PSICHIATRIA 14.04.00 prof. Fassino DISTURBI DELL’ ALIMENTAZIONE : BULIMIA : PARTE SECONDA EPIDEMIOLOGIA _ è più frequente di AN. _ presente nell’ 1-3% delle giovani donne (fra i 18-25 aa) con esordio più tardivo (adolescenza e prima età adulta). EZIOLOGIA : MULTIFATTORIALE : MODELLO BIO PSICO SOCIALE A. FATTORI BIOLOGICI: _ neurotrasmettitori : criterio ex adiuvantibus >> farmaci che hanno effetto positivo su BN : SSRI => Serotonina Adrenergici => Adrenalina antidepressivi sono utili in terapia : in particolare il re-uptake della Se funziona fino a tre volte di più rispetto che nei depressi; anche gli adrenergici funzionano: effetto negativo sul numero delle abbuffate _ oppiacei endogeni = endorfina : aumenta dopo il vomito >> potrebbe mediare un sentimento di benessere >> incerta interpretazione : non sarà che il vomito = liberazione >> sollievo? L’ abbuffata provoca stiramento pareti stomaco = dolore fisico che il vomito contribuisce ad alleviare: sollievo fisico + riparare trasgressione//vissuto di mancanza di controllo sui propri impulsi B. FATTORI SOCIALI: _ enfasi posta da società su magrezza ed esercizio fisico >> modello sociale di ragazza magra / ragazza senza corpo _ relazione con famiglia problematica : pz si sentono trascurate e/o rifiutate NB. BULIMIA = desiderio di riempire un vuoto tramite passaggio all’atto // disturbo primario di immagine = assente : può esserci un disturbo di immagine secondario semmai ANORESSIA = difendersi da questo stesso desiderio con un rifiuto >> difendersi dall’atto >> contro la paura di non sapersi fermare // disturbo primario di immagine =presente. C. FATTORI PSICOLOGICI: _ alterazione del controllo degli impulsi = dipendenza da sostanze, furti nei negozi, relazioni sessuali autodistr., abbuffate e condizioni di eliminazione _ difficoltà di separarsi dalla figura materna, rivelata da ambivalnsa con il cibo (abbuffata+vomito); la madre è il nostro primo mondo : prima identificazione >> difficoltà di separazione molto forte sia in anoressica sia in bulimica : spesso avviene anche con il terapeuta = forte bisogno di appartenenza _ conflittualità con padre = aggressivo, spesso abusi sessuali/rapporto incestuoso NB. nell’anoressica : correlazione tra figlia e padre dal pdv temperamentale, correlazione tra figlia e madre dal pdv comportamentale. nella bulimica : non esiste una vulnerabilità (temperamentale) paterna, ma interazione dal punto di vista comportamentale. CLINICA _ abbuffata + vomito autoindotto, esercizio fisico intenso, abuso di lassativi e/o diuretici, persistenza di autovalutazione influenzata da peso corporeo _ durante abbuffata vengono introdotte notevoli quantità di cibo con elevato contenuto calorico, consumate con voracità e con la sensazione di perdita del controllo >> segue profondo senso di colpa = mezzo di liberazione diventa prigione >> vomito = liberazione dall’oggetto della colpa, ma a sua volta crea un senso di colpa : circolo vizioso _ frequenti complicanze internistiche dovute al vomito : ipokaliemia, lacerazioni gastro-enteriche _ associazione con disturbi dell’umore, ansia, abuso sostanze, disturbi di personalità e storia di abuso sex. di CRITERI DIAGNOSTICI A. ricorrenti episodi di abbuffate B. sensazione di mancanza di controllo sul proprio comportamento alimentare nel corso di abbuffate C. vomito autoindotto + uso ed abuso di lassativi/diuretici, d diete restrittive o diguino, o forme di rigorosa disciplina, finalizzate all’evitare aumento di peso D. media minima di 2 episodi di abbuffate a settimana per almeno 3 mesi E. persistente, eccessiva preoccupazione a rigore della forma del peso del corpo (=consumo quantità di cibo in modesto periodo di tempo ) rapido di un grande DIAGNOSI DIFFERENZIALE 1. AN 2. SINDROME DI