REGIONE MARCHE
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Numero: 17/S08
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Data: 07/03/2006
1
GIUNTA REGIONALE
DECRETO DEL DIRIGENTE DEL
[ SERVIZIO AM BIENTE E DIFESA DEL SUOLO ]
N.
17/S08
DEL
07/03/2006
Oggetto: [ Decreto legislativo 18 febbraio 2005 n. 59 Autorizzazione Integrata Ambientale Ditta
Azienda Agricola Ramazzotti Catia impianto di Apiro (MC), via Esinante n. 6,7,8 ]
IL DIRIGENTE DEL
[ SERVIZIO AM BIENTE E DIFESA DEL SUOLO ]
-.-.(omissis)
-DECRETA1. di rilasciare l'Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi della Direttiva 96/61/CE e del D.Lgs. 18
febbraio 2005, n. 59, all’Azienda Agricola Ramazzotti Catia, con sede legale in via Esinante, 4, Comune di
Apiro (MC), per l’esercizio dell’impianto per l’allevamento intensivo di pollame, sito nel Comune di Apiro
(MC), via Esinante n. 6;7,8;
2. di imporre il rispetto delle condizioni di controllo e prescrizioni contenute nell’Allegato A 7 del Rapporto
istruttorio integrato, che forma parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
3. di imporre al gestore l’adeguamento dell’impianto in conformità a quanto definito nell’Allegato A 7 del
Rapporto istruttorio integrato entro i termini proposti nella domanda e indicati nel Rapporto istruttorio
integrato stesso. Qualora si rendessero necessari ulteriori interventi di miglioramento, ai fini dell’adeguamento
alle BAT, è fatto salvo il termine ultimo di cui all’articolo 5, comma 18, del D.Lgs. n. 59/2005;
4. di stabilire che il gestore dell’impianto deve provvedere all’effettuazione dei seguenti adempimenti:
a) comunicazione dell’avvenuto adeguamento
- il gestore dell’impianto, entro trenta giorni dall’effettuazione di ciascun intervento di adeguamento, comunica
all’Autorità Competente la data di conclusione dei lavori, l’elenco dettagliato delle modifiche apportate e la
data in cui è prevista l’entrata in esercizio della parte di impianto modificata;
- la medesima comunicazione deve essere inoltre effettuata non oltre trenta giorni dopo l’adeguamento
complessivo dell’impianto;
b) verifica dell’adeguamento
- entro tre mesi dalla comunicazione di adeguamento complessivo di cui alla precedente lettera a), il gestore
effettua i controlli sull’intero impianto prescritti nell’Allegato A 7 del Rapporto istruttorio integrato,
comunicando preventivamente all’Autorità Competente ed al Comune di Apiro la data di effettuazione, e
trasmette, agli stessi Enti, gli esiti entro i successivi 60 giorni, allegando i relativi certificati analitici firmati
da un tecnico abilitato;
c) gestione dell’impianto
- dalla data della presente autorizzazione sono vigenti, a tutti gli effetti, le prescrizioni citate al punto 2;
- in qualsiasi caso non si devono provocare fenomeni di inquinamento tali da peggiorare l’attuale situazione
ambientale;
- la formazione di emissioni diffuse deve essere ridotta e contenuta il più possibile adottando le migliori
tecniche disponibili come definite nelle LGM di settore;
d) obblighi del gestore
- il gestore dell’allevamento intensivo deve accuratamente osservare quanto previsto nell’Allegato A 6 e A 7
del Rapporto istruttorio integrato;
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GIUNTA REGIONALE
e) fasi critiche della gestione dell’impianto
- sono esclusi dall’obbligo del rispetto delle prescrizioni dell’Allegato A 7 del Rapporto istruttorio integrato, le
fasi di vuoto sanitario;
f) controlli e monitoraggio
- a decorrere dalla data di adeguamento complessivo dell’impianto di cui alla precedente lettera a), il gestore
effettua autonomi controlli come indicato nel Piano di Monitoraggio contenuto nell’allegato A 7 del Rapporto
istruttorio integrato, secondo le modalità e con la frequenza ivi riportate, dandone preventiva comunicazione
all’Autorità Competente ed al Servizio Impiantistica Regionale dell’ARPAM di Ancona ed al Comune di
Apiro;
- i dati relativi ai controlli periodici come stabilito nell’Allegato A 7 del Rapporto istruttorio integrato parte
integrante del presente atto sono trasmessi all’Autorità Competente e al Servizio Impiantistica Regionale
dell’ARPAM di Ancona;
g) altre prescrizioni generali relative ai controlli
- il gestore dell’impianto deve fornire all’autorità ispettiva l’assistenza necessaria per lo svolgimento delle
ispezioni, il prelievo di campioni, la raccolta di informazioni e qualsiasi altra operazione inerente al controllo
del rispetto delle prescrizioni imposte;
- il gestore è in ogni caso obbligato a realizzare tutte le opere che consentano l’esecuzione di ispezioni e
campionamenti degli effluenti gassosi e liquidi, nonché prelievi di materiali vari da magazzini, depositi e
stoccaggi di rifiuti;
h) bonifiche del suolo
- all’atto della cessazione definitiva delle attività, ove ne ricorrano i presupposti, il sito su cui insiste l’impianto
deve essere ripristinato ai sensi della normativa vigente in materia di bonifiche e ripristino ambientale,
tenendo conto delle potenziali fonti permanenti di inquinamento del terreno e degli eventi accidentali che si
dovessero manifestare durante l’esercizio;
5. si dispone che, entro tre mesi dall’emanazione del decreto ministeriale di cui all’art. 15, comma 3, del D.Lgs.
