Caterina e Patrizia - Mamme Vulcaniche

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Mamme vulcaniche
Le mamme vulcaniche si sono incatenate fuori la discarica di Terzigno per protestare contro
l’ampliamento dell’invaso.
Lettura a due voci estratta da un’intervista di Antonella Loi:
mentre parliamo con Antonella Congio, portavoce delle “mamme vesuviane”, parte una carica
della polizia. Il telefono sembra esplodere: urla, fischi, sirene interrompono bruscamente la
conversazione. Quando la richiamiamo ci dice che adesso può parlare perché gli autocompattatori
hanno già sversato.
Un momento di calma dopo una notte di guerriglia urbana.
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Essere una mamma vulcanica è stare sempre sul piede di guerra. La rabbia è più forte di
tutto. Abbiamo trasformato le nostre vite.
Dove ti trovi?
Sono in strada stiamo protestando. Siamo qui per dare sostegno agli studenti del liceo
scientifico.
Voi chiedete la chiusura della cava-discarica di Sari?
Li ci portano di tutto. Ci vanno a scaricare gli ospedali.
Anche i rifiuti speciali?
Esatto, soprattutto rifiuti pericolosi.
Voi siete mamme, che futuro per i vostri figli?
No. Qui futuro non ce n’è. Se mio figlio deve morire qua…non è giusto che io metta al
mondo un bambino di cinque anni, malato ai bronchi dalla nascita. A Terzigno ci sono casi
di leucemia e di midolloblastoma. Statisticamente abbiamo il maggior numero di malati in
Italia. Noi allora dobbiamo essere deportati da qua, non caricati dalle forze dell’ordine.
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