aen – adult education network

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AEN – ADULT EDUCATION NETWORK
un progetto Socrates / Minerva (1999 - 2001)
Wilfried Nagl, Walter Steinkogler*
Prefazione
Se si tengono in considerazione gli sviluppi recenti diretti all’affermazione di una società
dell’informazione e della conoscenza con tutte le sfide che questo comporta per
l’individuo, appare ovvio che i metodi tradizionali di istruzione e formazione ormai non
possono risultare più adeguati a rispondere ai bisogni sempre crescenti di lifelong learning
e di un accesso uguale all’istruzione. Il pericolo di essere esclusi dalla società
dell’informazione, diventando quindi cittadini deboli dal punto di vista sociale, pone dunque
una sfida specifica per gli adulti che vogliono rientrare nel circuito dell’istruzione e della
formazione, e che poi sono appunto il target del progetto AEN.
D’altra parte l’enfasi spesso troppo forte sugli aspetti tecnologici dell’insegnamento e
dell’apprendimento viene vista da molti docenti, ma anche da molti studenti, come una
minaccia, tanto da poter talvolta spaventare e allontanare del tutto, anziché motivare alla
ricerca di nuove soluzioni. Come naturale, questa è tuttora una situazione molto diffusa nel
settore educativo, e questo è stato anche il punto di partenza del progetto AEN, quando
una task force di insegnanti in corsi per adulti dell’Austria ha dato vita a un’iniziativa
finalizzata all’offerta di opportunità nuove e concrete per gli apprendenti adulti nei corsi a
distanza alla fine degli anni Novanta.
Sviluppo del progetto
Le varie esperienze di apprendimento a distanza sviluppate dalle istituzioni austriache, e
in particolare le prime impressioni sui sistemi di apprendimento basati sul web e su quale
impatto avrebbero potuto avere in futuro sull’organizzazione dei corsi e sulla formazione
in servizio del personale docente, venivano ad aprire nuove prospettive e a incoraggiare i
rappresentanti della task force a perseguire una dimensione europea nell’educazione degli
adulti. Inoltre, la situazione iniziale delle istituzioni operanti nel settore dell’educazione
degli adulti, già dai primi contatti metteva in luce vari punti in comune. Per tutti l’istruzione
aperta e a distanza (IAD) era fondamentalmente promossa e realizzata dalle università, e
l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) nell’insegnamento e
nell’apprendimento era piuttosto legata a un interesse tecnologico anziché basata
sull’attenzione agli aspetti metodologici dell’apprendimento.
E’ evidente che le università lavorano con apprendenti esperti, che, per il semplice fatto di
aver superato gli esami di ammissione, hanno dimostrato di essere degli apprendenti
professionisti, mentre il lavorare con adulti nel settore del rientro in istruzione e formazione
richiede molto di più sia ai docenti sia alla struttura organizzativa dei corsi, nonché alle
istituzioni che li organizzano.
Questo è il contesto che ha portato alla decisione nel 1997/98 di stabilire un partenariato
europeo e fare domanda per ottenere i fondi Socrates del programma per l’istruzione
*
Wilfried Nagl, Landesschulrat für Oberösterreich - Education Board Upper Austria, AT
Walter Steinkogler, Abendgymnasium - Evening College for Adults Salzburg, AT
(traduzione dall’inglese a cura di Anna Fochi)
aperta e a distanza (IAD) con un progetto dal titolo "AEN - Adult Education Network" (rete
per l’educazione degli adulti).
In un primo momento, nel 1998, il progetto non fu finanziato; tuttavia, secondo noi, questo
non fu dovuto a una effettiva mancanza di qualità, ma piuttosto al dubbio di fondo che gli
obiettivi del progetto potessero essere realizzati anche a livello di istruzione secondaria
nelle scuole e nei centri per l’educazione degli adulti. Tuttora invece siamo convinti che
questo precoce orientamento verso le nuove tecnologie nell’istruzione a distanza sia in
effetti un punto di forza rispetto a molte altre istituzioni, comprese le università. Ce ne
siamo resi perfettamente conto con la presentazione del progetto alle conferenze EDEN a
Barcellona e Stoccolma nel 2000 e 2001.