KLEINE LEVIN : insonnia periodica + iperfagia 3. SINDROME KLUVER BUCY: agnosia visiva + leccamenti e morsi compulsivi + esame oggetti mediante bocca + ipersessualità + iperfagia NB. è importante cogliere l’aspetto dinamico della ‘fisiologia mentale’ della paziente bulimica (anche più dei fattori biologici e sociali) la ricerca delle cause è necessaria ma non sufficiente in quanto occorre poi guidare la persona a trovare altri sistemi diversi da sintomi come tecnica di cura. DECORSO E PROGNOSI E’ variabile, generalmente tende a cronicizzarsi. La prognosi è comunque migliore che in anoressia, a causa di una maggiore consapevolezza della propria fragilità da pare della pz. FATTORI PROGNOSTICI POSITIVI _ miglioramento del 50% abbuffate e condotte di eliminazione _ alleanza terapeutica positiva con maturazione del Sè _ efficacia farmacoterapia con miglioramento dell’umore FATTORI PROGNOSTICI NEGATIVI Essenzialmente, la prognosi si negativizza per la persistenza dei sintomi (=abbuffate), la loro cronicizzazione. TERAPIA Si svolge in regime ambulatoriale, si ricorre al ricovero solo uin presenza di tentativi anticonservi o di abuso di sostanze. STRATEGIA : MULTIDICIPLINARE _ terapia medico-nutrizionista _ psicoterapia: 1. approccio cognitivo comportamentale (= desensibilizzazione nei confronti di pensieri e sensazioni che precedono l’abbuffata) 2. dinamica (= analisi dinamica per aiutare la pz a crescere/maturare) _ psicoterapia famigliare (secondo terapeuta) _ farmacoterapia : antidepressivi : doppio vantaggio: diminuiscono il numero di abbuffate (per diminuzione dell’appetito) + miglioramento del tono dell’umore) imipramina//desimipramina (=adrenergici): sono meno indicati, perchè fanno aumentare appetito/peso! fluoxetina (=SSRI): vd antidepressivi NB. Ricordiamo anche che esistono: _ FORME NAS _ non altrimenti specificate _ FORME FRUSTE=associazione con abuso sostanze? es. cocaino/eroinomani del sabato sera _ FORME SUBCLINICHE: disturbi alimentari che non soddisfano i criteri diagnostici per uno specifico d.a.: es. binge eating non purging (=episodi ricorrenti di abbuff in assenza di meccanismo di compensazione >> BMI > 40!!! >> cibo = farmaco ) Sono generalmente più frequenti negli uomini DISTURBI DI PERSONALITA’ : INTRODUZIONE DEFINIZIONE PERSONALITA’ : def(1). insieme di modi costanti di percepire, rappresentare e pensare nei confronti dell’ambiente che si fonda sullo stile della comunicazione intrapersonale ed interpersonale. def(2). insieme di modalità di pensiero/relazione = TRATTI(*) = risposte a stimoli interni ed esterni => può essere adattativo rigido non adatt. adattativo controproducente La p. è considerata, in sostanza, come un modello complesso di caratteristiche psicologiche profonde in gran parte inconsce, che non possono essere facilmente sradicate e si esprimono automaticamente in quasi ogni aspetto del funzionamento dell’individuo (vd. per es. meccanismi di difesa). Questi TRATTI sono intrinseci e pervasivi ed emergono da una matrice complessa di predisposizioni biologiche (TEMPERAMENTO) e di apprendimento dall’esperienza (CARATTERE). TEMPERAMENTO : substrato biologico da cui emerge la personalità, l’umore prevalente dell’individuo, il fondamento costituzionale, la struttura biochimica, endocrina e neurologica che sta alla base di particolari modi di risposta alla stimolazione ambientale. CARATTERE : “STRUTTURA DI CARATTERE” : aspetti pervasivi (=dominanti, diffusamente utilizzati dal soggetto) del comportamento e del pensiero che sono profondamente radicati e relativamente stabili nel corso della vita e che dipendono anche dal modo in cui il soggetto ha interiorizzato le regole sociali del suo gruppo culturale. A questo proposito, occorre ricordare che la relazione fra