Omelie per un anno Volume 1 - Anno “B” Anno “B” ASCENSIONE DEL SIGNORE At 1,1-11 - Gesù fu elevato in alto sotto i loro occhi. Dal Salmo 46 - Rit.: Ascende il Signore tra canti di gioia. Ef 4,1-13 - Chiamati allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo. Canto al Vangelo - Alleluia, alleluia. Andate e ammaestrate tutte le nazioni, dice il Signore. Ecco: io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Alleluia. Mc 16,15-20 - Gesù è assunto in cielo e siede alla destra di Dio. PER COMPRENDERE LA PAROLA La 1ª lettura (Atti) inizia là dove il Vangelo di Marco finisce; ma mentre in Marco, appena si coglie il fatto dell'Ascensione, nella pagina degli Atti esso è descritto nei particolari più minuti. Ne viene di conseguenza che se l'Ascensione chiude così, quasi di sfuggita le narrazioni evangeliche (solo Marco e Luca spendono poche parole per accennarne), essa apre una nuova era: l'età della Chiesa. Tra le due narrazioni, Vangelo e Atti, il testo di Paolo agli Efesini, la lettera del grande disegno di Dio con la visione finale del Cristo glorificato «che siede alla sua destra nei cieli, al di sopra di ogni principato e autorità», sembra abbracciare l'universo intero quasi per dargli compimento. PRIMA LETTURA Gesù è il testimone che ha visto il Padre ed è venuto per farlo conoscere agli uomini. Tornato al cielo presso il Padre e costituito da lui Signore universale, continua a operare per trasformare il mondo: riempie della sua forza gli apostoli e li manda in tutta la terra per comunicare la salvezza agli uomini, mediante la predicazione del Vangelo e il battesimo. • Luca ci ha lasciato due racconti dell'Ascensione, che però presentano il medesimo avvenimento in una luce assai diversa. Nel testo evangelico (Lc 24,50-53), il racconto dell'Ascensione costituisce quasi la dossologia, la finale gloriosa della vita pubblica Ascensione “B” • © Elledici, Leumann 2005 1 Omelie per un anno Volume 1 - Anno “B” del Signore. Negli Atti degli Apostoli, l'Ascensione è vista come il punto di partenza dell'espansione missionaria della Chiesa. • Le ultime parole di Gesù agli apostoli (v. 8) sono il mandato con il quale egli li invia come suoi testimoni non solo in Gerusalemme e in Giudea, ma fino agli estremi confini del mondo. Lo Spirito Santo, lo Spirito di Cristo risorto, li investirà con la sua potenza e sarà la sorgente e la forza della loro missione di evangelizzazione universale. Sotto questo profilo, l'ascensione appare un'amplificazione della risurrezione di Cristo: questa non è più vista come una conclusione, un punto d'arrivo, ma come il momento iniziale da cui prende l'avvio il dinamismo spirituale dell'espansione della Chiesa. Viene in luce la prospettiva ecumenica del messaggio di Luca: nel mandato di Cristo è già incluso il progetto di allargamento dell'annuncio evangelico al di fuori del giudaismo, sino al confine della terra. SALMO Questo salmo di Iahvè-re invita a esaltare e celebrare la potenza dimostrata da Dio negli interventi a favore del suo popolo (vv. 2-3). Il popolo salvato diventa «segno» in mezzo alle nazioni della grandezza e della potenza dell'unico vero Dio. Perciò tutti sono invitati a inneggiare a lui e riconoscerlo re (vv. 4-9). Applicando questo salmo al mistero dell'Ascensione, la liturgia ci fa comprendere che il re glorioso e universale è Gesù Cristo, risorto e salito al cielo. Lì ha preso possesso del trono che il Padre gli ha preparato, dopo aver affidato alla Chiesa la missione di partecipare a tutti i popoli la sua eredità di salvezza; affinché tutti, in lui e con lui, rendano gloria al Padre. SECONDA LETTURA Accogliere una verità significa accettarne le conseguenze nella vita di ogni giorno. Ora, se è vero che la passione di Cristo ha fatto di tutti i cristiani un uomo solo, che tutti abbiamo un solo Padre, professiamo la stessa fede in Cristo e siamo tesi nella speranza mediante lo stesso Spirito (vv. 4-6; 1 Cor 10,17; 12,4-6)... se è vero, in una parola, che formiamo un solo corpo (= Chiesa, popolo), la conseguenza più logica è che il vivere degnamente la propria vocazione (v. 1) comporta la ricerca dell'unità (v. 3). Il cristiano è colui che ha la passione Ascensione “B” • © Elledici, Leumann 2005 2 Omelie per un anno Volume 1 - Anno “B” dell'unità. Per la realizzazione pratica di essa metterà come base l'umiltà, la mansuetudine (o non violenza), la pazienza e l'amore (v. 2), ed eserciterà il ministero che gli è stato affidato. L'apostolo ne ricorda soltanto alcuni (v. 11), ma vi è sotteso il principio che la testimonianza cristiana deve rendere visibile il Cristo nella sua totalità, e non soltanto come pastore, maestro, profeta, ecc. Questo è appunto l'impegno cristiano necessario per edificare il