n. 59/05, il gestore dell’impianto versi l’importo stabilito per sostenere le spese occorrenti per effettuare i
rilievi, gli accertamenti ed i sopralluoghi necessari per l'istruttoria delle domande di A.I.A. e per i successivi
controlli previsti dal decreto medesimo, secondo le modalità definite nella delibera della Giunta regionale 2
agosto 2002, n. 1480, detraendo gli importi già versati quali acconti;
6. di dare atto che il presente provvedimento ha validità di cinque anni, ai sensi dell’articolo 9, comma 1, del
D.Lgs. n. 59/2005; ai fini del rinnovo dell’autorizzazione, il gestore presenta apposita domanda alla Autorità
Competente, almeno sei mesi prima della data di scadenza;
7. di precisare che il presente provvedimento è comunque soggetto a riesame qualora si verifichi una delle
condizioni previste dall’articolo 9, comma 4, del D.Lgs. n. 59/2005;
8. di dare atto altresì che, ai sensi dell’art. 10, comma 1, del D.Lgs. n. 59/2005, il gestore è tenuto a comunicare
all’Autorità Competente le modifiche progettate all’impianto corredate dalla necessaria documentazione ai
fini della valutazione per l’eventuale aggiornamento dell’Autorizzazione integrata ambientale o delle relative
condizioni;
9. di dare atto che il presente provvedimento sostituisce ad ogni effetto ogni altro visto, nulla osta, parere o
autorizzazione in materia ambientale, previsti dalle disposizioni di legge e dalle relative norme di attuazione,
fatta salva la normativa emanata in attuazione della direttiva n. 96/82/CE (D.Lgs. n. 334/1999 in materia di
controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose), a far data dalla
ricezione del presente provvedimento da parte dell’azienda;
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GIUNTA REGIONALE
10 . di ordinare la trasmissione del presente provvedimento al Comune di Apiro, alla Provincia di Macerata ed al
Servizio Impiantistica Regionale dell’ARPAM di Ancona.
11. si dispone la messa a disposizione per la consultazione da parte del pubblico, previo accordo con il Servizio
Ambiente e Difesa del Suolo della Regione Marche, presso l’Ufficio del Responsabile del procedimento sito
in Via Tiziano, 44 - Ancona, della copia del presente provvedimento, nonché i risultati delle analisi relativi al
tenore della sostanza secca negli effluenti in fase di rimozione dai capannoni.
Con l’avvertimento

che, a norma del combinato disposto dell'art. 1, comma 1 e art. 2, comma 1 del D.P.R. 24 novembre 1971, n.
1199, contro il presente provvedimento è ammesso ricorso al Presidente della Giunta regionale nel termine di
trenta giorni dalla data della notificazione o comunicazione in via amministrativa dello stesso o da quando
l'interessato ne abbia avuto piena conoscenza.

che l’autorizzazione ha efficacia nei confronti del soggetto affidatario della gestione dell’impianto.
Si attesta inoltre che dal presente decreto non deriva, né può derivare, un impegno di spesa a carico della Regione.
IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO
AMBIENTE E DIFESA DEL SUOLO
(Arch. Antonio Minetti)
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- ALLEGATI -
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Azienda Agricola
Ramazzotti Catia
Rapporto Istruttorio Integrato
Allegato A
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GIUNTA REGIONALE
Indice
A 1 - Scheda informativa A.I.A.…………………………………………………………………………………..7
A 2 - Sintesi Procedura……………………………………………………………………………………………8
A 3 - Autorizzazioni sostituite dall’Autorizzazione Integrata Ambientale……………………………………….9
A 4 - Inquadramento e descrizione dell’impianto…………………………………………………………………10
A 5 - Valutazione integrata ambientale……………………………………………………………………………21
A 6 - Stato di Applicazione delle B.A.T…………………………………………………………………………..28
A 7 - Piano di Monitoraggio e Controllo………………………………………………………………………….30
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GIUNTA REGIONALE
A 1 - Scheda informativa A.I.A.
Denominazione:
Az. Agr. Ramazzotti Catia
Stabilimento
Via Esinante, 6-7-8
Presentazione domanda
15/07/03
Protocollo domanda
DIP4/5298/16/07/2003
Comune
Apiro (MC)
Codice attività
6.6.a
Tipologia attività
Impianti per l'allevamento intensivo di pollame con più di 40.000 posti pollame
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GIUNTA REGIONALE
A 2 - Sintesi Procedura
Procedura
Data
Presentazione domanda
15/07/03
Avvio procedimento e sospensione
15/07/03
Presentazione integrazioni (DGR 770/04)
12/03/04
Pubblicazione su quotidiano “Il Messaggero”
10/02/05
Osservazioni del pubblico
nessuna
Richiesta integrazioni
22/08/05
Sopralluogo tecnico
11/10/05
Conferenza di servizi Decisoria
13/12/05
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GIUNTA REGIONALE
A 3 - Autorizzazioni sostituite dall’Autorizzazione Integrata Ambientale
Settore
interessato
Numero
autorizzazione
Data di emissione
Ente
competente
002MC125
ASL
Altre autorizzazioni
Codice
allevamento
Norme di
riferimento
Note e
considerazioni
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GIUNTA REGIONALE
A 4 - Inquadramento e descrizione dell’impianto
1. Inquadramento generale del sito
1.1 Inquadramento Amministrativo-Urbanistico
L’ Azienda Agricola Ramazzotti Catia è ubicata nel Comune di Apiro (MC) in via Esinante, 6-7-8 (la sede legale
ha lo stesso indirizzo ma con numero civico 4) ed insiste su un’area definita dal P.R.G. come “Zona agricola
normale” regolamentata dall’art. 29 comma 6 delle NTA. L’area è censita al Catasto Fabbricati del Comune di
Apiro (MC) come segue:
FOGLIO
MAPPALE
1
15, 253, 457
per una superficie di 516 m2, e al Catasto Terreni:
FOGLIO
MAPPALE
14,15,17,18,33,36,37,38,59,65,67,245,253,
308,343,355,356,369,370,395,425,432,457
,477,478,480,482,486,487,489,491,492,49
5,497,499,500
1
per una superficie di 5.4523 ha. La superficie adibita ad allevamento è di circa 3.380 m2.
Il Comune di Apiro non ha ancora provveduto alla classificazione acustica del proprio territorio ai sensi dell’art.
6, comma 1, lettera a della Legge quadro n° 447 del 26/10/95, pertanto, come previsto all’art. 8 (norme
transitorie) del DPCM 14/11/97 si applicano i limiti di cui all’art. 6, comma 1 del DPCM 01/03/91. Tali valori
sono riportati nella tabella seguente.
Il limite a cui riferirsi è “Tutto il territorio nazionale”.
Tutto il territorio nazionale
Zona A (DM 1444/68)
Zona B (DM 1444/68)
Zona esclusivamente industriale
Limite diurno (06.00 –
22.00)
Leq[dB(A)]
70
65
60
70
Limite notturno (06.00 – 22.00)
Leq[dB(A)]
60
55
50
70
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1.2 Inquadramento Geografico
Il sito è inserito nel tipico ambiente della bassa collina marchigiana, a destra del Torrente Esinante e nei pressi del
Fosso Cotone.
Nel raggio di 1 km sono presenti:
 Case di civile abitazione;
 Zone agricole;
 Torrente Esinante;
 Strada Provinciale Apirese N° 2.