Va inoltre ricordato come fin dall’inizio il Ministero della Istruzione, Scienza e Cultura
dell’Austria ha compreso l’importanza dell’iniziativa e l’ha incoraggiata al massimo,
sostenendo istituzionalmente il gruppo e l’iniziativa.
Il partenariato AEN
L’obiettivo principale nello stabilire il partenariato è stato di creare una realtà non uniforme,
ma anzi rappresentativa di istituzioni diversificate e operanti a livelli diversi. Secondo noi
questa voluta varietà garantisce infatti uno scambio reciproco di esperienze e una
discussione mai disgiunta dagli aspetti concreti.
In primo luogo è stata vista come finalità importante l’idea che le istituzioni con maggiore
esperienza potessero fornire supporto all’interno del partenariato.
Secondariamente era necessario coinvolgere istituzioni diverse, operanti a vari livelli del
sistema di istruzione, sebbene poi le scuole di istruzione secondaria superiore per adulti
risultino comunque predominanti nel partenariato. Le università giocano un ruolo rilevante
nel fornire il panorama teorico e nel condividere conoscenza ed esperienza. Nella realtà
del lavoro quotidiano in classe c’è poco spazio per elaborati approfondimenti teorici!
Piuttosto si apprende lavorando sul campo con gli studenti.
Come terzo punto, la partecipazione di istituti per la formazione e aggiornamento del
personale docente riflette la necessità di formare i formatori, come del resto sostenuto
nelle iniziative sull’e-learning promosse dall’Unione Europea. Fondamentalmente la
formazione degli insegnanti favorita dal progetto si focalizza su due gruppi di utenza: da
una parte gli insegnanti vengono aiutati a sviluppare competenze informatiche di base e
più avanzate per migliorare il livello generale del personale docente in questo settore, ma
d’altra parte vengono anche offerti corsi individualizzati, focalizzati sulla creazione dei
contenuti e la gestione degli ambienti di apprendimento elettronici per quei docenti che già
abbiano acquisito una certa esperienza di insegnamento a distanza.
Come quarto punto, è da notare come in particolare EDEN, che è un partner del progetto,
svolge un ruolo fondamentale per quanto riguarda la disseminazione dei risultati.
Infine, il Ministero della Istruzione, Scienza e Cultura dell’Austria è il proponente e il
firmatario del contratto nei confronti della Commissione Europea, a rimarcare il grado di
coinvolgimento delle istituzioni governative negli stati membri UE.
Il target group – Utenza in situazione di svantaggio
Inizialmente c’erano tre forme di svantaggio da superare con l’insegnamento a distanza:
1. Svantaggio geografico (per es., la disposizione topografica di un territorio o
distanze troppo grandi da dover superare per raggiungere i centri di istruzione per
adulti)
2. Ragioni sociali: per es. genitori single e madri con bambini piccoli che
semplicemente si trovano esclusi dal rientro in formazione per l’impossibilità di
frequentare corsi serali per cinque giorni alla settimana. Molti desiderano rientrare
nel mercato del lavoro e perciò frequentano corsi per migliorare o acquisire
competenze e conoscenze e così accrescere le probabilità di successo in un
mercato del lavoro sempre più competitivo. Inoltre, l’apprendimento a distanza
assistito dal computer aiuta a diffondere Internet e a promuovere le abilità
informatiche, contribuendo a superare le situazioni di svantaggio.
3. Altro gruppo importante interessato all’insegnamento a distanza sono i lavoratori
con turni o con orari di lavoro soggetti a continue variazioni. La pressione crescente
sul mercato del lavoro e l’estensione dell’orario lavorativo anche la sera si sono
dimostrate spesso nuove barriere per il rientro in formazione. IAD, con le sue forme
flessibili di apprendimento, offre dunque davvero nuove possibilità per questo tipo di
utenza.