corpo di Cristo e per arrivare alla piena maturità di Cristo (vv. 12-13). VANGELO L'autenticità della finale di Marco (vv. 9-20) è discussa fin dai tempi dei Padri della Chiesa, e la sua origine è incerta. I vari manoscritti hanno finali diverse. Il Vangelo di Marco, tuttavia, è recepito come canonico proprio nella forma che noi conosciamo, con la finale qui riportata. La missione che Gesù conferisce agli Undici richiama quella indicata da Matteo e Luca: proclamare il Vangelo a tutti. I segni preannunciati sembrano alludere ai miracoli riferiti negli Atti. Il Vangelo di Marco si chiude dunque con l'Ascensione, sobriamente enunciata, e sul compimento della missione affidata agli apostoli e dei segni loro promessi. PER ANNUNCIARE LA PAROLA (piste di omelia) L'assemblea eucaristica dell'Ascensione approfondisce la fede nella divinità del Signore Gesù. Ma è una fede di collaboratori di Dio: collaboriamo con lui alla spiritualizzazione dell'universo, non senza lentezza e spogliamenti, dal momento che questo piano può riuscire soltanto al di là della morte. L'Eucaristia è anche il mezzo con il quale la Chiesa si unisce al suo Signore nella preghiera d'intercessione che egli non si stanca di formulare per tutti gli uomini davanti al trono del Padre suo. L'ascensione e il cielo Il mistero dell'Ascensione del Signore deve essere attentamente meditato: è l'ultimo mistero della vita terrena di Gesù e rivela più chiaramente alcuni tratti fondamentali della sua missione di salvezza. La luce dell'Ascensione illumina pienamente il senso dell'intervento Ascensione “B” • © Elledici, Leumann 2005 3 Omelie per un anno Volume 1 - Anno “B” storico di Cristo e dà definitivo rilievo a tutto il complesso delle realtà cristiane. La maggior parte dei cristiani non dà molta importanza al mistero dell'Ascensione, perché non intuisce l'apporto specifico di questo mistero all'intelligenza della loro fede. Ritiene che l'Ascensione sia semplicemente l'avvenimento che conclude le apparizioni di Gesù risorto e non riflette che esso ha un particolare significato per la salvezza dell'uomo realizzata in Gesù Cristo. La 1ª lettura e il Vangelo mettono l'Ascensione in rapporto con la missione universale, che è la realtà ecclesiale più essenziale. Secondo quasi tutte le religioni tradizionali, il cielo è l'abitazione degli dèi. L'uomo che si vede gettato su questa terra nel mondo del profano, scopre di essere destinato al mondo del sacro e cerca la salvezza su una traiettoria fra la terra e il cielo. L'uomo non può raggiungere la felicità cui aspira se non sale al cielo, se non comunica con il mondo del divino. Dio abita in cielo con i suoi angeli. Per raggiungere gli uomini che abitano la terra, manda loro il suo Spirito o la sua Parola che «discendono» sulla terra prima di tornare a Dio; gli angeli discendono pure per compiere eventualmente delle missioni divine. L'uomo non può, da solo, salire verso Dio; come potrebbe raggiungere l'inaccessibile? Secondo Israele, l'ascensione dell'uomo verso il cielo sembra inconcepibile. Tuttavia è necessaria per la salvezza dell'uomo, il quale dovrà dare il suo contributo all'attuazione di questa ascesa, che sarà però solo frutto dell'iniziativa di Dio. L'Ascensione del Signore Fin dalle prime formulazioni della fede cristiana, l'Ascensione appare come l'espressione dell'esaltazione celeste di Gesù. Per la salvezza dell'uomo non basta che Gesù risusciti, cioè che affronti la morte, fedele alla sua condizione di creatura; bisogna anche che la sua risurrezione sia quella di un collaboratore di Dio nell'attuazione del suo piano di salvezza. L'Ascensione al cielo e la glorificazione alla destra del Padre esprimono nel modo migliore questa condizione di collaboratore di Dio. Gesù si è fatto obbediente fino alla morte in croce, animato dal vero amore del prossimo, quello che porta al totale rinnegamento di se stessi. Così è stata compiuta l'opera della fedeltà richiesta dall'Alleanza. Così Gesù ha ricevuto un nome che è superiore ad ogni Ascensione “B” • © Elledici, Leumann 2005 4 Omelie per un anno Volume 1 - Anno “B” altro nome! Grazie alla fedeltà alla sua condizione di creatura, Gesù ha ottenuto una regalità e un dominio propriamente divini su tutta la creazione. Ogni uomo è chiamato a partecipare, in Gesù Cristo, a questo dominio. L'Ascensione di Gesù è dunque il preludio del lungo ritorno dell'umanità rigenerata al Padre; mette in piena luce la dignità della vocazione dell'uomo creato a immagine e somiglianza di Dio. Ma Gesù ha potuto salire al cielo perché egli era prima disceso dal cielo. Nell'esaltazione celeste di Gesù trionfa l'Uomo-Dio. L'obbedienza di Gesù fino alla morte in croce esprime perfettamente la fedeltà dell'uomo alla sua