Alla cortese attenzione dei docenti delle classi PRIME dell’Istituto Cairoli di Pavia Considerando la presenza di molti studenti/esse con DSA in questo istituto, in qualità di referente del progetto “Tutti possono imparare tutto” rivolto agli studenti/esse con DSA volevo sottolineare alcuni aspetti sia a proposito della definizione dei DSA (Disturbo Specifico di Apprendimento) sia sulle linee generali del percorso didattico per studenti/esse con DSA, soprattutto alla luce della Legge n. 170 dell’8.10.2010 (“Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”) e delle Linee guida del 12.07.2011, reperibili nel sito del nostro istituto, che ben specificano sia le caratteristiche di queste difficoltà che le indicazioni didattiche necessarie per garantire il successo formativo. In particolare per i test di ingresso per gli studenti/esse con DSA sono state predisposte prove “ridimensionate” nelle richieste, si raccomanda delicatezza e riserbo nella comunicazione a questi studenti/esse che di solito sono molto sensibili al primo contatto con la nuova scuola. Per ulteriori comunicazioni sulla situazione personale degli studenti si rimanda al primo c.di classe durante il quale la sottoscritta presenterà la diagnosi e le notizie raccolte dalla famiglia nel corso del primo colloquio. Definizione dei DSA : Gli studenti/esse con dichiarazione di DSA presentano: difficoltà nell’area della letto-scrittura (dislessia-disgrafia e disortografi) e del calcolo (discalculia) ma possono avere difficoltà anche nel recupero dei termini (disnomia) difficoltà nell’orientamento temporale e/o spaziale problemi nel movimento (disprassie) tempi di attenzione spesso sono ridotti rispetto ai compagni/e. manifestazioni di disagio sia nell’accettazione delle loro difficoltà che nella relazione tra pari con conseguenti disturbi emotivi e del comportamento. Questi disturbi possono presentarsi isolati ma sono più spesso presenti contemporaneamente ed in misura molto personalizzata, ogni studente DSA presenta un profilo individuale assolutamente unico. Il disturbo risultante è superiore alla somma delle singole difficoltà, poiché ognuno dei disturbi implicati nella comorbilità influenza negativamente lo sviluppo delle abilità complessive. (v. Linee guida pag.5) Vengono definiti “specifici” perché non intaccano l’intelligenza generale ed interessano uno specifico dominio di abilità in modo significativo. “Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di origine neurobiologica; allo stesso tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo, modificabili attraverso interventi mirati. Posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, infatti, il discente può raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti.”(v. Linee guida pag.4) Non sono da trascurare neanche gli aspetti relazionali e l’inserimento nel gruppo classe:“ è necessario sottolineare la delicatezza delle problematiche psicologiche che s’innestano nell’alunno o nello studente con DSA per l’utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative. Infatti, ai compagni di classe gli strumenti compensativi e le misure dispensative possono risultare incomprensibili facilitazioni. A questo riguardo, il coordinatore di classe, sentita la famiglia interessata, può avviare adeguate iniziative per condividere con i compagni di classe le ragioni dell’applicazione degli strumenti e delle misure citate, anche per evitare la stigmatizzazione e le ricadute psicologiche negative. Resta ferma, infine, la necessità di creare un clima della classe accogliente, praticare una gestione inclusiva della stessa, tenendo conto degli specifici bisogni educativi degli alunni e studenti con DSA( Linee guida pgg.20-21). La Legge n. 170 sottolinea l’importanza della scuola alla quale assegna compiti di monitoraggio , cioè segnalazione alle famiglie di “persistenti” difficoltà nelle aree della letto-scrittura e del calcolo, “dopo” che sono stati svolte attività di recupero e consolidamento mirate. Precisa inoltre la necessità di un adeguamento della didattica alle caratteristiche di questi studenti. Gli studenti con D.S.A. richiedono programmi didattici adeguati alle loro caratteristiche perché a causa del loro disturbo specifico non possono adeguarsi ai metodi standard di istruzione. E’ spesso necessario un cambiamento nella didattica che diventa più flessibile per tener conto dello stile di apprendimento dello studente con DSA: infatti gli alunni con DSA sviluppano stili di apprendimento specifici, volti a compensare le difficoltà incontrate a seguito del disturbo. La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano «l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari del soggetto, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate». “Individualizzato” è l’intervento calibrato sul singolo, anziché sull’intera classe o sul piccolo gruppo, che diviene “personalizzato” quando è rivolto ad un particolare discente. “Più in generale - contestualizzandola nella situazione didattica dell’insegnamento in classe - l’azione formativa individualizzata pone obiettivi comuni per tutti i componenti del gruppo-classe, ma è concepita adattando le metodologie in funzione delle caratteristiche individuali dei discenti, con l’obiettivo di assicurare a tutti il conseguimento delle competenze fondamentali del curricolo, comportando quindi attenzione alle differenze individuali in rapporto ad una pluralità di dimensioni. L’azione formativa personalizzata ha, in più, l’obiettivo di dare a ciascun alunno