IL PRESIDENTE pone in discussione l’argomento iscritto al punto n.10 dell’ordine del giorno avente per oggetto: “Ampliamento e sopraelevazione dell’edificio scolastico in via Eugenia Ravasco – Pescara – Deroga art.14 del D.P.R. 6 giugno 2001 n.380”. Si apre il dibattito, riportato nell’allegato, al termine del quale la proposta viene rinviata. PRESIDENTE La parola all’Assessore DI BIASE. Assessore DI BIASE La proposta di delibera riguarda l’ampliamento e la sopraelevazione dell’edificio scolastico del Ravasco di Pescara che tutti conoscete, in deroga agli indici, allo strumento urbanistico esistente. Questa deroga è prevista, la possibilità di deroga è prevista dall’art.14 del Testo Unico sulle Edilizie, che permette una deroga agli indici di densità edilizia, di altezza e di distanza tra i fabbricati ad edifici ed impianti pubblici o di interesse pubblico, questo dice l’art.14. Ora, questa deroga, questa ipotesi di deroga, riguarda esclusivamente per quanto riguarda il Ravasco l’indice di edificabilità, non l’altezza e la distanza tra gli edifici, per la costruzione di una scuola elementare che il Ravasco vuole fare al di sopra della scuola che c’è attualmente. Ora, qual è la differenza di indice che prevede, qual è la deroga che si deve dare? Rispetto al Piano Regolatore vigente la deroga è dello 0,33 metro quadro/metro quadro, mentre rispetto al piano adottato da noi, la deroga è molto minore, ed è soltanto dello 0,0047. È stata richiesta da parte di questo Istituto, con una certa premura, in quanto vorrebbero entrare in funzione per l’anno prossimo. La Commissione Urbanistica ha esaminato questa delibera e ha individuato un tema o una questione da sviluppare e io vorrei che questo tema e questa questione venisse posta praticamente dal Presidente della Commissione o da un membro della Commissione così se ne può discutere, perché la conclusione di questa ipotesi è quella di farla slittare di venti giorni. Io vorrei che il Consiglio discutesse questa cosa in maniera da poterne uscire con una decisione unanime. Grazie. PRESIDENTE Grazie Assessore DI BIASE, la parola al Consigliere COSTANTINI. COSTANTINI Presidente grazie. La Commissione si è posta un problema, questa è una facoltà di deroga prevista dall’art.14 del Testo Unico sulle Leggi Urbanistiche, che consente al Comune di derogare determinati parametri, tra cui quello della densità edilizia, in caso di realizzazione di edifici pubblici o di interesse pubblico. Tra gli edifici di interesse pubblico ci sono evidentemente le scuole, anche quelle private e parificate, così come ci sono le cliniche private, e tutta una serie di strutture che seppur private svolgono un’attività di interesse pubblico. Nella Commissione è emersa una volontà di esprimere un assenso, però è stata posta la preoccupazione di non costituire un precedente senza regola, nel senso che questa facoltà di deroga la Piano Regolatore secondo alcuni Commissari, ed anche a mio parere, dovrebbe essere inserita in un atto regolamentare o in un atto di indirizzo che definisca quali sono i parametri all’interno del quale il Comune può o non può concedere queste deroghe, per evitare che una volta passata questa deroga poi si presenti il proprietario di una scuola privata e chieda la sopraelevazione di quattro piani del proprio stabile. In quel caso, avendo dato un sì senza condizioni a questo progetto, potremmo trovarci nella condizione di dover dire sì anche in quell’altro caso, proprio per aver omesso l’introduzione di questa regola, di questo atto di indirizzo, di questo Regolamento. Però devo anche dire che poi successivamente all’espressione del parere della Commissione l’Assessore ha messo in evidenza come l’incremento dei parametri urbanistici, e nello specifico del parametro della densità edilizia, rispetto al piano adottato recentemente dall’Amministrazione Comunale, sia minimo, quindi diciamo che il valore di questa deroga è assolutamente irrisorio, quindi nella delibera non era specificato in termini quantitativi il parametro riferito al piano adottato. Se l’Assessore mi conferma, ovviamente parlo a titolo personale a questo punto, e non come Presidente di Commissione, nel senso che tutti i