1.3 Inquadramento Territoriale
TITOLO PIANO
ENTE
APPLICABILE
SI
NO
Piano Territoriale Coordinamento – P.T.C.
Provincia
X
Piano di Inquadramento Territoriale – P.I.T.
Regione
X
Autorità di Bacino
Regionale
X
Piano Assetto Idrogeologico
Non risultano vincoli legati agli specifici piani territoriali.
2 Analisi delle attività e del ciclo produttivo
2.1 Ciclo produttivo
L’Azienda ha iniziato l’attività nel 1966; l’allevamento era formato da un solo capannone di 1.500 m2.
L’allevamento è stato ampliato con la costruzione, nel tempo, di altri 4 capannoni per una superficie complessiva
di circa 3.380 m2.
L’allevamento si sviluppa su 5 capannoni di dimensioni e caratteristiche costruttive diverse come di seguito
specificati:
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Capannoni
Capannone 1
Capannone 2
Capannone 4
Capannone 5
Capannone 6
Dimensioni larghezza m. 12,60, lunghezza m. 55, H m. 5,30 ; superficie 693 m2
Costruito nel 1967; capacità max di accasamento 9.700 capi. Struttura in muratura e
blocchi di cemento, pavimentazione in asfalto, coibentazione sul tetto in lana di vetro
nell’intercapedine, copertura in eternit in buono stato.
Dimensioni larghezza m. 12,20, lunghezza m. 35 e H m. 4,30; superficie 427 m2
Costruito nel 1974; capacità max di accasamento 6.000 capi. Struttura in muratura e
blocchi di cemento, pavimentazione in asfalto, coibentazione sul tetto in lana di vetro
nell’intercapedine, copertura in eternit in buono stato.
Dimensioni larghezza m. 80, lunghezza m. 10, H m. 4,80; superficie 800 m2.
Costruito nel 1986, capacità max di accasamento 11.200 capi. Struttura in muratura e
blocchi di cemento, pavimentazione in soletta di cemento (quarzo), coibentazione sul tetto
in poliuretano espanso, copertura in eternit in buono stato.
Dimensioni larghezza m. 13,40, lunghezza m. 59,10 e H m. 5,30; superficie 792 m2.
Costruito nel 1986, capacità max di accasamento 11.087 capi. Struttura in muratura e
blocchi di cemento, pavimentazione in soletta di cemento (quarzo), coibentazione sul tetto
in lana di vetro nell’intercapedine, copertura in eternit in buono stato.
Dimensioni larghezza m. 12,40, lunghezza m. 56 e H m. 5,30; superficie 694 m2
Costruito nel 1989, capacità max di accasamento 9.700 capi. Struttura in muratura e
blocchi di cemento, pavimentazione in soletta di cemento (quarzo), coibentazione sul tetto
in lana di vetro nell’intercapedine. copertura in nylon.
Superficie coperta 3.380 m2. La potenzialità massima di accasamento, considerando una densità media di 20
capi/m2 è di 67.600 capi.
L’Azienda alleva polli Broilers pesanti con una densità di 14 capi al m2 per 4,5 cicli all’anno con la tecnica del
tutto vuoto tutto pieno, e un tempo di vuoto sanitario di circa 15 giorni.
La capacità di accasamento, per ogni ciclo, è di 47.687 capi (214.592 capi/anno); la capacità produttiva massima,
considerando un peso vivo medio di 2,5 kg è di 536 t.
La capacità produttiva, riferita al 2003, è riportata di seguito:
Tipo di prodotto, manufatto o altro
Polli da carne
Capacità massima
di produzione
t/anno
761
Quantità prodotta
t/anno
536
Il ciclo inizia con l’immissione dei pulcini, provenienti dall’Incubatoio Esino, nei capannoni dove è stata
predisposta la lettiera composta da trucioli. In ciascun capannone sono accasati pulcini sia maschi che femmine,
separati inizialmente da teloni e tramezzi in ferro che sono rimossi alla cessione delle femmine per dare più
spazio ai maschi in accrescimento. In presenza dei pulcini, per periodi che dipendono dalla temperatura esterna, i
capannoni sono riscaldati mediante 11 generatori d’aria calda alimentati a GPL.
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Il ciclo produttivo dell’allevamento ha una durata di circa 35 giorni per le femmine e di circa 55 giorni per i
maschi.
Durante il ciclo di produzione le uniche attività svolte sono la regolazione in altezza delle mangiatoie e degli
abbeveratoi, il controllo della mortalità e la gestione delle lettiere con periodiche integrazioni.
Gli animali morti sono raccolti giornalmente e stoccati in tre celle frigorifere del volume, ciascuna, di circa 1.8 m3
fornita dalla ditta R.P. Grassi che provvede poi al ritiro della stessa e allo smaltimento delle carcasse.
L’indice di mortalità è mediamente del 2-3%.
A fine ciclo si esegue la rimozione della lettiera, la pulizia e sanificazione degli ambienti, ed un vuoto sanitario,
l’intera operazione richiede circa 15 giorni, prima di distribuire una nuova lettiera ed avviare un nuovo ciclo.
Il prodotto finito (broilers) viene conferito al soccidante (Gruppo Arena), che provvede al trasferimento dei capi
con autocarri.
L’attività si sviluppa su tutto l’arco dell’anno.
2.1.1 Stabulazione, produzione e rimozione degli effluenti
Tipologia di stabulazione: “Ricoveri con ottimizzazione dell’isolamento termico e dell’aerazione(anche
artificiale), lettiera integrale ed abbeveratoi antispreco”.
La stabulazione avviene su lettiera estesa composta da trucioli (60 t) acquistata da aziende produttrici terze
limitrofe.
La pulizia dei capannoni e la sanificazione tra un ciclo e l’altro avviene nella seguente maniera:

Dopo lo svuotamento del capannone dagli animali vivi, si provvede immediatamente a portare all’esterno
la lettiera, utilizzando mezzi meccanici di proprietà dell’Azienda, ed a caricarle sugli automezzi.

Spazzatura a secco.

Puliti i capannoni viene impiegata per la disinfezione creolina e formalina.
La lettiera viene ceduta in parte ad Aziende agricole che ne fanno richiesta per la sua utilizzazione agronomica e
la parte destinata allo spandimento aziendale è inviata alla Nuova Concimer di S. Severino Marche (MC) per la
produzione di fertilizzanti. La produzione di lettiera è di circa 230 t/anno.
