Dibattito sulla morte dolce dopo la replica di Monari a Montanelli.Episodio shock a Torre del Lago EUTANASIA, LA PAROLA AI PARTITI Il nostro settimanale interpella i rappresentanti politici locali: “che posizione assumerebbe il suo partito nel caso in cui nel Parlamento italiano venisse in futuro presentato un disegno di legge sull’eutanasia?” La battaglia sull’eutanasia non si spegne. La cronaca di questi giorni punta l’obiettivo su Torre del Lago, in provincia di Lucca, dove Stefano Del Carlo, 27 anni, fisico da culturista, ma affetto da una grave cardiopatia, è stato aiutato da un amico a morire grazie all’iniezione di una dose di insulina. Ma da tempo i media nazionali parlano del problema. Sulle pagine del “Corriere della Sera” guida il dibattito l’illustre Indro Montanelli. I suoi interventi a favore dell’eutanasia ricevono puntuale conferma da diversi lettori. Dalle pagine del nostro settimanale, il vescovo mons. Luciano Monari ha dato una risposta cristiana al disperato appello dell’anziano giornalista, tutto basato sul concetto di responsabilità. “Se l’uomo è responsabile della propria vita - sostiene - lo deve poter essere anche della propria morte”. La vita, ha invece obiettato il Vescovo, non è una questione privata, “un patrimonio che l’uomo possa guadagnare, comperare, vendere o regalare come vuole. La vita è inestricabilmente intrecciata con quella degli altri; volerla considerare a sé, come un valore sciolto da qualsiasi legame, è irragionevole”. A disturbare Montanelli sembra soprattutto il ricorso, da parte degli oppositori della “morte dolce”, al concetto di sacralità della vita umana, che, precisa mons. Monari, non ha niente a che fare con la religione, ma “vuol semplicemente dire che l’esistenza dell’uomo è per principio sottratta a qualsiasi manipolazione da parte di chicchessia, e quindi va accettata e rispettata da tutti”. Anche la lamentela nei confronti della magistratura, incapace di formulare una legge sull’eutanasia, è per mons. Monari irragionevole. Come si fa a definire a quali condizioni la vita è degna di essere vissuta e a quali no?, si chiede il Vescovo. E che senso ha per la società autorizzare l’eutanasia, quando legalizzare il diritto alla morte finirebbe inevitabilmente col distruggerne le fondamenta? Incomprensibile infine le ragioni per cui spetterebbe al medico aiutare il paziente a porre fine alla sua vita. “Non ci vogliono competenze particolari per far morire, osserva mons. Monari, chiunque abbia un minimo di istruzione sarebbe in grado di somministrare il farmaco necessario”. “Il fatto è, continua, che il medico serve a far passare l’eutanasia come una terapia”. È un modo per far quietare le coscienze, per rendere più accettabile l’uccisione di una persona. La responsabilità tanto invocata da Montanelli, insomma, si rivela una responsabilità a metà, che non tiene conto dei doveri che l’uomo, oltre che nei confronti di sé stesso, ha verso gli altri e la società. I sostenitori dell’eutanasia, intanto, avanzano richieste sempre più pressanti alle autorità, perché si prenda una posizione legislativa sulla questione. A Torino, per la prima volta in Italia, è stata discussa in consiglio comunale una proposta di legge a favore della “morte dolce”. Qualora anche in Parlamento venisse presentato un disegno di legge per autorizzare l’eutanasia, il dibattito passerà nelle mani dei partiti. Quale atteggiamento assumerebbe allora ogni schieramento? Questo l’interrogativo che il nostro settimanale ha rivolto ad alcuni rappresentanti politici locali. ALLEANZA NAZIONALE, Sergio Bursi: “siamo contrari all’eutanasia, nel rispetto di ogni singola posizione umana” Il quesito che si pone non è di facile risposta, in quanto non prescinde solo dal credo politico, ma da altri fattori, quali la sensibilità, la coscienza... Devo ricordare che prima il M.S.I. e ora A.N. sono sempre stati legati ai principi e alle regole della religione cattolica. Ricordo a proposito la nostra posizione su temi come l’aborto, il divorzio. Ritengo quindi di poter affermare che A.N. è contraria all’eutanasia, salvaguardando però ogni singola posizione personale, degna di massimo rispetto e considerazione. CENTRO CRISTIANO DEMOCRATICO, Andrea Pollastri: “il mio partito si basa sul valore della vita” Il partito del CCD è nato da una costola della Democrazia Cristiana, i nostri principi sono quelli che si basano sul valore della vita, della famiglia. Appoggio fermamente la posizione del nostro vescovo, e sottolineo la contrarietà del mio partito su un progetto di legge a favore dell’eutanasia. CRISTIANI DEMOCRATICI UNITI/PPE, Pierantonio Sesenna: “aiutare gli ammalati, evitando forme di accanimento terapeutico.” Il CDU/PPE è contrario a norme legislative che riconoscono il diritto all’eutanasia. Alla persona gravemente ammalata oltre all’aiuto morale, psicologico e religioso si