componenti della Commissione sono pienamente nella condizione di rivedere la propria idea, io personalmente se l’Assessore mi conferma che l’incremento è così modesto, io penso che probabilmente il provvedimento possa essere licenziato, ferma restando la giusta ed opportuna esigenza ravvisata dalla Commissione Urbanistica e cioè legata al fatto che il Consiglio Comunale si doti di un atto di indirizzo, di un atto regolamentare per disciplinare l’esercizio di questa discrezionalità. Quest’ultima parte del mio intervento è legata ad una mia valutazione personale. PRESIDENTE Quindi lei propone il ritiro di questa delibera? Il rinvio? COSTANTINI Presidente, la Commissione ha espresso una valutazione, rinviamo il voto per il tempo strettamente necessario a redigere un atto di indirizzo e di Regolamento. Però rispetto a questa posizione, successivamente, si è accertato che la deroga del parametro della densità edilizia è minima rispetto ai parametri dell’attuale Piano Regolatore, quindi resta giusta ed opportuna l’esigenza di fare questo atto, però probabilmente di subordinare l’espressione di un voto che modifica poco e niente rispetto al Piano Regolatore adottato a questo atto di indirizzo di Regolamento potrebbe essere superfluo. Io a titolo personale dico, ovviamente i componenti della Commissione sono nella condizione di esprimere il loro pensiero autonomo, dico che se l’Assessore mi conferma, perché non ho avuto la possibilità di verificare, che l’incremento è irrisorio del parametro della densità edilizia, io sono disposto a votarlo anche adesso, ferma restando l’esigenza di lavorare per la preparazione di questo atto. PRESIDENTE Va bene, d’accordo. Allora, la parola al Consigliere DAMIANI. DAMIANI Signor Presidente, colleghi Consiglieri, non so se l’Assessore vuole intervenire prima per rispondere… Comunque, personalmente dopo aver dato attenta lettura, dopo aver letto attentamente questa delibera mi sono fatto l’idea che la densità edilizia sia talmente irrisoria che non votare questa sera il punto 10 dell’ordine del giorno mi sembra pretestuoso. Si tratta chiaramente di una scuola parificata, l’istituto Ravasco, quindi il permesso di costruire in deroga al Piano Regolatore in base all’art.14 del DPR 6 giugno 2001 mi sembra sacrosanto. Io personalmente sono dell’idea che il punto 10 debba andare in votazione e che debba essere riconosciuta, stante la correttezza della richiesta e l’esiguità della richiesta, debba essere messa ai voti. Il voto mio sarà sicuramente positivo. Se dovesse costituire teoricamente un precedente, sarà un precedente di tale piccola entità che chi dovesse chiedere qualche altra cosa non ne riceverà beneficio, e quindi si autolimita da solo. Grazie signor Presidente. PRESIDENTE Grazie Consigliere DAMIANI. Consigliere TENAGLIA… Non è scritto? Non si è prenotato. La parola al Consigliere ACERBO. ACERBO Io farei notare alcuni elementi che sono stati discussi dalla Commissione, e cioè noi con questa delibera il cui spirito di fondo tutti condividiamo perché non c’è alcun problema a dare la possibilità di un aumento di volumetria per la realizzazione di una scuola, ancorché non statale, però appunto finché rimane l’attuale ordinamento che dice che comunque è parte il sistema istruttivo pubblico, non sta a noi sindacare, o meglio, si potrebbe anche fare, ma vogliamo essere unitari. C’è un ulteriore problema che è stato posto, cioè prima di tutto se in base all’attuale ordinamento noi possiamo procedere in tale direzione, e su questo c’è a mio parere ancora da approfondire. Ripeto, in altri periodi, e questo lo sanno gli Assessori che hanno discusso con me in precedenza, c’è chi voleva far correre la chiesa sul mare, si è visto quanto ha corso, se fossero stati più saggi forse anche i sostenitori della chiesa sul mare l’avrebbero fatta prima, perché non sarebbe incorsa in tutti i problemi che ha avuto, o che ci sono stati, perché alcuni sono stati più zelanti degli stessi proponenti perché volevano correre. E quindi io credo che noi abbiamo il dovere di rispondere in termini di certezza. La seconda questione che voglio porre è quella relativa al fatto che il Consiglio Comunale è sovrano nel proporre una