nel tempio, si allontanò ed andò ad impiccarsi - Studi Biblici CBC-ME

MATTEO 27
sicli nel tempio, si allontanò ed andò ad
impiccarsi14. 6 Ma i capi sacerdoti, presi quei
siclia, dissero: non è lecito19 metterli nel
tesoro delle offerte, perché sono prezzo di
sangue. 7 E tenuto consiglio, con quel denaro
comprarono il campo del vasaio perchè
servisse per la sepoltura dei forestieri.
8 Perciò quel campo è chiamato, fino ad oggi:
campo di sangue. 9 Allora si adempì quello
che era stato detto dal profeta Geremiab: e
presero i trenta sicli d'argento, prezzo di colui
che era stato venduto, come era stato valutato
dai figliuoli d'Israele 10 e li diedero per il
campo del vasaio, come me l'aveva ordinato
il Signore.
Gesù davanti a Pilato.
( Marco 15.1-20; Luca 23.1-25;
Giovanni 18.28-40; 19.1-16 )
11 Gesù comparve davanti al governatore5 e
questi lo interrogò, dicendo: sei tu il re12 dei
Giudei? E Gesù gli disse: tu lo dicic11. 12 Ed
accusato dai capi sacerdoti e dagli anziani,
non rispose nullad. 13 Allora Pilato8 gli disse:
non senti quante cose testimoniano contro
di te? 14 Ma egli non gli rispose neppure una
parola, talché il governatore si meravigliava
molto. 15 Ora ogni festa di Pasqua il
governatore era solito liberare un carcerato,
chiunque la folla volesse. 16 Allora avevano
un famigerato23 carcerato,
di
nome
3
Barabba . 17 Essendo dunque radunati,
Pilato domandò loro: chi volete che vi liberi22,
Barabba16 o Gesù detto Cristo? 18 Poiché egli
sapeva che glielo avevano consegnato per
invidia15. 19 Mentre egli sedeva in tribunale,
la moglie17 gli mandò a dire: non avere
nulla a che fare con quel giusto, perché oggi
a un siclo equivaleva a quattro denari - b Zacc.11.1213 - c 1Tim.6.13 - d Matt.26.63 - e Atti 3.14
f Deut.21.6 - g Is.53.5 - h Is.53.3 - i Is.50.6;
Matt.26.67
1 fragelloô=flagellare, sferzare,
Marc.15.15. C'erano tre forme di fustigazione che i
romani comminavano ai criminali: il “fustigatio” , il
“flagellatio”, il “verberatio” . Secondo il diritto romano
il “verberatio” ovvero la flagellazione, la più brutale,
precedeva, in caso di condanne a morte e di altre pene
disonoranti, l’esecuzione della sentenza, specialmente
nel caso della crocifissione. La flagellazione consisteva
in colpi inferti con il “flagrum” uno strumento dal
manico corto e costituito di strisce di cuoio, che
terminavano con pezzi di osso o di metallo per
penetrare nella carne della vittima. I cittadini romani
ho sofferto molto in sogno24 a motivo di lui.
20 Ma i capi sacerdoti e a che fare con quel
gli anziani persuasero la folla4 a chiedere
Barabba ed a far morire Gesùe. 21 Il
governatore prese a dir loro: quale dei due
volete che vi liberi? E quelli risposero:
Barabba. 22 E Pilato: che farò dunque di
Gesù detto Cristo? Tutti risposero: sia
crocifisso2. 23 Ma egli riprese, che male ha
fatto? Ma quelli ancor più gridavano: sia
crocifisso! 24 Pilato, vedendo che non
riusciva a nulla, ma che si sollevava un
tumulto, prese dell'acqua e si lavò le manif18
in presenza della folla, dicendo: io sono
innocente del sangue di questo giusto13;
pensateci voi. 25 E tutto il popolo,
rispondendo, disse: il suo sangue sia sopra noi
e sopra i nostri figli7. 26 Allora egli liberò
Barabba e dopo aver fatto flagellare1 Gesùg, lo
consegnò perché fosse crocifisso. 27 Allora i
soldati del governatore portarono Gesù nel
pretorio9 e radunarono attorno a lui tutta la
coorte21. 28 Spogliatolo, gli misero addosso
un manto scarlatto10; 29 intrecciata una
corona di spine, gliela posero sul capo; nella
mano destra gli misero una canna ed
inginocchiatisi davanti a lui, lo schernivanoh,
dicendo: salve, re dei Giudei! 30 E sputatogli
addossoi, con la canna gli percuotevano la
testa. 31 Dopo averlo schernito, lo
spogliarono del manto10 e lo rivestirono delle
sue vesti; poi lo portarono via per
crocifiggerlo.
