COMUNICATO STAMPA Ancona lunedì 9 maggio 2011 9^ GIORNATA DELL’ECONOMIA lunedì 9 maggio 2011 Loggia dei Mercanti di Ancona I DATI SALIENTI DEL RAPPORTO 2011 Nella sua analisi dei dati del documento , è emerso come nelle Marche e nella provincia di Ancona, i problemi e le difficoltà evidenziati del Paese si presentano in forma più accentuata, dato che le specificità sottolineate per l’intero paese, in termini di incidenza delle esportazioni e della produzione manifatturiera sul PIL, di rilevanza delle piccole imprese e di specializzazione settoriale, si ripresentano rafforzate a livello locale. E’ comunque incoraggiante che anche a questo livello territoriale il 2010 segni una chiara svolta congiunturale sia per il PIL che per le esportazioni a prezzi correnti. un ruolo trainante e che rappresentano tuttora un quarto dell’export dorico. Con riguardo al mercato del lavoro, le statistiche confermano la svolta congiunturale del 2010 anche se la loro interpretazione non è sempre agevole e vi sono segnali contrastanti. I dati più negativi riguardano il mercato del lavoro e il crescente ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni: i risultati riflettono comunque anche l’estensione della CIG ad altri comparti. Guardando al tema della creazione d’impresa, dati su iscrizioni e cancellazioni delle imprese all’anagrafe delle Camere di Commercio collocano la dinamica delle Marche a metà strada fra le regioni leader e quelle con crescita più contenuta Il tasso di crescita è pari all’1,14%, in controtendenza rispetto allo scorso anno quando la variazione percentuale era stata negativa e pari a –0,23%. Per quanto riguarda la composizione settoriale il caso della provincia di Ancona non è comunque perfettamente allineato alla tendenza nazionale alla terziarizzazione ma il terziario si affianca ad un’industria manifatturiera che mantiene e consolida i livelli precedenti. Questi dati si possono leggere come un buon risultato per il sistema delle imprese della provincia. IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI ANCONA RODOLFO GIAMPIERI. IL LAVORO AL CENTRO. Questo 2011 è indicato, dopo la mutazione profonda del mercato e dei bisogni evidenziatasi dal 2008, come l’anno di una ripresa che sta avviandosi con passi diversi (certamente l’Oriente si sta muovendo più velocemente della Vecchia Europa). L’economia sta adeguandosi ai tempi che si evolvono e a questo mondo completamente nuovo nel quale oggi ci troviamo e un’importante inversione di tendenza si registra rispetto al tema che non a caso oggi al centro del nostro dibattito: la creazione d’impresa. Creazione di impresa che vuole dire creazione di posti di lavoro e Dio solo sa quanto in questo momento l'argomento lavoro sia al centro dei pensieri di tutta la comunità. Lavoro come dignità della persona. Lavoro come volano economico e benzina per i consumi. Lavoro come strumento per realizzare i sogni delle persone. Gli operai della Fincantieri, un luogo simbolo del lavoro di Ancona e della provincia, loro malgrado diventano i rappresentanti morali di tutte quelle centinaia di persone preoccupate per il loro futuro occupazionale. Il momento non è semplice neanche per le centinaia di piccoli e micro imprenditori che vedono in forse il loro futuro aziendale. A tutti loro va il nostro pensiero e l'impegno come Camera di Commercio di adoperarci per supportare (assieme alle Associazioni di categoria, a tutte le istituzioni, all'Università, ai tanti imprenditori grandi e piccoli, comunque caparbi), a risollevare l’economia, fornendo assistenza a chi a voglia di continuare a fare impresa e, quindi, a generare occupazione e a riportare il nostro territorio a quegli standard di sviluppo che gli sono più congeniali. LA TAVOLA ROTONDA Dal Tavola rotonda, evento a latere della presentazione della relazione statistica, dedicata al tema dell’imprenditorialità, sono emerse riflessioni importanti, a dipingere un quadro complicato ma non insuperabile. Come sottolineato dal prof. Ascoli “cambiare si deve e cambiare si può, la ripresa c’è, ma occorre scegliere una efficace strada di cambiamento”. Il docente di Sociologia economica ha sottolineato l’importanza di dare centralità alle politiche concernenti infanzia, giovani, diritto allo studio universitario. Il prof. Pavolini ha evidenziato come le Marche e la provincia di Ancona stiano attraversando un processo di (lenta) de-industrializzazione dagli esiti ancora aperti che vede agli estremi due soluzioni “sostituzione (parziale) di attività manifatturiera con attività terziaria avanzata e ad alto valore aggiunto; mantenimento di un nucleo manifatturiero più ristretto ma forte, innovativo ed internazionalizzato, sostituzione (parziale) di attività manifatturiera con attività terziaria a basso valore aggiunto (dal distretto industriale al… centro commerciale!) e manifattura che si mantiene grazie a rincorsa basso costo lavoro”. Pavolini ha quindi indicato come possibili policy di sviluppo, dalla parte dell’impresa, il sostegno all’internazionalizzazione e all’innovazione tecnologica, sul fronte lavoro invece il rafforzamento del collegamento scuola-università-lavoro con investimento in specifici percorsi, rilancio della politica del diritto allo studio evitando frammentazione con proliferazione di sedi e rafforzamento delle politiche di conciliazione dei tempi lavoro famiglia, pensando soprattutto alle per giovani donne. Il prof. Cuculelli inoltre ha sottolineato l’importanza dell’imprenditorialità, il valore, nonostante tutto, del family business e, seppure rilevando la perdita di quote di occupazione, alcuni buoni risultati incoraggianti legati ad esperienze d’innovazione, tra tutti gli 80 spin off avviati dal gruppo Loccioni che hanno generato 500 posti di lavoro. Il messaggio di Cuculelli è stato quello dell’auspicio della promozione di interventi anche pubblici selettivi e non più a pioggia, mirati a supporto delle migliori realtà imprenditoriali, quelle che vengono definite gazzelle, in grado di dare segnali di evoluzione e forza propositiva e innovativa pur nella difficile congiuntura socio economica Messaggio promuovere interventi pubblici selettivi e dare forza alle imprese migliori gazzelle quelle con tassi di sviluppo elevati.