La scuola come comunità forma Gaetano Mollo 1. La scuola come bene comune. La scuola va saputa considerare come un'istituzione volta ad formativo fondamentale per una società democratica. Si tratta semplicemente istruzione, in quanto quest'ultima può limitarsi alla conoscenze. La persona istruita può esser tale perché in possesso magari con tanto di diplomi e lauree, ma povera di capacità relazion e soprattutto carente in ciò che possiamo considerare come atteggia Per questo si deve attribuire agli insegnamenti scolastici la comu d'apprendimento formative. Tali esperienze sono sia interiori che quanto ogni persona come soggetto deve poter interiorizzare - se percezione e maturazione – atteggiamenti mentali atti a poter cog delle proprie esperienze di vita. Sono sociali, in quanto gli appren poter rappresentare una modalità stessa di relazionarsi agli altri e di ogni ambito di vita associata, da quello lavorativo a quello familiare. Compito della scuola è, pertanto, quello di non rivolgersi all'indi esistenziale e mentale, bensì quello di creare tutte quelle condizioni permettano ad ogni persona di apprendere all'interno di una comun quell'insieme di cittadini facenti parte di una collettività retta da regole In tal senso la scuola può essere concepita e vissuta come un b da tutti coloro che ne partecipino a vario titolo e con diverse funzion che come bene deve poter rispondere a criteri di ordine e di gius predicati e sostenuti teoricamente - devono poter risultare dalla stes nella comunità scolastica, verificabili, valutabili e perfezionabili programmazione ma anche sul piano interpersonale. E' in tale scolastico deve poter rappresentare ciò che indirettamente in collaborare, sviluppando tutte quelle virtù sociali che consentano compartecipe e condividente. Tutto ciò deve poter essere ricercat da tutti i membri di una comunità scolastica. Il coltivarne e ravviv essere diritto/dovere di tutti i componenti la comunità stessa. Alla scuola come bene comune spetta il considerare ciò che che si deve poter coniugare è la valenza personale ed universale me" deve poter essere riconosciuto e considerato anche "per noi compartecipi di un contesto socio-culturale e di una situazione amb dove il "ciò" che si apprende è imprescindibile dal "come" lo si vive e La scuola, in quanto bene comune, non è pertanto più da inten stante, bensì come sistema plurimo, trovandosi ad interagire con le a socio-culturale. Questo richiede la necessità di concepirla e viver anche se ben definito nella sua finalità formativa e nella sua funzio sistema aperto richiede l'istituirsi di una dinamica rete relazionale co nel territorio e l'affinamento di un interattivo atteggiamento di ascol proviene dai valori culturali del contesto ambientale. Per questo la destinata alla formazione ed all'orientamento - necessita di una p tutte quelle competenze cognitive, emotive ed etico-sociali basilari sistema sociale aperto e dinamico, col quale poter interagire e coop produttivi. Da qui il suo prioritario compito di sollecitazione e di prop atteggiamenti mentali atti all'osservazione, all'interpretazione ed all Proposizione di competenze culturali, da quelle linguistiche a que comunicative a quelle critico-riflessive. 2. La scuola della corresponsabilità. Quando si parla della scuola come bene comune è chiaro che s per la singola persona che per tutta la collettività. Nel suo connota diventano essenziali sia gli aspetti rielaborativi e critici sia quelli rela tal senso vanno saputi riprendere i principi del personalismo, dell'essere di ogni singola persona - partecipe di tale situazion nell'esigenza del divenire di una comunità di persone in termini di collaborazione fattiva. Il riferimento alla democrazia in tali termini dev tanto come un insieme di regole e precetti da assimilare pedisseq scoperta e utilizzazione di tutte quelle norme comportamental positivamente regolative per una rispettosa e partecipe conv significativo ambiente d'apprendimento. La vita scolastica nel suo insieme, se considerata come bene co caratterizzata da un generoso clima di coinvolgimento e di disp atteggiamento d'implicazione reciproca. A questo serve tutto ciò che riconoscersi in attività trasversali, dove le relazioni interpersonali po di accomunamento compartecipe. E' da tale modalità relazionale