La crocifissione di Gesù.
( Marco 15.21-41; Luca 23.26.49;
Giovanni 19.17-37 )
32 Nell'uscire trovarono un Cireneo6 chiamato
non potevano essere sottoposti a tale punizione perché
troppo infamante e inumana.
Giuseppe Flavio
descrive Gesù, figlio di Ananìa, quando venne
flagellato da Albino nell'anno 62: «scorticato a
frustate fino alle ossa» (Guerra Giudaica VI.304).
2 la crocifissione , inventata dai persiani, cf. Esdra
6.11, fu praticata sotto i successori di Alessandro
Magno, dai Cartaginesi, dai quali i Romani la
mutuarono, praticandola nei confronti dei ladri,
sacrileghi, disertori rivoltosi e rei di alto tradimento” .
Raramente praticata per i cittadini romani, era riservata
a “schiavi, stranieri e cittadini di province straniere” ed
era preceduta dalla flagellazione. la crocifissione era
nota al mondo palestinese ai tempi di Gesù, per la triste
esperienza che ne ebbero i Giudei sotto il regno del re
MATTEO 27
asmoneo Alessandro Ianneo (103-76 a.C. fu re e
Sommo sacerdote), che aveva fatto crocifiggere 800
suoi oppositori. Fatto questo che provocò un grande
scalpore, perché violava ogni principio etico proprio
dell'A.T., in cui non si conosceva la pena della
crocifissione a motivo della sua crudeltà. Salendo al
trono, Erode il Grande ( re della Giudea dal 37 al 4
a.C.) la soppresse. Giuseppe Flavio ci informa di
quattro crocifissioni di massa: nell'anno 4 a.C.
Quintilio Varo crocifigge a Gerusalemme duemila
ribelli. Cicerone, filosofo romano 106-43 a.C.,
qualifica la crocifissione come « il supplizio più
crudele e più tetro ». Giuseppe Flavio la considera «la
morte più miserabile di tutte». Origene scrive:
“Vivono con sommo spasimo talora l’intera notte e
ancora l’intero giorno”. Seneca (filosofo romano, 4
a.C.- 65 d.C.) parla di uomini crocifissi a testa in giù
o impalati in maniera oscena sul palo della croce. Le
vittime restavano completamente nude/agonizzanti
in croce, in un luogo visibile: l'incrocio di diverse
strade frequentate, una piccola altura non lontano
dalle porte di un teatro o il luogo stesso in cui il
crocifisso aveva commesso il suo crimine. La
crocifissione stava ad indicare il reato di sedizione Le
autorità romane del I sec. - come risulta anche dagli
storici Tacito e Svetonio guardavano con sospetto i
cristiani perché sapevano che Pilato aveva fatto
giustiziare Gesù come ribelle contro il loro governo, in
Giudea - 3 Bar-abba significa figlio del padre. Era il
nome che si dava ai figli di padre ignoto
4 gli abitanti di Gerusalemme disprezzavano i Galilei
5 Il governatore (praefectus o procurator) romano
della Giudea risiedeva abitualmente a Cesarea
marittima, la città costruita con suntuosità da Erode il
Grande, l'unica fornita di porto e giustamente chiamata
da Tacito “capitale della Giudea” sotto l'aspetto
politico. A Gerusalemme risiedeva nel palazzofortezza costruito da Erode il Grande nel luogo più
alto della città. Spiccava sugli altri edifici per le sue
tre immense torri, innalzate per difendere la parte
alta di Gerusalemme. Flavio Giuseppe dice che il
palazzo era indescrivibile quanto a lusso e
stravaganza - 6 Cirene era la città principale della
Cirenaica. Era stata fondata, da coloni greci provenienti
da Tera, intorno al 630 a.C., ospitava sin dal IV secolo
a.C. una nutrita comunità ebraica che, ai tempi del
geografo greco Strabone(64 a.C - 23 d.C.), costituiva
più di un quarto della popolazione cittadina. Gli ebrei
di Cirene mantenevano stretti rapporti con
Gerusalemme. Giuseppe Flavio, riporta da Strabone,
che la città di Cirene era composta da quattro
