Museo Civico di Zoologia di Roma conferenza del Prof. Marzio

Museo Civico di Zoologia di Roma conferenza del Prof. Marzio Zapparoli sul cibo del futuro
nutrire il pianeta in modo
sostenibile con gli insetti
La tutela dell'ambiente e della salute dell'uomo passano attraverso l'utilizzo
degli insetti come “feed & food”
Sono gli insetti i candidati più promettenti al
ruolo di cibo del futuro. Piatti a base di
coleotteri, farine di grilli e cavallette potranno
rappresentare, infatti, una soluzione ai
problemi ambientali causati dalle attuali diete
e all'emergenza alimentare cui la popolazione
mondiale in rapida e costante crescita andrà
incontro nel prossimo futuro. A riferirlo in
occasione di una conferenza organizzata dal
Museo Civico di Zoologia di Roma dal titolo
“Insetti: nuove frontiere dell'alimentazione?”,
il Professor Marzio Zapparoli, docente di
Zoologia presso il Dipartimento per
l'Innovazione nei sistemi Biologici, Agro
alimentari e Forestali (DIBAF) dell'Università
degli Studi della Tuscia di Viterbo.
Un momento della conferenza del Prof. Marzio Zapparoli
nella sala degli scheletri del Museo Civico di Zoologia di
Roma
“Sono oltre un milione le specie di insetti
attualmente conosciute, pari a più della metà
del totale delle specie di organismi viventi
sulla Terra”, ha affermato il Prof. Zapparoli.
“Si potrebbe paradossalmente affermare che
viviamo in un pianeta la cui biodiversità è
fatta dagli insetti. Variegati per forme,
dimensioni e abitudini di vita, gli insetti sono
i dominatori degli ecosistemi planetari.
La loro importanza è elevatissima: sono
fondamentali nell'impollinazione delle piante,
nella ciclizzazione dei nutrienti attraverso
l'eliminazione di organismi morti,
nel
controllo delle popolazioni animali e vegetali
tramite la predazione, il parassitismo e la
fitofagia, nell'alimentazione di invertebrati e
vertebrati, tra cui l'uomo”.
L'entomofagia, ovvero il consumo alimentare
di insetti, stando ai documenti della FAO
(Food and Agriculture Organization of the
United Nations), è oggi diffusa in molte parti
del mondo, soprattutto in America Latina,
nell'Africa australe e nel Sud-est asiatico. Ben
2 miliardi di persone, appartenenti alla metà
dei paesi del mondo, su oltre 7 miliardi
utilizzano gli insetti come cibo. Tra gli insetti
più usati a scopo alimentare, i coleotteri (che
rappresentano il 40% di tutti gli insetti
conosciuti), le larve di farfalle e poi le
formiche, per un totale di circa 2000 specie.
Il consumo alimentare di insetti potrebbe
essere esteso a tutto il pianeta. “Oggi siamo
oltre 7 miliardi di persone, nel 2030 saremo 8
miliardi, nel 2050 9 miliardi”, ha aggiunto il
professore. “L'aumento della popolazione
significa aumento della domanda di cibo, e
in particolare di proteine di origine animale
non solo per l'uomo ma anche per gli animali
da allevamento. Quindi ci sarà un incremento
della produzione alimentare, che si tradurrà
in consumo di suolo e di energia, in degrado
ambientale, in inquinamento e deforestazione,
in aumento dei cambiamenti climatici. Come
sostiene la FAO, un modo per affrontare questi
gravi problemi ambientali e la futura
emergenza alimentare può essere quello di
utilizzare gli insetti, animali abbondanti,
comuni, con alti tassi di riproduzione e con
caratteristiche biologiche favorevoli, come
cibo per l'uomo e come mangime per gli
animali domestici”.
I vantaggi derivanti dall'uso degli insetti
come “feed & food” sono diversi: ambientali,
igienico-sanitari, e socio-economici.
Notevoli i benefici per l'ambiente. “Gli
insetti hanno un'efficienza di conversione
alimentare, termine che indica la quantità di
mangime necessaria per produrre un
incremento in peso di un kg dell'animale
allevato, più alta rispetto ai vertebrati.
Gli insetti, infatti, essendo animali detti
impropriamente “a sangue freddo” non
devono spendere gran parte del loro
metabolismo
per
mantenere
alta
la
temperatura del corpo, come invece fanno i
vertebrati a temperatura costante”, ha spiegato
il professore. “Come emerge dai documenti
della FAO, nel convertire il mangime in massa
corporea gli insetti sono 2 volte più efficienti
del pollame, 4 volte più efficienti dei suini e
addirittura 12 volte più efficienti dei bovini”.
Inoltre, la produzione di gas serra da parte
degli insetti attraverso i loro processi digestivi
è molto più bassa di quella degli animali
domestici. Per esempio, la produzione di gas
serra dei suini per kg di peso è 10-100 volte
superiore a quella del verme della farina.
gli animali domestici. Ci sono ancora insetti
in grado di nutrirsi di sostanza organica,
come liquami di animali e resti alimentari, e di
trasformarla in proteine a loro volta utilizzabili
per l'alimentazione animale. Altro dato molto
importante relativo agli insetti è che
consumano meno acqua rispetto ai vertebrati,
in particolare rispetto ai bovini.