In generale sembra risultare che gli apprendenti IAD sono caratterizzati da alta
motivazione e da un approccio molto ambizioso nei confronti dell’apprendimento. In effetti
vedono l’apprendimento a distanza come una nuova chance per loro e quindi loro sono
determinati a non perderla. Inoltre hanno un’età che si aggira sulla trentina, hanno
chiarezza di idee riguardo agli obiettivi da raggiungere e apprezzano la nuova opportunità
loro fornita.
In conclusione si può aggiungere che una finalità importante del progetto è combattere il
rischio di emarginazione sociale e facilitare per tutti l’accesso aperto all’istruzione e alla
formazione.
Gli obiettivi del progetto
Il progetto mira a sviluppare la cooperazione fra enti e organizzazioni operanti nel settore
dell’educazione degli adulti e di IAD in nove paesi dell’Unione Europea, e include i
seguenti obiettivi:

Implementare una rete elettronica per i docenti e per gli studenti: modelli pratici devono
venire sviluppati per impiantare sistemi di supporto e per facilitare l’accesso alle reti e
agli ambienti di apprendimento elettronici.
 Sviluppare criteri per migliorare l’organizzazione dei corsi e i metodi di consulenza e
orientamento.
 Sviluppare materiali didattici e moduli esemplificativi.
 Contribuire alla formazione del personale docente disseminando l’esperienza, il knowhow e i metodi innovativi in IAD, incluso lo sviluppo di moduli sperimentali per la
formazione degli insegnanti.
Inoltre il progetto mira allo studio dello sviluppo e della realizzazione di forme di e-learning
a livello europeo e si caratterizza per momenti di approfondimento degli aspetti pedagogici
legati ai corsi web.
I servizi Internet per la comunicazione, gli strumenti di authoring per lo sviluppo di
contenuti e di ambienti di apprendimento per la gestione di materiali didattici e del
percorso di apprendimento sono elementi chiave dell’insegnamento a distanza assistito
dal computer.
Le attività del progetto sono comunque assolutamente focalizzate sugli aspetti concreti del
lavorare con gli apprendenti adulti, e questo è uno dei punti di forza del progetto stesso.
Conclusioni, risultati e raccomandazioni
Qui di seguito ricorderemo i risultati principali raggiunti; e tuttavia non ci si può astenere
dall’aggiungere che è sempre un compito arduo riassumere in poche frasi o in punti
essenziali il continuo processo di lavoro intrapreso in un progetto. E’ pur vero che la
necessità di mettere a fuoco comunque la parte centrale della questione ed esprimerla con
parole ha portato a dare forma a una versione ridotta di quello che è stato il profondo
coinvolgimento dei coordinatori in tutto il progetto e nello sviluppo dei lavori, che ha incluso
i loro momenti di scoraggiamento, di preoccupazione, ma anche di grande speranza.
I risultati e gli esiti raggiunti possono dunque essere così riassunti:
1. La cooperazione internazionale ha funzionato effettivamente, nonostante che il
partenariato fosse di così grosse dimensioni (22 partner). Lo scambio di esperienza,
informazione e conoscenza offerto dal progetto ha favorito e avviato l’implementazione
di forme di IAD a livello nazionale e regionale.
2. L’esperienza sviluppata dal progetto e il comune interesse per IAD hanno portato a
promuovere parecchie attività di ulteriore cooperazione dei partner.
3. Il rilievo dato agli aspetti concreti e pratici del lavoro sul campo con gli adulti è stato
indubbiamente uno dei punti di forza del progetto nel suo insieme. Le convinzioni e le
esperienze sono infatti così state testate nella realtà con apprendenti adulti e hanno
favorito la discussione di problematiche e prospettive comuni a livello transnazionale in
Europa.
Senza dubbio questo scambio di punti di vista e di esperienze ha avuto un impatto
nell’influenzare la disponibilità a riformare la struttura dei corsi.
In effetti, per la fine del periodo di realizzazione del progetto, tutti i partner che operano
direttamente con adulti hanno elaborato corsi IAD basati sul computer in ambienti di
apprendimento elettronici, e questo può davvero essere considerato un buon passo
avanti.
4. L’idea iniziale che i partner con più esperienza potessero offrire supporto agli altri
partner è stata certamente di grande sprone per tutti.