ch iniziative coordinate, portate avanti con senso di corresponsabilità. E' necessario, pertanto, considerare la differenza del rapp persona/comunità. Nel rapporto individuo/società ogni individ soggetto d'apprendimento, considerato a se stante - pur all'interno d in quanto fruitore di un sapere. Ciò può spingere a coltivare un atteg indotto anche da uno spirito di eccessiva competizione e di Diversamente, considerando il rapporto persona/comunità, ogni p viversi come soggettività in relazione ad altre soggettività, t interpersonale ed interculturale possa derivarne un arricchimento int delle diversità e che risulti eticamente giusto. Passare dal rapporto individuo/società al rapporto persona/co centro della formazione - e del conseguente apprendimento - l'ess nella sua unicità e dignità, ma anche nel suo relazionarsi al mon valore di una relazionalità di reciproco rispetto e di disponibilità, volta creazione di climi di partecipazione e di cooperazione. Da qui competenze trasversali che trascendono i saperi e che permettono nelle sua caratteristiche razionali ed etico-sociali. Il tema delle competenze trasversali diventa fondamentale per la umanesimo. L'attività scolastica dovrebbe sempre più incentivare azioni progettuali che permettono lo sviluppo non solo del intraprendenza, ma anche di riflessione comune, intrapresa partecipazione collaborativa, sia in termini creativi che critici. Alle un individuo attivo e partecipe di una società dei consumi e di un'e poter gradualmente subentrare una persona collaborativa e condivid di spirito di cooperazione, ispirato da un alto senso di partecipazione Se la scuola come bene comune implica il superamento di atteg si richiede che nella stessa prassi della vita scolastica si possano c informali delle relazioni interpersonali, che sono all'origine dei proce compartecipazione, condizioni indispensabili per progettazioni acco fattive. 3.Il sapere come valore e risorsa. Il sapere - in una scuola considerata come bene comune - no vissuto come un insieme di pure e semplici conoscenze. Il saper stesso come un bene, sia sotto l'aspetto individuale che sociale. Il di tutta l'umanità, per tutta l'umanità. In tal senso tutto ciò che vie andare a costituire una condizione di conoscenza e di comprens continua ricerca di sapere e comprensione come opportunità di cogli e della similarità, non solo delle culture, ma anche della persone in che il sapere va saputo considerare come valore in sé. Come un valore in sé il sapere costituisce elemento basilar coscienza consapevole, iscritta in un mondo di valori, costituito da degne di rispetto ed accomunate dalla ricerca delle verità e del bene Il senso di ogni conoscenza va saputo in tal modo ricondurre al suo quello di poter comprendere il proprio essere al mondo assieme a assumendosi il proprio compito e la propria funzione sociale. Accanto al sapere come valore, tuttavia, va saputo riconoscer valore di risorsa. In quanto risorsa il sapere è uno strumento: uno compiti sociali – connotati dalla disponibilità e dalla competenza – dell'organizzazione. Il sapere come risorsa rappresenta da un lat proprie attitudini, svolte in capacità, ma anche l'opportunità corresponsabili del progresso sociale e della crescita economica e sp Se, pertanto, il sapere come valore riguarda la sfera persona concerne quella etico-sociale. Il sapere se non viene vissuto come viene appreso e coltivato come una risorsa è vuoto. E' in tale prospettiva che la criticità e la creatività della conosce devono poter rappresentare una continua auto-riflessione per la cercare di superare la perniciosa tentazione della mera trasmissione costantemente nessi interdisciplinari e rimandi di significato. Da qui i un tipo di lezione laboratoriale - basata sulla sollecitazione pro mettere in condizione ogni studente, in quanto persona discente, esercitando il proprio diritto di partecipazione attraverso l'i l'immaginazione. Solo in tal modo possono a pieno titolo venire a rappresentarne un centro propulsore di creatività e criticità - sia il pensiero divergente. Da ciò la necessità di smantellare quello che resta di un sistema consequenziale e preordinato, escludente in quanto tale la parte preclusivo di inserimenti critici e creativi. Si deve pertanto tener prese lezione dei discenti - non riallacciandosi