Gli effluenti liquidi derivano dal lavaggio (bagnamento al fine di evitare la produzione di polveri) dei locali di
allevamento, che si esegue dopo la rimozione della lettiera e prima dello spazzamento dei pavimenti, ed in piccola
quantità dal lavaggio delle attrezzature di allevamento (mangiatoie e abbeveratoi). L’acqua è prelevata da
acquedotto; lo smaltimento, considerata la modica quantità utilizzata, avviene per evaporazione.
Attrezzature per singolo capannone:
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Silos
mangime
Capannone
Capannone 1
Capannone 2
Capannone 4
Capannone 5
Capannone 6
n°
q
2
1
1
2
2
1
1
75
75
55
90
90
95
75
Abbeveratoi
Mangiatoie
n°
n°
n°
n°
per file
per file
tot
tot
fila
fila
1000 4 4000 66
3 198
Aeratori
Generatori
d’aria calda
Lampade
n°
n°
n°
8
2
8
600
4
2400
40
3
120
6
2
5
1540
1080
3
4
4620 101
4320 69
2
3
202
207
5
4
3
2
13
9
1020
4
4080
3
192
4
2
8
66
Impianto di raffrescamento (cooling)
Il sistema è costituito da un nuovo impianto idrico con pompa ad alta pressione e impianto di nebulizzazione
posto sul soffitto con ventole per il movimento dell’aria. Il tutto è stato ammodernato nel 2001. Il sistema è
provvisto di regolatore della temperatura ed il funzionamento avviene attraverso una centralina. Il funzionamento
è automatico in base alla temperatura impostata, correlata alla fase di crescita dei polli.
Impianto di aerazione
Il sistema è composto da 8 ventilatori nel capannone 1, 6 nel capannone 2, 5 nel capannone 4, 4 nel capannone 5 e
6 per un totale di 27 da 34.000 m3/h, comandati da una centralina elettronica automatica di controllo della
temperatura. Il controllo della temperatura è gestito mediante sonde interne ai capannoni.
Impianto d’illuminazione
Il sistema è composto da 43 neon da 50 W collegati ad una centralina dotata di interruttore crepuscolare.
Impianto di riscaldamento
L’impianto è costituito da 11 generatori di aria calda alimentati a GPL della potenza di 45.000 Kcal.
Impianto di distribuzione mangime
Sono presenti 2 silos in vetroresina per capannone, posizionati esternamente, con scarico nelle tramoggie interne,
collegate a sensori di chiamata che avviano il mangime alle linee di mangiatoie in plastica. L’impianto è stato
ammodernato nel 2001. l’alimentazione è a volontà.
Impianto di distribuzione acqua
Il sistema di abbeverata è costituito da abbeveratoi a “Goccia” muniti di salvagoccia alimentati da un serbatoio
posto alla sommità del capannone. Ogni linea è regolata da un presso stato, una valvola spurgo aria, una pompa
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per ricircolo. Il sistema è utilizzato anche per la somministrazione di vaccini ed integratori ammodernato nel
2001.
2.1.2 Sistema di stoccaggio effluenti e materie prime (con sistemi di contenimento di emergenza)
Vista la ridotta quantità di lettiera impiegata per lo spandimento agronomico (30 q), non è effettuato stoccaggio
degli effluenti palabili.
L’Azienda non produce effluenti non palabili.
Le materie prime vengono stoccate in appositi locali del tipo:

I mangimi in silos collegati direttamente con i capannoni tramite condotte le quali trasportano
l’alimentazione direttamente sulle tramogge;

I trucioli sono stoccati in un capannone;

Il Gasolio agricolo, utilizzato per le operazioni con mezzi meccanici nell’allevamento (trasporto e
approvvigionamento materie prime, pulizia ecc.) viene depositato in apposite cisterne;

Il GPL in bomboloni.
2.1.3 Sistema di spandimento agronomico degli effluenti
L’Azienda produce, annualmente, un quantitativo di lettiera esausta pari a 230 t
La lettiera utilizzata su terreni connessi all’allevamento (circa 102,5 ha) è pari a 30 t, le restanti sono cedute a
terzi ed utilizzate a fini agronomici.
Il sistema di spandimento adottato è Distribuzione superficiale a bande raso terra con incorporazione entro le 4
ore.
La tipologia di distribuzione in uso comporta una riduzione delle emissioni di ammoniaca dell’80%.
2.1.4 Tipologia nutrizionale, razioni alimentari e consumo di acqua
Il mangime è fornito dal soccidante (1.225 t/anno dati 2003) composto prevalentemente da prodotti e
sottoprodotti di semi oleosi, cereali in grani, oli vegetali, grassi e sali minerali.
Un Broiler consuma in media al giorno 0,08 kg di mangime, per un consumo di circa 4,80 kg capo per un ciclo di
60 giorni.
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Razione
giornaliera
Kg/capo
0,08
Tipo di alimento
Mangime
Quantità
utilizzata
Kg/anno
1.225.000
La tipologia del mangime somministrato varia a seconda dello stadio di accrescimento degli animali
alimentazione per fasi dal pre-starter, Boiler 1° periodo, Boiler 2° periodo e di sosta.
L’Azienda attua un’alimentazione per fasi con aggiunta di fitasi.
Il consumo da abbeverata è di 0,20 l capo/giorno per un consumo annuo, per uso animale, di circa 2.000 m3.
Consumo acqua
lt/capo/giorno
0,20
CATEGORIA ANIMALI
Polli da carne a terra (4,5 cicli/anno)
L’acqua, prelevata dall’acquedotto, è canalizzata in tubazioni provviste di beccucci muniti di sistema salvagoccia
che erogano acqua alla beccata dell’animale (abbeveratoi a goccia “Lubing”).
2.2 Materie prime
Le tipologie e le quantità utilizzate sono riportate in tabella:
FORNITORE
PRODOTTO 2003
(TON)
Incubatoio Esino
7
Mangime
“Nutrendo”
1.225
Solido
Silos
Lettiera trucioli
Ditte terze
60
Solido
Fienile
TIPO DI MATERIA PRIMA
Pulcini
STATO STOCCAGGIO
2.3 Energia
In Azienda è prodotta energia termica mediante generatori d’aria calda, alimentati a GPL. Il riscaldamento è
utilizzato in presenza dei pulcini, ad inizio ciclo, e nel caso di temperature eccessivamente basse.
Consumo di energia anno 2003:
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Luogo di emissione
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Data: 07/03/2006
17
GIUNTA REGIONALE
Consumo
termica
oraria
annua
kWth
MWth
236,60
Attività
Allevamento
elettrica
oraria
annua
kWh
MWh
20
Il consumo, totale, di energia per l’anno 2003 è di 256,60 MWh.