5. Il rapido sviluppo tecnologico ha richiesto un nuovo orientamento in itinere all’interno
del progetto e anche rispetto all’agenda di lavoro. Pertanto nel periodo contrattuale
sono state apportate varie modifiche, visto che il mercato è andato sempre più
arricchendosi di nuovi sistemi di apprendimento e-learning, per cui le soluzioni fatte in
casa e basate solo sul web non solo ormai non apparivano più professionali, ma anche
non potevano comunque essere considerate soddisfacenti.
6. Grazie alla presentazione e alla valutazione di sistemi per la gestione
dell’apprendimento in ambiente e-learning (electronic learning management systems, o
LMS) è stato possibile sostenere e facilitare il processo di scelta delle istituzioni
partecipanti, visto che le priorità erano state individuate nello sviluppo di criteri di
valutazione e di affidabilità effettiva degli LMS.
7. Del resto la mancanza di standard e di criteri di valutazione validi rispetto al software
didattico e agli LMS è ancora particolarmente grave e questo rende più difficile fare
delle scelte intelligenti per chi opera nel settore, diventando di conseguenza un
ulteriore ostacolo quando si cerca di convincere i docenti a usare le tecnologie della
comunicazione e dell’informazione nei corsi IAD.
8. Appare opportuno richiamare qui i seguenti problemi e prospettive emerse come
comuni a livello europeo (le affermazioni sono basate su un questionario proposto dai
partner e poi elaborato in corrispondenti relazioni – naturalmente qui sono riportati solo
i risultati più degni di rilievo):
– Gli apprendenti adulti ancora lamentano la mancanza di un adeguato supporto
informatico a casa.
– I costi ancora troppo elevati non favoriscono lo sviluppo di corsi on-line, ma
piuttosto portano al ricorso a versioni di ripiego. Inoltre il bisogno di investimenti
finanziari privati riguardo alle attrezzature informatiche è spesso visto come
ostacolo per gli studenti.
I corsi a distanza non solo richiedono più auto-disciplina da parte dello studente, ma
anche assistenza da parte dei tutor/ insegnanti/facilitatori riguardo alla gestione del
tempo e rispetto al ruolo di apprendenti a casa.
- Forte enfasi è stata posta sul fatto che gli apprendenti adulti a livello di istruzione
secondaria superiore, nel momento in cui si rivolgono a un centro per adulti, molto
probabilmente sono lontani dall’esperienza di studio ormai da tempo; perciò non
possono assolutamente essere paragonabili nelle loro competenze di partenza agli
studenti di IAD a livello universitario.
- E’ evidente dunque la forte necessità di pensare a un percorso che preveda
l’alternanza di momenti in presenza, in contrapposizione con la tradizionale
concezione dei corsi on-line al 100%. Simili corsi non andrebbero assolutamente
bene né agli apprendenti né ai docenti.
- Il computer come strumento di apprendimento è in generale apprezzato dagli
apprendenti adulti e la maggior parte di loro è convinta del fatto che l’apprendere
può diventare più piacevole e stimolante attraverso l’e-learning e ci si può anche
aspettare un miglioramento della qualità dei corsi IAD. Tuttavia, nel caso di adulti
che già si trovino a passare l’intera giornata davanti al monitor di un computer per
via del loro lavoro, talvolta si manifesta (ed è del tutto comprensibile) rifiuto verso
un tipo di istruzione appunto basato sempre sul computer.
9. Appare adesso opportuno richiamare il punto di vista dei docenti e tutor sempre a
livello europeo (le affermazioni sono basate su un questionario proposto dai partner e
poi elaborato in corrispondenti relazioni – naturalmente qui sono riportati solo i risultati
più degni di rilievo):
- Il ruolo dei docenti cambia considerevolmente con l’introduzione dei corsi basati sul
computer e su web.
- Un simile cambiamento richiede fra l’altro specifica formazione rispetto all’uso delle
tecnologie di comunicazione, con corsi in generale, ma anche con forme
individualizzate di aggiornamento.