condizione di creatura, ma non poteva in alcun modo produrre il trionfo celeste. Soltanto la divinità di Gesù spiega questa risonanza divina che risponde oltre ogni speranza all'attesa concreta dell'uomo. Gesù ha quindi potuto salire al cielo e ottenere il dominio sull'universo, perché e in quanto Verbo di Dio venuto fra gli uomini a prendere la natura umana. Il mistero della Chiesa sotto il segno dell'Ascensione L'Ascensione inaugura il tempo della Chiesa che va fino al giorno del giudizio universale. Dal giorno dell'Ascensione alla fine del mondo, tutti i cristiani si trovano esattamente nella stessa situazione: non c'è più da attendere altro che il ritorno del Signore. In che senso non c'è null'altro da attendere? Da parte di Cristo tutto è compiuto: salendo al cielo e stando alla destra del Padre, il primogenito della vera umanità assicura all'uomo la salvezza. In questo Nuovo Adamo il piano di Dio a riguardo dell'uomo raggiunge il suo obiettivo e tutta la creazione viene coinvolta nel suo ritorno a Dio. Non c'è più nulla da attendere neanche da parte dei discepoli, perché il regime della fede è definitivamente costituito. L'Ascensione ha rivelato la vera identità del Signore: solo l'Uomo-Dio ha il potere di raggiungere il Padre. Il cristiano deve riconoscere la divinità di Gesù in una fede che deve fare a meno di ogni «visione». Mentre Gesù viveva con loro sulla terra, la fede degli Apostoli era debole, perché non poteva fare a meno del contatto fisico. Dopo l'Ascensione è impossibile raggiungere il Cristo senza riconoscere la sua divinità. Ci vuole del tempo perché l'uomo possa giungere a quella fede senza la visione che Gesù ha dichiarato beata. Anche gli Apostoli hanno dovuto percorrere un lungo itinerario spirituale nella fede: riconoscere Gesù come Figlio unico del Padre implica l'accettazione dell'obbedienza fino alla morte in croce. Si capisce perché la Ascensione “B” • © Elledici, Leumann 2005 5 Omelie per un anno Volume 1 - Anno “B” tradizione ha ben presto fissato la celebrazione dell'avvenimento dell'Ascensione al quarantesimo giorno dopo la Pasqua. Il tempo che va dall'Ascensione al giudizio non è senza contenuto! Tutto è compiuto in Gesù di Nazaret, ma tutto deve ancora compiersi nelle singole membra del suo corpo! In questo tempo ciascuno è pertanto chiamato a contribuire all'edificazione del Regno e ad accelerare il ritorno del Signore che ne è il compimento. Ascensione del Signore e missione universale I testi biblici usati nella liturgia della Parola di questa festa stabiliscono uno stretto legame fra il mistero dell'Ascensione e la missione universale della Chiesa. La chiave del mistero dell'Ascensione è l'amore dimostrato dall'UomoDio nel dare la sua vita per tutti gli uomini. La fedeltà di Gesù alla sua condizione terrena di creatura l'ha portato alla suprema esaltazione alla destra del Padre. L'Ascensione riunisce tutte le coordinate della salvezza: da una parte l'umiliazione della croce e l'obbedienza perfetta al Padre, dall'altra la partecipazione definitiva alla gloria divina. L'amore universale di Cristo vive oggi nel cuore della Chiesa, che è fondata sulla fede dell'Ascensione, la fede dei figli adottivi, quella fede che può fare a meno della «visione» e si manifesta nella missione universale, sua unica espressione adeguata. L'opera mediatrice di Gesù rivela perfettamente il suo segreto nel mistero dell'Ascensione, come la Chiesa manifesta il suo mistero nella sua missione universale. La fede dell'Ascensione introduce nella conoscenza vera del Salvatore, perché ci fa riconoscere la divinità di Gesù nel momento in cui essa rivela sulla croce l'insondabile ricchezza del suo amore. Questa fede si incarna ora sulla terra nella missione universale della Chiesa, suprema espressione della carità. L'Ascensione ci domanda la fede di collaboratori di Dio nell'attuazione del suo piano di salvezza. E per questo che fu necessario del tempo, molto tempo, prima che la missione universale manifestasse tutte le sue risorse e tutto il suo contenuto. La fondazione della Chiesa di Antiochia è la prima iniziativa «missionaria» di una comunità cristiana locale. Prima di questa iniziativa gli Apostoli avevano lasciato Gerusalemme solo in quanto costretti dagli avvenimenti. La storia della missione ci insegna con quanta lentezza i cristiani hanno percepito l'articolazione tra la missione e la storia umana. Oggi l'apostolato missionario, sempre più cosciente della sua dimensione di Ascensione “B” • © Elledici, Leumann 2005 6 Omelie per un anno Volume 1 - Anno “B” incarnazione, cerca di penetrare tutta la realtà umana per darle quel completamento che può offrirle l'intervento di Gesù Cristo. Ascensione “B” • © Elledici, Leumann 2005 7