Il consumo specifico di energia per unità di prodotto (broiler) è pari a 0.78 kWh termici ed a 0,07 kWh elettrici
per un totale di 0.99 kWh.
Prodotto
Pollo da Carne
Consumo di energia per unità di prodotto vendibile
termica
elettrica
totale
(kWth)
(kWh)
(kWh)
0.78
0.07
0.85
Ventilazione/climatizzazione
La ventilazione è affidata ad estrattori d’aria posti lungo i lati dei capannoni per complessivi 27 estrattori da
34.000 m3/h d’aria.
Attrezzatura
Estrattore d’aria
Potenza
(kW)
0.75
Numero
(n°)
27
Riscaldamento
Il riscaldamento dei capannoni è affidato a 11 generatori d’aria calda alimentati a GPL (35.000 litri, dati 2003),
funzionanti in presenza dei pulcini ed in caso di basse temperature, per un periodo medio di 700 h/anno.
Attrezzatura
Generatori di aria calda
Utilizzo
(h/anno)
700
Illuminazione
Il sistema di illuminazione è composta da 43 tubi al neon da 50 W ciascuno.
Utilizzo Medio
(h/giorno)
16
Potenza
Installata
(kW)
2.15
Numero
(n°)
11
REGIONE MARCHE
Luogo di emissione
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18
GIUNTA REGIONALE
L’Azienda utilizza gasolio agricolo (3.000 l) per la movimentazione interna.
Generatore elettrico
L’Azienda è dotata di due generatori elettrici, alimentati a gasolio, utilizzato in caso di emergenza.
Il primo, della potenza di 20 kW, alimenta i capannoni 1 e 2, il secondo, della potenza di 50 kW, alimenta gli altri
capannoni.
2.4 Emissioni
2.4.1 Emissioni in atmosfera
Le emissioni derivate dal ciclo di produzione sono polveri, odori dovuti alla presenza di ammoniaca e sostanze
organiche volatili nell’aria estratta dall’allevamento. Le polveri derivano dalla essiccazione della lettiera, intesa
come miscela di paglia e deiezioni, mentre ammoniaca e sostanze organiche volatili sono dovute alla
fermentazione ed essiccazione delle deiezioni avicole. Il contenimento e controllo degli inquinanti è affidato alla
efficienza dei sistemi di ventilazione che mantengono elevata l’ossigenazione dei locali e costante la temperatura
in modo da disidratare rapidamente le deiezioni, bloccando i processi di fermentazione, che sono comunque di
tipo aerobico nel periodo in cui le deiezioni fresche si disidratano.
Le emissioni in atmosfera vengono prodotte:
-
dai ventilatori per i ricambi aria dei ricoveri;
-
dallo stoccaggio esterno della lettiera;
-
dallo spandimento agronomico;
che generano emissioni diffuse.
-
dalla combustione del gasolio nei casi di emergenza in cui si utilizza il gruppo elettrogeno.
I dati relativi alle emissioni in atmosfera sono stati ricavati con una stima e sono riferiti unicamente alle emissioni
di Ammoniaca, per cui sono disponibili dati (Linee Guida del Ministero dell’Ambiente) relativi alla riduzione
delle emissioni in base all’applicazione delle Migliori Tecniche Disponibili (BAT), e di Metano.
In questo documento, come generalmente accettato dalla comunità scientifica, si ritiene che le tecniche idonee
alla riduzione dell’ammoniaca abbiano la stessa efficacia per il metano.
I fattori di emissione, per capo/anno, di Ammoniaca e di metano utilizzati per il calcolo sono stati tratti dagli
“Elementi per l’emanazione delle Linee Guida per l’individuazione delle Migliori Tecniche Disponibili” relativi
agli allevamenti intensivi di pollame” del 27 ottobre 2004 che indicano i seguenti valori:
-
Emissione di Ammoniaca da ricoveri pari a 0,093 kg/capo per anno (sistema di riferimento);
-
Emissione di Ammoniaca da stoccaggio pari a 0,016 kg/capo per anno;
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19
GIUNTA REGIONALE
-
Emissione di Ammoniaca da spandimento pari a 0,02 kg/capo per anno;
-
Emissione di metano totale pari a 0,079 kg/capo anno.
Nel calcolo si è tenuto conto del fattore di riduzione delle emissioni di ammoniaca, legato al tipo di stabulazione
in uso, lettiera estesa e abbeveratoi a goccia muniti di sistema salvagoccia, 40% (cfr “Liquami zootecnici” a cura
del CRPA).
La stima delle emissione è calcolata sulla capacita massima di accasamento.
EMISSIONI AMMONIACA (Stabulazione/Rimozione)
Allevamento
N. Capi
Totale
emissione
t/anno
Capannone 1
Capannone 2
Capannone 4
Capannone 5
Capannone 6
67.600
6.29
% di
riduzione
delle
emissioni
Emissione
t/anno
40%
3.77
L’emissione di ammoniaca dallo spandimento agronomico (30 t) sui soli terreni connessi all’allevamento, circa
102,5 ha, tenuto conto della riduzione dovuta all’interramento entro le 4 ore (80%) è di 0,035 t/anno.
L’emissione totale di ammoniaca è pari a 3.81 t/anno.
L’emissione totale di metano è pari a 3.2 t/anno.
Emissioni totali
Emissioni
Stabulazione
NH3
(t/anno)
CH4 (t/anno)
Metodo applicato
Stimato
3.77
3.2
Spandimento
0.04
TOTALE
3.81
2.4.2 Scarichi idrici
Non sono presenti scarichi idrici.
Stimato
3.2
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GIUNTA REGIONALE
2.4.3 Emissioni sonore
L’Azienda non è mai stata oggetto di formali proteste agli organi competenti per la rumorosità degli impianti.
2.4.4 Rifiuti
La produzione di rifiuti interessa le seguenti tipologie:
Animali morti: La mortalità rappresenta mediamente il 2-3% degli animali accasati. La raccolta delle carcasse è
eseguita quotidianamente, gli animali sono stoccati in una cella frigo, in attesa dello smaltimento.
Oli esausti e batterie: smaltiti dalle officine meccaniche che effettuano la manutenzione.
Imballaggi di cartone e vetro: smaltiti nelle raccolte differenziali urbane dato il risibile quantitativo prodotto; le
boccette di vetro, prima dello smaltimento, vengono accuratamente lavate.
Lettiera di trucioli: a fine ciclo viene recuperata senza effettuare alcun stoccaggio all’aperto, ma con caricamento
diretto sul mezzo di trasporto e riutilizzati dalla Nuova Concimer di S. Severino Marche per la produzione di
concimi organici.
