213 - GAETANO MOLLO

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La scuola come comunità forma
Gaetano Mollo
1. La scuola come bene comune.
La scuola va saputa considerare come un'istituzione volta ad
formativo fondamentale per una società democratica. Si tratta
semplicemente istruzione, in quanto quest'ultima può limitarsi alla
conoscenze. La persona istruita può esser tale perché in possesso
magari con tanto di diplomi e lauree, ma povera di capacità relazion
e soprattutto carente in ciò che possiamo considerare come atteggia
Per questo si deve attribuire agli insegnamenti scolastici la comu
d'apprendimento formative. Tali esperienze sono sia interiori che
quanto ogni persona come soggetto deve poter interiorizzare - se
percezione e maturazione – atteggiamenti mentali atti a poter cog
delle proprie esperienze di vita. Sono sociali, in quanto gli appren
poter rappresentare una modalità stessa di relazionarsi agli altri e di
ogni ambito di vita associata, da quello lavorativo a quello familiare.
Compito della scuola è, pertanto, quello di non rivolgersi all'indi
esistenziale e mentale, bensì quello di creare tutte quelle condizioni
permettano ad ogni persona di apprendere all'interno di una comun
quell'insieme di cittadini facenti parte di una collettività retta da regole
In tal senso la scuola può essere concepita e vissuta come un b
da tutti coloro che ne partecipino a vario titolo e con diverse funzion
che come bene deve poter rispondere a criteri di ordine e di gius
predicati e sostenuti teoricamente - devono poter risultare dalla stes
nella comunità scolastica, verificabili, valutabili e perfezionabili
programmazione ma anche sul piano interpersonale. E' in tale
scolastico deve poter rappresentare ciò che indirettamente in
collaborare, sviluppando tutte quelle virtù sociali che consentano
compartecipe e condividente. Tutto ciò deve poter essere ricercat
da tutti i membri di una comunità scolastica. Il coltivarne e ravviv
essere diritto/dovere di tutti i componenti la comunità stessa.
Alla scuola come bene comune spetta il considerare ciò che
che si deve poter coniugare è la valenza personale ed universale
me" deve poter essere riconosciuto e considerato anche "per noi
compartecipi di un contesto socio-culturale e di una situazione amb
dove il "ciò" che si apprende è imprescindibile dal "come" lo si vive e
La scuola, in quanto bene comune, non è pertanto più da inten
stante, bensì come sistema plurimo, trovandosi ad interagire con le a
socio-culturale. Questo richiede la necessità di concepirla e viver
anche se ben definito nella sua finalità formativa e nella sua funzio
sistema aperto richiede l'istituirsi di una dinamica rete relazionale co
nel territorio e l'affinamento di un interattivo atteggiamento di ascol
proviene dai valori culturali del contesto ambientale. Per questo la
destinata alla formazione ed all'orientamento - necessita di una p
tutte quelle competenze cognitive, emotive ed etico-sociali basilari
sistema sociale aperto e dinamico, col quale poter interagire e coop
produttivi. Da qui il suo prioritario compito di sollecitazione e di prop
atteggiamenti mentali atti all'osservazione, all'interpretazione ed all
Proposizione di competenze culturali, da quelle linguistiche a que
comunicative a quelle critico-riflessive.
2. La scuola della corresponsabilità.
Quando si parla della scuola come bene comune è chiaro che s
per la singola persona che per tutta la collettività. Nel suo connota
diventano essenziali sia gli aspetti rielaborativi e critici sia quelli rela
tal senso vanno saputi riprendere i principi del personalismo,
dell'essere di ogni singola persona - partecipe di tale situazion
nell'esigenza del divenire di una comunità di persone in termini di
collaborazione fattiva. Il riferimento alla democrazia in tali termini dev
tanto come un insieme di regole e precetti da assimilare pedisseq
scoperta e utilizzazione di tutte quelle norme comportamental
positivamente regolative per una rispettosa e partecipe conv
significativo ambiente d'apprendimento.
La vita scolastica nel suo insieme, se considerata come bene co
caratterizzata da un generoso clima di coinvolgimento e di disp
atteggiamento d'implicazione reciproca. A questo serve tutto ciò che
riconoscersi in attività trasversali, dove le relazioni interpersonali po
di accomunamento compartecipe. E' da tale modalità relazionale ch
iniziative coordinate, portate avanti con senso di corresponsabilità.
