Tempo ordinario 8 CELEBRAZIONE FERIALE DELLA PAROLA DI DIO 14. Le Beatitudini: via della Fede e dell’amore (Eb 10,19-25; Sal 39,7-8a.8b-9.10.11; Gv 14,1-12) Canto iniziale Saluto C.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. A.: Amen. C.: Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede, per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi. A.: E con il tuo Spirito. Introduzione Guida: Fratelli e sorelle, il nostro itinerario di riflessione sul discorso della Montagna termina, ma non termina il nostro impegno di camminare su questa via della vita e della gioia tracciata da Gesù e sulla quale ci precede invitandoci a seguirlo senza esitazioni. Orazione C.: Preghiamo. O Dio, che nel discorso della Montagna, ci indichi la via della fede e dell’amore, fa’ che mettiamo in pratica gli insegnamenti del tuo Figlio, per fare della nostra vita una lode perenne al tuo nome. Per il nostro Signore, Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. A.: Amen. Liturgia della Parola Canto di introduzione all’ascolto PRIMA LETTURA Guida: Gesù si pone davanti a noi come il modello da seguire per percorrere le vie della santità e della felicità indicata dalle beatitudini. Egli è la via nuova e vivente che dobbiamo percorrere. È la via che conduce alla libertà dei figli di Dio, è la via delle verità e della vita. Attraverso la porta che è Gesù possiamo arrivare al Padre. L’aiutarci reciprocamente nel cammino verso il regno faciliterà il superamento delle difficoltà. Dalla lettera agli Ebrei (Eb 10,19-25) Fratelli, avendo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, per questa via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne; avendo noi un sacerdote grande sopra la casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso. Cerchiamo anche di stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone, senza disertare le nostre riunioni, come alcuni hanno l’abitudine di fare, ma invece esortandoci a vicenda; tanto più che potete vedere come il giorno si avvicina. - Parola di Dio - Rendiamo grazie a Dio SALMO RESPONSORIALE (Sal 39,7-8a.8b-9.10.11) R.: Eccomi Signore: si compia in me la tua parola. Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto. Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa. Allora ho detto: “Ecco, io vengo. Rit. Sul rotolo del libro di me è scritto, che io faccia il tuo volere. Mio Dio, questo io desidero, la tua legge è nel profondo del mio cuore”. Rit. Ho annunziato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi, non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai. Rit. Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore, la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato. Non ho nascosto la tua grazia e la tua fedeltà alla grande assemblea. Rit. VANGELO Alleluia, alleluia Io sono la luce del mondo, dice il Signore, chi segue me, non camminerà nelle tenebre ma avrà la luce della vita. Alleluia Guida: Gli ultimi non sono i peggiori, sono quelli che hanno imparato a non confidare più in sé stessi (che rimane la nostra tentazione più grande) e si aprono al Signore; allora anche la debolezza e la fatica diventano porte per incontrare il Signore, fare esperienza profonda che la Grazia di Dio riabilita l’uomo e ci fa continuamente nuovi. C.: Il Signore sia con voi. A.: E con il tuo Spirito. C.: Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,1-12) A.: Gloria a te, o Signore. In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io vado, voi conoscete la via”. Gli disse Tommaso: “Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?”. Gli disse Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto”. Gli disse Filippo: “Signore, mostraci il Padre e ci basta”. Gli rispose Gesù: “Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre. - Parola del Signore. - Lode a te o Cristo. Alcune piste di riflessione Gesù è l’unica via che porta al Padre, è la Via da seguire per vivere la comunione con il Padre. Di fronte al male e all'apparente assenza di Dio nel mondo, Gesù vuole rinfrancare la nostra fede, così come fece con i suoi discepoli. Ci chiediamo: perché Gesù non è rimasto con loro? Perché li prepara alla sua dipartita? Che cosa significa che è andato a preparare un posto per noi? E che senso ha questa sua dipartita? Proprio sulla promessa