all'esperienza dei loro vis presenti ed alle possibili intuizioni ed associazioni mentali - rappres condivisione del bene-scuola: solo da una lezione imperfetta - vi interattivo -, può scaturire una rielaborazione personalizzata ed atti valenza di un riscontro personale nella soggettività del discente stess In tale ottica la scuola rappresenta un luogo privilegiato di c degli altri e della realtà ambientale, tale da costituire un continuo p scuola come spazio per lo sviluppo del senso critico - nonché di un critica - deve poter permettere la costruzione di personali giudiz compresenza dei tre elementi fondamentali della conoscenza: l'esp teorie. Tante esperienze senza riflessione rischiano di non aver alcu un processo di maturazione. Tante riflessioni senza poter pervenire nella frammentazione di saperi scissi e sconnessi. Un insieme riflessioni possono restare astratte ed inapplicabili, senza far sì beneficiarne. 4. Il senso della comunità. Una scuola capace di produrre un saper come valore e come ris far sì che si possa vivere bene in ogni ambito della comunità soci persona possa fornire il proprio contributo e sentendosi in tale valorizzata. Ogni persona deve poter arricchire la comunità ed ogni c alle persone in essa iscritte di sentirsene parte attiva e compartecipe Il problema è che oggi ci si trova spesso ad essere individui isola presente nelle invasive e condizionanti forme dei mass media e della di massa. La riduzione ad individuo, spettatore e consumatore richie efficace impegno nella ricostituzione di un nuovo senso critico-rifles A tale scopo si deve poter riflettere su cosa si debba inten saputo riconsiderare il concetto di comunità come "persona di pe stessa viene a costituirsi come quella realtà che si definisce e c capacità di condividere e della disponibilità a cooperare. Va sa Mounier che l'altro comincia ad essere un membro di comunità qualche persona una seconda persona. Da qui la necessità d'intendere la comunità nella sua dinamica Esternamente, come parte di un sistema interattivo in continuo dialo vari linguaggi ed alle diverse forme di comunicazione - col compit risulti elemento di assimilazione e rielaborazione culturale. Intern relazionale e comunicativa - tra persone compartecipi e corres formativo - volto alla condivisione di alcuni fini comuni, rispetto adeguate ed equilibrate modalità di accomunamento. In entrambi i una logica chiusa e difensiva, per aprirsi all'arricchimento di un in culturali presenti e vissuti, nonché di relazioni umane atte a tir disponibilità sociali e collaborazioni etiche. 5. Il fine della formazione. Dall'idea di scuola come bene comune, luogo di rielaboraz come valore e come risorsa, nonché dalla necessità del recupero d discende il saper ripensare la scuola come privilegiato luogo di form intermedio, di mediazione, deputato alla formazione. Il concetto di corpo intermedio richiama la rappresentazione culturali e le esperienze di vita possano trovare opportunità d rielaborazione critica. In tal senso il formarsi rappresenta il senso e qui un diverso significato e fine dello studiare stesso. Non si tratta di maturazione della personalità sociale e morale della persona, né avulso dal contesto socio-culturale, da considerarsi puramente strum Se il fine della scuola è la formazione umana, si deve poter tratta fra il sapere ed il saper fare, che vada sempre al di là di essi, in rappresenta lo stesso divenire della persona. La formazione è lo st che è dinamico per sua natura. In tal senso richiede il continu accomunante, sia in termini conoscitivi che emotivi. Per questo, sempre un processo trasformativo ed intrinsecamente evolutivo. All'interno di tale istanza trasformativa va posto anche il dell'armonizzazione della conoscenza, consistente nell'armonizzare permettono e costituiscono l'evoluzione di una civiltà: il rapporto fra t rapporto tra individuo e collettività, il rapporto tra natura e cultura comune deve saper coniugare tali aspetti, in un equilibrio dinamico, c sapere ricomporre squilibri e possa riproporre adeguate condi valorizzazione. Da tali concetti deriva la considerazione che l'azione didattica tutt'uno con l'azione educativa e che in ogni momento formativo dev tutte e tre gli aspetti del processo formativo: il conoscere, il compren qui la riflessione - per poter dare un senso alla propria vita - sull'unità di visione del mondo. Così intesa e vissuta l'unità del sapere d l'antidoto contro gli alienanti processi di spersonalizzazione - ef culturale inaridente e passivizzante - e della frammentazione dei s indispensabile per il progresso scientifico e tecnologico - ma depa esso il senso dell'essere e della partecipazione alla vita da parte di versante c'è la necessità di riflettere anche sui pericoli della iper necessità di proseguire in ambito scolastico un apprendimento per a operare approfondimenti ed acquisire apprendimenti specifici. 