devono mettere a disposizione tutti i mezzi per alleviare il dolore fisico, evitando forme di accanimento terapeutico. Si tratta di una problematica delicata che necessita di adeguati approfondimenti. DEMOCRATICI DI SINISTRA, Mauro Rai: “è un problema di coscienza, sbagliato farne oggetto di presa di posizione politica” L’eutanasia è un delicato problema etico che riguarda la coscienza di ogni uomo. Ritengo sia sbagliato, quindi, che questa problematica possa in futuro essere oggetto di una presa di posizione politica, in quanto, ripeto, è legata alla coscienza di ciascuno. I partiti non devono invadere l’intimo umano. Mi trovo in perfetta sintonia con il pensiero espresso da mons. Monari. FEDERAZIONE DEI VERDI, Daniele Novara: “siamo a favore della vita: combattiamo l’eutanasia del Pianeta” I Verdi sono da sempre a favore della vita, in quanto difendono l’habitat umano e naturale, contro ogni tipo di inquinamento e di manipolazione. La mia personale opinione è che la morte fa parte del ciclo vitale degli esseri umani, come ci ricorda San Francesco nel Cantico delle Creature, quindi il problema dell’eutanasia va affrontato con questo spirito, senza demonizzare nè incentivare. I Verdi combattono da sempre l’eutanasia ecologica del Pianeta. FORZA ITALIA, sen. Giampaolo Bettamio: “purtroppo oggi prevale la logica dell’egoismo” E’ logico che una società che ha confuso “la vita buona” di cui parla il Vangelo con “la vita agiata” voglia allontanare tutto ciò che contrasta con la vita agiata, e primo fra tutto il dolore. Perchè, dopo aver cercato di vivere in modo agiato, devo soffrire per morire? E’ la logica dell’egoismo, dell’individualismo, della irresponsabilità verso se stesso e verso l’altro. E’ una logica mascherata dal ricorso al concetto della “proprietà della propria vita”. Sono certo che i gruppi parlamentari di Forza Italia voteranno contro qualsiasi proposta di legge in materia di eutanasia. LEGA NORD, Massimo Polledri: “oggi l’uomo ha un grande desiderio d’onnipotenza e tende a negare i suoi limiti, compresa la sofferenza”. Lo Stato non può decidere per cose che non gli appartengono, nel senso di limitarle o impadronirsene. Nel caso dell’eutanasia non vi è diritto maggiore della vita da tutelare. Oggi siamo di fronte ad un desiderio d’onnipotenza dell’uomo e ad una negazione dei propri limiti compresa la sofferenza, che per un cristiano è il momento del riscatto. La Lega è contraria all’accanimento terapeutico. La medicina può intervenire per rendere più accettabile il calvario della morte. Non è giusto prolungare artificiosamente la vita in condizioni disperate, irreversibili. PARTITO POPOLARE, Gianpaolo Crespoli: “la politica può attivarsi per favorire strumenti a vantaggio della vita” Il Partito Popolare italiano è totalmente contrario a qualsiasi proposta di legge che consenta l’eutanasia. Da sempre si batte in difesa dell’esistenza fisica, del valore della vita. Tuttavia i cambiamenti sociali, culturali ed economici della società pongono numerosi interrogativi. Molte risposte possono venire anche dalla politica, che invece di proporre leggi sulla soppressione della vita, potrebbe attivarsi per favorire gli strumenti che la facilitino, ad esempio aumentare le risorse economiche per la ricerca scientifica, investire nel sociale e nel settore sanitario. PARTITO REPUBBLICANO, Gian Carlo Bianchi: “sono favorevole all’eutanasia, è inutile soffrire quando la battaglia della vita è ormai persa” Il partito a livello nazionale non si esprime, in quanto non è stato ancora presentato in Parlamento nessun progetto di legge sull’eutanasia. Mi limito, in qualità di segretario della sezione piacentina, ad esporre il mio giudizio personale: sono favorevole all’eutanasia, non è umano che una persona, pensiamo ai malati terminali, debba sopportare atroci sofferenze fisiche e morali, quando ormai la battaglia della vita è persa. RIFONDAZIONE COMUNISTA, Fernando Tribi: ”il malato deve essere informato e aiutato a morire in una situazione il meno artificiale possibile” E difficile, almeno per noi, prendere una posizione netta intorno al problema dell’eutanasia: non abbiamo una posizione contraria per principio e non possiamo esimerci dal valutare la realtà storica e sociale in cui viviamo. Per noi non è accettabile l’accanimento terapeutico, inoltre il malato deve essere informato sulla sua malattia, così come si deve salvaguardare il diritto a non sapere per chi decide in questo senso. Riteniamo che una persona deve essere aiutata a morire in una situazione il meno artificiale possibile e con tutti gli aiuti del caso. Il Parlamento è certamente sovrano, ma su problemi di bioetica o di etica medico - sociale, come in questo caso, deve procedere con cautela, in quanto si tocca la sfera personale di ciascuno di noi. I Radicali, aggregati nella Lista Bonino, non hanno inviato la loro risposta.