GIUNTA COMUNALE DI BRESCIA Delib. n. 459 OGGETTO: - 1.9.2015 Area Risorse. Settore Bilancio e Ragioneria. Indirizzi relativi alla formazione del progetto di bilancio di previsione 2016/2018. La Giunta Comunale Premesso che l’art. 56 del Regolamento di contabilità stabilisce che la Giunta fornisca al Comitato di Direzione le prime indicazioni programmatiche inerenti alla formazione del bilancio di previsione e dei suoi allegati; Vista la relazione informativa del Settore Bilancio e Ragioneria, redatta ai sensi del citato art. 56 del Regolamento di contabilità in merito agli scenari di natura finanziaria che possono influenzare il raggiungimento degli equilibri dei bilanci di previsione, in atti; Ritenuto di approvare gli indirizzi illustrati nell’allegato al presente provvedimento, ai quali si dovrà conformare il Comitato di direzione nell’ambito del processo di formazione del bilancio di previsione 2016/2018; Visto il parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica e contabile espresso in data 26.8.2015 dalla Responsabile del Settore Bilancio e Ragioneria; Ritenuto di dichiarare il presente provvedimento immediatamente eseguibile a'sensi dell'art. 134 c. 4 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali approvato con D.Lgs. n. 267/2000, per un più celere proseguo degli atti conseguenti; Con i voti favorevoli di tutti i presenti; d e l i b e r a a) di approvare, ai sensi dall’art. 56 del Regolamento di contabilità, gli indirizzi esposti nell’allegato al presente provvedimento, relativi alla formazione del bilancio di previsione 2016/2018; b) di dichiarare, con voti unanimi, deliberazione immediatamente eseguibile; c) di darne comunicazione mediante elenco ai Capigruppo consiliari e di metterla a disposizione dei Consiglieri presso la Segreteria generale. mf* la presente COMUNE DI BRESCIA ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE DI G.C. DEL COMUNE DI BRESCIA IN DATA 1.9..2015 N. 459 INDIRIZZI PER LA FORMAZIONE DEL BILANCIO 2016/2018 1. L’EQUILIBRIO DI PARTE CORRENTE In tema di equilibrio di bilancio, in via preliminare si ricorda che l’art. 9, comma 1, della L. 243/2012 <<Disposizioni per l'attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi dell'articolo 81, sesto comma, della Costituzione>> dispone che i bilanci dei Comuni <<(…) si considerano in equilibrio quando, sia nella fase di previsione che di rendiconto, registrano: a) un saldo non negativo, in termini di competenza e di cassa, tra le entrate finali e le spese finali; b) un saldo non negativo, in termini di competenza e di cassa, tra le entrate correnti e le spese correnti, incluse le quote di capitale delle rate di ammortamento dei prestiti (…)>>. Il successivo art. 21, comma 2, differisce al 1° gennaio 2016 il termine di applicazione di tali disposizioni. Ad oggi non sono disponibili le norme attuative per declinare nel dettaglio gli aggregati rilevanti ai fini della verifica di tali equilibri. A tal proposito, il paragrafo 9.10 del vigente Principio contabile applicato concernente la programmazione si limita ad osservare che <<La definizione degli equilibri di bilancio è destinata ad essere integrata al fine di dare attuazione alla legge rinforzata n. 243 del 2013 che, a decorrere dal 1° gennaio 2016 per gli enti territoriali, prevede il rispetto di ulteriori equilibri in termini di competenza finanziaria e di cassa>>. In attesa di tali integrazioni normative, ai fini della formazione del bilancio 2016/2018 si considerano gli equilibri così come declinati negli schemi di bilancio attualmente vigenti, riservandosi di impartire ulteriori indirizzi laddove gli stanziamenti del bilancio in corso di formazione non fossero compatibili con la concreta declinazione del principio del pareggio, sopra richiamato. Ciò premesso, la formulazione delle previsioni di entrata e spesa corrente dovrà essere coerente con le indicazioni di seguito riportate. Per quanto riguarda le entrate tributarie, dal 2016 – secondo le intenzioni annunciate dal Governo – la fiscalità locale potrebbe essere oggetto di una profonda riforma, caratterizzata dall’introduzione della c.d. “local tax”. Secondo quanto riportato dalla stampa, il nuovo tributo potrebbe sostituire IMU e TASI, eliminando l’imposizione sull’abitazione principale. In tal caso, il Governo dovrà affrontare il tema delle modalità di compensazione del minor gettito in capo ai Comuni. Ad oggi, tuttavia, non vi sono elementi per stimare l’impatto del futuro assetto della fiscalità locale sulle entrate comunali. In attesa dell’emanazione delle norme che ridefiniranno il quadro della