COMUNICATO STAMPA EMILIA ROMAGNA FESTIVAL Itinerari musicali 2009 29 giugno – 11 settembre PRESENTA Misa Criolla CORO FILARMONICO DI PESARO Paolo Cauteruccio tenore Gruppo del Barrio strumenti del folklore andino pre e post-colombiano JOSÉ LUIS OCEJO direttore MUSICHE DI Ariel Ramírez domenica 5 luglio – Ore 21.15 Codigoro – Abbazia di Pomposa Sintesi perfetta tra musica sacra, popolare e folklorica, così potremmo definire la Misa Criolla del compositore argentino contemporaneo Ariel Ramirez: un’opera che celebra la fede latinoamericana avvicinando i testi liturgici alla musica, ai ritmi e agli strumenti tipici del folklore argentino. Questa sera, nella splendida Abbazia di Pomposa a Codigoro, il pubblico di ERF potrà assistere a una rappresentazione unica della Misa Criolla. Interpretato dal Coro Filarmonico di Pesaro - coro composto da oltre 60 coristi e attivo dal 1996 nelle stagioni concertistiche dei più importanti teatri italiani - lo spettacolo si avvale del Gruppo del Barrio, che ci accompagnerà alla scoperta degli strumenti del folklore andino pre e postcolombiano, e di una giovane promessa della lirica, il tenore Paolo Cauteruccio. Un mix unico e da non perdere, con musicisti provenienti da tradizioni musicali diverse, quella di matrice colta europea e quella folclorica, custode di un patrimonio inestimabile di tradizioni, strumenti e ritmi, impegnati a ricreare l’incontro fra sacro e profano, musica colta e musica popolare che è alla base della magia della Misa Criolla. Dirige José Luis Ocejo, musicista spagnolo, organista titolare del Santuario della Bien Aparecida, fautore di un'importante opera di ricerca e divulgazione della musica popolare spagnola. In collaborazione con Delizie d’Estate Musica Pomposa Sponsor Conserve Italia Programma Ariel Ramírez Navidad Nuestra La Anunciacion La Peregrination El Nacimiento Los Pastores Los Reyes Magos La Huida Alfonsina y el mar Astor Piazzolla La muerte del angel Jaime Torres Caminos en la puna Astor Piazzolla Oblivion Intervallo Ariel Ramírez Misa Criolla Kyrie Gloria Credo Sanctus Agnus Dei Commento Quando pensiamo alla musica religiosa di oltreoceano inevitabilmente (forse per l’eredità e soprattutto per l’impatto commerciale che il genere ha avuto e ha tuttora) la mente va allo spiritual e al gospel. Ma si tratta del Nord America, là dove l’immigrazione fu all’inizio prevalentemente di religione riformata e dove, quindi, la stessa liturgia ufficiale prevedeva l’intervento diretto del fedele nella sua lingua e con i suoi canti. Non pensiamo mai, invece, alla musica del Centro e del Sud America che ha una storia affascinante e tutta sua, a partire dal Seicento e sulla quale solo da fine Ottocento siamo informati e affascinati. Ebbene, in America Latina l’immigrazione fu invece prevalentemente di religione cattolica: in epoca barocca i missionari e i coloni portarono qui la musica occidentale e, in particolare per quello che riguardava la musica sacra, l’atteggiamento controriformistico non prevedeva né la partecipazione del fedele al canto né tanto meno, quindi, l’introduzione di stili e strumenti ‘locali’ all’interno del rito. Anzi, addirittura sin dal Seicento i regolamenti proibivano tassativamente l’uso di melodie e si strumenti indigeni per accompagnare le musiche della ritualità, con conseguente (e spesso tragica) dispersione di un patrimonio folclorico inestimabile, contaminato inesorabilmente dalla musica colta europea. Solo nella seconda parte del Novecento la consapevolezza che strumenti e melodie dei popoli precolombiani (o almeno quel poco che ne rimaneva) potevano essere una nuova linfa per la musica, sia profana che religiosa. Ed ecco così, complice anche una rinnovata passione per quei luoghi (cui non poco hanno contribuito musicisti come il messicano Torres o l’argentino Piazzolla, non a caso presenti in questo concerto), anche la musica per la liturgia ha potuto accogliere gli strumenti (come il charango) o i ritmi (come il carnevalito) tipici del folklore argentino e rimodularli nel segno di una più diretta e affascinante partecipazione spirituale della gente latino americana al rito cristiano. Maria Chiara Mazzi Artisti Il Coro Filarmonico di Pesaro è stato fondato nel 1996 ed è composto da oltre 60 coristi. Nel corso degli ultimi anni è stato