Il consumo alimentare di insetti offre benefici
anche alla salute umana. “Il valore nutritivo
degli insetti dipende da fattori come l'habitat,
la dieta e lo stadio del ciclo biologico.
Tuttavia, le proteine che possono fornire gli
insetti sono perfettamente comparabili con
quelle fornite da carne e pesce”, ha affermato
il professore.
Slide della presentazione del Prof. Zapparoli relativa al valore
nutritivo degli insetti (fonte del grafico: FAO/WUR. 2013.
Edible insetcs: future prospects for food and feed security.
Rome, FAO Forestry paper 171)
Slide della presentazione del Prof. Zapparoli relativa alla
produzione di gas serra da parte degli insetti e dei vertebrati
(fonte del grafico: FAO/WUR. 2013. Edible insetcs: future
prospects for food and feed security. Rome, FAO Forestry
paper 171)
A essere più bassa da parte degli insetti, in
confronto al bestiame convenzionale, è anche
la produzione di ammoniaca attraverso il
letame e le urine. Tale produzione è causa di
problemi di acidificazione e nitrificazione dei
suoli, quindi di inquinamento. L'allevamento
di insetti permette poi di risparmiare suolo
perché richiede uno spazio assai più limitato
rispetto a quello di cui hanno, invece, bisogno
“Gli insetti possono essere importanti
integratori alimentari perché contengono
elevate quantità di acidi grassi, di fibre e di
micronutrienti come zinco, ferro e magnesio.
Inoltre, in confronto ai mammiferi e agli
uccelli, gli insetti comportano rischi più bassi
di trasmissione di malattie all'uomo e agli
animali domestici, ma su questo punto sono
necessarie ulteriori ricerche”.
Rilevanti anche i vantaggi socio-economici.
La raccolta e l'allevamento di insetti per
ricavare cibo per l'uomo e mangime per gli
animali domestici possono fornire opportunità
imprenditoriali, sia nelle economie di
transizione o in via di sviluppo, sia in quelle
sviluppate. Nei paesi già sviluppati gli insetti
possono essere trattati per ottenere alimenti e
mangimi per gli animali allevati, come farine,
in modo relativamente facile.
Slide della presentazione del Prof. Zapparoli relativa ai
vantaggi socio-economici derivanti dall'uso degli insetti come
cibo
“Gli insetti che oggi possono essere utilizzati
come mangime alternativo o come
integratore dei mangimi tradizionali sono la
cosiddetta “mosca soldato nera” (Hermetia
illucens), la comune mosca domestica (Musca
domestica) e il verme della farina (Tenebrio
molitor)”, ha aggiunto il professore. “Altre
specie sono oggetto di indagine”.
Slide della presentazione del Prof. Zapparoli illustrante le
specie di coleotteri che sono attualmente studiate per valutare
la possibilità di utilizzarle come mangime alternativo
Dati gli enormi vantaggi derivanti dall'uso
degli insetti come “feed & food” bisogna
adoperarsi affinché vengano impiegati a scopo
alimentare. Molteplici, a tal fine, i passi da
intraprendere. In primo luogo, è necessario
perfezionare le tecniche di allevamento
degli insetti in modo tale da rendere questo
cibo competitivo con le altre produzioni
alimentari tradizionali. Indispensabili anche
l'indagine dei rischi igienico-sanitari
connessi al consumo alimentare di insetti e lo
sviluppo di una cornice normativa idonea
che regolamenti la raccolta e la vendita di
questi animali. “Questo tipo di utilizzo di
risorsa naturale, se indiscriminato e non
accorto, può portare a dei problemi di
conservazione delle specie” ha sottolineato il
professore. “Gli insetti usati a scopo
alimentare vengono raccolti un po' in tutti gli
ambienti ma soprattutto negli habitat forestali
più vulnerabili. Bisogna aumentare l'offerta
di cibo e mangime ma senza compromettere
le popolazioni locali di insetti. La raccolta
dovrebbe essere pertanto regolamentata e
monitorata per evitare che pesi troppo sulle
specie, soprattutto su quelle che hanno ruoli
ecologici apicali. Queste raccolte potrebbero
essere integrate, per le specie che lo
consentono, con allevamenti in semicattività,
in modo tale da avere un rifornimento costante
di individui durante tutto l'arco dell'anno,
anche in quei periodi in cui la specie non è
attiva”. Da regolare anche l'uso dei pesticidi
per evitare fenomeni di bioaccumulo. Ancora
più importante è evitare di introdurre specie
alloctone, cioè estranee alla fauna locale. Il
problema, per finire, è anche culturale; nei
paesi occidentali e occidentalizzati questi
animali sono causa di disgusto. Le abitudini
alimentari possono però cambiare molto
rapidamente, come la storia insegna.
Una soluzione alla futura crisi alimentare cui
l'umanità andrà incontro se manterrà inalterati
i propri ritmi di crescita e ai problemi
ambientali causati dall'attuale produzione di
cibo, come l'inquinamento e la deforestazione,
esiste ed è rappresentata dagli insetti. Proprio
questi piccoli animali sono la fonte
alimentare alternativa e sostenibile di cui
necessita il nostro pianeta. Non siamo abituati
a pensare a loro come a pietanze appetitose o a
mangimi per i nostri animali domestici.
Eppure, proprio la rivalutazione degli insetti
come cibo è la chiave per un futuro all'insegna
della sostenibilità.
Azzurra Giordani