variazione rispetto alle previsioni del PRG, però tale variazione deve avere una legittimazione, perché altrimenti diventa un atto di arbitrio, cioè il Consiglio Comunale deve individuare un interesse pubblico in base al quale dà una possibilità urbanistica che altrimenti non ci sarebbe. Anche perché se poi si comportasse, poi il Consiglio Comunale può dare una valutazione o meno dell’interesse pubblico, ma se il Consiglio Comunale non ce l’ha, questo è stato un problema che non ho manco sollevato io nella Commissione urbanistica, quindi mi sembra strano, io ho recepito, altrimenti il Consiglio Comunale si può trovare in una situazione di difficoltà rispetto a fattispecie simili, anzi, più gravi. Allora è evidente che per esempio avevo proposto una via di uscita da questa situazione, che però necessita di un ulteriore approfondimento, perché la via d’uscita che io avevo proposto era di individuare nella cessione di un’area che non è utilizzata dall’istituto Ravasco e che noi abbiamo già votato in Consiglio Comunale di dover espropriare, nello scambio tra quest’area che noi dovremmo espropriare, e la maggiore volumetria, è evidente che in tal caso si comprenderebbe qual è il motivo perché il Consiglio Comunale ha concesso la deroga rispetto a questi parametri per realizzare un obiettivo di Piano Regolatore su cui già si è votato al Consiglio Comunale. Per cui non ci sarebbe un elemento di arbitrio come ci segnalava COSTANTINI prima, cioè come facciamo a dire ad un altro che non lo può fare, mi seguite? Io credo che questa cosa, siccome ci tengo alla legittimità degli atti, la potrei anche scrivere immediatamente e porre in votazione, mi sembrava che però la cosa migliore fosse che avvenisse, come è stato proposto da autorevoli colleghi in Commissione, dentro un lavoro sinergico e badate bene che qui non è che ci stiamo ritardando. Noi stiamo cercando di non fare gli errori che ci hanno caratterizzato nel passato, attivando contenziosi, ritardo, incertezza rispetto alle regole. Per cui un’Amministrazione, ma quando parlo di Amministrazione dico maggioranza e opposizione, perché nella Commissione Urbanistica in questo anno e mezzo abbiamo sempre lavorato con una sintonia costruttiva, con un rapporto in cui ognuno ha cercato di dare il proprio contributo, io credo che se noi ci impegniamo come Consiglieri nella Commissione, in collaborazione con gli Assessori e gli uffici a fare presto, noi possiamo conseguire l’obiettivo che ci eravamo dati stamattina alla Commissione senza danneggiare l’istituto Ravasco. Io conosco, perché ho seguito la questione, il motivo di urgenza che ha l’istituto Ravasco, perché l’approvazione, lo scadere dell’entrata in vigore delle norme antisismiche gli comporterebbe molti problemi rispetto alla realizzazione del progetto, e ulteriori ritardi, loro hanno bisogno di chiudere al più presto per poter partire. Allora, avendo cognizione di questo problema, che diciamo gli dà una ventina di giorni di tempo per poter fare tutto ciò che devono fare, io credo che la Commissione, non so il calendario del Consiglio, quando prevede la prossima seduta, vice Presidente? PRESIDENTE Il 27 gennaio. ACERBO Credo che ci consenta di arrivare con una delibera allegata che prepariamo secondo l’orientamento emerso nella Commissione e ci consente di conseguire tutti e due i risultati in maniera seria, e soprattutto di non rendere una deliberazione presa oggi vittima di ricorsi che potrebbero diciamo annullare l’impegno. Siccome io credo che anche a chi chiede alla Pubblica Amministrazione, non ci chiede solo di fare subito, ma ci chiede che una volta fatto sia certo che possano fare, io credo che senza alcun pregiudizio si possano conciliare i due elementi. Quindi io ripropongo l’istanza uscita nella Commissione, anche perché come ho già spiegato al Vice Sindaco e ad altri colleghi, trattandosi di un contesto in cui il contenzioso si può attivare, è bene che il Consiglio Comunale partorisca un provvedimento. Io credo che quel tipo di soluzione che ho prospettato, consenta di soddisfare tutti i crismi e di non dare nessun carattere di arbitrarietà alla decisione, è solo questa la questione. Tra l’altro non sono stato