Giro delle 7 chiese - Salesiani di Livorno

PARROCCHIA S. CUORE
SALESIANI - VIALE RISORGIMENTO, 77
Giovedì Santo
Gruppo Fantamici 2002
13 aprile 2006
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PRIMA TAPPA
Sulla via della croce… incontriamo una vedova
TE AL CENTRO DEL MIO CUORE
Ho bisogno di incontrarti nel mio cuore
di trovare te di stare insieme a te
unico riferimento del mio andare
unica ragione tu, unico sostegno tu
al centro del mio cuore ci sei solo tu.
Anche il cielo gira intorno e non ha pace
ma c‘è un punto fermo è quella stella là
la stella polare fissa ed è la sola,
la stella polare tu, la stella sicura tu
al centro del mio cuore ci sei solo tu.
Rit. Tutto ruota attorno a Te e in funzione di Te.
E poi non importa il come, il dove, il sè.
Che tu splenda sempre al centro del mio cuore
il significato allora sarai tu
quello che farò sarà soltanto amore
unico sostegno tu, la stella polare tu
al centro del mio cuore ci sei solo tu.
Rit. Tutto ruota attorno a Te e in funzione di Te.
E poi non importa il come, il dove, il sè.
Dal Vangelo di Luca
Alzati gli occhi vide alcuni ricchi che
gettavano le loro offerte nel tesoro. Vide anche
una vedova povera che vi gettava due spiccioli
e disse: "In verità vi dico: questa vedova povera
ha messo più di tutti. Tutti costoro infatti hanno
deposto come offerta del loro superfluo, questa invece
nella sua miseria ha data tutto quanto aveva per
vivere"
Per riflettere:
Dopo la morte, un uomo si presentò davanti al Signore.
Con molta fierezza gli mostrò le mani.
"Signore, guarda come sono pulite le mie mani!".
Il Signore gli sorrise, ma con un velo di tristezza, e disse:
"E' vero, ma sono anche vuote".
La cipolla
Lo scrittore russo Dostoevskij racconta la storia di una
signora ricca ma molto avara che, appena morta, si trovò
davanti un diavolaccio che la gettò nel mare di fuoco
dell'inferno. Il suo angelo custode cominciò
disperatamente a pensare se per caso non esisteva qualche
motivo che poteva salvarla. Finalmente si ricordò di un
lontano avvenimento e disse a Dio: "Una volta la signora
regalò una cipolla del suo orto a un povero". Dio sorrise all'angelo:
"Bene. Grazie a quella cipolla si potrà salvare. Prendi la cipolla e sporgiti
sul mare di fuoco in modo che la signora possa afferrarla, poi tirala su. Se
la tua signora rimarrà saldamente attaccata alla sua unica opera buona
potrà essere tirata fino in paradiso". L'angelo si sporse più che poté sul
mare di fuoco e gridò alla donna: "Presto, attaccati alla cipolla". Così
fece la signora e subito cominciò a salire verso il cielo. Ma uno dei
condannati si afferrò all'orlo del suo abito e fu sollevato in alto con lei; un
altro peccatore si attaccò al piede del primo e salì anche lui. Presto si
formò una lunga coda di persone che salivano verso il paradiso attaccate
alla
signora
aggrappata
alla
cipolla
tenuta
dall'angelo.
I diavoli era preoccupatissimi, perché l'inferno si stava praticamente
svuotando, incollato alla cipolla. La lunghissima fila arrivò fino ai
cancelli del paradiso. La signora però era proprio un'avaraccia
incorreggibile e, in quel momento, si accorse della fila di peccatori
attaccati al suo abito e strillò irritata: "La cipolla è mia! Solo mia!
Lasciatemi...". In quel preciso istante la cipolla si sbriciolò e la donna,
con tutto il suo seguito, precipitò nel mare di fuoco.
Sconsolato, davanti ai cancelli del paradiso, rimase solo l'angelo custode.
E io, Signore, come mi comporto?
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SECONDA TAPPA
Sulla via della croce… incontriamo Satana
RISPOSTA
Quante le strade che un uomo farà
e quando fermarsi potrà?
Quanti mari un gabbiano dovrà attraversar
per giungere a riposar?
Quando tutta la gente del mondo riavrà
per sempre la sua libertà?
Rit. Risposta non c'è o forse chi lo sa
perduta nel vento sarà.
Quando dal mare un onda verrà
e i monti lavare potrà
quante volte un uomo dovrà litigar
sapendo che è inutile odiar?
Quante persone dovranno morir
perché siamo in troppi a morir?
