La rivoluzione scientifica Nel periodo in cui la Chiesa di Roma e quelle protestanti tentavano di controllare e reprimere il pensiero libero, ebbe inizio in Europa una radicale trasformazione del sapere che prende il nome di rivoluzione scientifica. 1. Fattori che favorirono la rivoluzione scientifica Essa ebbe inizio nei primi anni del 1600 e fu a) il risultato di un diverso atteggiamento dell’uomo nei confronti della natura. Per secoli gli intellettuali avevano fondato le loro ricerche e le loro conoscenze sui testi antichi (grechi e romani) e sulla Bibbia, ritenendo che in essi l’uomo potesse trovare ogni risposta. Già in epoca umanistica e rinascimentale, però, alcuni studiosi (Leonardo) avevano cercato di conoscere la natura attraverso l’osservazione diretta, che doveva servire a dimostrare la bontà delle loro ipotesi. All’inizio del 1600, lo scienziato italiano Galileo Galilei fissò definitivamente le regole di questo nuovo metodo, detto METODO SCIENTIFICO (si intitola Saggiatore l’opera in cui lo espone). Esso consiste nelle seguenti fasi: - osservazione diretta dei fenomeni naturali; - formulazione di un’ipotesi per spiegare tali fenomeni; - verifica dell’ipotesi attraverso un esperimento (ripetuto più volte per essere sicuri che porti allo stesso risultato); - conferma dell’ipotesi, che diventa legge (se l’esperimento non conferma l’ipotesi, occorre trovarne un’altra e rifare tutto il percorso di verifica). N.B. Gli aspetti della natura che venivano presi in considerazione sono erano quelli misurabili (tempo, spazio, velocità): ne consegue che nel processo di verifica di un’ipotesi fosse importante la matematica. Gli scienziati, dunque, chiesero ai matematici di elaborare nuovi procedimenti che furono alla base del calcolo moderno. La rivoluzione scientifica fu favorita da alcuni importanti fattori come b) l’invenzione della stampa, che accelerò la circolazione delle idee e degli studi, e c) il miglioramento tecnologico, che mise a disposizione degli scienziati nuovi strumenti. Accanto agli scienziati, pertanto, ebbero un ruolo di primo piano gli artigiani, che collaboravano con gli studiosi offrendo loro gli strumenti di cui avevano bisogno. Lo strumento per eccellenza della rivoluzione scientifica fu il cannocchiale, inventato da un artigiano olandesi e perfezionato da Galileo per l’osservazione del cielo. Altri nuovi strumenti furono il microscopio, di invenzione olandese e usato tra i primi studiosi da Galileo, e il barometro, inventato dal fisico italiano Torricelli. 2. Le scoperte e gli studiosi La straordinaria fioritura di scoperte interessò un numero sempre maggiore di campi del sapere e portò alla specializzazione in campo scientifico: si svilupparono, infatti, la fisica, la chimica, la biologia, l’astronomia… La rivoluzione scientifica, inoltre, si verificò in tutti i paesi europei grazie alla migliori intelligenze, che rinnovarono il sapere dell’uomo in tutti i campi della scienza. Noccolò Copernico (polacco): negò la teoria geocentrica (la Terra era immobile e posta al centro dell’universo e attorno ad essa ruotavano tutti i pianeti) e formulò la teoria eliocentrica, che vede il sole al centro di un sistema attorno al quale ruotano i pianeti, tra cui la Terra. Questa teoria sfidava l’autorità degli studiosi antichi e della Chiesa. Giovanni Keplero (tedesco): partì dalla teoria eliocentrica, da lui conosciuta in segreto perché nelle università veniva insegnata solo quella geocentrica, e studiò i moti dei pianeti, arrivando a formulare le leggi che portano il suo nome (Leggi di Keplero). Egli dimostrò con esse che le orbite dei pianeti son ellittiche e che il sole occupa uno dei due fuochi (prima dei suoi studi si credeva che l’orbita dei pianeti fosse circolare). Galileo Galilei (italiano): trasformando il cannocchiale in telescopio, cominciò a osservare il cielo, facendo numerose scoperte (la superficie lunare non è liscia; i satelliti di Giove; nella Via Lattea vi sono miliardi di stelle lontanissime) e arrivando ad affermare che Copernico aveva ragione. Denunciato al Tribunale dell’Inquisizione, fu avvertito dalla Chiesa che poteva discutere delle sue idee solo come ipotesi matematiche (quindi ancora da dimostrare): egli, però, scrisse la sua opera più importante, il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo: tolemaico e copernicano, difendendo il sistema copernicano, e fu processato per eresia (1633). Costretto ad abiurare, gli furono concessi gli arresti domiciliari ad Arcetri, dove rimase confinato per il resto della vita (morì nel 1642), continuando a studiare. Ha dato tre contributi importanti al moderno pensiero scientifico: 1) ha raccolto le prove che la Terra gira intorno al sole; 2) ha stabilito i principi che stanno alla base della gravitazione universale); 3) ha affermato la necessità di usare la matematica come linguaggio della scienza. Giordano Bruno (italiano): più che uno scienziato era un filosofo. In un’epoca in cui scienza e filosofia ancora non si distinguevano, egli si interessò a questioni che oggi si definirebbero scientifiche. Infatti, era convinto che non solo la Terra si muovesse intorno al Sole, ma che anche il Sole fosse in movimento come tutti i corpi dell’universo. Sosteneva anche che esistono miliardi di sistemi come quello solare, al centro dei quali c’è una stella come il Sole: pertanto il sole non può essere il centro dell’Universo. Questa visione così rivoluzionaria gli costò la vita: fu arso vivo a Roma in Campo dei Fiori nel 1600 (oggi su quella piazza c’è una statua che lo ricorda). Isaac Newton (inglese): fu uno dei massimi esponenti della rivoluzione scientifica per i grandi contributi che diede al sapere umano. Perfezionò il telescopio, che fu detto newtoniano; formulò la teoria corpuscolare, secondo cui la luce è formata da minute particelle che percorrono lunghe traiettorie rettilinee nello spazio, trasportando energia; sostenne, nell’opera Principi matematici di filosofia naturale, che la forza di gravità spiega molto fenomeni tra cui la caduta dei gravi, le maree, l’orbita dei pianeti e per la prima volta dimostrò che una legge fisica, espressa con una formula matematica, può essere valida per più eventi naturali. Andrea Vesalio (belga): si dedicò alla medicina, che insegnò all’università di Padova, pubblicando sei tavole per lo studio dell’anatomia umana, che furono fondamentali sia per la qualità dei disegni sia per l’uso di termini derivati dal greco. Fu autore del primo trattato di anatomia, intitolato Struttura del corpo umano, che egli scrisse dopo aver compito diverse autopsie e analizzato i diversi organi. William Harvey (inglese): usando la vivisezione (esperimento anatomico su animali vivi) scoprì la circolazione del sangue.