geometria quindi

annuncio pubblicitario
PSICHIATRIA
27.03.00
prof. Rovera
(integrazioni con sbobinature dell’aa. 1998/99)
DISTURBI DELL’UMORE: PARTE SECONDA
distimia
normotimia
DEFINIZIONE
Si tratta di disturbi emozionali interni, non dell’espressione esterna del
contenuto emozionale (=emotività espressa).
PSICOSI MANIACO-DEPRESSIVA
E’ caratterizzata da: _ alterazione primitiva dell’affettività
(=dell’umore, del sentimento, dell’emozione) da cui si
possono ragionevolmente far derivare altri imp.
sintomi psicopatologici (disturbi di tipo somatico,
psicosomatico, di tipo comportamentale)
_ decorso episodico (=diversamente da SF)
_ eziopatogenesi probabilmente endogena ed in
certa misura ereditaria,
_ sensibilità a determinate terapie
_ esito mai demenziale (nella forma tipica) nè
porta ad una disgregazione di personalità
EPIDEMIOLOGIA
Prevalenza del 15 fino al 25%. Spt. donne.
Probabilità di recidive: 15% per uomini // 25% per donne.
Ci sono due picchi di incidenza: il primo verso i venti anni, il secondo
verso il quarantesimo anno di vita. Dai sesant’anni in su prevalgono
le forme depressive atipiche ed ad andamento cronico.
FATTORI BIOLOGICI//GENETICI
[NB: questa parte manca sul Bogetto (o almeno Rovera dice che non è molto approfondita) !!]
f.BIOLOGICI:
_ anomalie del sistema serotoninergico
(deplezione di serotonina >> depressione)
_ anomalie del sistema noradrenergico//dopaminergico
(alterazione >> episodio maniacale)
Il sistema serotoninergico appare avere un ruolo dominante nel
disturbo depressivo maggior, mentre nel disturbo bipolare, ed in
particolare nelle fasi di maniacalità dello stesso, partecipano anche
i sistemi noadrenergici/dopaminergico.
Per quanto riguarda i f.GENETICI: sono stati fatti degli studi di
linkage, famigliari, sui gemelli, ma il problema dell’ereditarietà
genetica è ancora non ben definito. Entrano in gioco a seconda dei casi,
i cromosomi 1,10, 5 e 21. Il f. genetico è certamente importante, ma
concorrono altri fattori, psicostrutturali e psicosociali: si può
parlare dunque, più che di ereditarietà, di vulnerabilità.
BASE GENETICO COSTITUZIONALE
Formazione della personalità:
acquisizioni di tipo cognitivo,
comportamentali, delle fasi dello sviluppo
BREAK DOWN ADOLESCENZIALE
Riassetto della personalità
fino alla fase adulta
Life events esterni o interni o fattori
di vulnerabilità esterni o interni
(= fattori psicosociali esterni, situazioni
apparentemente non importanti, ma estremamente
imp. nel vissuto profondo della persona, fatti
medici che possono agire da destabilizzatori in
una situazione precaria, con soglia più o meno
bassa, con possibilità di sganciamento clinico)
DEPRESSIONE MAGGIORE (oppure DB I, DB II, ...)
guarigione
recidive
cronicizzazione
in rapporto a : condizioni
ambientali + nucleo endogeno
CLASSIFICAZIONE
A.
_
DISTURBO DEPRESSIVO MAGGIORE: disturbo depressivo in assenza di
altri disturbi di segno opposto
depr: +++
_
DISTURBO BIPOLARE I:
depressione maggiore + mania
depr: +++
B.
_
DISTURBO BIPOLARE II:
DISTURBO CICLOTIMICO:
_
DISTURBO DEPRESSIVO MINORE:
maniac: +/-
disturbo depressivo in assenza di
altri disturbi di segno opposto e
con depressione più sfumata
depr: +/-
_
maniac: +
simile al DB II ma con
sintomatologia meno grave:
situazioni fluttuanti sia verso
la depressione, sia verso la
ipomania, con intervalli liberi
depr: ++/-
C.
maniac: +++
depressione maggiore + ipomania
depr: +++
_
maniac: -
maniac: -
DISTURBO DEPRESSIVO BREVE/RICORRENTE: disturbo depressivo in
assenza di altri disturbi di
segno opposto, caratterizzata da
episodi brevi e ricorrenti di d.
grave
depr: +++
_
DISTURBO DISTIMICO:
maniac: -
depressione generalmente non
grave, che tende a cronicizzarsi
depr: +/-
D.
_
DISTURBO DISFORICO O PRE-MESTRUALE
_
DISTURBI BIPOLARI NON ALTRIMENTE SPECIFICATI:
_
_
_
_
E.