E' necessario, pertanto, considerare la differenza del rapp
persona/comunità.
Nel rapporto individuo/società ogni individ
soggetto d'apprendimento, considerato a se stante - pur all'interno d
in quanto fruitore di un sapere. Ciò può spingere a coltivare un atteg
indotto anche da uno spirito di eccessiva competizione e di
Diversamente, considerando il rapporto persona/comunità, ogni p
viversi come soggettività in relazione ad altre soggettività, t
interpersonale ed interculturale possa derivarne un arricchimento int
delle diversità e che risulti eticamente giusto.
Passare dal rapporto individuo/società al rapporto persona/co
centro della formazione - e del conseguente apprendimento - l'ess
nella sua unicità e dignità, ma anche nel suo relazionarsi al mon
valore di una relazionalità di reciproco rispetto e di disponibilità, volta
creazione di climi di partecipazione e di cooperazione. Da qui
competenze trasversali che trascendono i saperi e che permettono
nelle sua caratteristiche razionali ed etico-sociali.
Il tema delle competenze trasversali diventa fondamentale per la
umanesimo. L'attività scolastica dovrebbe sempre più incentivare
azioni progettuali che permettono lo sviluppo non solo del
intraprendenza, ma anche di riflessione comune, intrapresa
partecipazione collaborativa, sia in termini creativi che critici. Alle
un individuo attivo e partecipe di una società dei consumi e di un'e
poter gradualmente subentrare una persona collaborativa e condivid
di spirito di cooperazione, ispirato da un alto senso di partecipazione
Se la scuola come bene comune implica il superamento di atteg
si richiede che nella stessa prassi della vita scolastica si possano c
informali delle relazioni interpersonali, che sono all'origine dei proce
compartecipazione, condizioni indispensabili per progettazioni acco
fattive.
3.Il sapere come valore e risorsa.
Il sapere - in una scuola considerata come bene comune - no
vissuto come un insieme di pure e semplici conoscenze. Il saper
stesso come un bene, sia sotto l'aspetto individuale che sociale. Il
di tutta l'umanità, per tutta l'umanità. In tal senso tutto ciò che vie
andare a costituire una condizione di conoscenza e di comprens
continua ricerca di sapere e comprensione come opportunità di cogli
e della similarità, non solo delle culture, ma anche della persone in
che il sapere va saputo considerare come valore in sé.
Come un valore in sé il sapere costituisce elemento basilar
coscienza consapevole, iscritta in un mondo di valori, costituito da
degne di rispetto ed accomunate dalla ricerca delle verità e del bene
Il senso di ogni conoscenza va saputo in tal modo ricondurre al suo
quello di poter comprendere il proprio essere al mondo assieme a
assumendosi il proprio compito e la propria funzione sociale.
Accanto al sapere come valore, tuttavia, va saputo riconoscer
valore di risorsa. In quanto risorsa il sapere è uno strumento: uno
compiti sociali – connotati dalla disponibilità e dalla competenza –
dell'organizzazione. Il sapere come risorsa rappresenta da un lat
proprie attitudini, svolte in capacità, ma anche l'opportunità
corresponsabili del progresso sociale e della crescita economica e sp
Se, pertanto, il sapere come valore riguarda la sfera persona
concerne quella etico-sociale. Il sapere se non viene vissuto come
viene appreso e coltivato come una risorsa è vuoto.
E' in tale prospettiva che la criticità e la creatività della conosce
devono poter rappresentare una continua auto-riflessione per la
cercare di superare la perniciosa tentazione della mera trasmissione
costantemente nessi interdisciplinari e rimandi di significato. Da qui i
un tipo di lezione laboratoriale - basata sulla sollecitazione pro
mettere in condizione ogni studente, in quanto persona discente,
esercitando il proprio diritto di partecipazione attraverso l'i
l'immaginazione. Solo in tal modo possono a pieno titolo venire a
rappresentarne un centro propulsore di creatività e criticità - sia il
pensiero divergente.