6. Il valore della relazione. La centralità della formazione - come processo d'auto-formazio rendere possibile il superamento del dualismo che si può venire educazione. L'istruzione a se stante può risultare puramente inform nelle diverse specializzazioni disciplinari. D'altronde, l'educazione altri ambienti educativi, quali la famiglia e gli ambienti d'animazion meramente trasmissiva. Sotto questo punto di vista la scuola come bene comune può be privilegiato per una formazione in situazione, risultante dalla cap persone, tutte condividenti e partecipanti a percorsi e procedure so formative. In tal senso, la scuola viene ad assumere la connotazione l'espressione e la comunicazione costituiscono i privilegiati canali cultura della comunicazione. In questo si devono poter considera comunicative come valorizzazioni dell'espressività personale ed comprensione e cooperazione. L'arte dell'ascolto, del dialogo e della conversazione debbono p senso, un comune impegno da parte di discenti e docenti, nel piattaforme comunicative, atte a far sì che ogni persona possa sen situazione di vita e d'apprendimento. Si deve poter riflettere sul fa venir percepito e considerato come comune, se non vissuto nel ri essere e nell'accettazione di tutti quegli obiettivi e fini che ne vengo assieme. In tale ottica la relazione assume un ruolo centrale. Si tratta persone che vengono a far parte di un comune luogo d'apprendim vanno a costituire giorno per giorno un tipo di comunità di studio e logici, su idonee modalità organizzative e soprattutto su di un conoscenze ed esperienze. Quest'ultimo elemento è fondamentale modello d'apprendimento cooperativo ed uno stile di ricerca r competenze possano essere messe in comune, valorizzando l'appor 7. La preoccupazione della cura. Dal concetto centrale di scuola come bene comune deriva pedagogico della cura. La cura costituisce l'atteggiamento di base venga reputato essere un bene comune, per il quale sia essenzi cooperazione e di solidarietà. La disponibilità a prendersi cura dell'altro richiede l'atteggia valorizzazione delle diversità, quale condizione sia di comp d'indispensabile convivenza pacifica e collaborativa. L'avere a cuore ruoli o funzioni - è sicuramente una condizione per la condivisione della presenza dell'altro è costituito ogni bene che si possa reputare E' in tale logica che si pone il problema di come l'indispensab possa oggi coniugarsi con il necessario senso interculturale. A tale p la conoscenza delle altre culture, per comprenderne forme esteriori ma anche per trovare punti di contatto con la propria cultura d'appa possibilità di superare la continua tentazione dell'individualismo L'individualismo da parte dei docenti e dei discenti deve poter tr corresponsabilità il suo continuo correttivo. Corresponsabilità e no quanto coinvolgimento di tutte le persone coinvolte in un ambiente f il coinvolgimento di responsabilità di tutti, nessun escluso, anche se a persona e adeguatamente alla funzione dei vari soggetti. Da tale atteggiamento deve poter scaturire un nuovo tipo di u umanesimo che sappia coniugare l'io e il "noi", capace di tirar etico-sociali dell'essere umano, nella nuova consapevolezza di pa umanità, dove l'inter-umano possa risultare da processi cooperativ s'intende per mondo della vita sia nel mondo del lavoro, ma sopra d'appartenenza al pianeta terra. Da qui l'urgenza di un nuovo atteggi ecologico ma soprattutto ecosofico. La necessità di armonizzazion rispetto e valorizzazione delle diversità – richiede una nuo consapevolezza del mondo in cui viviamo e di considerazione delle tale prospettiva che tra mondo della vita e mondo della scuola c continua osmosi, che non è solo di rimando ma di compenetrazione.