di Gesù di preparare un posto si basa l’attesa della Chiesa. In questo suo andare Gesù si rivela pienamente Via verso il Padre; Verità che ci rivela il Padre ed è Vita perché ci comunica l’amore del Padre presente in Lui per opera dello Spirito Santo. Cristo è la Via: noi sappiamo che non ci sono altre strade per raggiungere Dio, ma anche per arrivare all’uomo. Cristo è Verità: tra il frastuono delle mille verità che durano un giorno, lui rimane il termine ultimo d’ogni verità. Cristo è la Vita: di fronte all’ineludibilità della morte solo Lui supera questa barriera aprendo le porte ad una vita nuova, senza fine, in totale pienezza. La Chiesa è partecipe del mistero di Cristo: Essa compie nel tempo il passaggio al Padre, lo stesso passaggio che Gesù ha fatto nella sua pasqua. Essa non è la casa definitiva, ma la tenda dell’incontro, punto di riferimento che favorisce il dialogo di salvezza con Colui che è Via, Verità e Vita. Proposta di lettura per il momento di silenzio e per la settimana Dal Discorso di Sua Santità Giovanni Paolo II in apertura della XV Giornata Mondiale della Gioventù Roma 2000 Cari amici, che avete percorso con ogni mezzo tanti e tanti chilometri per venire qui a Roma, sulle tombe degli Apostoli, lasciate che io cominci il mio incontro con voi ponendovi una domanda: che cosa siete venuti a cercare? Voi siete qui per celebrare il vostro Giubileo: il Giubileo della Chiesa giovane. Il vostro non è un viaggio qualsiasi: se vi siete messi in cammino, non è soltanto per ragioni di svago o di cultura. E allora lasciate che ripeta la domanda: che cosa siete venuti a cercare? O meglio, chi siete venuti a cercare? La risposta non può che essere una sola: siete venuti a cercare Gesù Cristo! Gesù Cristo che però, per primo, viene a cercare voi. Celebrare il Giubileo, infatti, non ha altro significato che quello di celebrare ed incontrare Gesù Cristo, il Verbo che si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. Cristo stesso, presentandosi come luce del mondo, dirà un giorno: “Mentre avete la luce credete nella luce, per diventare figli della luce” (Gv 12,36). È un’esortazione che i discepoli di Cristo si trasmettono di generazione in generazione, cercando di applicarla nella vita di ogni giorno. In riferimento a questa esortazione, San Paolo scriverà: “Comportatevi perciò come i figli della luce; il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità” (Ef 5,8-9). Cari giovani e ragazze, non permettete che il tempo che il Signore vi dona trascorra come se tutto fosse un caso. San Giovanni ci ha detto che ogni cosa è stata fatta in Cristo. Credete dunque fortemente in Lui. Egli conduce la storia dei singoli come quella dell’umanità. Certamente Cristo rispetta la nostra libertà, ma in tutte le vicende gioiose o amare della vita non cessa di chiederci di credere in Lui, nella sua Parola, nella realtà della Chiesa, nella vita eterna! Inoltre: Gdt 16,1-17 Mt 11,25-30 1Gv 1,1-4 Intenzioni di preghiera C.: Gesù è per noi la faccia luminosa del Padre, parola che lo rivela, persona che ci mette in comunicazione con la vita stessa di Dio. Invochiamolo insieme: Signore, nostra via verità e vita. 1. Per quelli che per ignoranza o per reazione a un’educazione sbagliata, costruiscono la loro vita al di fuori di te, noi ti preghiamo. 2. Per quelli che praticano la religione più per timore di un futuro incerto o per tradizione, che per una fede personale e adulta, noi ti preghiamo. 3. Per quelli che vedono nella legge evangelica un ostacolo all’amore e alla vita, anziché lo spazio vitale e creativo per la crescita di una persona veramente libera, noi ti preghiamo. 4. Per quelli che sinceramente cercano la verità e vivono con rettitudine e amore per gli altri, cristiani “anonimi”, ma forse più vicini alla salvezza di tanti battezzati poco credenti e non praticanti, noi ti preghiamo. Seguono preghiere spontanee C.: In Gesù siamo stati scelti dal Padre per essere figli suoi. A lui rivolgiamoci dicendo: Padre nostro. Orazione conclusiva C.: Preghiamo. Accogli, o Padre, nella tua bontà infinita i desideri del tuo popolo in preghiera: aiutaci a conoscere le esigenze della tua legge di grazia e infondi in noi la forza di attuarle nella nostra vita. Per Cristo nostro Signore. A.: Amen. Benedizione con il Vangelo Canto finale