presente in numerosissimi festival, rassegne e stagioni musicali nazionali e internazionali organizzate da alcuni tra i più importanti Enti Lirici italiani e stranieri. Ha tenuto concerti a Parigi, Grenoble, Losanna, Liegi, Nimes, a Ljubljana a Santander. Ha partecipato a stagioni concertistiche in alcuni fra i più importanti teatri italiani quali: Verdi di Torino, Verdi di Milano, Regio di Parma, Comunale di Ravenna, Piccinni di Bari, Duni di Matera, Ventidio Basso di Ascoli Piceno, Rossini di Pesaro, Conservatorio di Bolzano; inoltre ha tenuto concerti a Roma, Udine, Padova, Bologna, Avezzano, Frosinone, Pescara, Brunico, Bressanone, Imola, Busseto, Foligno, Terni, Andria, Ancona, Macerata, Fermo. E’ stato diretto da illustri direttori d’orchestra: Bacalov, Penderecki, Lucantoni, Samale, Sciutto Gutter. E’ stato invitato a collaborazione con importanti orchestre tra le quali: l’Orchestra Verdi di Milano, la Sinfonica della Provincia di Bari, la Filarmonica di Lublino, la Filarmonica Ucraina, la Lithuanian Philharmonic, la Filarmonica Nazionale Moldava, la Filarmonica Marchigiana. Il suo repertorio è costituito da produzioni con orchestra quali: opere liriche (La Traviata, Rigoletto, Turandot, Cavalleria Rusticana, L’elisir d’amore, La Sonnambula, Lucia di Lammermoor); opere sinfonico-corali (Nona Sinfonia di Beethoven, Carmina Burana di Orff); messe e oratori (Stabat Mater di Rossini, Requiem, Messa dell’Incoronazione di Mozart, Messa da Requiem di Verdi, Requiem di Fauré, Messa di Gloria di Puccini, Messa di Gloria di Ma scagni, Te Deum di Charpentier, Magnificat di Bach). Il Coro Filarmonico organizza ogni anno due stagioni concertistiche: “L’estate Musicale pesarese” e “I Concerti del Filarmonico” manifestazioni promosse in collaborazione con le istituzioni pubbliche a cui prendono parte musicisti e cantanti di fama nazionale e internazionale. Paolo Cauteruccio. Nato a Milano nel 1980, inizia precocemente un’eclettica formazione culturale e artistica: dopo aver conseguito il Diploma di Arte drammatica presso l'Accademia dei Filodrammatici di Milano, si laurea in Lettere presso l'Università Statale di Milano (con specializzazione in Istituzioni di regia) e frequenta l'Accademia per artisti del coro del Teatro alla Scala. L’avvio della carriera teatrale è nelle vesti di attore di prosa, cantante di musical e assistente alla regia (2003, a fianco di Gianfranco De Bosio). Debutta quindi come cantante lirico nel 2005, in repertori diversi, da quello sacro delle Cantate e del Magnificat di J. S. Bach (eseguiti presso la Chiesa Luterana di Milano con la direzione di Ruben Jais), a quello del teatro musicale, sia di repertorio che nell’ambito della musica antica. Dal gennaio 2006 inizia una serie di esperienze su palcoscenici prestigiosi, esibendosi in ruoli secondari e sotto la guida di importanti nomi della direzione d’orchestra e della regia: al Teatro Carlo Felice di Genova ne La Favorite di G. Donizetti, (gennaio 2006, direttore Riccardo Frizza, regista Lamberto Puggelli), ne Il barbiere di Siviglia di G. Rossini (settembre 2006, direttore Matteo Beltrami, regista Damiano Michieletto, in tournée a Shangai, Cina), ne Il piccolo spazzacamino di B. Britten (direttore Giorgio Bruzzone, regista Caterina Panti Liberovici) e da ultimo ne I vespri siciliani di Verdi (titolo inaugurale della stagione 2007/2008, direttore Renato Palumbo, regista Andrei Serban). Collabora poi con l’Orchestra Verdi di Milano con La rondine di G.Puccini (luglio 2007, direttore Giuseppe Grazioli) e con i teatri del Circuito Lirico Lombardo: Il trovatore di G.Verdi (ottobre 2006, ruolo Ruiz, direttore Francesco Maria Colombo, regista Federico Tiezzi) e in Macbeth di G.Verdi (novembre 2007, ruolo Malcolm, direttore Antonio Pirolli, regista Andrea De Rosa), entrambi prodotti dal Teatro Ponchielli di Cremona. Per quanto riguarda il repertorio barocco, significativa la sua partecipazione alla produzione As.Li.Co. – Opera domani, in The Fairy Queen di Henry Purcell (marzo 2007) in registro controtenorile. Nel maggio 2007 è nel cartellone del Festival Monteverdi di Cremona: nell’Orfeo di Monteverdi (edizione celebrativa dei quattrocento anni dell’opera, direttore Andrea Marcon, regista Andrea Cigni) e nella Dafne di Marco da Gagliano, produzione nella quale si