classi sociali: i cittadini, gli agricoltori, i forestieri
residenti e i Giudei, (Antichità Giudaiche XIV,115)
7 cfr. Ger.26.15; Giona 1.14. Flavio Giuseppe, della
guerra dei Giudei contro i Romani afferma esser la più
grande non solo di quelle del nostro tempo ma quasi
anche di quelle che udimmo per fama esser scoppiate
fra città e città o fra nazioni e nazioni (Guerre Giud. I
1). Sui questi fatti dice: In realtà le sventure di tutti i
secoli mi sembrano restare al di sotto confrontate
con quelle dei Giudei (Guerre Giud. I 12). Durante
l’assedio, nella città la fame mieteva un numero
sterminato di vittime e le sofferenze erano
indicibili....la necessità spingeva a mettere sotto i denti
qualsiasi cosa....le cinghie dei calzari, il cuoio degli
scudi, ciuffi di vecchio fieno ed erba...ed una donna
ragguardevole per nascita e ricchezza...cosse il proprio
figlio e ne mangio una metà (Guerr. Giud. VI 197-198;
201-210). ..i soldati Romani spinti dall’odio e dal
furore si divertivano a crocifiggere i prigionieri in varie
posizioni e tale era il loro numero che mancavano lo
spazio per le croci e le croci per le vittime(Guerr.
Giud. V 451). Il numero dei prigionieri nel corso della
guerra fu di 97.000 mentre il numero dei morti fu di un
milione e centomila, la maggior parte erano Giudei,
non di Gerusalemme, che erano venuti da ogni parte
del paese per la festa degli Azzimi (Guerre Giud.VI
420-421) - 8 Era prefetto (dal 26 al 35), era stato
mandato in Giudea per le sue doti militari, nominato da
Tiberio nel suo 12° anno di regno. Amministrava la
Giudea, la Samaria e l’Idumea. Filone alessandrino,
filosofo Ebreo suo contemporaneo nel De Legation .ad
Gaium XXXVIII, 302, composto in occasione
dell’ambasciata portata da Filone presso Caligola nel
39 d.C., per ottenere la cessazione delle persecuzioni
contro i Giudei di Alessandria, riporta l’opinione che il
re Agrippa I ha del governatore romano. Agrippa lo
descrive come un uomo di natura inflessibile,
prepotente, brutale, reo di venalità, ruberie, violenze,
uccisioni senza processo. Flavio Giuseppe nelle sue
opere "Antichita Giudaiche" e "Guerra Giudaica",
ricorda
l'episodio
dei
"ritratti
raffiguranti
l'imperatore", introdotti notte tempo in Gerusalemme,
avvenuto al suo arrivo in Gerusalemme. Il fatto
provoco una forte contestazione da parte dei Giudei,
durata cinque giorni e alla fine, Pilato cedette e ritiro le
immagini profanatrici. L'episodio successivo narra di
Pilato che per finanziare la costruzione di un
acquedotto, che serviva prevalentemente a portare
l'acqua al Tempio, prelevò denaro dal tesoro del
tempio, provocando una rivolta dei Giudei. Egli allora
diede ordine ai suoi soldati di mimetizzarsi tra la folla
tumultuante e, ad un segnale convenuto, cominciarono
a bastonare i rivoltosi, provocando un parapiglia
generale che causò molti morti. Un ultimo episodio,
avvenuto nel 35 d,C. e che costo il posto a Pilato, fu il
massacro dei Samaritani sul monte Garizim. Il senato
dei Samaritani denunciò i fatti al legato di Siria
Vitellio, da cui Pilato dipendeva. Vitellio, per non
inimicarsi i Samaritani, ritenuti fedeli amici dei romani,
destituì Pilato e lo invio a Roma per rendere conto del
suo operato direttamente a Tiberio. Al suo posto
venne messo Marcello, amico fidato di Vitellio
9 la residenza ufficiale del governatore in
Gerusalemme - 10 la cosiddetta clamide purpurea era
un mantello corto e leggero di forma trapezoidale che,
in Grecia era simbolo del comando militare, a Roma
era il comandante supremo dell’esercito a portarla ed
entrava anche nel corredo dei re e degli imperatori.