fiscalità locale, in questa sede è ipotizzata un’entrata 2016 complessivamente pari al gettito dei tributi locali a legislazione vigente, fatti salvi gli adeguamenti tariffari della TARI (tariffa rifiuti) che si rendessero necessari in relazione al nuovo piano economicofinanziario che sarà elaborato secondo gli indirizzi per l’adozione del sistema di raccolta domiciliare combinato, approvati dal Consiglio comunale con deliberazione 16/3/2015, n. 35. A seguito dell’emanazione delle nuove norme sulla fiscalità locale, si provvederà ad apportare le opportune modifiche agli strumenti di programmazione in corso di formazione, ovvero ad adeguare i documenti di bilancio e relativi allegati, qualora le norme fossero emanate dopo l’approvazione del bilancio e relativi allegati o degli schemi. Quanto alle altre entrate correnti, le previsioni saranno formulate in coerenza con i seguenti indirizzi: adeguamento delle tariffe dei servizi alla persona non inferiore al recupero del tasso di inflazione tendenziale 2015. Le proposte di revisione delle tariffe dovranno essere deliberate dalla Giunta unitamente al provvedimento di approvazione dello schema del bilancio. Pertanto, i dirigenti dovranno predisporre in tempo utile le relative proposte da sottoporre all’approvazione della Giunta; ottimizzazione dell’attività di accertamento e di riscossione – anche coattiva - delle entrate tributarie ed extratributarie, al fine di eliminare o ridurre eventuali residue sacche di evasione, di elusione o comunque di insolvenza; potenziamento della collaborazione con l’Agenzia delle entrate per la compartecipazione all’attività di recupero dell’evasione sui tributi nazionali; attenta valutazione delle opportunità offerte dalla legislazione regionale, nazionale e comunitaria che prevede il finanziamento, totale o parziale, di servizi erogati dal Comune o di iniziative che rientrano nei programmi dell’Amministrazione. Al raggiungimento dell’equilibrio di parte corrente concorrerà anche la previsione di distribuzione di dividendi dalle società partecipate e di riserve disponibili da parte di Brescia Infrastrutture Srl, in linea con gli stanziamenti dell’esercizio 2015. Per quanto concerne le previsioni di spesa corrente, la formazione degli stati previsionali non dovrà essere effettuata sulla scorta della spesa storica, bensì sulla base delle effettive necessità derivanti dall’obiettivo prioritario di salvaguardare il livello dei servizi erogati alla collettività, pur in presenza di stringenti vincoli di bilancio. I Responsabili di area dovranno pertanto effettuare un’attenta analisi delle voci di spesa di rispettiva competenza, al fine di individuare eventuali margini di recupero di efficienza ancora possibili, rimodulare i servizi in un’ottica di rinegoziazione delle prestazioni principali e accessorie, verificare le possibilità di contrazione degli oneri direttamente o indirettamente a servizio del debito, nonché introdurre modalità diverse di quantificazione dei bisogni, includendo in tali analisi anche le società controllate e partecipate che svolgono un ruolo significativo nel quadro dell’offerta di servizi alla città. Per quanto riguarda, in particolare, il servizio di trasporto pubblico locale, in attesa di una più compiuta definizione del quadro normativo, contrattuale ed operativo – in relazione all’avvio dell’Agenzia del Trasporto pubblico locale di recente costituzione, che dovrebbe subentrare nei contratti attualmente in essere (metropolitana esclusa) - in questa sede si assume che gli oneri finanziari netti che graveranno sul bilancio comunale per il 2016 siano comunque non superiori agli attuali livelli. L’eventuale diversa configurazione delle voci di entrata e di spesa sarà oggetto di successiva variazione, non appena matureranno le condizioni per quantificare gli effetti finanziari, in entrata e in spesa, dei nuovi assetti del servizio. La spesa del personale, incluso il budget per le assunzioni, dovrà essere contenuta entro gli stanziamenti assestati 2015 e, comunque, all’interno dei limiti imposti dalla normativa vigente in tema di vincoli specifici a tale tipologia di spesa. Per quanto riguarda le altri voci di spesa, le richieste, per ciascun area, non potranno in ogni caso superare il livello di spesa complessivamente assegnato attraverso il bilancio di previsione iniziale 2015, fatto salvo l’azzeramento delle spese una tantum, nonchè delle spese che nel 2015 sono state finanziate dal fondo pluriennale vincolato di parte corrente e/o dal reimpiego di entrate con vincolo di destinazione. Infine, per consentire il raggiungimento degli equilibri di parte corrente, anche per il 2016 – analogamente all’esercizio 2015 – l’Ente si avvarrà della facoltà di stanziare il fondo crediti dubbia esigibilità nella misura minima del 55%, in applicazione dell’articolo 1, comma 509, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015). Quanto al biennio 2017/2018, gli stanziamenti di entrata e spesa corrente dovranno riflettere le scelte operate sul primo esercizio, sia in termini di spesa, sia in termini di politica tributaria e tariffaria e, laddove possibile, evidenziare gli ulteriori margini di economia di spesa. 