2.4.5 Emissioni al suolo
L’azienda non ha emissioni al suolo.
2.5 Sistemi di contenimento/abbattimento
Non sono presenti sistemi di contenimento delle emissioni in atmosfera; queste sono rappresentate da ammoniaca
e altre molecole odorigene e polveri emesse dagli estrattori d’aria durante il loro funzionamento. Il contenimento
della ammoniaca e delle molecole odorigene si esegue mediante un’azione di controllo e prevenzione della
fermentazione delle deiezioni nella lettiera attraverso una corretta ventilazione degli ambienti di allevamento che
favorisce la rapida disidratazione e l’inibizione dei processi di fermentazione.
3 Bonifiche ambientali
Il sito non è soggetto al D.M. 471/99 ed è sempre stato sede di attività di allevamenti avicoli.
Il sito non è stato interessato da incidenti.
4 Impianti a rischio di incidenti rilevanti
L’impianto non è soggetto agli adempimenti di cui al D. Lgs. 238/05.
5 Sistema di gestione
L’Azienda non dispone di nessuna certificazione ambientale.
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21
GIUNTA REGIONALE
A 5 - Valutazione integrata ambientale
Per la seguente valutazione sono state seguite le indicazioni riportate nei “Criteri per la valutazione integrata
dell’inquinamento” adottati dalla Regione Marche, Assessorato all’Ambiente, con delibera della G. R. n° 447
AM/DP4
del
01/04/2003,
pubblicata
sul
BUR
n°
36
del
17/04/2003
e
reperibile
sul
sito
www.assessoratoambiente.regione.marche.it.
Dove non espressamente specificato i dati e le informazioni sono tratti dalle Linee Guida del Ministero
dell’Ambiente, dai manuali “Liquami zootecnici” e “Allevamenti a Basso impatto ambientale” a cura del CRPA
di Reggio Emilia, dal BREF di settore.
1 Materie Prime
1.1 Pericolosità
Come indicato nei criteri di valutazione, l’indice di pericolosità si ottiene dalla media ponderata delle pericolosità
delle singole materie prime.
Le materie prime utilizzate in Azienda, esclusi i disinfettanti/sanificanti i neon, gli oli esausti e le batterie scariche
(i vaccini rimangono comunque esclusi dalla valutazione) rientrano nel gruppo I “materie prime inerti o non
reattive”; la loro quantità è tale da rendere ininfluenti ai fine della media i quantitativi delle altre materie prime.
MATERIA PRIMA
Animali (n° capi)
ACQUISTATO 2003
(TON)
214.592
Mangime
Lettiera in trucioli
L’Azienda utilizza materie prime non pericolose
1.2 Quantità
L’Azienda utilizza quantità strettamente necessarie di materie prime.
1.225
60
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1.3 Rifiuti pericolosi
I rifiuti pericolosi presenti in Azienda sono i neon esausti (ritirati direttamente dalla ditta di manutenzione), i
rifiuti sanitari a rischio infettivo smaltiti secondo le normative vigenti e gli oli esausti smaltiti direttamente dalle
officine di manutenzione esterne.
La loro quantità è irrisoria se confrontata con la quantità dei rifiuti non pericolosi, carcasse di animali morti
(1.600 kg) inviati all’incenerimento, come da regolamento 1774/2002/CE e successive modificazioni, e
imballaggi in più materiali inviati a recupero.
Al fine della valutazione si assume il valore minimo riportato nella scala dei criteri.
1.4 Consumi d’acqua
L’acqua, attinta dall’acquedotto, è utilizzata prevalentemente per il fabbisogno animale (2.000 m3 anno). Al fine
della valutazione si assume il valore minimo riportato nella scala dei criteri.
Giudizio: Ottimo L’utilizzo oculato delle materie prime, il limitato uso della risorsa idrica ad uso aziendale, la
scarsità di prodotti pericolosi nei rifiuti e la loro corretta gestione conducono a questa valutazione.
2. Cicli produttivi
2.1 % di applicazione delle B.A.T.
L’Azienda applica l’86% circa delle B.A.T. relative agli allevamenti avicoli.
2.2 Stabulazione e rimozione effluenti
Sistema di stabulazione: “Ricoveri con ottimizzazione dell’isolamento termico e dell’aerazione (anche
artificiale), con lettiera integrale ed abbeveratoi antispreco”.
Per questa tecnica di stabulazione si stima una riduzione del 40% nelle emissioni di ammoniaca e di metano
(“Liquami zootecnici” CRPA)
La rimozione della lettiera avviene a fine ciclo.
2.3 Stoccaggio effluenti
L’Azienda non effettua lo stoccaggio degli effluenti palabili.
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GIUNTA REGIONALE
Gli effluenti palabili sono in seguito caricati sugli automezzi adibiti al trasporto.
Non sono prodotti effluenti non palabili.
2.4 Spandimento effluenti
Il sistema di spandimento utilizzato è: Distribuzione superficiale a banda rasoterra con incorporazione entro le 4
ore; questa metodologia comporta una riduzione nelle emissione di ammoniaca del 80%.
La lettiera esausta (230 t) è utilizzate in parte su terreni di proprietà (30 t) in parte è ceduta ad agricoltori che ne
fanno richiesta per l’utilizzazione a fini agronomici o inviati alla Nuova Concimer di S. Severino Marche.
2.5 Tecniche nutrizionali
L’Azienda utilizza l’alimentazione per fasi con aggiunta di fitasi.
La corretta applicazione di queste tecniche nutrizionali conduce ad una riduzione dal 15% al 35% di azoto negli
effluenti ed un aumento della digeribilità del fosforo dal 20% al 30% con conseguente riduzione dello stesso
negli effluenti (FEFANA 2002).
Giudizio: Buono L’Azienda applica buona parte delle migliori tecniche disponibili, per il particolare tipo di
allevamento, cosi come definite dalle LGM di settore.
3. Gestione dei rifiuti
3.1 Tipologia
L’attività produttiva comporta la produzione delle seguenti tipologie di rifiuti:
Tipologia
Quantità
Codice
t/anno
C.E.R.
Carcasse
1.600
Lettiera esausta
230
Classificazione
Destinazione
Reg. 1774/02/CE
Inceneritore
020106 Reg. 1774/02/CE
Recupero
La tipologia dei rifiuti prodotti è equivalente a “speciale non pericoloso”.
3.2 Destinazione
Le carcasse sono inviate all’incenerimento come da normativa vigente; la lettiera di trucioli viene recuperata a
fine ciclo senza effettuare alcun stoccaggio all’aperto.
