Con “L’acqua cheta” torna l’operetta al Teatro Lauro Rossi In scena la compagnia Gabrielli Campagnoli 1930 L’operetta ritorna al Teatro Lauro Rossi e lo fa con la Compagnia Gabrielli Campagnoli 1930 che domenica prossima, 19 febbraio, alle ore 17, metterà in scena sul palcoscenico maceratese L’acqua cheta, storia in tre atti su libretto di Augusto Novelli e musiche del maestro Giuseppe Pietri, per la regia di Franco Bury. “Un gradito ritorno - interviene l’assessore alla Cultura, Stefania Monteverde – un classico del teatro musicale del primo Novecento che in passato ha avuto nel nostro teatro cittadino una bella storia. Speriamo sia l’inizio di un lungo periodo culturale per la città e per tutti gli appassionati”. “L'idea - dice il regista Franco Bury - è nata, dopo un anno dal nostro primo allestimento de L’acqua cheta, dal desiderio di far conoscere la nostra compagnia, che realizza operette fin dalla sua nascita nel 1930, in ambito regionale, tant'è che dopo la rappresentazione di Macerata ci esibiremo il 19 marzo al Teatro dell'Aquila di Fermo e probabilmente a seguire allestiremo altre repliche. Essendo la realizzazione di un'operetta un'operazione molto dispendiosa finanziariamente, ci dobbiamo rivolgere alle platee più numerose, quindi a città con teatri importanti che ci permettano di poter rientrare dalle spese. Un'altra spinta importante ci viene dall'opportunità di riportare per primi l'operetta a Macerata dopo tanti anni di latitanza, opportunità che è stata prontamente condivisa dall''assessore alla cultura del Comune di Macerata, Stefania Monteverde entusiasta della proposta fin dal nostro primo incontro”. La compagnia di operette Gabrielli Campagnoli è stata fondata nel 1930 da Otello Gabrielli, violoncellista cingolano nonché direttore di orchestra e dalla sua fondazione ad oggi ha allestito numerose manifestazioni teatrali tra cui concerti, spettacoli di prosa, riviste e in particolare operette *. In scena ci saranno 15 tra attori e cantanti, 15 coristi diretti dal M° Ilde Maggiore, 6 ballerini che si esibiranno su coreografie curate da Elisabetta Corinaldi e Beatrice Strappa e 9 orchestrali diretti dal M° Luca Pernici. Le scenografie sono state create e allestite da Carlo Accrescimbeni e da Alessandro Petrini. La storia de L’acqua cheta si svolge a Firenze in casa del vetturino Ulisse dove si muovono le figlie Ada e Anita con la loro mamma, sora Rosa. Vi sono poi i pretendenti Cecco e Alfredo, il garzone di stalla Stinchi e altri personaggi che daranno vita a danze, cori, duetti, romanze e serenate. Il costo dei biglietti per assistere all’operetta L’acqua cheta è di 20 euro per platea e palchi centrali, 15 euro per palchi laterali ed 10 euro per il loggione e si possono acquistare alla Biglietteria dei teatri di piazza Mazzini (tel. 0733 230735), oppure on line tramite il circuito VivaTicket. Info: Paolo Giattini 3381503732, Franco Bury 3281696891 * Attività Gruppo filarmonico Gabrielli Campagnoli 1930 - “Ritorno” (operetta); 1932 - “Cingoli... che passione!” (rivista); 1940 - “Fiocco di neve” (operetta); 1941 - “Fior di loto” (operetta); 1947 - “Sorridi... e non ci pensar” (rivista); 1949 - “Il giardino dei sogni” (rivista); 1950 - “L'acqua cheta” (operetta); 1951 - “Il Marchese del Grillo” (operetta); 1952 - “Milizia territoriale” (commedia); 1953 - “Agenzia di viaggio” (commedia); 1953 - “Madama Dorè” (operetta); 1954 - “Vogliamo sposarci” (commedia); 1962 - “Canta, ridi e balla” (varietà); 1963 - “Santarellina” (operetta); 1966 - “La fiaba di Cenerentola” (operetta); 1972 - “L'acqua cheta” (operetta); 1973 - “Al Cavallino bianco” (operetta); 1975 - “La Principessa della Czarda” (operetta); 1981 - “Gli ultimi cinque minuti” (commedia); 1982 - “Selezione di operette e di riviste” (varietà); 1984 - “Il paese dei campanelli” (operetta); 1989 - “La Principessa della Czarda” (operetta); 1992 - “Al Cavallino Bianco” (operetta); 1997 - “Scugnizza” (operetta); 2002 - “La danza delle libellule” (operetta); 2005 - “La Principessa della Czarda” (operetta); 2015 – “L'Acqua Cheta” (operetta). L'acqua cheta (storia) "È nata l'operetta italiana"! Così pubblico e critica esclamarono dopo la prima messa in scena de "L'acqua cheta" avvenuta il 27 novembre 1920 al Teatro Nazionale di Roma, decretando il suo trionfo grazie alla fresca spontaneità della musica e della vicenda che narra le vicissitudini di una famiglia fiorentina movimentata dagli amoreggiamenti delle due graziose figlie, quindi una storia come tante, una storia "popolare". Andando a scavare fino alle radici di questa operetta, si scopre che si sviluppa attorno alla trama di una commedia omonima scritta dal ventunenne fiorentino Augusto Novelli e andata in scena per la prima volta al Teatro Alfieri di Firenze nel 1908 riuscendo a tenere il cartellone per ben 44 sere e incassando 47.000 lire, davvero una bella somma per quei tempi. Dopo 12 anni, attratto da questa fortunata commedia, il trentaquattrenne compositore elbano Giuseppe Pietri decise di musicarla con le sue vivaci melodie, pur temendo il fatto che il pubblico, abituato a vedere operette farcite di valzer, champagne e storie di corna, avrebbe potuto non apprezzare uno spettacolo dove si usa un linguaggio popolare e schietto, si balla il "trescone" e si beve solo del buon Chianti. Invece quest'operetta ebbe fin da subito un esito trionfale, tant'è che il celebre compositore Pietro Mascagni si spinse ad affermare che "L'acqua cheta" sarebbe stata in futuro l'operetta che sarebbe sopravvissuta alla morte dell'operetta. Oggi che ci troviamo nel futuro e "L'acqua cheta" viene ancora rappresentata, possiamo dire che Pietro Mascagni ebbe certamente ragione.