2. PROGRAMMAZIONE DELLA SPESA IN C/CAPITALE E DELLE RELATIVE FONTI DI FINANZIAMENTO PER IL TRIENNIO 2016/2018. Le previsioni finanziarie della spesa in c/capitale, per la parte relativa ai lavori pubblici, corrisponderanno alle previsioni definitivamente accolte in sede di formazione del programma triennale 2016/2018 e dell’elenco annuale 2016 dei lavori pubblici, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, in particolare in tema di patto di stabilità interno. E’ pertanto necessario limitare le previsioni allo stretto indispensabile per garantire il mantenimento e la conservazione del patrimonio. In particolare, l’importo complessivo delle opere e lavori pubblici per l’esercizio 2016 è stimabile nell’ordine di 25 milioni di euro, oltre agli investimenti finanziabili con entrate vincolate (es. contributi agli investimenti da enti pubblici o privati, quote di avanzo di amministrazione vincolato, ecc…), nonchè al reimpiego del fondo pluriennale vincolato di conto capitale. Al fine di consentire l’approvazione del bilancio di previsione e relativi allegati entro l’attuale termine di fine anno, lo schema di programma opere pubbliche 2016/2018 e di elenco annuale 2016 dovrà essere pubblicato entro il 15 ottobre p.v. Per quanto riguarda le fonti di finanziamento della spesa in c/capitale, è escluso il ricorso al debito, in considerazione dei vincoli imposti a livello nazionale e dei riflessi finanziari negativi sulla spesa corrente indotti dagli oneri a servizio del debito. Per il prossimo triennio, la formulazione delle previsioni di entrate in conto capitale è pertanto così articolata: il responsabile dell’area Pianificazione urbana e mobilità dovrà formulare la previsione del gettito dei proventi dei permessi di costruire e delle monetizzazioni di aree standard per ciascuna annualità del triennio 2016/2018 sulla scorta dell’attuale sistema di contribuzione, nonché le previsioni di entrata e di spesa correlata alle opere realizzate a scomputo, in applicazione del principio di competenza finanziaria potenziato; il responsabile dell’area Servizi tecnici dovrà formulare la proposta di aggiornamento del piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari. In particolare, tale proposta dovrà contenere un’ipotesi di dismissione del patrimonio immobiliare non più necessario allo svolgimento delle funzioni istituzionali, articolando la proposta su ciascuna annualità del triennio e precisando per ciascun immobile la tipologia, l’ubicazione e il valore di stima. Per gli immobili sottoposti a vincolo, l’elenco dovrà essere redatto in accordo con la Sovrintendenza; come già indicato al punto 1, anche per le entrate in c/capitale deve assumere sempre maggiore rilievo l’attività dei dirigenti rivolta a cogliere tutte le opportunità di finanziamento offerte sia dal settore pubblico, sia dai privati. 3. NOTA FINALE Il processo di formazione del bilancio di previsione 2016/2018 e relativi allegati dovrà essere scadenzato in tempo utile per l’approvazione degli strumenti di programmazione, da parte del Consiglio comunale, entro il prossimo mese di dicembre. Qualora la Giunta approvasse lo schema di bilancio, unitamente al Documento unico di programmazione (DUP), entro il 31 ottobre 2015, l’obbligo di presentazione del DUP – differito dal 31 luglio al 31 ottobre con Decreto Ministeriale del 3 luglio scorso - si intende assolto con la presentazione dello schema di bilancio e del DUP, tramite invio ai Consiglieri comunali entro 10 giorni dalla data di deliberazione dello schema di bilancio da parte della Giunta, ai sensi dell’art. 57, comma 1, del vigente regolamento di contabilità. Gli indirizzi sopra illustrati sono suscettibili di successive integrazioni o variazioni, con particolare riferimento alle modifiche normative a cui si è accennato in precedenza, ovvero maturino nuovi orientamenti da parte dell’organo esecutivo. Le integrazioni e/o variazioni saranno recepite in sede di approvazione dello schema di bilancio e relativi allegati.