l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità e, quindi, può porsi obiettivi diversi per ciascun discente, essendo strettamente legata a quella specifica ed unica persona dello studente a cui ci rivolgiamo.” (v.Linee guida pag.6) Per facilitare il percorso scolastico di uno studente con D.S.A. e predisporre le condizioni che ne favoriscano il successo formativo è indispensabile quindi programmare un Percorso Didattico Personalizzato. Il termine “personalizzato” sottintende l’adozione di tutte le misure compensative e dispensative, coerentemente con quanto indicato dalla Legge 170. “Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria.” “Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento.” Es. tempi più lunghi per le prove di verifica: “in assenza di indici più precisi, una quota del 30% in più appare un ragionevole tempo aggiuntivo” (v. Linee guida pag.7) oppure riduzione delle richieste. Le Linee guida da pagina 17 a pag. 21 si occupano della scuola secondaria di I e II grado: in particolare a proposito delle lingue straniere “In sede di programmazione didattica si dovrà generalmente assegnare maggiore importanza allo sviluppo delle abilità orali rispetto a quelle scritte. Poiché i tempi di lettura dell’alunno con DSA sono più lunghi, è altresì possibile consegnare il testo scritto qualche giorno prima della lezione, in modo che l’allievo possa concentrarsi a casa sulla decodifica superficiale, lavorando invece in classe insieme ai compagni sulla comprensione dei contenuti.” “Ai fini della corretta interpretazione delle disposizioni contenute nel decreto attuativo, pare opportuno precisare che l’ “esonero” riguarda l’insegnamento della lingua straniera nel suo complesso, mentre la “dispensa” concerne unicamente le prestazioni in forma scritta.” Il D.M.n.5669 del 12 luglio 2011 ai punti 5 e 6 precisa che la dispensa dalle prove scritte permette di conseguire “ il titolo valido per l’iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado ovvero all’università” mentre nel caso di esonero possono sostenere prove “differenziate, coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo al rilascio dell'attestazione di cui all'art.13 del D.P.R. n.323/1998.” Il MIUR ha predisposto un format di PDP standard, questo modello è inserito nel sito del nostro istituto, va personalizzato a seconda delle differenti situazioni e va condiviso con tutto il c. di classe e la famiglia, oltre che con gli studenti/esse con DSA I riferimenti normativi per la definizione di un Piano Didattico Personalizzato per allievi con Disturbo Specifico dell’Apprendimento non prevedono la certificazione ai sensi della Legge 104/92, sulla base delle indicazioni normative vigenti, ma la diagnosi delle strutture pubbliche UONPIA o delle strutture private accreditate (v. comunicazione della direzione generale della Sanità Regione Lombardia del 6 luglio 2011). Anche la valutazione delle prove di verifica, dovrà rapportarsi alle modalità adottate, in tutte le fasi del percorso scolastico, sulla base del P.D.P. predisposto per lo studente, ivi compresi i momenti di valutazione finale e durante la valutazione delle prove d’esame (esame terzo anno e ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado). Tale percorso dovrebbe essere documentato: nel verbale del Consiglio di Classe; nel registro del singolo docente con la declinazione dei punti del P.D.P. e nel Documento del 15 maggio (secondaria di II grado) elaborato dal Consiglio di Classe. Il P.D.P è aggiornabile e integrabile nel corso dell’anno scolastico, sulla base delle esigenze e delle strategie necessarie allo studente per compensare i propri funzionamenti in relazione al processo di apprendimento. Risulta fondamentale la condivisione con la famiglia e con lo studente di tutte le scelte didattico-educative stabilite nel P.D.P. Ogni studente verrà valutato in base ai progressi acquisiti, all’impegno, alle conoscenze apprese e alle strategie operate. La valutazione è personale, come personali i livelli di partenza. Oggetto di valutazione è il percorso effettuato. Alcune indicazioni pratiche: Gli studenti/esse DSA hanno difficoltà a copiare dalla lavagna, meglio dettare frasi o brevi testi leggono meglio testi scritti con carattere verdana 12 a scrivere a mano, spesso è meglio indirizzarli all’uso del p.c. in classe e a casa ad orientarsi nel tempo e quindi anche l’uso del calendario e/o diario può essere difficoltoso e/o lento nell’ortografia e gli errori non sono modificabili né con l’esercizio né con lo sforzo...quindi usare il p.c. con il correttore ortografico ad orientarsi nelle verifiche in cui le richieste sono scritte in modo troppo compatto...quindi meglio dividere le richieste in step successivi o in parti a elaborare testi scritti complessi pertanto meglio privilegiare le verifiche con scelta multipla o con V/F a prendere appunti …se utilizzano il registratore, limitare la registrazione a 10/15 minuti in cui il docente espone la sintesi della lezione frontale a comprendere i linguaggi specifici disciplinari..quindi meglio guidarli ad usare un glossario personale e/o dizionario/enciclopedia multimediale a memorizzare formule e/o elenchi..quindi avviare all'uso di tebelle compensative ad organizzare le conoscenze e ad esprimerle in modo articolato...quindi è utile guidarli nell'elaborazione di mappe concettuali che possono utilizzare nelle verifiche orali Per ogni informazione e consulenza la referente è a disposizione dei colleghi e delle famiglie. Ringraziando per l’attenzione Laura Cassani