Dal Vangelo di Marco
Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel
deserto e vi rimase quaranta giorni,
tentato da satana; stava con le fiere e
gli angeli lo servivano. Dopo che
Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella
Galilea predicando il vangelo di Dio e
diceva: «Il tempo è compiuto e il regno
di Dio è vicino; convertitevi e credete al
vangelo».
Per riflettere:
Io sono il diavolo che ha tentato Gesù nel deserto.
Gli ho offerto le cose più preziose, il potere più
grande, ma non è servito a niente. Gesù ha
rinunciato a essere grande perché la sua strada è
essere piccolo, così piccolo da essere vicino a ogni
uomo e donna: anche a te, sai?
La sua rinuncia è per il bene di tutti, come la sua vita è un’offerta
d’amore per il mondo intero.
Di fronte alla rinuncia nessuna tentazione è possibile, la rinuncia vince
sull’egoismo e sulla superbia, perché è motivata dall’amore! Perciò la
rinuncia, quando è vera, è vissuta con gioia e non con il "muso lungo".
Davanti alle vostre rinunce, quando è vero amore, io mi ritiro sconfitto,
come ho fatto con Gesù!
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Anche io, Signore:
Signore Gesù,
tante volte mi ritrovo solo nel deserto,
dove la tentazione è in agguato.
E’ forte il desiderio di cedere,
vorrei che tutto fosse al mio servizio:
le cose, gli altri, perfino Tu,Dio.
Donami, Signore,
la tua forza per resistere alle tentazioni,
donami il desiderio non di essere servito,
ma di servire Dio e i gli altri,
e di usare le cose che possiedo non solo per me,
ma anche per aiutare gli altri.
Amen.
TERZATAPPA:
Sulla via della croce…
incontriamo Pietro, Giacomo e Giovanni
TU SEI LA MIA VITA (Symbolum)
Tu sei la mia vita, altro lo non ho.
Tu sei la mia strada, la mia verità.
Nella tua parola lo camminerò,
Finché avrò respiro, Fino a quando tu vorrai.
Non avrò paura, sai, se tu sei con me:
io ti prego, resta con me.
Credo in Te, Signore, nato da Maria.
figlio eterno e santo, uomo come noi.
Morto per amore, vivo in mezzo a noi:
una cosa sola con il Padre e con i tuoi,
fino a quando, lo so, tu ritornerai
per aprirci i l regno di Dio.
Dal Vangelo di Marco
Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni
e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli.
Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero
splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra
potrebbe renderle così bianche.
E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con
Gesù. Prendendo allora la parola, Pietro disse a
Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo
tre tende, una per te, una per Mosè e una per
Elia!». Non sapeva infatti che cosa dire, poiché
erano stati presi dallo spavento.
Poi si formò una nube che li avvolse nell’ombra e uscì una
voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!».
E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non
Gesù solo con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro
di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non
dopo che il Figlio dell’uomo fosse risuscitato dai morti. Ed essi
tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse
dire risuscitare dai morti.
Per riflettere:
Pietro, Giacomo e Giovanni sono giunti sul monte della Trasfigurazione
senza sapere cosa li aspettava: il mistero si è svelato ai
loro occhi, ma la mente e il cuore sono rimasti a lungo
confusi: Gesù ha fatto fare loro un’esperienza di vicinanza
e di comunione bellissima.... Ma la tenda dove Gesù vuole
prendere stabile dimora è il cuore di ogni uomo:
ASCOLTARE è fare entrare Gesù nel profondo della
nostra vita. Anche tu puoi vivere la stessa esperienza di COMUNIONE
con il Signore ogni volta che ti accosti all’Eucarestia!
Preghiamo
Signore, insegnaci
a non amare noi stessi,
a non amare soltanto i nostri,
a non amare soltanto quelli che ci amano.
Insegnaci a pensare agli altri,
ad amare in primo luogo quelli che nessuno ama.
Facci la grazia di capire che ad ogni istante
ci sono migliaia di esseri umani,
che sono pure tuoi e nostri fratelli,
che muoiono di fame,
senza aver meritato di morire di fame.
Signore abbi pietà di tutti i poveri del mondo.
E non permettere più, o Signore,
che noi viviamo felici da soli.
Amen.
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QUARTA TAPPA
Sulla via della croce…
incontriamo un mercante scacciato dal tempio
VIVERE LA VITA
Vivere la vita
con le gioie e coi dolori d'ogni giorno:
è quello che Dio vuole da te.
Vivere la vita
e inabissarti nell'amore è il tuo destino:
è quello che Dio vuole da te.
Fare insieme agli altri la tua
strada verso lui,
correre con i fratelli tuoi.