_
forme
forme
forme
forme
maniac:+/-
cicloidi
affettive (>> schizo-affettive di tipo I)
mediche (organiche)
da abuso sostanze tossiche
DISTURBO DEPRESSIVO SECONDARIO: depressione reattiva
CRITERI DIAGNOSTICI
Vd Tabella 15.1.03
(F3a) dal Kaplan:
CRITERI DIAGNOSTICI DI EPISODIO DEPRESSIVO MAGGIORE
Vd Tabella 15.1.07
e 15.1.09 (F3b) dal Kaplan:
CRITERI DIAGNOSTICI DI EPISODIO MANIACALE VS EPISODIO IPOMANIACALE
Le differenze non sono tanto sul piano eziopatogenetico, quanto sotto
il profilo clinico: la chiave di volta è l’aspetto QUANTITATIVO:
l’episodio ipomane è più sfumato e sono solitamente i famigliari a
notarlo >> conoscono e vivono insieme alla persona, quindi notano la
differenza di comportamento, e/o il passaggio da un tono d’umore
depresso a quello ipomane (= stato di euforia, con iperattività,
ipersessualità, se pur nei limiti della norma :
funzionamento sociale sono CONSERVATI).
la situazione famigliare ed il
La mania è una vera e propria situazione psicotica, in cui ci possono
essere deliri di tipo megalomanico, allucinazioni (generalmente di
tipo acustico), spesso inerenti al tema maniacale. In questo senso,
la persona in fase maniacale ha una sintomatologia simile a quello
dello schizofrenico, ma non identica: manca l’idea di “rigorosa
onnipotenza” di pensiero dello SF-ico.
es. una persona che è molto focalizzata su tematiche religiose, in fase
maniacale, può diventare un ‘riformatore’, ma in maniera meno precisa,
documentata ed allo stesso tempo più adesa al mondo reale, rispetto
allo schizofrenico.
NB. Sul piano esistenziale lo stato depressivo (=depressione
esistenziale) è
normale: l’esistenza è difficile, e prevede
l’alternarsi più o meno frequente di gioie e dolori. Capita che una
persona non riesca a sopportare questa ‘normalità’.
La mania (o l’ipomania) invece, non sono condizioni applicabili
all’esistenza umana ‘normalmente intesa’. Sono una specie di
paradosso, ed alcuni le considerano come la caricatura, l’opposto, o
la deformazione della melancolia (come uno specchio distorto).
CASI CLINICI
<1>
Uomo, 40 aa.
ANAMNESI
Storia clinica di psicosi maniaco-depressiva >> depressione maggiore
e crisi maniacali >> DB prima di tipo I, con evoluzione in tipo II.
Sintomatologia caratterizzata da: due o tre tentati suicidi + eccesso
di religiosità : si avvicinava molto a Dio, con deliri religiosi (es.
‘se sono figlio del Signore allora posso attraversare quell’albero
o il palo del telefono, sono un angelo’) o sessuali.
Ha avuto un rapporto affettivo intensissimo con un’altra pz, affetta
da una forma schizoaffetiva >> grande amore, lunghe passeggiate,
esprimevano sentimenti elevatissimi.
Evoluzione da forma bipolare I >> II : no allucinazioni, deliri
soffocati in una situazione maniforme (non maniacale)
Il nucleo psicotico derivava dal padre:
faceva ispezioni
ginecologiche alla moglie perchè temeva che il suo medico avesse
rapporti con lei (persona anziana!)...
<2>
Uomo, emigrato in Australia, asfaltista (anni ‘70).
ANAMNESI
Fase maniacale >> entra in giro di affari, va a Roma, affitta una
Ferrari >> arriva fino a Torino in macchina senza fermarsi >> a Pino
Torinese passa con il rosso, ed un vigile lo arresta >> episodio acuto
psicotico maniforme, poi spentosi.
Anni dopo (? a dire il vero non sono certissima che si tratti dello stesso caso...) ucciso i due
figli + tentato omicidio della moglie (=salvata) >> poi suicidio dio
dopo 2-3 aa (perchè insostenibile ricordo dei figli).
NESSO FRA ARTE E FOLLIA
Esiste un rapporto fra il nucleo creativo primario degli artisti e la
psicopatologia? Come certe malattie mentalo/non mentali hanno avuto
a che fare con i grandi uomini/artisti (es. Napoleone, Cesare Borgia, Van
Gogh, Gaugin...) ed eventi della storia? Le persone più creative sono
gioco forza le più disadattate?
L’ideazione nasce da processi primari (molto arcaici, emozioni dei bambini)
che si rendono evidenti nei sogni = fase di regressioene del pensiero,
come quello dei primitivi >> sogni in cui non c’è ubicazione spaziotemporale, spettro completo di colori, non voci, nè situazioni
complesse.
Questi processi primari sono molto vicini/evidenti oltre che negli
artisti, negli schizofrenici, per esempio. Con la differenza che lo
SF vive questi p.p.//sogni in modo distaccato dal reale (in quanto nella
sua struttura psicologica esiste una vera frattura rispetto al mondo reale ).
Nell’artista poi, ai p.p. si aggiungono poi i processi secondari
(=logica aristotelica) ed i processi terziari che emergono dai due
precedenti, e riuniscono questi tre possibilità ed attraverso l’esprit
di geometria consentono di riprodurre l’arte.
Possiamo considerare che in ogni persona esistano due menti/tipi di
pensiero : pensiero matematico//pensiero creativo.
Attraverso
la cultura (=stimolazione) è possibile aumentare la
creatività anche quando si è più portati verso la logica, o la
matematica
Inoltre, l’arte terapia può essere in qualche modo terapeutica per i
pz psicotici, in grado di infondere un senso di grande armonia, una
soluzione umoristica alla pesantezza della vita.
Così come il motto di spirito (= regressione fisiologica), diciamo qualcosa
che fa ridere, compiendo uno scarto dal comune, cioè dai processi
secondari, dalla coerenza interna della mente umana, ed in questo modo
impariamo ad accettare ed a convivere con il nostro imperfetto Io.
Scarica