esibisce sia a Cremona che a Firenze nell’ambito del Festival del Maggio Musicale Fiorentino (direttore Gabriel Garrido, regista Davide Livermore). Nel marzo 2008 è il suo apprezzatissimo debutto al Teatro Comunale di Bologna ne The Beggar’s Opera (direttore Giuseppe Grazioli, regista Lucio Dalla), nel ruolo del protagonista. A seguire canta nel Samson et Dalila di Saint Saens al Teatro Comunale di Bologna e in tournee al festival spagnolo di Santander (direttore Eliahu Inbal, regista Michal Znaniecki). Interpreta quindi il ruolo di George Dibdin in Der Vampyr, spettacolo inaugurale della stagione 2008/20009 del Teatro Comunale di Bologna, diretto da Roberto Abbado e con la regia di Pierluigi Pizzi. Successivamente è impegnato nel Gianni Schicchi (Gherardo) del Teatro Ponchielli di Cremona (direttore Matteo Beltrami, regista Andrea Cigni). Entra quindi a far parte della prestigiosa Scuola dell'Opera Italiana del Teatro Comunale di Bologna, in seno alla quale ha luogo il suo debutto nel ruolo di Florestan nel Fidelio Off, spettacolo tratto dall'opera di Beethoven, regia di Francesco Micheli, direttore Salvatore Percacciolo. Il gruppo argentino Del Barrio continua a mietere successi. Dopo l’uscita del lavoro "viaggio in Argentina" quasi due anni fa, la strada percorsa da questo gruppo è stata davvero tanta, e tante sono le occasioni in cui il pubblico ha apprezzato le caratteristiche più interessanti del gruppo: la sincerità della proposta, la qualità dei musicisti e soprattutto l’originalità degli arrangiamenti che rendono inconsueto qualsiasi repertorio. Suonando in lungo e in largo tutto il territorio italiano, non è rimasta nemmeno una regione che non abbia avuto l’occasione di sentire questo gruppo, ma tra i concerti più belli, merita di essere ricordata l’affollatissima serata a Praia Mare preso il "Praia Mare Word Festival" oppure il solenne concerto tenuto insieme al coro diretto dall’americano Harry L. Vote ad Alba. Non è da meno la serata in cui si è riempito al completo il "Teatro delle Muse" di Ancona per i concerti-aperitivo del "resto del Carlino". Mischiare il folklore con il reggae, il tango con lo ska, il latino con il funk, è un’impronta ormai propria di questa originale formazione. Questa caratteristica rende questo tipo di musica usufruibile da chiunque: giovani, anziani, musicisti e non. Sebbene il precedente lavoro discografico gode ancora di una ampissima accettazione, non poteva mancare una nuova tappa nella produzione discografica dei "Del Barrio". È così che dopo un grande lavoro, i musicisti stanno presentando il nuovo CD intitolato “ARGENTINO SOY”, che raccoglie non solo brani classici della letteratura musicale argentina ma propone per la prima volta brani originali. In questo nuovo CD, inoltre, partecipano invitati eccellenti che danno il loro prezioso contributo arricchendo timbricamente il tutto: infatti vi sono strumenti come il sax soprano, la tromba, il flicorno, le percussioni, la batteria, il pianoforte, il violino, il bandoneon, e molti altri; sommati, com’è consuetudine ai numerosissimi strumenti etnici argentini. È stata questa l’occasione che ha colto il gruppo per "osare di più" sperando che il pubblico, come finora ha sempre fatto, gradisca l’impegno di questi ragazzi. José Luis Ocejo. Nato a Escalante (Cantabria), ha studiato pianoforte e organo sotto la guida di Montserrat Torrent. Organista titolare del Santuario della Bien Aparecida, ha fondato il Ciclo Corale e di Organo e il Ciclo di Musica Religiosa che si svolgono ogni anno in agosto in quel Santuario. Fondatore nel 1975 della Coral Salvé di Laredo, ha realizzato un'importante opera di ricerca e divulgazione della musica popolare spagnola. Nel 1979 viene nominato direttore del Festival Internazionale di Santander e, contemporaneamente, direttore del Festival d’Autunno di Madrid nelle sue prime quattro edizioni. Vincitore di numerosi ed importanti premi, nel 1998 viene nominato Accademico dell'Accademia delle Belle Arti di Granata. Nel 1992 gli viene data la Medaglia d'Onore dell'Unicef; nel 1999 viene nominato Figlio Adottivo di Laredo e quello stesso anno viene decorato con la Medaglia d'Oro al merito per le Belle Arti, massima distinzione spagnola nel campo artistico. 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