- IAD in ambiente di e-learning non è una scelta facile, tutt’altro: se è vero che da una
parte porta a una motivazione ancora maggiore nei docenti più giovani, d’altra parte
favorisce la competizione e può produrre ansia, magari rispetto al timore di essere
ritenuti dei perdenti per la scarsa competenza informatica e può addirittura
aumentare il desiderio di andare in pensione o comunque lasciare quella certa
scuola.
- La formazione sia riguardo alle tecnologie sia riguardo alla metodologia IAD è un
bisogno imprescindibile per il prossimo futuro ed è infatti al centro del progetto
Minerva successivo a questo, in via di presentazione.
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Sebbene gli incontri in presenza, come del resto la comunicazione, il feed-back e
l’accoglienza via Internet, siano considerati elementi essenziali dell’e-learning, tutto
questo presuppone comunque grande disponibilità in termini di tempo e di energie,
di cui il datore di lavoro deve dunque essere pienamente cosciente, così da
garantire un adeguato riconoscimento economico, cosa che normalmente invece
non avviene: i docenti si trovano molto lavoro extra senza ricevere nessuna
ricompensa extra.
Gli insegnanti IAD hanno bisogno di supporto professionale per quanto riguarda la
creazione dei contenuti e l’uso di software autore, e non vogliono essere sfruttati
come autori di contenuti a basso costo, che poi vengono utilizzati da altre realtà
esterne alla scuola. Si deve dunque ipotizzare l’istituzione di nuovi e flessibili centri
di formazione che siano in grado anche di fornire supporto tecnico nel settore del
multimediale.
D’altra parte, i materiali usa e getta – compiti interattivi individualizzati – stanno
sempre più prendendo piede, essendo più mirati ai bisogni e all’approccio dei
docenti rispetto ai materiali multimediali altamente professionali e complessi che
sono stati prodotti per il mercato del tempo libero e non per corsi mirati a una
formazione.
I diritti d’autore (suoni, immagini e testi) ancora restano un problema irrisolto per gli
insegnanti, e la mancanza di sicurezza da un punto di vista legale fa sì che si tenda
a non divulgare i materiali sviluppati. E’ assolutamente urgente, dunque, trovare
una soluzione a livello europeo.
Si avverte una necessità di standardizzazione ancora maggiore per i corsi a
distanza che per i corsi tradizionali in classe. Tuttavia l’esperienza a distanza ha
comunque decisamente migliorato anche la qualità dell’insegnamento in presenza
nel settore dell’educazione degli adulti.
Focalizzando l’attenzione sui fatti concreti, resta il triste divario fra le potenzialità da
una parte e dall’altra l’uso concreto delle tecnologie, divario che non può essere
ignorato, anche se ciò non si applica alle istituzioni partecipanti, che in effetti
possono essere considerate come precorritrici. Tuttavia gli apprendenti nel settore
dell’istruzione secondaria superiore per adulti non hanno le condizioni economiche
per un’attrezzatura informatica di alto livello e per connessioni internet veloci – e in
effetti, piuttosto che gli istituti o le attuali possibilità tecnologiche, sono le
attrezzature in dotazione agli studenti che finiscono per determinare lo standard del
lavoro effettivo con le nuove tecnologie.
Gli insegnanti in tutta Europa lamentano la drammatica mancanza di sostegno nel
settore delle tecnologie informatiche. Implementare e gestire piattaforme e-learning
si sono rivelati compiti decisamente troppo ambiziosi per scuole di dimensioni
normali. Gestire un server che regge LMS richiede di poter contare su risorse di
esperti per garantire un sistema affidabile e funzionante, che includa una hotline e
un supporto sia per gli studenti sia per gli insegnanti.
10. Le problematiche pedagogiche e metodologiche sono almeno altrettanto importanti
degli aspetti tecnologici. Trasformare materiale cartaceo in materiale per il web è infatti
un lavoro quanto mai complesso e delicato e che ha molte implicazioni metodologiche.
Se una vera metodologia per l’e-learning è solo appena accennata a livello
universitario, è addirittura del tutto da sviluppare per il lavoro pratico con gli adulti a
livello di istruzione secondaria superiore.
