Oskar Schindler
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Emilie e Oskar nel 1946
Oskar Schindler (Svitavy, 28 aprile 1908 – Hildesheim, 9 ottobre 1974) è stato un imprenditore
tedesco, famoso per aver salvato, durante la Seconda guerra mondiale, circa 1.100 (secondo altri,
come riportato sulla sua lapide, 1.200) ebrei dallo sterminio (Shoah), con il pretesto di impiegarli
come personale necessario allo sforzo bellico presso la sua fabbrica di oggetti smaltati, la D.E.F.
(Deutsche Emaillewaren-Fabrik), situata in via Lipowa n. 4, nel distretto industriale di Zablocie, a
Cracovia.
L'eroica vicenda è pervenuta a noi grazie a un evento casuale: l'incontro tra lo scrittore australiano
Thomas Keneally e Leopold Pfefferberg (Poldek), grande amico di Oskar. Keneally entrò nel
negozio di Pfefferberg e così i due si conobbero. Raccontò la sua storia a Keneally il quale ne fu
colpito e, stabiliti contatti con gli altri Schindlerjuden (gli «ebrei di Schindler»), scrisse il romanzo
La lista di Schindler da cui, successivamente, è stato tratto il film Schindler's List (1993), diretto da
Steven Spielberg.
Indice
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1 Biografia
2 Onorificenze
3 Voci correlate
4 Altri progetti
5 Collegamenti esterni
Biografia [modifica]
La fabbrica di Schindler a Cracovia
La fabbrica di Schindler a Brněnec, 2004
Targa commemorativa a Cracovia all'ingresso della fabbrica di Oscar Schindler, 2010
Targa commemorativa nella Strada Goettingstrasse 30, Hildesheim, ove visse fra il 1971 e il 1974.
Schindler nacque a Zwittau (oggi Svitavy) nel Sudetenland, ovvero nei Sudeti, una regione all'epoca
in Austria-Ungheria e successivamente in Cecoslovacchia, dove viveva per la maggior parte
popolazione di lingua tedesca. L'annessione di questa alla Germania nazista, fu per Schindler
l'inizio di una nuova avventura che lo portò a Cracovia, la città polacca che per molto tempo fu la
sua dimora.
Qui acquistò a basso prezzo una fabbrica in via Lipowa n. 4, nel quartiere industriale di Zablocie,
che chiamò Deutsche Emaillewaren-Fabrik, dove produsse pentolame e in seguito munizioni.
Arrivò a occupare, durante la sua attività di imprenditore, circa 1200 lavoratori ebrei (secondo
alcune fonti, sarebbero stati 1100). Alcuni dicono che, almeno inizialmente, abbia agito a scopo di
lucro sfruttando il lavoro sottopagato di persone in stato di bisogno, come molti altri imprenditori in
tutta la Germania. In seguito, tuttavia, iniziò a difendere attivamente i suoi operai. Egli avrebbe
sostenuto che alcuni lavoratori incompetenti erano in realtà essenziali per il buon andamento della
fabbrica, e qualsiasi danno che veniva loro fatto, risultava nelle sue proteste e richieste di
risarcimento al governo.
L'orrore determinante a cui dovette assistere fu il rastrellamento del 1942 nel ghetto di Cracovia. I
soldati stavano trasferendo gli ebrei in un campo di concentramento a Plaszów, e uccisero
selvaggiamente molte persone che cercavano di nascondersi nelle loro case. Da brillante
diplomatico, dopo il rastrellamento fu sempre più pronto a usare le sue doti per salvare i suoi
Schindlerjuden ("gli ebrei di Schindler"). Si accordò con Amon Göth, il comandante di Plaszów,
per il trasferimento di 900 ebrei nell'adiacente complesso industriale, dove sarebbero stati
relativamente al sicuro dalle angherie delle guardie tedesche.
Quando l'Armata Rossa era ormai prossima a liberare Cracovia, i tedeschi distrussero i campi e
uccisero gran parte degli internati. Schindler, tuttavia, riuscì a spostare 1.100 "lavoratori" in una
fabbrica a Brunnlitz (Brněnec) in Cecoslovacchia, sottocampo del complesso di Gross-Rosen,
nell'ottobre 1944. Nel trasferimento, il convoglio della forza lavoro femminile, che partì a distanza
di una settimana da quello maschile, venne deviato per un errore burocratico ad Auschwitz.
Schindler riuscì comunque nell'intento di farselo restituire, e tutte le donne raggiunsero
definitivamente Brunnlitz, che venne poi liberata nel maggio del 1945.
Alla fine della guerra, Schindler riuscì a emigrare in Argentina. Qui fece bancarotta e ritornò in
Germania nel 1958 per intraprendere una serie di avventure imprenditoriali senza successo. Nel
1961, in occasione della sua prima visita in Israele, ricevette l'entusiastica accoglienza di 220
sopravvissuti. Da allora visse tra Israele e Germania. Dal 1971 visse a Hildesheim, in Germania,
dove morì il 9 ottobre 1974 in un ospedale. Dopo la sua morte, il corpo fu trasferito in Israele, nel
cimitero cattolico di Gerusalemme.
Il 18 luglio 1967, l'apposita commissione israeliana Yad Vashem decise di riconoscere Oskar
Schindler Giusto tra le nazioni; tale decisione fu confermata il 24 giugno 1993 ed estesa alla moglie
di Schindler, Emilie Schindler.
Il manoscritto originale della lista di Schindler fu trovato nel 1999 in una valigia, che lo stesso
imprenditore aveva lasciato nella casa di una coppia di amici a Stoccarda.
Nel 2009 è stata ritrovata una copia-carbone della lista in una biblioteca di Sydney, in Australia, in
mezzo ai manoscritti di Thomas Keneally.
La tomba di Oskar Schindler
Onorificenze [modifica]
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Silvestro Papa
Voci correlate [modifica]
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Schindler's List
Nazismo
Olocausto
Antisemitismo
Auschwitz
Giorno della Memoria
Giusti tra le nazioni
Altri progetti [modifica]
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Wikimedia Commons contiene file multimediali su Oskar Schindler
Collegamenti esterni [modifica]
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Sito dedicato a Oskar Schindler
Oskar and Emilie Schindler tra i Giusti tra le nazioni