CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
NONA LEGISLATURA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 92
LA GIUNTA REGIONALE NEGHI L'AUTORIZZAZIONE DELLA
DISCARICA DI RIFIUTI DI AMIANTO TERRA NEL COMUNE DI
PAESE
presentata il 5 luglio 2012 dal Consigliere Marotta
Premesso che:
- la ditta T.ER.R.A., del gruppo trevigiano Mosole, il 17 maggio 2012 ha
presentato al Comune di Paese (TV) un progetto di riclassificazione della
discarica per inerti ubicata in via Baldrocco, tra Castagnole e Porcellengo, per
conferire 460.000 metri cubi di rifiuti contenenti amianto;
- l’Amministrazione comunale ed i cittadini di Paese si sono fortemente
espressi contro l'ulteriore conferimento di questo materiale cancerogeno nel
proprio Comune, in quanto già duramente provati dall'escavazione di 29 cave e
dalla realizzazione di 13 discariche (tre delle quali contenenti rifiuti di amianto);
- molte di queste discariche hanno causato nel tempo gravissimi episodi di
contaminazione delle falde acquifere e l'ammorbamento dell'aria, a causa di odori
nauseabondi;
- una di queste discariche è la ex Ecoidrojet - contenente un milione di metri
cubi di rifiuti speciali e confinante con la discarica T.ER.R.A. - che ha provocato
inquinamento delle falde da ammoniaca, zinco, cloruri e ferro;
- altre discariche inquinanti, come la ex SEV e la Tiretta, sono state
abbandonate alla comunità di Paese dai titolari falliti, con il loro pericoloso carico
di rifiuti tossici e amianto, da interrare;
- per altre discariche, come la Vaston, è invece in corso la bonifica, per
metterle in sicurezza;
- nel 2005 ben 2.157 cittadini di Paese hanno sottoscritto una petizione
popolare, promossa da Paeseambiente, con la quale si chiedeva al Sindaco di
ricorrere al TAR contro l'autorizzazione della Provincia di Treviso a conferire
amianto nella discarica T.ER.R.A.;
- attualmente è in corso una petizione, promossa dal Gruppo ambientalista di
Paese, Paeseambiente e da Legambiente di Trevignano, per chiedere al Sindaco
del Comune di Paese, al Ministro dell’ambiente, al Sindaco del Comune di
Treviso, al Presidente della Repubblica, al Presidente della Provincia di Treviso,
al Parlamento Europeo, al Presidente della Regione Veneto e alla Commissione
europea di scongiurare l'apertura di questa discarica;
- detta petizione, sostenuta fortemente anche da Italia dei Valori di Paese e di
Treviso, a dimostrazione di quanto sia sentita questa problematica, ha già raccolto
l'adesione di oltre 2500 cittadini;
- il precedente conferimento di amianto nella discarica T.ER.R.A. è stato
dichiarato illegale dal Consiglio di Stato, con sentenza n. 1329 del 20 marzo 2007,
anche per la violazione della direttiva europea su discariche e rifiuti 99/31/CE;
- le autorità competenti, purtroppo, non hanno dato alcun seguito a questa
sentenza e le 80.000 tonnellate di rifiuti di amianto conferite non sono mai state
asportate;
- negli anni successivi la discarica è stata oggetto di conferimenti di rifiuti non
conformi, così come accertato dall’ARPAV di Treviso, che non hanno però mai
comportato la loro rimozione;
- le sottilissime ed invisibili fibre di amianto, se respirate, sono causa del
temibilissimo mesotelioma pleurico; l’incubazione in alcuni casi supera anche i
vent’anni e la malattia aggredisce, oltre ai polmoni, anche l’apparato addominale,
il pericardio e l’apparato urogenitale;
- Italia dei Valori, in collaborazione con il Gruppo dell’Alleanza dei Liberali e
Democratici Europei del Parlamento europeo, per approfondire questa tematica e i
rischi per l’ambiente e la salute, ha organizzato una conferenza pubblica che si
terrà il 13 luglio prossimo con uno dei massimi esperti italiani in tema di
trattamento ed inertizzazione delle fibre di amianto, a dimostrazione che esistono
alternative utili per lo smaltimento di questo materiale cancerogeno.
Considerato che:
- la discarica si trova a circa 30 metri dalla strada provinciale n. 100, dove ogni
giorno transitano migliaia di persone;
- a meno di 150 metri dal sito c'è il centro di raccolta differenziata dei rifiuti
(CERD), nel quale centinaia di persone stazionano per conferire i rifiuti da
riciclare. Le abitazioni sono vicine: a soli 300 metri circa a Porcellengo, mentre a
soli 400 metri nel Borgo Economia; la scuola elementare e la scuola materna di
Porcellengo distano solo un chilometro;
- il sito della discarica appare del tutto inadatto, se si considera che le fibre di
amianto possono essere veicolate dal vento anche per distanze molto superiori al
chilometro;
- la capacità di questa discarica sarà di circa 700 milioni di chili di rifiuti di
amianto, presumibilmente trasportati in oltre 45.000 distinti carichi di camion, con
il prevedibile inquinamento dovuto a questa grande massa di mezzi pesanti in
continuo movimento;
- poche, invisibili e sottilissime fibre di questo materiale asportato dal vento,
durante gli spostamenti, gli scarichi dai mezzi, la sistemazione in discarica
possono causare il rischio di contrarre il mortale mesotelioma pleurico.
Il sottoscritto consigliere
interroga la Giunta regionale
per sapere:
- se, in considerazione di uno stato ambientale molto preoccupante, inserito in
un territorio già caricato oltre ogni limite di rischi ambientali e sanitari, ed in un
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sito fortemente urbanizzato, non ritenga opportuno negare l’autorizzazione della
realizzazione della nuova discarica di rifiuti di amianto, che andrebbe ad
aumentare ulteriormente i rischi per l'ambiente e per i cittadini;
- se non ritiene utile e doveroso far bonificare, in massima sicurezza, alla ditta
T.ER.R.A., le 80.000 tonnellate di rifiuti di amianto ricevute illegalmente, in forza
della citata sentenza del Consiglio di Stato.
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