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Nel nostro programma uno dei temi più importanti e
centrali sono le politiche ambientali riportati in sintesi
qui di seguito:
PREMESSA
La nostra lista si presenta al corpo elettorale della
provincia di Imperia nel segno del rinnovamento e della
discontinuita'. Rinnovamento degli uomini e delle idee,
discontinuita' nella gestione dell'amministrazione delle
competenze che la legge assegna alle Province. Cio' si
e' tradotto in una lista civica ove sono rappresentate
forze nuove e vive, radicate nel territorio e che si
propongono con l'intenzione di rappresentare
adeguatamente tutte le realta' locali.
POLITICA IN MATERIA DI AMBIENTE
Una delle materie per cui si puo' parlare - senza
tema di essere smentiti - di fallimento storico da parte
dell'Amministrazione provinciale di Imperia e' la
gestione dei rifiuti, in tutti i suoi vari aspetti. Per
moltissimi anni abbiamo sfiorato l'emergenza ed ancora
oggi - nel 2010 - nessuna delle problematiche connesse
con una razionale politica di gestione dei rifiuti e'
stata seriamente affrontata e risolta. In questa materia il
ruolo di coordinamento e di impulso che l'Amministrazione
provinciale deve (meglio dovrebbe) esercitare e' noto. Si
e' assistito invece, negli ultimi decenni, ad una politica
di estenuante attesa, al rinvio di decisioni fondamentali
accompagnato da soluzioni-tampone che non sono servite ad
altro che rendere sempre piu' grave il problema dello
smaltimento dei rifiuti.
Noi riteniamo invece che il tempo dell'attesa sia
ormai passato, e che sia necessario intraprendere con
convinzione l'unica strada che puo' produrre risultati
ottimali, sia dal punto di vista ambientale che da quello
dei costi: incrementare al massimo la raccolta
differenziata. E' ormai di tutta evidenza che l'unico
modo serio per risolvere il problema dei rifiuti e' quello
di avviare al riutilizzo la maggiore quantita' di
materiale raccolto. Cio' comporta da una parte
l'abbattimento della quantita' di "rumenta" messa a
marcire in discariche che deturpano il territorio,
inquinano l'aria e devastano il paesaggio, dall'altra
una riduzione molto significativa dei costi del servizio e,
di conseguenza, dell'impatto negativo che la gestione dei
rifiuti comporta sull'economia delle nostre famiglie.
L'Amministrazione provinciale, quindi, dovra' farsi
interprete e protagonista di questa svolta, spingendo i
Comuni - anche con una seria politica di incentivi
economici - verso il potenziamento della raccolta
differenziata ed avendo comunque chiaro l'obiettivo di
fondo: giungere su tutto il territorio provinciale ad
attuare in maniera omogenea la raccolta dei rifiuti con il
sistema "porta a porta", che e' l'unico atto a
determinare percentuali importanti di raccolta
differenziata, nel rispetto degli obiettivi che - non
dimentichiamolo - gia' oggi la vigente legislazione ci
impone.
Finora l'unico esempio di "porta a porta" e'
stato attuato, nella nostra Provincia,
dall'Amministrazione comunale al tempo presieduta dal
nostro Candidato Presidente. A Camporosso i risultati della
nuova strategia sono stati evidenti: in pochi mesi la
percentuale di raccolta differenziata e' schizzata verso
il 50%. Perche' questo risultato non si puo' estendere a
tutto il territorio provinciale ?
La Provincia puo' veramente essere decisiva in questa
scelta, cominciando ad esempio a rendere possibile lo
smaltimento della parte umida dei rifiuti organici
stimolando ed incentivando la creazione di uno o piu'
centri destinati al trattamento ed al riutilizzo di questa
consistente parte dei rifiuti. Finche' cio' non
avverra', risultera' alquanto difficile avviare
qualunque politica seria di abbattimento della quantita'
di rifiuti da smaltire in qualunque altro modo, e la nostra
provincia restera' sempre piu' distante dalle aree
piu' sviluppate del Nord Italia.
L'altro tema sensibile in materia di ambiente e'
quello relativo alle fonti di energia rinnovabili. Finora
nessuna iniziativa di un qualche spessore e' stata avviata
dall'Amministrazione provinciale. Anche in questo campo la
strada e' lunga e difficile; cio' non vuol dire che si
debba rimanere inerti, senza alcuna proposta organica,
dimostrando scarsa sensibilita' verso il problema. Un
primo significativo passo dovrebbe essere quello di dotare
tutti gli edifici di proprieta' della Provincia (ed in
particolar modo gli edifici scolastici) di impianti
fotovoltaici. Cio', tra l'altro, consentirebbe rendendo autonome sotto il profilo energetico le strutture
- notevoli risparmi di gestione, che potrebbero essere
utilmente reinvestiti negli stessi edifici per la loro messa
a norma e per migliorarne la fruibilita'. Parte di queste
risorse potrebbero essere anche anche destinate al
potenziamento delle strutture tecnologiche di supporto
didattico, con un grande beneficio per gli studenti che
spesso non hanno a disposizione le nuove tecnologie a
sostegno del loro percorso formativo (materiali e macchine
da laboratoro, biblioteche multimediali, ecc.).
Nello stesso tempo, tenuto conto che una delle
competenze che la legge attribuisce alle Amministrazioni
provinciali consiste nel controllo delle emissioni
provenienti dalle caldaie utilizzate per la produzione di
calore, il minimo che si puo pretendere da
un'Amministrazione seria e' che dia il buon esempio:
tutti gli impianti di riscaldamento installati negli edifici
di proprieta' della Provincia dovrebbero formare oggetto
di un piano organico di riconversione, con la sostituzione
delle caldaie con nuovi prodotti che, utilizzando
combustibili meno inquinanti (come, ad. es. il metano),
garantiscano oltre a minori spese di gestione anche e
soprattutto una bassa emissione di sostanze inquinanti.
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