Allergie alimentari ed imenotteri: la metà dei pazienti non porta con sé la “penna” salvavita Preoccupazione dei massimi esperti internazionali riuniti a Venezia dal 17 al 19 febbraio, per il Food Allergy and Anaphylaxis Meeting dell'European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI) : le penne con adrenalina auto iniettabile, che in c <> E’ facilissima da usare, leggera da portare con sé, discreta perché sembra in tutto e per tutto una normale penna. Ma si tratta di una penna che salva la vita: è infatti “caricata” di adrenalina autoiniettabile, un farmaco che evita la morte in caso di grave shock anafilattico. Gli allergici dovrebbero portarla con sé, ma pochissimi lo fanno: secondo un'indagine condotta in Olanda su circa cento pazienti con allergie alimentari, la maggioranza degli allergici apprezza la penna e la valuta positivamente, ma poi nella realtà dei fatti solo due su tre la portano davvero con sé. I dati sono stati presentati durante il Food Allergy and Anaphylaxis Meeting dell'European Academy of Allergy and Clinical Immunology, in corso a Venezia dal 17 al 19 febbraio. Al congresso si è anche discussa la situazione dell'Italia, fanalino di coda in Europa per numero di penne effettivamente distribuite ai pazienti: nel nostro Paese infatti meno di della metà degli adulti allergici porta con sé l'adrenalina autoiniettabile. Fra i bambini e i ragazzi la percentuale scende paurosamente: si stima che solo un under 18 su mille abbia sempre con sé la penna salvavita. “L'adrenalina autoiniettabile è indispensabile per risolvere i casi di shock anafilattico e scongiurare il peggio – spiega Maria Antonella Muraro, presidente del Congresso e responsabile del Centro dedicato allo Studio e alla Cura delle Allergie e delle Intolleranze Alimentari, operativo nella Regione Veneto presso l'azienda ospedaliera dell'Università di Padova (www.centroallergiealimentari.eu) – In 8-10 minuti agisce facendo regredire i sintomi dell'anafilassi, che vanno dall'orticaria alla difficoltà respiratoria, dal collasso cardiocircolatorio ai problemi gastrointestinali come vomito e diarrea. Può dare piccoli effetti collaterali come irritabilità o tremore, ma questi si esauriscono quando l'adrenalina è stata completamente metabolizzata dall'organismo, ovvero nel giro di un paio d'ore. Non deve perciò essere temuta, neppure da chi è cardiopatico: i possibili effetti collaterali sono trascurabili in confronto alla possibilità di salvarsi la vita”. La penna deve essere necessariamente portata con sé da chi ha un alto rischio di shock anafilattico, ovvero i pazienti che hanno già avuto un episodio di anafilassi, chi manifesta reazioni molto severe anche con minime tracce dell'alimento incriminato, chi ha avuto una reazione allergica grave a un alimento a seguito dell'esercizio fisico e gli asmatici, soprattutto se la malattia non è sotto controllo. Esistono poi casi in cui il medico può ritenere opportuna la prescrizione, ad esempio a pazienti adolescenti, che più spesso degli adulti possono esporsi ai cibi proibiti per trasgressione o semplice dimenticanza, o a chi vive in aree lontane da ospedali o presidi sanitari e per questo potrebbe rischiare di arrivare con troppo ritardo in pronto soccorso. “L'Agenzia Italiana del Farmaco ha stabilito, nel 2005, che le Regioni devono erogare l'adrenalina ai pazienti allergici come farmaco di fascia H ospedaliero – sottolinea Muraro – Purtroppo però non tutte le Regioni hanno fatto e stanno facendo abbastanza: la normativa è stata attuata al Nord, dove ad esempio il Veneto eroga il farmaco gratuitamente già dal 2003. Al Sud invece è difficilissimo avere la penna, il Lazio è del tutto inadempiente e non ha addirittura ancora recepito la normativa dell’AIFA. Inoltre ovunque c'è scarsa informazione circa la gratuità del farmaco fra i pazienti e perfino fra i medici. Purtroppo anche i pochi che hanno con sé il farmaco spesso non sanno iniettarlo nel modo corretto: bastano pochi mesi per dimenticare le istruzioni date dall'allergologo, per cui sarebbe importante che i medici ripetessero ai pazienti come iniettarsi l'adrenalina a tutte le visite di controllo, ogni 6 mesi come minimo”. www.medweb.it