Da ciò la necessità di smantellare quello che resta di un sistema
consequenziale e preordinato, escludente in quanto tale la parte
preclusivo di inserimenti critici e creativi. Si deve pertanto tener prese
lezione dei discenti - non riallacciandosi all'esperienza dei loro vis
presenti ed alle possibili intuizioni ed associazioni mentali - rappres
condivisione del bene-scuola: solo da una lezione imperfetta - vi
interattivo -, può scaturire una rielaborazione personalizzata ed atti
valenza di un riscontro personale nella soggettività del discente stess
In tale ottica la scuola rappresenta un luogo privilegiato di c
degli altri e della realtà ambientale, tale da costituire un continuo p
scuola come spazio per lo sviluppo del senso critico - nonché di un
critica - deve poter permettere la costruzione di personali giudiz
compresenza dei tre elementi fondamentali della conoscenza: l'esp
teorie. Tante esperienze senza riflessione rischiano di non aver alcu
un processo di maturazione. Tante riflessioni senza poter pervenire
nella frammentazione di saperi scissi e sconnessi. Un insieme
riflessioni possono restare astratte ed inapplicabili, senza far sì
beneficiarne.
4. Il senso della comunità.
Una scuola capace di produrre un saper come valore e come ris
far sì che si possa vivere bene in ogni ambito della comunità soci
persona possa fornire il proprio contributo e sentendosi in tale
valorizzata. Ogni persona deve poter arricchire la comunità ed ogni c
alle persone in essa iscritte di sentirsene parte attiva e compartecipe
Il problema è che oggi ci si trova spesso ad essere individui isola
presente nelle invasive e condizionanti forme dei mass media e della
di massa. La riduzione ad individuo, spettatore e consumatore richie
efficace impegno nella ricostituzione di un nuovo senso critico-rifles
A tale scopo si deve poter riflettere su cosa si debba inten
saputo riconsiderare il concetto di comunità come "persona di pe
stessa viene a costituirsi come quella realtà che si definisce e c
capacità di condividere e della disponibilità a cooperare. Va sa
Mounier che l'altro comincia ad essere un membro di comunità
qualche persona una seconda persona.
Da qui la necessità d'intendere la comunità nella sua dinamica
Esternamente, come parte di un sistema interattivo in continuo dialo
vari linguaggi ed alle diverse forme di comunicazione - col compit
risulti elemento di assimilazione e rielaborazione culturale. Intern
relazionale e comunicativa - tra persone compartecipi e corres
formativo - volto alla condivisione di alcuni fini comuni, rispetto
adeguate ed equilibrate modalità di accomunamento. In entrambi i
una logica chiusa e difensiva, per aprirsi all'arricchimento di un in
culturali presenti e vissuti, nonché di relazioni umane atte a tir
disponibilità sociali e collaborazioni etiche.
5. Il fine della formazione.
Dall'idea di scuola come bene comune, luogo di rielaboraz
come valore e come risorsa, nonché dalla necessità del recupero d
discende il saper ripensare la scuola come privilegiato luogo di form
intermedio, di mediazione, deputato alla formazione.
Il concetto di corpo intermedio richiama la rappresentazione
culturali e le esperienze di vita possano trovare opportunità d
rielaborazione critica. In tal senso il formarsi rappresenta il senso e
qui un diverso significato e fine dello studiare stesso. Non si tratta di
maturazione della personalità sociale e morale della persona, né
avulso dal contesto socio-culturale, da considerarsi puramente strum
Se il fine della scuola è la formazione umana, si deve poter tratta
fra il sapere ed il saper fare, che vada sempre al di là di essi, in
rappresenta lo stesso divenire della persona. La formazione è lo st
che è dinamico per sua natura. In tal senso richiede il continu
accomunante, sia in termini conoscitivi che emotivi. Per questo,
sempre un processo trasformativo ed intrinsecamente evolutivo.
All'interno di tale istanza trasformativa va posto anche il
dell'armonizzazione della conoscenza, consistente nell'armonizzare
permettono e costituiscono l'evoluzione di una civiltà: il rapporto fra t
rapporto tra individuo e collettività, il rapporto tra natura e cultura
comune deve saper coniugare tali aspetti, in un equilibrio dinamico, c
sapere ricomporre squilibri e possa riproporre adeguate condi
valorizzazione.