struttura di società, struttura famiglia, struttura di carattere e molto stretta e mai univoca. Il nostro comportamento influenza la società anche a livello subliminale . es: automobilista che getta cicca di sigaretta da un finestrino: esercita una funzione di ‘educatore’, perchè, in ogni caso/modo, trasmette un messaggio/un modello comportamentale a quelli che lo vedono : la condotta del singolo INCIDE SULLA CULTURA/SOCIETA’ checchè se ne dica. struttura di società struttura di famiglia struttura di carattere DISTURBO : sindrome e modalità di comportamento clinicamente significativo che si manifesta con aumentata individualità e che sia tipicamente associato a. con un malessere attuale (=sintomo doloroso), b. o aree c. o d. o con alterazione di uno o più di funzionamento, con rischio di morte, riduzione della libertà. NOXA PATOGENA : situazione che sta a monte rispetto la situazione a valle = personalità. Esistono (*)TRATTI COMUNI di personalità, ma ognuno possiede modalità personali di esprimere e/o reagire ad un disturbo. Quando i tratti di personalità sono rigidi e non adattativi causano quindi una significativa compromissione del funzionamento sociale e lavorativo, oppure sofferenza del soggetto (= disturbo di personalità >> modificazioni di tratti di personalità (=modo di mettersi in relazione con stimoli interni/esterni) >> modificazione di insieme di condotte) SINTOMO : nasce dal disturbo che ne è lacausao, ma secondo una visione teleonomica, il sintomo ha anche come obiettivo risolvere il disturbo = tentativo di autocura (seppure in senso paradossale) CLASSIFICAZIONE ODD CLUSTER : D.P. SCHIZOIDE D.P. SCHIZOTIPICA D.P. PARANOIDE DRAMATIC CLUSTER: D.P. D.P. D.P. D.P. ANXIOUS CLUSTER: D.P. DI EVITAMENTO D.P. DIPENDENTE D.P. OBSESSIVO COMPULSIVO (= ex passivo-aggressivo) ALTRI D.P. : AUTOFRUSTANTE (=masochista) SADICO BORDERLINE ISTRIONICO ANTISOCIALE NARCISISTICO Non sempre esiste una correlazione tra il disturbo di personalità e la relativa psicosi (es. d.p. schizoide e schizofrenia, ovvero, presenza di d.p. prima della slatentizzazione della schizofrenia; ossessivo-conpulsivo) oppure D.O.C. e d.p. Il DRAMATIC CLUSTER rappresenta l’insieme di d.p. per eccellenza. E’ caratterizzato dall’ acting out: risoluzione dell’angoscia interna attraverso il passaggio all’azione (= atteggiamento egosintonico) : il conflitto viene perciò risolto attraverso l’esercizio di violenza, sotto forma di furto, rapina, etc... Bisogna considerare a questo proposito i risvolti medico-legali. Il D.P. BORDERLINE è quello più studiato, è fondato su rabbia ed aggressività più o meno represse. Il D.P. ISTRIONICO è caratterizzato da una condotta estroversa impressionante, simile in alcune sue manifestazioni alla condotta della nevrosi isterica. Il D.P. NARCISISTICO rivela una forma radicata di immaturità + egocentrismo = auto-riferimento. L’ ANXIOUS CLUSTER è il gruppo di disturbi di panico/ansiosi, che si manifestano spt. in situazione di eccessiva conflittualità con la società/lavoro. Il D.P. DIPENDENTE rivela una insufficiente integrazione nel sistema (competitivo) della società, tale da non consentire l’indipendenza. D.P : secondo il Kaplan : meccanismi di difesa intrapsichici cluster a : d.p. paranoide DEFINIZIONE : diffidenza e sospettosità pervasive (= PROIEZIONE = MECCANISMO DI DIFESA ESASPERATO)nei cfr altri tanto che le loro intenzioni vengono interpretate come malevole >> inizio : prima età adulta, presemta in varietà di contesti, come indicato da 4 (o +) dei sgg elementi: 1. sospetto (infondato) di essere sfruttato, danneggiato, ingannato 2. dubita (senza giusta causa) della lealtà/affidabilità di amici, colleghi... 3. riluttanza (immotivata) a confidarsi con altri = timore di non essere capito 4. ....