Programma di sala - Reggio Iniziative Culturali

Reggio Emilia – Sala del Tricolore – 19/12 ore 17
Il grande cinema
Musica e immagini dal grande schermo
Scot Joplin
The entertainer (1902)
da: La Stangata
(1868 – 1917)
George Gershwin
- The Man I love (1924)
(1898 – 1937)
- Summertime da: Porgy and Bess (1935)
John Barry
Balla coi lupi (1990)
(1933 – viv.)
Schindler’s list (1993)
John Williams
(1932 – viv.)
Stanley Myers
Cavatina da: Il Cacciatore (1978)
(1930 – 1993)
Andrew Lloyd-Webber
You must love me – Don’t cry for me Argentina
(1948 – viv.)
da Evita (1976)
Henry Mancini
La Pantera rosa (1964)
(1924 – 1994)
Ennio Morricone
- Il Segreto del Sahara (1988)
(1928 – viv.)
- Mission (1986)
- C’era una volta il West (1968)
- Song for Elena da: Nuovo Cinema Paradiso (1988)
Progetto video di Giacomo Baldelli – Arrangiamenti musicali di Matteo Malagoli
ICARUS ENSEMBLE
Loredana Bigi, voce - Giovanni Mareggini, flauto - Nicola Zuccalà, clarinetto
Matteo Malagoli, violoncello - Giacomo Baldelli, chitarra
Marco Pedrazzini e Kumi Uchimoto, pianoforte a quattro mani
Nella Musica da Film, spesso e volentieri, non dobbiamo preoccuparci troppo della provenienza di
questa o quell’altra partitura; è sufficiente lasciarsi trasportare dalla musica, felicemente unita in
stretta simbiosi alle immagini.
Se il compositore risultasse un Lloyd-Webber piuttosto che un Morricone od un Mancini cosa
cambierebbe per il fruitore del messaggio cinematografico nel suo complesso?
Ecco allora che il panorama musicale e visivo di oggi vuole essere un grande trasporto sentimentale
legato a pellicole che hanno segnato la storia del cinema italiano e non, offerte per temi (Balla coi
lupi, Schindler’s list, Cacciatore) o per unità compositive, come nel caso di Morricone o Gershwin.
Ci è sembrato simpatico aprire il percorso cinematografico con una celebre partitura di carattere
brioso, come un Ragtime americano, utilizzato in un celebre Film. Sulla stessa lunghezza d’onda si
inserisce verso la fine la breve e celeberrima Pantera rosa, utile a sdrammatizzare l’abbondanza di
riflessioni imposte dai temi proposti precedentemente.
Anche se non propriamente nate per commenti musicali a film, vengono inserite due straordinarie
pagine di George Gershwin, il grande pianista e compositore americano che, di palcoscenici e di
spettacolo, se ne intendeva abbastanza.
L’omaggio al romano Morricone è spalmato in quattro fra le sue più coinvolgenti melodie, scritte in
un arco temporale di 20 anni, dal 1968 al 1988. Gustandosi l’unione di immagini e relativa musica,
come nelle originali pellicole, ci si lascerà trasportare in una dimensione di sicuro coinvolgimento
la quale non abbisogna di ulteriore presentazione.