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GIUNTA REGIONALE
La destinazione dei rifiuti, secondo i criteri di valutazione, corrisponde a “recupero secondo una delle operazioni
da R1 a R3”.
Giudizio: Ottimo L’Azienda produce pochissimi rifiuti pericolosi correttamente smaltiti; i rifiuti non pericolosi
sono inviati a recupero e le carcasse sono gestite secondo la normativa vigente.
4. Energia
4.1 Autoproduzione
L’Azienda produce solo l’energia termica, mediante generatori d’aria calda alimentati a GPL, necessaria al
benessere degli animali nel primo periodo di vita.
L’utilizzo di energia termica è limitato all’inizio del ciclo produttivo, per una durata variabile a seconda della
temperatura esterna, si stima un periodo di funzionamento di circa 700 h/anno.
4.2 Consumi specifici
L’Azienda consuma, per unità di prodotto vendibile (boiler) 0.85 kWh.
Il consumo specifico di energia termica è di 0.78 kWh a fronte di un consumo specifico di energia elettrica di
0,07 kWh.
4.3 Combustibile
L’Azienda utilizza GPL (35.000 l) per la produzione di energia termica e gasolio (3.000 l) per la movimentazione
interna.
Ai fini della valutazione, si assegna il livello più basso della scala dei valori.
Giudizio: Buono L’Azienda applica le migliori tecniche disponibili per quanto concerne il contenimento dei
consumi energetici. L’eccessivo consumo di GPL è in parte dovuto ai capannoni vecchi e freddi ed all’elevato
tasso di umidità della zona in cui si trova l’allevamento. I consumi specifici per unità di prodotto vendibile
(broilers) sono conformi ai valori riportati sulle LGM di settore.
5 Inquinamento dell’aria
5.1 Tipologia
Dagli allevamenti zootecnici derivano emissioni in aria di Ammoniaca (NH3) e Metano (CH4) oltre a polveri
dovute all’essiccazione della pollina ed odori.
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GIUNTA REGIONALE
Ai fini della presente valutazione si prende in considerazione la sola ammoniaca, composto per il quale esistono
numerosi studi tecnici ed a cui fanno riferimento le LGM di settore.
L’Ammoniaca appartiene alla tabella C, classe IV, del DM 12/07/90, Gruppo II dei criteri di valutazione.
Fattori di emissione (LGM di settore):
-
Emissione di Ammoniaca da ricoveri pari a 0,093 kg/capo per anno;
-
Emissione di Ammoniaca da stoccaggio pari a 0,016 kg/capo per anno
-
Emissione di Ammoniaca da spandimento pari a 0,02 kg/capo per anno.
-
Emissione totale di metano pari a 0,079 kg/capo per anno.
L’applicazione delle tecniche di stabulazione (definite BAT dalle LGM di settore) comporta una riduzione
nell’emissioni di ammoniaca del 40% (“Liquami zootecnici a cura del CRPA di Reggio Emilia).
Emissioni totali
Emissioni
Stabulazione
NH3
(t/anno)
CH4 (t/anno)
Metodo applicato
Stimato
3.77
3.2
Spandimento
0.04
TOTALE
3.81
Stimato
3.2
5.2 Fattore di emissione
Il fattore di emissione, per singolo capo allevato è 0,056 kgNH3/capo anno, inferiore del 49.56%, al valore di
riferimento (0,113 kgNH3/capo anno), ottenuto sommando il fattore dovuto alla stabulazione a quello di
spandimento, riportato nelle LGM di settore.
5.3 Sistemi di contenimento
Il contenimento e controllo degli inquinanti nelle emissioni è affidato alla efficienza dei sistemi di ventilazione
che mantengono elevata l’ossigenazione dei locali e costante la temperatura in modo da disidratare rapidamente le
deiezioni, bloccando i processi di fermentazione, che sono comunque di tipo aerobico nel periodo in cui le
deiezioni fresche si disidratano.
Il trasporto della pollina avviene su autocarri coperti al fine di evitare la dispersione delle polveri.
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GIUNTA REGIONALE
Giudizio: Ottimo l’Azienda utilizza tutte le migliori tecniche disponibili ai fini della riduzione delle emissioni in
atmosfera.
6. Inquinamento dell’acqua
L’allevamento non determina scarichi idrici.
7. Inquinamento acustico
L’Azienda non è mai stata oggetto di formali proteste agli organi competenti per la rumorosità degli impianti.
8. Sistema dei trasporti
8.1 – 8.2 Distanze e mezzi utilizzati
Le merci in entrata viaggiano su autocarri, la provenienza ricopre sia l’ambito locale che nazionale Le merci in
uscita viaggiano su autocarri e la loro destinazione ricade nello stesso ambito. La frequenza dei trasporti per
materie prime e prodotti finiti è schematizzata nella seguente tabella:
Tipo di
materia prima
Mangime
Frequenza dei
movimenti
settimanale
Pulcini
Gasolio
Ditta
Nutrendo
Tipo prodotto
finito
Polli da carne
Frequenza dei
movimenti
Bisettimanale
Mensile
Incubatoio Esino
Pollina+lettiera
Mensile
trimestrale
Consorzio agrario
carcasse
trimestrale
Ditta
Arena
Nuova Concimer
Aziende limitrofe
R.P. Grassi
8.3 Incidenza sul territorio
Considerata la vicinanza delle strade circostanti, del torrente Esinante ed il limitato numero di movimentazioni
giornaliere, l’incidenza sul territorio del sistema trasporti è valutata bassa.
Giudizio: Ottimo La localizzazione dell’allevamento e il ridotto numero di automezzi coinvolti conducono a
questo giudizio.
Conclusioni
L’azienda applica buona parte delle migliori tecniche disponibili: il mantenimento dell’ottimale stato di
funzionamento di tutte le apparecchiature è sufficiente garanzia della riduzione integrata dell’inquinamento. Il
controllo della efficacia ed efficienza dei sistemi utilizzati rispetto alle emissioni inquinanti è legato all’analisi del
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GIUNTA REGIONALE
tenore della sostanza secca presente nella lettiera a fine ciclo, da prelevare al centro della stessa, controllo da
effettuarsi annualmente.
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GIUNTA REGIONALE
A 6 - Stato di Applicazione delle B.A.T.
GENERALI
Attuazione di programmi di informazione formazione del personale
Applicata
Accurata registrazione dei consumi energetici, idrici, del mangime, dei fertilizzanti
naturali ecc.
