Il principio d’induzione Questo metodo dimostrativo è un’applicazione dell’assioma P5 del sistema formale per l’aritmetica elementare elaborato da Giuseppe Peano e Richard Dedekind alla fine dell’Ottocento. In generale il principio d’induzione si applica per dimostrare enunciati della forma seguente: La proprietà P(n) vale per ogni numero naturale nn0, dove n0 è un numero naturale fissato. 1. Si constata dapprima che vale P(n0). (Base dell’induzione) 2. Quindi si prova che se la proprietà vale per nn0, allora essa vale anche per n+1, cioè P(n) implica P(n+1). (Passo induttivo) 3. Si conclude che siccome vale P(n0), vale P(n0+1), e siccome vale P(n0+1), vale P(n0+2), e così via. Con questa tecnica è possibile provare, ad esempio, la validità della seguente formula per tutti i valori interi positivi di n: n i i 1 n(n 1) 2 (•) Essa ci dice che la somma dei primi n numeri interi positivi è uguale all’espressione a secondo membro. Applicare il principio d’induzione significa trovare un modo generale per derivare logicamente l’enunciato per n+1 dall’enunciato per n. Una volta che ciò è stato fatto, basterà verificare la nostra formula per n=1: infatti da ciò discenderà, secondo il modo generale, la validità della formula per n=2, dalla quale seguirà poi la validità per n=3, e così via: questa catena di deduzioni percorrerà, passo dopo passo, l’intera sequenza dei numeri interi positivi. Formalizziamo il principio d’induzione applicandolo al nostro caso. Indichiamo con P(n) la formula (•). Il più piccolo valore per cui dobbiamo dimostrare la validità di P(n) è n0=1. 1. Base dell’induzione: P(1) vale. L’enunciato P(1) è quello ottenuto ponendo n=1 nella (•) (la sostituzione va effettuata ogni qual volta compare n): 1 i i 1 1(1 1) 2 Si tratta ora di controllare che questa uguaglianza è vera. Il secondo membro è certamente uguale a 1. Il primo membro è la somma ridotta ad un solo addendo, i=1, che, naturalmente, vale anch’essa 1. 2. Passo induttivo: se per n1, vale P(n), allora vale P(n+1). Dobbiamo provare l’implicazione P(n) P(n+1) per n1. Assumiamo dunque che P(n) valga per qualche n1, come ipotesi (ipotesi induttiva) e ne deduciamo P(n+1), che è la formula ottenuta sostituendo, nella (1), tutti gli n con n+1: n 1 i i 1 (n 1)( n 2) 2 Proviamo che il primo membro è uguale al secondo utilizzando l’identità P(n). n 1 n n(n 1) n(n 1) 2(n 1) (n 1)( n 2) (n 1) (**) 2 2 2 i i (n 1) i 1 (*) i 1 L’uguaglianza () si ottiene mettendo in evidenza nella somma l’ultimo addendo, che è n+1: si è così decomposta la somma degli addendi 1, 2, …, n, n+1 come somma degli addendi da 1 a n, più n+1. Per scrivere la () abbiamo utilizzato la P(n), che ci consente di sostituire la somma n i i 1 con n( n 1) . Le restanti uguaglianze sono 2 determinate da trasformazioni algebriche elementari. Ciò conclude la dimostrazione per induzione del nostro enunciato. Nota: Il numero che compare a secondo membro della (•) è l’n-esimo numero triangolare. Un aneddoto narra che il piccolo Gauss, alle scuole elementari, scoprì da solo la (•) e la applicò per calcolare velocemente la somma dei primi 100 numeri interi positivi.