Da tali concetti deriva la considerazione che l'azione didattica
tutt'uno con l'azione educativa e che in ogni momento formativo dev
tutte e tre gli aspetti del processo formativo: il conoscere, il compren
qui la riflessione - per poter dare un senso alla propria vita - sull'unità
di visione del mondo. Così intesa e vissuta l'unità del sapere d
l'antidoto contro gli alienanti processi di spersonalizzazione - ef
culturale inaridente e passivizzante - e della frammentazione dei s
indispensabile per il progresso scientifico e tecnologico - ma depa
esso il senso dell'essere e della partecipazione alla vita da parte di
versante c'è la necessità di riflettere anche sui pericoli della iper
necessità di proseguire in ambito scolastico un apprendimento per a
operare approfondimenti ed acquisire apprendimenti specifici.
6. Il valore della relazione.
La centralità della formazione - come processo d'auto-formazio
rendere possibile il superamento del dualismo che si può venire
educazione. L'istruzione a se stante può risultare puramente inform
nelle diverse specializzazioni disciplinari. D'altronde, l'educazione altri ambienti educativi, quali la famiglia e gli ambienti d'animazion
meramente trasmissiva.
Sotto questo punto di vista la scuola come bene comune può be
privilegiato per una formazione in situazione, risultante dalla cap
persone, tutte condividenti e partecipanti a percorsi e procedure so
formative. In tal senso, la scuola viene ad assumere la connotazione
l'espressione e la comunicazione costituiscono i privilegiati canali
cultura della comunicazione. In questo si devono poter considera
comunicative come valorizzazioni dell'espressività personale ed
comprensione e cooperazione.
L'arte dell'ascolto, del dialogo e della conversazione debbono p
senso, un comune impegno da parte di discenti e docenti, nel
piattaforme comunicative, atte a far sì che ogni persona possa sen
situazione di vita e d'apprendimento. Si deve poter riflettere sul fa
venir percepito e considerato come comune, se non vissuto nel ri
essere e nell'accettazione di tutti quegli obiettivi e fini che ne vengo
assieme.
In tale ottica la relazione assume un ruolo centrale. Si tratta
persone che vengono a far parte di un comune luogo d'apprendim
vanno a costituire giorno per giorno un tipo di comunità di studio e
logici, su idonee modalità organizzative e soprattutto su di un
conoscenze ed esperienze. Quest'ultimo elemento è fondamentale
modello d'apprendimento cooperativo ed uno stile di ricerca r
competenze possano essere messe in comune, valorizzando l'appor
7. La preoccupazione della cura.
Dal concetto centrale di scuola come bene comune deriva
pedagogico della cura. La cura costituisce l'atteggiamento di base
venga reputato essere un bene comune, per il quale sia essenzi
cooperazione e di solidarietà.
La disponibilità a prendersi cura dell'altro richiede l'atteggia
valorizzazione delle diversità, quale condizione sia di comp
d'indispensabile convivenza pacifica e collaborativa. L'avere a cuore
ruoli o funzioni - è sicuramente una condizione per la condivisione
della presenza dell'altro è costituito ogni bene che si possa reputare
E' in tale logica che si pone il problema di come l'indispensab
possa oggi coniugarsi con il necessario senso interculturale. A tale p
la conoscenza delle altre culture, per comprenderne forme esteriori
ma anche per trovare punti di contatto con la propria cultura d'appa
possibilità di superare la continua tentazione dell'individualismo
L'individualismo da parte dei docenti e dei discenti deve poter tr
corresponsabilità il suo continuo correttivo. Corresponsabilità e no
quanto coinvolgimento di tutte le persone coinvolte in un ambiente f
il coinvolgimento di responsabilità di tutti, nessun escluso, anche se
a persona e adeguatamente alla funzione dei vari soggetti.
Da tale atteggiamento deve poter scaturire un nuovo tipo di u
umanesimo che sappia coniugare l'io e il "noi", capace di tirar
etico-sociali dell'essere umano, nella nuova consapevolezza di pa
umanità, dove l'inter-umano possa risultare da processi cooperativ
s'intende per mondo della vita sia nel mondo del lavoro, ma sopra
d'appartenenza al pianeta terra. Da qui l'urgenza di un nuovo atteggi
ecologico ma soprattutto ecosofico. La necessità di armonizzazion
rispetto e valorizzazione delle diversità – richiede una nuo
consapevolezza del mondo in cui viviamo e di considerazione delle
tale prospettiva che tra mondo della vita e mondo della scuola c
continua osmosi, che non è solo di rimando ma di compenetrazione.
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