11. Materiale esemplificativo è stato sviluppato all’interno del progetto ed è stata stabilita
una rete di insegnanti ("AEN te@chnet”) in un laboratorio elettronico mirato a
promuovere le attività collaborative all’interno del progetto.
12. Lo scambio e l’uso di materiale esemplificativo fra i partners è però stato fortemente
impedito dalle barriere linguistiche. Un multimedia in portoghese, per quanto sia di alto
livello, non può essere testato e usato dagli apprendenti degli altri paesi con lingue
madri diverse. Questo ha limitato la cooperazione e lo scambio di materiali al settore
delle studio delle lingue straniere e ci ha resi invidiosi nei confronti dei paesi di lingua
inglese dove i materiali sviluppati da un partner possono essere usati dovunque.
13. Un’enfasi particolare è stata posta sulla formazione e aggiornamento degli insegnanti –
in effetti molti corsi sono stati realizzati nei paesi partecipanti. E’ anche stato sviluppato
un modello congiunto per la formazione in servizio di formatori del settore educazione
degli adulti ad opera di istituti per la formazione degli insegnanti dell’Austria, Italia e
Svezia.
14. Il progetto ha contributo a iniziative di e-learning nei paesi partecipanti portando idee
concrete per affrontare le sfide indicate dalle ambiziose finalità formulate dal Consiglio
Europeo di Lisbona 2000 e dalla Commissione Europea 2001 nel Piano di Azione per
l’e-learning 2001.
15. Il progetto ha contribuito allo sviluppo europeo del concetto di lifelong learning grazie al
suo approccio pratico alle problematiche dell’educazione degli adulti. La cooperazione
a livello europeo e lo sviluppo e implementazione di concetti pratici supporta la
richiesta per ogni cittadino europeo di alfabetizzazione digitale e di aiuto a superare il
divario fra chi ha accesso alle nuove tecnologie e chi invece è escluso dalla società
della conoscenza.
16. L’e-learning può rispondere ai bisogni di persone in situazione di svantaggio (motivi
geografici, orari di lavoro non regolari, ragioni sociali): la maggioranza degli
apprendenti adulti nel settore dell’istruzione secondaria di secondo grado è meno
giovane, in genere è sposata ed ha figli, e anche i genitori single rappresentano
un’utenza specifica. Molti di loro si iscrivono ai corsi con la motivazione di migliorare il
proprio livello di istruzione generale e di qualificazioni fondamentali, e comunque
lavorare per il proprio sviluppo personale. Perciò non stupisce che la maggioranza di
apprendenti adulti nelle istituzioni partecipanti siano donne.
17. Attenzione è naturalmente stata rivolta alla disseminazione, e il progetto è stato anche
presentato a due Conferenze europee dell’EDEN (European Distance Education
Network). E’ stato raccolto un feed-back positivo, soprattutto per il suo approccio
pratico, e questo ha portato a sviluppare iniziative ulteriori fra i partner, così da
ipotizzare uno sviluppo ulteriore con un nuovo progetto focalizzato sulla formazione
degli insegnanti.
Questo riassunto dovrebbe essere riuscito a fare emergere la miriade di attività intraprese,
così come l’approccio olistico del progetto – volendo essere critici, si potrebbe dire che
abbiamo voluto raggiungere troppo nell’ambito di un singolo progetto, il che potrebbe
essere anche vero – d’altra parte la sfida era molto alta, in particolare in quanto abbiamo
lavorato come pionieri nel settore dell’istruzione secondaria di secondo livello per adulti.
Comunque uno dei risultati più importanti è la convinzione che è necessario concentrarsi
sulla formazione degli insegnanti ad ampio spettro, per colmare il divario fra le possibilità
effettive, da una parte, e la volontà dei docenti di arrivare a conoscerle!