io, chi ce l’ha posto in Commissione, e non si trattava sicuramente di Consiglieri che avessero particolari preclusioni verso la scuola privata cattolica come ce l’ho io e non lo nego, venisse però da motivi urbanistici, e quindi credo che vada recepita in maniera seria, perché noi dobbiamo fare e fare anche bene, perché poi ci corrono appresso se invece facciamo e sbagliamo. Io credo che il problema penso che lo possiamo superare non con un voto oggi, il problema che c’è stato posto, però dobbiamo assumere un impegno che la Commissione con gli Uffici, l’Assessore, lavori a tambur battente per far quadrare la questione… Siccome la proposta è venuta dalla Commissione, la Commissione con l’Assessore si mette al lavoro in modo che non è che la prossima volta gli chiedi un rinvio, perché ovviamente se dalla Commissione la citazione fosse venuta un mese fa, l’Assessore aveva già adeguato la delibera nel senso detto dalla Commissione ed oggi la votavamo. Io penso quindi che l’Assessore si attivi con gli uffici, la Commissione gli dia la sua collaborazione, io credo che abbiamo tutto il tempo per risolvere la questione nel migliore dei modi. PRESIDENTE La mia domanda non era vana. Consigliere DOGALI, prego. DOGALI Signori colleghi, io credo che fino ad adesso abbiamo sempre lavorato in maniera tale da rispettare le regole che ci siamo dati in Commissione. Su questo specifico argomento stamani ne abbiamo parlato e abbiamo deciso una determinata linea, una linea che è venuta fuori dopo un’attenta riflessione. C’è da dire che ci eravamo tutti posti in maniera favorevole a questa delibera, a questa richiesta di deroga, e tanto favorevolmente che l’abbiamo voluta approfondire, tanto è vero che è pervenuta una lettera da parte della proprietà che voleva assentire ad una certa impostazione, dopo l’abbiamo modificata. Ora cambiare dalla mattina al pomeriggio una impostazione mette in imbarazzo. Ora volevo soltanto dire che innanzitutto il Consiglio Comunale è tra 10 giorni, oggi è 17, c’è il 27 gennaio, quindi in dieci giorni non succede niente, possiamo tranquillamente rinviarlo, e nel frattempo in Commissione modificare questa delibera. Però volevo capire bene in che cosa consiste, perché ho ascoltato un collega che ha detto che si tratta di una piccola modifica, un’inezia, io leggo invece nella relazione che: “La superficie utile dell’edificio esistente è pari a metri quadri 1110, ne consegue che può essere assentito un ampliamento pari a metri quadri 186. Si va in deroga perché l’ampliamento deve essere pari a 1110.” Quindi stiamo parlando di una cosa importante, tanto importante che noi abbiamo prestato a questa richiesta la massima attenzione, siamo orientati e con il collega ACERBO che si riferiva a qualche amico presente in Commissione che si è battuto perché questa cosa venisse approvata. Ora rinviarla dieci giorni mi pare che possa essere soltanto un elemento di approfondimento e basta, e di fare le cose in perfetta regola, e su questa posizione sono perfettamente d’accordo con il collega ACERBO. PRESIDENTE Grazie Consigliere DOGALI, la parola al Consigliere TENAGLIA. TENAGLIA Sicuramente sono dell’opinione che si deve rinviare, non mi dilungo sulle ragioni che sono state esposte dal Consigliere ACERBO e dal Consigliere DOGALI. Noi abbiamo avviato un metodo di discussione e un approfondimento doveroso, necessario, non possiamo assumere con superficialità decisioni che manifesterebbero un cattivo uso del potere discrezionale che è proprio dell’Amministrazione perché non avremmo esaminato a sufficienza l’interesse del privato e l’interesse pubblico, e probabilmente potremo andare ad adottare un provvedimento forse viziato, perché delle perplessità tecniche sono state esposte dai funzionari dell’Ufficio e ritengo doveroso approfondirle. Credo che tra dieci giorni, fermo restando l’intenzione espressa da noi di accogliere tendenzialmente la proposta formulata, tra dieci giorni potremo dare un parere ed emettere un provvedimento con cognizione di causa sicuramente migliore. PRESIDENTE Grazie Consigliere TENAGLIA. La proposta di rinvio da chi viene? Dalla Commissione. Bene, allora la proposta è accettata e la delibera viene rinviata.