Scoprirai allora il cielo dentro di
te, una scia di luce lascerai.
Dal vangelo di Giovanni
Entrato a Gerusalemme Gesù si recò nel
tempio. Arrivato nel grande cortile che lo
circondava, vide i mercanti che vendevano gli
animali per i sacrifici. Allora si arrabbiò e
cominciò a mandarli via, dicendo: “I profeti
hanno scritto questa parola di Dio: La mia casa (cioè il
tempio) sarà casa di preghiera per tutte le genti, e voi ne
avete fatto un covo di ladri!”. Poi si mise a insegnare nel
tempio. Con questo gesto voleva indicare che erano arrivati
i tempi nuovi del regno di Dio, che avrebbero donato una
vita nuova con il Signore. Per questo anche il Tempio di
Gerusalemme, che era un segno della presenza di Dio,
sarebbe stato trasformato: Gesù stesso, infatti, è il segno
dell’amore di Dio. Arrivarono alcuni sacerdoti, scribi e
persone autorevoli e chiesero a Gesù: “Chi ti ha dato il
permesso e l’autorità di fare queste cose?”. Allora i capi dei
sacerdoti e gli scribi decisero di farlo morire.
Per riflettere:
Sono uno dei mercanti scacciati dal tempio da Gesù. Abbiamo rubato i
soldi ai pellegrini venuti a Gerusalemme vendendo colombe e pecore al
triplo del loro prezzo. Ci siamo approfittati della loro ingenuità. Siccome
è un’abitudine truffare i fedeli pensavamo che non
fosse più peccato, ma ci sbagliavamo e Gesù ce lo
ha ricordato con forza: PREGARE E ADORARE il
Signore non è questione di soldi, ma di bontà e
gratuità del cuore. Fai attenzione, perché può
capitare anche a te di mercanteggiare con il
Signore! Non si può pregare e adorare il Signore in
vista di un profitto: se poi il profitto non arriva è il Signore che è cattivo?
O non siamo forse noi che abbiamo chiesto la cosa sbagliata?
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Il fulmine
Durante la celebrazione della Messa domenicale,
scoppiò improvvisamente un violento temporale.
Un fulmine colpì il campanile e fece tremare le
pareti della chiesa, che era gremita di gente.
Il celebrante, visibilmente scosso, si rivolse ai
fedeli: "Interrompiamo un attimo la Messa", disse.
"E mettiamoci a pregare...".
L'abitudine impolvera, incrosta, spegne anche le cose più belle e
più grandi. E si finisce a farle "per finta".
QUINTA TAPPA:
Sulla via della croce… incontriamo
Nicodemo
VOCAZIONE
Era un giorno come tanti altri e quel giorno lui passò,
era un uomo come tanti altri e passando mi chiamò
come lo sapesse che il mio nome era proprio quello
come mai vedesse proprio me nella sua vita non lo so
era un giorno come tanti altri e quel giorno mi chiamò
Tu Dio che conosci il nome mio
fa che ascoltando la tua voce
io ricordi dove porta la mia strada
nella vita all'incontro con te.
Era l'alba triste e senza vita e qualcuno mi chiamò,
era un uomo come tanti altri ma la voce quella no
quante volte un uomo con il nome giusto mi ha chiamato
una volta sola l'ho sentito pronunciare con amore
era un uomo come nessuno altro e quel giorno mi chiamò.
Dal Vangelo di Giovanni
In quel tempo Gesù disse a Nicodemo: “Come
Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna
che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede
in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il
mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque
crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non
ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma
perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Chi crede in lui
non è condannato; ma chi non crede è già stato
condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito
Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel
mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce,
perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il
male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano
svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce,
perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte
in Dio”.
Riflessione:
Nicodemo, uno dei capi dei farisei aveva studiato a lungo le Scritture
che annunciavano l’arrivo del Messia e quando ha visto Gesù si e'
chiesto se era proprio colui che stavano aspettando, così l’ha raggiunto
di notte, perché non voleva essere visto. Perche'?!? Ma perche' si
vergognava a far vedere agli altri che era discepolo di Gesù! Chissa'
quante volte anche tu hai avuto lo stesso problema, quasi che essere
cristiano e andare in chiesa fosse una cosa brutta!!!
Ma quella notte Nicodemo ha fatto un' esperienza che gli
ha cambiato la vita: quella notte così buia ha incontrato
la vera LUCE. E da quel giorno non ha più avuto paura di
essere discepolo di Gesù. Anche tu sei chiamato a
operare una scelta decisiva: chi sceglie Cristo, sceglie la
luce, sceglie di essere
testimone della verità che illumina il mondo.
