Il pero appartiene alla famiglia delle Pomacee, come il melo e il cotogno.
Si può trovare, come pianta spontanea, nei boschi di tutta Europa.
Il pero, originario del Vicino Oriente, dove la sua coltivazione risale a tempi antichisssimi, era conosciuto e apprezzato anche dai Greci e dai Romani, che lo
coltivavano e ne utilizzavano i frutti.
La coltivazione di questa specie è stata costante in Europa per tutto il Medioevo, ed ancora oggi il pero è una delle piante da frutto più coltivate.
NOME SCIENTIFICO
Pyrus communis
DESCRIZIONE della PIANTA
Il pero è una pianta arborea, piuttosto alta e con la chioma ampia, e può produrre in modo costante per parecchi anni. Il fusto è unico, alto da ½ m a oltre 2 m, a
seconda della vigorìa della pianta, e sorregge la chioma. Questa è piuttosto ampia, ed è formata da rami di diversa grandezza. Le radici sono piuttosto grandi ed
espanse in profondità nei peri innestati su portinnesti tradizionali, che sono tutti molto vigorosi, e scendono fino a 1,3 m di profondità e anche oltre. I fiori, che
hanno 5 petali di colore bianco, sono riuniti a gruppi di 7-10 in infiorescenze. La fioritura avviene in un periodo compreso tra metà marzo e l'inizio di aprile, ed è
perciò scalare. Le foglie sono di forma ovale, con il margine più o meno seghettato a seconda della varietà; il loro colore è verde scuro sulla pagina superiore e
verde chiaro su quella inferiore.
PARTI UTILIZZATE
Le parti utilizzate sono i frutti, cioè le pere, di dimensioni e di colore diverso a seconda della varietà: vi sono pere di colore giallo, verde con zone rosse, oppure
anche completamente verdi. La polpa è soda, di sapore solitamente dolce, con caratteristiche differenti a seconda della varietà: nella maggior parte delle pere è
zuccherina, in alcune ha invece una consistenza farinosa ed è meno dolce, poiché è ricca di amido; in altre ancora ha delle zone più dure, quasi legnose. La
forma dei frutti è tipicamente a cono, globosa nella parte inferiore e allungata in quella superiore, la loro superficie è in genere regolare. Le pere hanno una
infossatura, al lato opposto rispetto a quello dove è inserito il picciolo.
CRESCITA
Il pero, come tutte le piante da frutto, ha una crescita piuttosto lenta. La temperatura ottimale per la crescita è di 18-22 °C, con un massimo di 30-31 °C. Le
stesse temperature sono richieste durante il periodo di accrescimento dei frutti, che consiste nell'aumento del loro diametro, e termina quando questi sono maturi
per la raccolta.
ESIGENZE AMBIENTALI
Il pero è una pianta che richiede molta luce, per cui cresce bene se viene coltivato in una posizione soleggiata. Non tollera perciò neanche un ombreggiamento di
poche ore al giorno. Si può coltivare anche in montagna fino a circa 700 m di altezza, poiché tollera abbastanza il freddo, meno tuttavia del melo: in inverno
resiste fino a -15°C senza subire danni, grazie al fatto che durante questa stagione perde le foglie e entra in riposo vegetativo. Il terreno più adatto per questa
coltura è fresco, ricco di sostanza organica, e tendenzialmente neutro: il pH ottimale varia da 6,5 a 7,5. Il pero cresce invece stentatamente sui terreni argillosi,
poiché non tollera, se non per breve tempo (2-3 giorni al massimo), il ristagno idrico.
COMPOSIZIONE DELLE PERE
Macronutrienti
Legenda blu: acqua - viola: proteine - azzurro: carboidrati - bianco: grassi
Micronutrienti - Sali minerali
Legenda viola: calcio - bianco: fosforo - blu: ferro
Micronutrienti - Vitamine
Legenda blu: vit. B1 - viola: vit. B2 - bianco: vit. PP - verde: vit. C
GRAFICO COMPARATIVO TRA LA FRUTTA - CONTENUTO IN VITAMINE - mg/100 g
Legenda blu: vit. B1 - viola: vit. B2 - bianco: vit. PP - verde: vit. C
GRAFICO COMPARATIVO TRA LA FRUTTA - CONTENUTO IN SALI MINERALI - mg/100 g
Legenda viola: calcio - bianco: fosforo - blu: ferro
GRAFICO COMPARATIVO TRA LA FRUTTA - CONTENUTO IN MACRONUTRIENTI - g/100 g
Legenda blu: acqua - viola: proteine - azzurro: carboidrati - bianco: grassi