COMUNICATO STAMPA Realizzato, per la prima volta in Toscana, un delicato intervento salvavita con sistema meccanico su un’arteria del cervello Realizzato, per la prima volta in Toscana, un delicato intervento salvavita, con sistema meccanico, di rimozione di una ostruzione da un’arteria del cervello. La sofisticata operazione, effettuata lo scorso 25 aprile, è stata eseguita dall’èquipe di Neuroradiologia del policlinico Santa Maria alle Scotte, diretta dal dottor Carlo Venturi, ed è frutto di una grande sinergia e collaborazione tra 118, Pronto Soccorso, Neuroradiologia e Neuroanestesia, in una vera e propria corsa contro il tempo. “La paziente - spiega Venturi – una donna di 45 anni della provincia di Siena, è arrivata al nostro pronto soccorso in gravi condizioni poichè il trombo ostruiva un’arteria vitale. I medici si sono subito resi conto dell’emergenza e ci hanno allertato. Non potevamo intervenire con la terapia fibrinolitica, cioè con dei farmaci, in quanto erano già passate tre ore dal primo malore e sarebbe aumentato il rischio di emorragia”. Nella corsa contro il tempo è stata quindi di grande aiuto la tecnologia, sapientemente guidata dai neuroradiologi. “L’unica possibilità per sopravvivere – continua Venturi – era rappresentata da una delle più recenti acquisizioni scientifiche internazionali, un retriver, una specie di sonda acchiappatutto comprata pochi mesi fa”. Il particolare retriver, chiamato ‘Catch’, che in inglese vuol dire proprio ‘prendere’, è una specie di cestino metallico che viene inserito chiuso nell’arteria, passando con un microcatetere che si fa spazio in vasi di circa 2 mm. “Sono manovre delicatissime – aggiunge Venturi – da effettuare con estrema attenzione per non danneggiare altri vasi. Una volta raggiunto il trombo, cioè l’ostruzione del vaso, il cestino viene portato oltre il trombo e qui viene aperto. A questo punto viene tirato in giù controcorrente proprio per poter catturare il trombo e portarlo fuori”. L’intervento è tecnicamente riuscito ed è durato circa 5 ore. Attualmente la paziente è fuori pericolo ed è ricoverata nella Neuroanestesia e Terapia Intensiva Post-Operatoria, diretta dal dottor Ettore Zei. “Un ringraziamento a tutti i professionisti che sono intervenuti in questa corsa contro il tempo – conclude Venturi – molti dei quali saranno risorse preziose per la nascente Stroke Unit del policlinico, cioè un team dedicato all’ictus”.