11 “su legeis”=tu lo dici, era un modo ebraico per dare
una risposta affermativa, cf. Matt.26.25,64; Mar.15.2;
Luc.23.3 - 12 Si trattava di un'accusa di lesa maestà,
che in base alla Lex Iulia maiestatis, emanata
MATTEO 27
dall'imperatore Augusto nel 8 a.C. comportava la pena
di morte mediante crocifissione - 13 non c’è nel
greco - 14 cf. 2Sam.17.23 - 15 fthonos=invidia,
gelosia, malevolenza, astio. Pilato ha riconosciuto che
il motivo dell’arresto di Gesù, da parte dei capi
religiosi era l’egoismo piuttosto che la fedeltà a Roma
cf. Giov.11.47-50 - 16 alcuni codici hanno “Yeshùa
Barabba che era ritenuto un salvatore dal popolo
17 Procula era figlia della terza moglie di Tiberio.
Plutarco (scrittore, biografo e filosofo greco 46 /48 d.C
-125 /127 d.C.), in Vite parallele, racconta che
Calpurnia ebbe una premonizione la mattina in cui
Cesare fu assassinato (15 marzo 44 a.C.) e cercò
inutilmente di convincere il marito a non recarsi
in senato, dove più tardi avrebbe avuto luogo
l'attentato. Fu Decimo Giunio Bruto Albino, uno dei
congiurati, a persuadere Cesare a non ascoltare la
moglie, dicendogli avrebbe perso considerazione agli
occhi dei senatori se qualcuno avesse annunciato loro
che Cesare non si era presentato alla seduta in attesa di
"sogni migliori" di Calpurnia - 18 Era consuetudine
tra gli Ebrei (cf. Deut.21.6-7; Sal.26.6), Greci e Latini,
lavarsi le mani in segno di innocenza, e a voler
dimostrare di essere puri da ogni colpa imputata
19 Deut. 23.18 - 20 Molti dei romani consideravano i
sogni un mezzo di guida divina - 21 la coorte
consisteva di 600 soldati questi dovevano essere degli
ausiliari arruolati fra la popolazione non giudaica delle
aree circostanti poiché in quel tempo non vi era alcuna
legione romana di stanza in Palestina - 22 nel diritto
romano esistevano due forme di condono, l’abolitio o
assoluzione di un prigioniero non ancora condannato e
la indulgentia o perdono di uno già condannato
23 episêmos=notevole, segnalato, qui in senso
negativo - 24 tra i Romani, i Greci, e gli Ebrei, i sogni
erano considerati come indicazioni della volontà divina
25 Per gli Ebrei il giorno iniziava al tramonto(sei di
sera) e terminava all’alba(sei del mattino). Il sogno era
stato fatto nella notte o nelle prime ore del mattino
26 In segno di disprezzo, Num.12.14; Deut.25.9;
Is.50.6 Mar.14.65 - 27 Il siclo era una misura di
peso del valore di circa 11grammi -