La festa delle Antesterie Elena sono le dieci di sera e non hai ancora finito i compiti? Dovresti essere a letto a quest’ora! La bimba tutta disperata esclamò:<Mamma mi aiuti? Devo scrivere un tema sul vino, ti prego>. Milena sospirò, va bene, mettiti sotto le coperte, ho proprio la storia adatta. Siamo ad Atene, è l’11 del mese di Antesterione è il primo giorno della festa delle Antesterie, una festa in onore del vino. La festa non sarebbe iniziata prima del tramonto ma già si sentiva l’atmosfera gioiosa fluttuare nell’aria. Mamma e papà mi avevano regalato una splendida ghirlanda di fiori, non vedevo l’ora di mostrarla ai miei amici. Gli uomini stavano portando le botti di vino, appena dissotterrate, al santuario di Dioniso. La mamma canticchiava tutta contenta mentre preparava il dolce per la festa, la Panspermia, una torta impastata col seme di ogni pianta, era buonissima, era fatta con mandorle, uva passa e grano. Mentre l’aiutavo, iniziò il racconto sull’origine della festa. “Tanto tempo fa Dioniso arrivò in Attica e lungo il suo cammino incontrò Ikarios, questi non avendo riconosciuto la divinità, lo ospitò a casa sua; Dioniso, svelata la sua identità, per ringraziarlo gli regalò una pianta di vite e gli insegnò a produrre il vino. Ikarios dopo aver preparato la bevanda invitò i suoi amici, ma questi, si ubriacarono e, convinti di essere stati avvelenati, lo uccisero. Fortunatamente Dioniso insegnò al re di Atene a bere il vino, mischiato con acqua, da quel momento gli uomini poterono bere il vino senza crollare a terra”. Ci recammo al santuario, i vasi vennero aperti e il vino mischiato con acqua, la festa era cominciata. Il banchetto era sfarzoso, c’era maiale tagliato a cubetti con menta, cumino e pezzetti di mela caramellata, cosparsi col mosto e il prosciutto di cinghiale farcito con salsa di Taranto, avevo solo l’imbarazzo della scelta. Si aprirono le danze e…. Elena si era addormentata, chissà che sogni avrebbe fatto…