La politica educativa europea e i contributi del progetto AEN
Innanzitutto va sottolineato che la politica educativa europea dà veramente grande rilievo
all’apprendimento lungo l’arco della vita, e negli ultimi messaggi viene sottolineata in
particolare l’acquisizione delle nuove competenze di base e ancora di più l’importanza di
un apprendimento e un insegnamento efficaci. Le tecnologie della comunicazione e
dell’informazione nella didattica vengono considerate come un contributo importante
all’efficienza dell’acquisizione cognitiva.
L’iniziativa in favore dell’e-learning da parte dell’Unione Europea perciò ha formulato
obiettivi assai ambiziosi per quanto riguarda le infrastrutture e per un aumento delle
conoscenze rispetto alle tecnologie, nonché obiettivi riguardo all’adeguamento
dell’istruzione e dei sistemi di formazione alla società della conoscenza. La formazione
degli insegnati viene poi considerata come assolutamente essenziale.
Non si tratta di affermazioni di per sé particolarmente sorprendenti; è il calendario quanto
mai serrato che viene proposto a sollevare qualche perplessità sull’effettiva possibilità che
questi obiettivi vengano effettivamente realizzati entro la fine dell’anno 2002.
Comunque i risultati del progetto Socrates-IAD “Adult Education Network” rispondono
perfettamente alla suddetta iniziativa della Unione Europea su “E-Europe”. Mentre
questioni concernenti le attrezzature in dotazione delle scuole e problemi riguardanti i
curricoli sono soggetti alle politiche educative nazionali, e mentre la certificazione sulle
competenze informatiche ha piuttosto bisogno di un supporto organizzativo, il progetto
AEN si rivolge al problema assai più importante relativo allo sviluppo di materiali didattici
su web e alle problematiche dell’apprendimento collaborativo in internet, come pure al
delicato tema della formazione dei docenti.
Fare rete e sviluppare cooperazione in Europa - Nuove prospettive
Come già sottolineato, il fare rete e sviluppare cooperazione fra realtà in Europa nel
mondo dell’istruzione e della formazione è assolutamente necessario se si vuole
permettere a tutti di raggiungere l’alfabetizzazione digitale. Il concentrarsi sugli aspetti
pratici, che è poi anche una delle principali caratteristiche del nostro progetto, e rafforzare
la sinergia di tutti gli attori in gioco nel campo delle tecnologie, sono poi ulteriori
presupposti essenziali per accelerare lo sviluppo verso una cultura digitale nella società
della conoscenza.
La diversità dei sistemi educativi in Europa può dunque essere letta come un punto di
forza e non certo come un elemento di debolezza. Anzi, è uno dei risultati del progetto
che, nonostante gli approcci diversificati, ci sia comunque una volontà comune di
affrontare i problemi e di sviluppare una prospettiva condivisa ne verso una maggiore
uguaglianza nell’accesso all’istruzione e alla formazione.
La cooperazione con l’IRRE Toscana, in particolare, si è dimostrata assai feconda. E’
stata caratterizzata da forte motivazione e da un approccio molto professionale verso lo
sviluppo e l’implementazione di modelli concreti nel settore dell’educazione degli adulti,
inclusa l’apertura di un centro per l’insegnamento aperto e a distanza nella regione, per cui
noi vogliamo esprimere tutta la nostra considerazione, essendo pienamente coscienti di
quanti sforzi e lavoro sia stato necessario, e – per dirla molto semplicemente – ci vorremo
congratulare!
Benché il progetto AEN si sia concluso con l’autunno 2001, sarebbe un peccato che
l’esperienza e la conoscenza acquisite nel settore di IAD terminassero così. In effetti,
come è già stato accennato, siamo convinti che i nostri futuri sforzi dovrebbero
concentrarsi nel settore della formazione dei formatori. In questo senso è stata presentata
una pre-proposta per un nuovo progetto Socrates-Minerva nel settembre 2001 dal titolo
"EUDIT - European Distance Trainer", che focalizza l’attenzione appunto sulla formazione
di docenti e operatori EDA mirata a sviluppare competenze necessarie per progettare
corsi individualizzati e personalizzati in ambiente di e-learning. L’IRRE Toscana sarà
appunto uno dei partner e noi guardiamo fiduciosi a queste prospettive di proseguimento
di una efficace collaborazione!
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