Il mio sì
(John Henry Newman)
Io sono creato per fare e per essere qualcuno
per cui nessun altro è creato.
Io occupo un posto mio
nei consigli di Dio, nel mondo di Dio:
un posto da nessun altro occupato.
Poco importa che io sia ricco, povero
disprezzato o stimato dagli uomini:
Dio mi conosce e mi chiama per nome.
Egli mi ha affidato un lavoro
che non ha affidato a nessun altro.
Io ho la mia missione.
In qualche modo sono necessario
ai suoi intenti
tanto necessario al posto mio
quanto un Arcangelo al suo.
Egli non ha creato me inutilmente.
Io farò del bene, farò il Suo lavoro.
Sarò un angelo di pace
un predicatore della verità
nel posto che Egli mi ha assegnato
anche senza che io lo sappia,
pur ch'io segua i Suoi comandamenti
e Lo serva nella mia vocazione.
SESTA TAPPA:
Sulla via della croce…
incontriamo Filippo e i greci
SERVO PER AMORE
Una notte di sudore
sulla barca in mezzo al mare
e mentre il cielo s'imbianca già
tu guardi le tue reti vuote.
Ma la voce che ti chiama
un altro mare ti mostrerà
e sulle rive di ogni cuore
le tue reti getterai.
Avanzavi nel silenzio
tra le lacrime e speravi
che il seme sparso davanti a te
cadesse sulla buona terra.
Rit.
Offri la vita tua
come Maria
ai piedi della croce
e sarai servo di ogni
uomo
servo per amore,
sacerdote dell'umanità.
Ora il cuore tuo è in festa
perché il grano biondeggia ormai,
è maturato sotto il sole,
puoi riporlo nei granai
Dal vangelo di Giovanni
Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa,
c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a
Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero:
«Signore, vogliamo vedere Gesù».
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi
Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù.
Gesù rispose: «È giunta l’ora che sia
glorificato il Figlio dell’uomo. In verità, in
verità vi dico: se il chicco di grano caduto in
terra non muore, rimane solo; se invece
muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e
chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la
vita eterna.
Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà
anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà.
Ora l’anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami
da quest’ora? Ma per questo sono giunto a quest’ora! Padre,
glorifica il tuo nome».
Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e di
nuovo lo glorificherò!».La folla che era presente e aveva
udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un
angelo gli ha parlato». Rispose Gesù: «Questa voce non è
venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo
mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori.
Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me».
Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire.
Riflessione:
Io sono l’apostolo Filippo. Le persone che vedi
accanto a me sono greci, pagani convertiti
all’ebraismo. Hanno sentito parlare di Gesù e adesso
vogliono vederlo. La mia missione è quella di fare
INCONTRARE il Signore Gesù a ogni persona.
È un incontro importante, che può cambiare la vita .
Impara da questi greci: sono talmente desiderosi di
incontrare Dio che non solo hanno abbandonato i falsi
idoli della loro religione per abbracciare l’ebraismo,
ma ora sono pronti a fare un passo ulteriore, a
mettersi nuovamente in discussione incontrando
Gesù! E tu, hai voglia di incontrare e di vivere Gesù
Cristo? E soprattutto,sai trasmettere questa voglia a
chi vive con te, a chi ancora non lo conosce?
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Tanti fiori
in uno stesso campo:
così è l'umanità
Ci sono tanti fiori in uno stesso campo;
tanti uccelli in uno stesso bosco,
tanti profumi che salgono dalla terra;
tanti ronzii strani, mormorii confusi;
voci rauche o sonore, tante forze,
colori, linee. E tuttavia questo si confonde,
si armonizza e si completa nel tutto che si chiama "natura".
Accade lo stesso per l'umanità. Ogni uomo deve essere quello che è,
fedele a se stesso, forte nella sua opinione, nel suo pensiero, nella sua
azione; ma deve ammettere attorno a se tutti gli uomini che non pensano
come lui, che non agiscono come lui, che perseguono un altro scopo, e
che adorano un altro Dio. E la bontà sarà la forza che permetterà agli
uomini di vivere in pace gli uni accanto agli altri, senza nuocersi,
rispettosi e benevoli. La bontà fresca e spontanea sarà la forza che al di
sopra del dovere e della virtù austera condurrà gli uomini all'indulgenza
reciproca, alla buona volontà, alla cortesia, all'obbedienza, alla giustizia.
E tu sarai indulgente verso gli altri, perché sarai severo verso te stesso.