Applicata
Predisposizione di una procedura d’emergenza da applicare in caso di emissioni
non previste ed incidenti
Programma di manutenzione ordinaria e straordinaria
Note
Non applicata
Applicata
Riduzione dei consumi idrici
Pulizia degli ambienti e delle attrezzature con acqua ad alta pressione o con
idropulitrici
Non Applicabile
Pulizia a secco
Periodicità dei controlli sulla pressione di erogazione degli abbeveratoi
Applicata
Manutenzione continua della rete idrica
Applicata
Utilizzazione di sistemi antispreco
Riduzione dei consumi energetici
Applicata
Separazione degli spazi riscaldati da quelli a temperatura ambiente
Corretta regolazione dei bruciatori e distribuzione omogenea dell’aria calda
Applicata
Mediante teloni
Applicata
Controllo e calibrazione dei sensori termici
Applicata
Adeguata coibentazione dei tunnel
Applicata
Manutenzione continua dell’impianto
Applicata
Disposizione delle bocche di riscaldamento verso il basso
Non Applicata
Buone pratiche nell’uso agronomico degli effluenti
Riduzione al minimo delle emissione nel suolo e nell’acqua
Esame delle caratteristiche dei terreni nel piano di spandimento
Rispetto di una distanza di almeno 5 metri dai corsi d’acqua
Applicata
Non applicata
Applicata
Tecniche nutrizionali
Adozione di tecniche atte alla riduzione degli inquinanti
Applicata
Riduzione delle emissioni dai ricoveri
Utilizzazione di tecniche di stabulazione a ridotta emissione di ammoniaca
Applicata
Rimozione frequente degli effluenti
Riciclo dell'acqua chiarificata per la rimozione degli effluenti
Trattamenti aziendali degli effluenti
Non Applicabile
Rimozione a fine ciclo
Non Applicabile
Non si producono
effluenti liquidi
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GIUNTA REGIONALE
Utilizzazione di tecniche di trattamento degli effluenti finalizzate alla riduzione
degli inquinanti
Essiccazione rapida della pollina
Non Applicabile
Non si producono
effluenti liquidi
Applicata
Riduzione delle emissioni dallo stoccaggio (palabile)
Stoccaggio su piattaforma di cemento con sistema di raccolta e pozzo nero per il
percolato (palabili suini)
Stoccaggio coperto e pavimento impermeabilizzato con adeguata ventilazione
(polline essiccate)
Non Applicabile
Applicata
Riduzione delle emissioni dallo stoccaggio (non palabile)
Vasche che resistano alle sollecitazioni meccaniche, termiche e alle aggressioni
chimiche
Non Applicabile
Basamenti e pareti impermeabilizzate
Non Applicabile
Svuotamento periodico (preferibilmente una volta anno) per ispezioni ed eventuale
manutenzione
Non Applicabile
Doppie valvole per ogni bocca di scarico/prelievo
Non Applicabile
Miscelazione del liquame solo in occasione del prelievo per gli spandimenti
Non Applicabile
Copertura delle vasche
Non Applicabile
Riduzione delle emissioni dallo spandimento
Utilizzazione di tecniche di spandimento a ridotto impatto ambientale
Applicata
Interramento entro le 24 ore (palabili)
Applicata
Non si producono
effluenti liquidi
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GIUNTA REGIONALE
A 7 - Piano di Monitoraggio e Controllo
Stabulazione e rimozione effluenti
- Tutti i capannoni dovranno utilizzare la tipologia di stabulazione consistente in “Ricoveri con ottimizzazione
dell’isolamento termico e dell’aerazione (anche artificiale), con lettiera integrale sul pavimento ed abbeveratoi
antispreco”.
- La lettiera dovrà essere rimossa a fine ciclo (55-60 giorni).
Per ogni capannone le attrezzature connesse dovranno essere le seguenti:
Tabella A7.1 – Attrezzature, sistema di ventilazione ed illuminazione.
Capannone
Capannone 1
Capannone 2
Capannone 4
Capannone 5
Capannone 6
Silos
mangime
Abbeveratoi
Mangiatoie
Aeratori
Generatori
d’aria calda
Lampade
n° per
fila
file
n° tot
n° per
fila
file
n° tot
n°
n°
n°
75
75
55
90
1000
4
4000
66
3
198
8
2
8
600
4
2400
40
3
120
6
2
5
1540
3
4620
101
2
202
5
3
13
90
95
75
1080
4
4320
69
3
207
4
2
9
1020
4
4080
66
3
192
4
2
8
n°
q
2
1
1
2
2
1
1
Sistema di stoccaggio effluenti
-
È consentito lo stoccaggio della lettiera esausta su platea impermeabilizzata munita di idoneo cordolo per il
contenimento del percolato.
-
È consentito lo stoccaggio in campo, della lettiera esausta, in prossimità dei terreni sui quali effettuare lo
spandimento agronomico, per il quantitativo necessario al fabbisogno colturale e per il tempo occorrente a
completare il periodo minimo di stoccaggio (90 giorni comprensivi del periodo di stabulazione).
-
Lo stoccaggio in campo deve essere effettuato in cumuli coperti muniti di idoneo sistema di raccolta per il
percolato
Sistema di spandimento agronomico degli effluenti
-
Lo spandimento agronomico degli effluenti palabili deve effettuarsi con il sistema di “Distribuzione
superficiale a bande raso terra con incorporazione entro le 12 ore”.
-
L’utilizzo agronomico della lettiera è consentito dopo un periodo minimo di stoccaggio di 90 giorni,
comprensivo del periodo di stabulazione.
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GIUNTA REGIONALE
-
Lo spandimento degli effluenti non palabili deve effettuarsi con il metodo di “distribuzione superficiale a
banda raso terra”.
-
L’utilizzo agronomico (fertirrigazione) degli effluenti non palabili è consentito dopo un periodo minimo di
stoccaggio di 90 giorni.
-
Lo spandimento degli effluenti, palabili e non palabili, deve essere effettuato nel rispetto del Codice delle
Buone Pratiche Agricole per la protezione delle acque dai nitrati, redatto dal Ministero delle Politiche Agricole e
Forestali: in particolare, dovrà essere tenuto il Registro dei quantitativi degli effluenti palabili utilizzati sui terreni
connessi all’attività svolta (D.M. 19/04/99).
Tecniche nutrizionali
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L’alimentazione degli avicoli dovrà avvenire per fasi con aggiunta di fitasi.
Ulteriori prescrizioni
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L’Azienda è tenuta ad effettuare analisi annuali del tenore di sostanza secca (in percentuale) della lettiera,
prelevata dal centro del cumulo in fase di svuotamento dei capannoni.