRESENTI
ASTENUTI
VOTANTI
FAVOREVOLI
CONTRARI
n. 35;
n. 1 (Delrio);
n. 34;
n. 14;
n. 20 (D.S., DEM., VERDI, P.d.C.I., R.C.);
e in conformità di ciò, l’O.d.G. n. 3 viene respinto.
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Entra il Consigliere Cattini.
Consiglieri presenti n. 36.
Il Presidente pone in votazione, mediante rilevazione con sistema elettronico,
l’ordine del giorno n. 4 del P.P.I. e ne proclama il seguente esito:
PRESENTI
ASTENUTI
VOTANTI
FAVOREVOLI
CONTRARI
n. 36;
n. 18 (Ferretti, Corradini, Pucci, Prati, Zanichelli,
Cavandoli, Corradi, Salsi, Fantini, Salardi,
Corsi, Sassi, Aiello, Medici, Mazzi, Notari,
Catellani, Marziani);
n. 18;
n. 15;
n. 3 (Verdi, P.d.C.I., R.C.);
e in conformità di ciò, l’O.d.G. n. 4 viene approvato a maggioranza.
Esce il Consigliere Zini.
Consiglieri presenti n. 35.
Il Presidente pone in votazione, mediante rilevazione con sistema elettronico,
l’ordine del giorno n. 5 dei gruppi D.S., DEM., VERDI, P.d.C.I. e ne proclama il
seguente esito:
PRESENTI
VOTANTI
FAVOREVOLI
CONTRARI
n. 35;
n. 35;
n. 19;
n. 16 (P.P.I., F.I., A.N., CCD-CDU, L.N.P.);
e in conformità di ciò, l’O.d.g. n. 5 viene approvato a maggioranza.
Esce la Consigliera Colzi.
Consiglieri presenti n. 34.
Il Presidente pone in votazione, mediante rilevazione con sistema elettronico,
l’ordine del giorno n. 6 dei Verdi e ne proclama il seguente esito:
PRESENTI
ASTENUTI
VOTANTI
FAVOREVOLI
CONTRARI
n. 34;
n. 2 (Notari, Catellani);
n. 32;
n. 15;
n. 17 (P.P.I., F.I., A.N., CCD-CDU, L.N.P.; si dà atto della
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manifestazione di voto favorevole espressa dal
Consigliere Corradi, mentre risulta erroneamente
voto contrario);
e in conformità di ciò, l’O.d.G. n. 6 viene respinto.
Esce il Consigliere Notari.
Consiglieri presenti n. 33.
Il Presidente, infine, pone in votazione, mediante rilevazione con sistema elettronico,
la mozione n. 6 e ne proclama il seguente esito:
PRESENTI
VOTANTI
FAVOREVOLI
CONTRARI
n. 33;
n. 33;
n. 13;
n. 20 (D.S., P.P.I., DEM., VERDI);
e in conformità di ciò, la mozione n. 6 viene respinta.
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