E chiederai poco agli altri, perché esigerai molto da te stesso. E sarai
cortese, non per abitudine, freddamente, ma perché ti addolorerebbe non
esserlo. E sarai obbediente e giusto, non per timore o per dovere, ma
perché qualcosa si sarà schiuso in te; qualcosa che trema, freme e si
ribella davanti alla sofferenza e alla tristezza; qualcosa che canta ed esulta
davanti alla gioia e alla felicità. E sarà la bontà, niente altro che la bontà.
Una bontà fresca e ridente che diverrà la forza della tua vita.
SETTIMA TAPPA:
Sulla via della
croce ...
…mi fermo anche
io a riflettere
Riflessione:
Mi vedo in tutti quanti hai incontrato
per la via della tua passione, mi appartengono i loro sentimenti e
condivido ciò che hanno vissuto: tradisco come Giuda,sono opportunista
come gli apostoli, non ti comprendo e triste mi addormento; fuggo
appena scorgo il pericolo e abbandono l'amico, e se mi schiero è per me
stesso; come Pietro, dinanzi al pericolo rinnego d'averti conosciuto;
come i soldati ti ho beffeggiato e insultato, non ti ho creduto, ti ho
venduto; come Pilato, per paura di perdere il ruolo prestigioso, mi sono
lavato le mani, con Erode ti ho schernito, con i Barabba di turno ti ho
barattato quando non ho difeso i giusti e veritieri; con le donne mi sono
battuto il petto per convenienza; ancora ti ho scaricato rabbia come il
ladrone; col centurione ti ho proclamato giusto dinanzi all'evidenza. Dopo
il peccato, come la folla, mi sono battuto il petto; da lontano, per paura
della morte, ho guardato gli altri morire. Per riparare ai sensi di colpa,
come Giuseppe D'Arimatea mi sono occupato della loro "sepoltura".
" In un libro di un ebreo di fede convinta, prigioniero nei campi di
sterminio nazista, vi è il racconto di una impiccagione che ha sconvolto la
sua fede che sembrava incrollabile. I nazisti avevano condannato alla
impiccagione due fanciulli e un uomo (come un raccapricciante calvario
dei nostri tempi) e di fronte a questo spettacolo lo scrittore non riesce a
trattenere il suo sdegno e scrive: "Hanno impiccato Dio!" Un'altra ebrea,
anche lei spettatrice della crudeltà dell'odio, gli risponde: "No, Dio si è
fatto impiccare con l'uomo per salvarlo". Questa riflessione di Dio che si
fa mettere in croce, quasi sconfitto dall'uomo, come se l'uomo fosse
l'onnipotente e Dio il debole, è il mistero che ci sta davanti in questa
Settimana Santa che ci prepariamo a vivere. Una settimana piena di verità
che solo Dio poteva concepire o meglio, che solo un amore che non
conosce limiti nel donarsi poteva attuare."
CANTO FINALE
RESTA QUI CON NOI
Le ombre si distendono scende ormai la
sera e s'allontanano dietro i monti i
riflessi di un giorno che non finirà, di un
giorno che ora correrà sempre
perché sappiamo che una nuova vita da
qui è partita e mai Più si fermerà.
S'allarga verso il mare il tuo cerchio
d'onda che il vento spingerà fino a
quando giungerà ai confini di ogni cuore,
alle porte dell'amore vero.
Come una fiamma che dove passa brucia
così il tuo amore tutto il mondo invaderà.
Davanti a noi l'umanità lotta, soffre e
spera come una terra che nell'arsura
chiede l'acqua da un cielo senza nuvole,
ma che sempre le può dare vita.
Con te saremo sorgente d'acqua pura,
con te fra noi il deserto fiorirà.
Rit. Resta qui con noi il sole
scende già, resta qui con noi
Signore è sera ormai.
Resta qui con noi il sole
scende già, se tu sei con noi la
notte non verrà.
IL DONO TOTALE
Gesu', tu hai detto:
“L’amore più grande è
dare la vita per gli altri”.
La tua vita sulla terra è stata
un donare, sempre, tutto,fino a
lasciarti sollevare sulla croce per
poter esclamare: “Tutto è compiuto!”.
Di fronte a Te, al tuo dono totale, penso
alla mia vita, ai miei impegni mai vissuti fino
in fondo, al mio sì mai deciso, mai completo.
Mi scopro debole,inconsistente, egoista, pauroso.
Ricordami Signore, che la tua morte è vita, che la tua
Sofferenza è gioia, che il donare è ricevere. Sulla croce,
fammi vedere un raggio di luce, un riflesso luminoso che
mi parli della vita di quella vita che tu, morendo, hai donato.
La croce è e resta l'amore infinito che si manifesta